Di Marco Tenuti (del 12/01/2013 @ 00:46:33, in viaggi, linkato 791 volte)
Mentre in questi giorni tutta la politica nazionale sta affilando le armi per la scannata finale che arriverà tra poco più di un mese e per aggiudicarsi la torta più farcita della Repubblica, ossia il comando a Roma, pubblico laconicamente una foto dell'Urbe ormai un paio di anni fa quando sono andato con la mia famiglia.
Di Marco Tenuti (del 27/08/2012 @ 13:33:35, in viaggi, linkato 1143 volte)
Mancano pochi giorni all'arrivo dei nostri amici brasiliani, Nelson, Mercia e Fabia. Sono "spiaggiati" da qualche giorno a Parigi e adesso stanno svernando in Germania ed in Svizzera.
Poi si concederanno una vacanza italiana all'insegna del sole, della buona tavola e del Bel Paese.
Di Marco Tenuti (del 20/06/2012 @ 16:27:42, in viaggi, linkato 1384 volte)
Non è un esperimento particolare quello della NASA, ma solo un trasferimento di uno degli Space Shuttle, l'Enterprise per l'esattezza, verso l'Intrepid Sea, Air and Space Museum di New York, dove ero stato con la mia famiglia nel dicembre 2005. L'Enterprise sarà esposto permanentemente dentro il museo che si trova sulla dodicesima a Manhattan.
Lo potete ammirare proprio mentre sta passando, a bordo di una chiatta, sotto il Verrazzano-Narrows Bridge. Penso che vedere questo avvenimento dal vivo sia stato davvero qualcosa di emozionante, in primis perché rappresenta senza dubbio una grossa fetta di storia della conquista dello spazio da parte non solo degli americani, ma anche dell'umanità, ed in secondo luogo ricorda più buffamente qualche episodio cinematografico, come The Core, quando è