Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Last night I managed to master some videoclips registered with my camcorder by a friend of my wife and I unveiled an amount of issues in the software, the operating system, and the malfunctioning hardware that made me so angry.
The nastiest has been using the software bundled with my camcorder, a JVC GZ-MG135E model unit, equipped with a 30GB hard disk drive and a SDHC memory card slot.
The Cyberlink software is a suite of apps, PowerCinema NE, PowerProducer 3.7, and PowerExpress NE.
The strangest issue has been exploited by the authoring application, installed from the CD-ROM included in the camcorder box, PowerProducer 3.7, which doesn't recognize the files saved by the camcorder! The videoclip sequence is something completely absurd for the software and it gives a mysterious 80004005 error.
Here it is the trick to make the software able to manage the files: just copy the files from the camcorder folders to your local disk drive and rename each file from .MOD extension to .MPEG, because they are really MPEG files.
Another demanding task was focusing that my DVD burner bundled in my laptop is partially out of order, almost as the whole computer, after three long years of hard work between Verona and Padua. PowerProducer and Nero alert that they cannot burn the clips, although Nero Burning ROM is a bit more detailed about the failure, with an interesting "Power Calibration Error", which means nothing, but you may guess that the DVD-R/DVD+R/DVD-RW recorder is very near to its tomb.
I should think about a new notebook, before the current one blows unexpectedly while number-crunching on what-so-ever computation...
Ieri sera mi son messo dietro per montare un video registrato con la telecamera ed ho scoperto una quantità di magagne, tra software, sistema operativo e hardware malfunzionante che metà basta.
Sicuramente la cosa più fastidiosa è stata quella di usare il software dato in dotazione con la videocamera, una JVC GZ-MG135E, videocamera dotata solo di hard disk da 30 GB e slot di memoria SDHC.
Il software della Cyberlink è una suite di tre titoli, PowerCinema NE, PowerProducer 3.7 e PowerExpress NE.
La cosa molto simpatica è che l'applicazione che si occupa del montaggio, PowerProducer 3.7, non riconosce nemmeno i file registrati dalla telecamera e cioè la sequenza di file .MOD. Esso dà un criptico errore 80004005.
Il trucco consiste nel copiare tali file dal disco rigido della videocamera verso una cartella del disco interno del computer e rinominare tali file da .MOD a MPEG, visto che sono nè più nè meno che degli MPEG.
Un affare complicato è stato anche quello di capire che il mio masterizzatore DVD integrato del mio notebook è praticamente in fin di vita, come il resto del computer. Sia PowerProducer che Nero segnalano l'impossibilità di masterizzare, anche se Nero è un pelo più descrittivo al riguardo dell'errore, segnalando un Power Calibration Error, che vuol dire tutto e niente, ma che in linea di massima vuol dire che il mio masterizzatore DVD-R/DVD+R/DVD-RW è prossimo alla tomba.
Sarà il caso che mi equipaggi di un nuovo notebook, prima che questo tiri inaspettatamente l'ultimo respiro, magari sul più bello di una elaborazione...
Dopo un'intensa settimana norvegese piena di sport, ma anche di neve e di freddo, l'intenzione del sottoscritto era quella di ritornare alla bici e a pedalare in vista della stagione agonistica che si fa sempre più vicina con in teoria tre date abbastanza distanziate, come Airon Bike, GF di Monteriggioni e Lessinia Legend.
E' così che mercoledì ho deciso di onorare più che mai il Biday insieme all'altro cofondatore, il buon Giando, ma nonostante l'abbastanza lungo riposo di circa 12 giorni per il mio gastrocnemio sinistro, non ho avuto buone sensazioni dal mio polpaccio ed ho deciso di stare ancora fermo per un po'.
In questi giorni sto pertanto usando la bici esclusivamente come mezzo di locomozione a sfavore dell'automobile, per andare ad esempio in centro a Verona o per andare all'Eurospin a fare la spesa o poco più. Ovviamente sempre il tutto senza spingere quantomeno con la gamba sinistra e con frequenze cardiache praticamente a riposo.
Ne sto approfittando anche per aiutare un po' mio padre nel bosco ai Casotti e tagliare legna e a portarla a casa, evitando tutti quei movimenti che richiedano la contrazione del gastrocnemio mediale - cioè quella contrazione muscolare che fa si che la punta del piede schiacci verso il basso rispetto alla caviglia.
La gamba destra però si lamenta non poco, perché lei è veramente sacrificata nella cosa e deve accettare di starsene ferma per colpa dell'altra. Appena però si presenta l'occasione di appoggiarla sul pedale, lei manifesta tutte le sue non velate intenzioni di guerra: spinge alla grande davanti e tira altrettanto bene dietro e cerca così di tenersi allenata in qui pochi chilometri che la separano dall'Eurospin o dal centrocittà.
E' capitato che qualche amico mi abbia chiesto come funzioni il GPS integrato dell'iPhone, quindi sulla scorta della mia esperienza, ecco dove sono arrivate le mie conoscenze...
Per tracciare i percorsi col GPS non è necessario essere stabilmente collegati ad internet attraverso qualche servizio di connettività e nella fattispecie il Vodafone Pack per chi è cliente Vodafone. Basta installarsi un qualche software di tracking da iTunes e poi usarlo. Io sto usando sull'iPhone da ormai tre mesi Trails e devo dire che funziona alla grande in accoppiata con TrailRunner per Mac OS X. Le prime versioni avevano qualche bachetto di troppo, ma a partire dalla versione 1.5 o giù di lì, sono comparse tutta una serie di novità, che a mio avviso lo hanno distinto dalla concorrenza.
Non è certo l'unico: l'offerta di software di tracking per iPhone, a differenza di 4-5 mesi fa, adesso è smisurata, quindi si tratta di scegliere il migliore per le vostre esigenze.
Alcune dritte da sapere per l'iPhone e il GPS:
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ha una logica tutta sua per il tracking: esso si basa sulla qualità del segnale e se la qualità del segnale è inferiore ad una soglia impostata dall'applicazione, il posizionamento fallisce. Ci sono a volte, soprattutto appena dopo aver fatto partire l'applicazione di tracking e conseguentemente del GPS integrato, che arriva solo il segnale della cella GSM/GPRS, ma non aggancia ancora il segnale radio dei satelliti del sistema GPS. Se arriva solo il segnale GSM, l'iPhone comunque cerca di arrangiarsi e di stabilire un posizionamento di scarsa qualità. Spesso viene stabilito interpolando la distanza dalle celle GSM contigue e la tolleranza intrinseca di tale posizionamento è molto elevata. Va da sè che se un'applicazione, come Trails, è impostata con una tolleranza abbastanza bassa, la localizzazione effettuata non è accettabile e il posizionamento fallisce. Appena invece l'iPhone comincia ad agganciare il segnale radio del network di satelliti GSM, allora la tolleranza si abbassa parecchio e il tracciamento comincia a partire correttamente. A parte questo, una volta che la tolleranza è molto bassa, perché il segnale GPS si attesta su un livello di massima qualità, la circuiteria del GPS dell'iPhone non è un granché come precisione. Sono ancora dell'idea che un ricevitore GPS Bluetooth esterno sia molto più preciso e molto più parco come assorbimento di corrente, per cui speriamo che Apple si decida una volta per tutte di consentire agli sviluppatori di utilizzare la radio Bluetooth anche per terzi scopi;
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un'altro aspetto poco gradevole del GPS integrato nell'iPhone è che non può bloccare il telefono durante il tracciamento per due motivi. Il blocco del telefono o anche quello automatico spengono la circuiteria del GPS e quindi si terminerebbe anzitempo il tracking. Il secondo motivo è che l'applicazione di tracking, in quanto applicazione di terze parti, deve girare in primo piano, altrimenti se fai partire qualcos'altro appena dopo, l'applicazione viene chiusa e salta anche lì il tracciamento. Questo fa sì che tutti gli sviluppatori di software di tracking per GPS abbiano implementato la schermata di tracciamento attraverso uno slider o qualcosa di simile per emulare il blocco standard di iPhone, senza però bloccarlo davvero, e tale schermata è sufficientemente buia, in modo da non consumare troppa batteria attraverso la luminosità del display. Se uscite a fare jogging o in bici, lo dovrete insomma tenere in tasca acceso, senza preoccuparvi più di tanto che il tracciamento venga interrotto, più che altro perché un tocco causale dello schermo è assai improbabile che coincida col movimento di far scorrrere lo slider logico che c'è nella schermata del software di tracking;
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terzo aspetto, ma non secondario per importanza durante le uscite in bici: quando l'iPhone sta tracciando col GPS, la batteria si prosciuga in maniera impressionante e l'autonomia del telefono cala drasticamente a poco più di 4 ore. Questo vuol dire che è necessario adottare qualche altra precauzione nell'uso del GPS integrato: spegnete sempre il Wifi e l'eventuale Bluetooth per il microfono e spegnete anche la connettività UMTS/3G alla rete telefonica, tanto non avete bisogno di accedere ad internet. Se invece siete in macchina ed avete un alimentatore a bordo a cui tenere collegato l'iPhone, allora andate pure con tutte le feature attivate a volontà!
Probabilmente la Apple col prossimo iPhone previsto per giugno/luglio 2009 risolverà tutti e tre i problemi, cioè quello della possibilità di bloccare lo schermo ad applicazioni di terze parte senza che queste debbano chiudersi, la possibilità che un'applicazione possa girare in background mentre si fa dell'altro, un chipset del GPS un po' meno esoso e infine una batteria un po' più duratura.
Ieri sera l'intenzione era quella di uscire con la MTB sul circuito notturno, visto che la Scale era ancora bella sporca dall'uscita fatta domenica col Savoia e il Sambu, ma una foratura sul Crossmark posteriore non vuol saperne di tapparsi bene col lattice, se alzo la pressione a 2,5 atm, così va da sè che ho lasciato la MTB in favore della BDC.
Oggi spenderò un quarto d'ora per tirare giù il tubeless e per metterci una pezza su 'sto forellino che non sta su col lattice.
Ecco che pertanto mi ritrovo ad uscire in BDC per la prima volta sul circuito: una minima difficoltà a installare la lucetta anteriore, ma si parte poco dopo le 22.
Il primo giro è fatto in soupless ad una media ancora bassina per la BDC e cioè a 28,2 km/h, ma la botta arriva nel secondo giro, quando decido di stare quasi per tutto il giro appena fuori soglia, cioè nel range 160-173 bpm, stimolato anche dai 24' netti segnati dal cronometro del Savoia inseguito dal Pappataso.
La botta è importante e ci scappa un 22'54", quindi temo a questo punto una escalation... la media è dei 31,44 km/h, che è una gran media, considerato il condizionamento della scarsa visibilità e che c'è pur sempre lo scollinamento di Novaglie dove si sale ad una velocità tra i 13 e i 15 km/h, quando la va ben!
Il terzo giro se ne va anche lui completamente in soupless e recupero dopo la pacca data nel giro precedente: il tempo è altissimo e manco ve lo scrivo, ma siete autorizzati a pensare che ho sparato quasi tutto al giro precedente.
Concludo il quarto giro in circa 25 minuti, senza particolari stress, ma badando sempre ad ascoltare la gamba sinistra che ancora non ne vuole sapere di tornare completamente a posto. Speriamo che la settimana norvegese sia di aiuto in questa direzione per una completa sistemazione sia del gastrocnemio, che dei tendini collegati.
Inutile dire che i siti di meteo sono tra i miei preferiti da quando vado in bici. Il mio preferito per le previsioni è Il Meteo.it, ma guardo molto spesso anche Meteoveneto.com per vedere quali sono le temperature istantanee in modo da decidere al volo l'abbigliamento più idoneo. Le stazioni meteo osservate speciali delle mie consultazioni sono quelle di Grezzana e di Verona Nesente, per cui faccio la media aritmetica e mi salta fuori la temperatura di Quinto di Valpantena.
La giornata odierna - lunedì 2 febbraio - è assolutamente da dimenticare, ma pare che martedì smetterà a centro giornata fino a sera e questo consentirà di mettere le ruote sul circuito notturno:
http://www.ilmeteo.it/meteo/Verona
L'appuntamento è pertanto alle 21.45 alla Farmacia Comunale di Quinto di Valpantena per coloro che volessero agganciarsi al trenino, se "trenino" sarà. Si puo' venire con qualsiasi bici, anche se la bici ideale non è nè la MTB con gomme tassellate, nè la BDC troppo pulita, ma la MTB con gomme scorrevoli e magari forca rigida. La temperatura prevista sarà di circa 9° gradi, per cui le condizioni sono accettabili, anche se l'umidità relativa sarà molto alta e probabilmente l'asfalto sarà molto umido.
L'obiettivo e' quello di fare una sessione a ritmo medio-alto, probabilmente tre giri completi del circuito da 12 km, magari col giro centrale a tutta o quasi, in modo da verificare lo stato di forma durante questo decorso dopo l'infortunio accusato.
"Clamoroso al Cibali", direbbe lui, ma oggi è clamoroso che il Pappataso manchi all'appuntamento in MTB previsto per le ore 9.00 alla rotonda di Montorio.
Ad attenderlo invano, il Ppower, il Conte Savoia di Sezano e Marzana, nonché il Sambu, con l'occasione in MTB Ozone. E' così che tramite un rapido scambio di messaggi si viene a sapere che il beniamino di via Pontesello decide di dare forfait, rugolandose un'altra volta sotto le coperte al calduccio, mentre i tre della Valpantena sono pronti a percorrere qualsiasi cosa che sia un'ascesa su sterrato.
C'è da dire che i fiocchi di neve che cadono dal cielo coperto non sono molto copiosi, ma producono un certo fastidio al Marco, per essersi presentato all'appuntamento senza occhiali. L'intenzione è quella di salire verso Pian di Castagné per asfalto, ma l'intenzione è subito tradita ai lavatoi poco sopra Montorio, dove lo sparuto gruppetto devia per Olivè e punta ad arrivare in cima scegliendo i tre tratti sterrati.
Il Savoia impone subito un buon ritmo, a cui il Ppower rinuncia subito, onde evitare di stressare troppo il proprio gastrocnemio mediale sinistro, ma anche il Sambu opta per un ritmo medio ed è così che si raggiunge la cima rimanendo sempre in soglia media, senza particolari patemi.
Lo scollinamento a Pian di Castagné è interrotto dalla telefonata del Pappataso, il quale, impaurito da quatro falie che vien zò de traverson, si mette ad addurre tutta una serie di scuse per non essersi presentato all'appuntamento di Montorio. "Ieri sera son nà a leto tardi", "qua a Colognola la vien zò a tutta", "go el gombio che me fa contatto col zinocio" e altre balle del genere, che noi facciamo tutte le nostre fatiche a tollerare.
Il Pappataso, preso più che mai dal rimorso dell'atleta pseudoprofessionista, che però non si allena abbastanza, opta così per una sessione in palestra, convinto di cavarsela col gruppo a cui ha tirato il pacco.
Nella pagina Sport de L'Arena leggiamo però che il 19'55" staccato ieri sulla salita della Cola è stato ottenuto a sacrificio di un tono muscolare ulteriormente compromesso e comprendiamo benissimo del perché oggi il forte atleta colognolese abbia deciso di alzare bandiera bianca, onde evitare pessime figure.
Il trio riprende comunque la pedalata e scollina all'incrocio di Pian di Castagné dove percepiamo chiaramente che il vento verso l'Est veronese è probabilmente più intenso, così come anche la copiosità della nevicata. L'asfalto si va pian pianino coprendo di bianco e si opta per svoltare di nuovo verso valle, scendendo dalle Cantine Baltieri.
L'attraversamento a Mizzole ci porta a salire per il percorso pedonale verso il Castello di Montorio, ma svoltiamo lungo il sentiero pedonale in modo da arrivare all'attacco di via del Torresin poco sotto San Fidenzio. Non contenti avviamo la salita di via Pradelle in modo da percorrere la prima discesa della Lessinia Legend 2007, verso l'abitato di Vendri per proseguire subito in direzione Piccolo Stelvio. Si accoda per qualche minuto la coppia capitanata dal Libelli, forte atleta in forza al team Turnover, ma entrambi optano per lasciar perdere l'ascesa verso la cima.
E' così che il trio misto affronta la salita sempre compatto e ad una frequenza cardiaca in soglia e, dopo essersi bevuto i 19 tornanti sterrati arriva ben presto a Mezzomonte, per tornare giù verso Sezano. E' però il Conte a condurre le danze e si lascia andare giù per lo sterrato di via Cellore, scoperto dal nobile da qualche settimana nell'accompagnare il fido Dylan. Anche il Sambu rivela che per lui si tratta di una discesa inedita, mentre l'ormai navigato Ppower conferma la conoscenza del tracciato ed invita Sua Signoria a provare a scalarla anche in salita.
E' così che puntiamo verso le cantine Bertani attraverso l'uliveto a fianco della superstrada ed arriva la meritata sosta al Ciao, dove il Sambu saluta mentre il Marcante e il Fabio si concedono rispettivamente cappuccino e macchiatone. Il ritorno verso Quinto lungo l'asfalto termina l'uscita domenicale, pensando che anche oggi si è salvato capra e cavoli.
Ne son pertanto venute fuori circa 2 ore e mezza di sterrati pedalabili, alternati anche da qualche strappetto degno di nota, per un totale di quasi 40 km per la gioia dei tre presenti e per buona pace del Pappataso, che non ne ha voluto sapere di inforcare il mezzo...
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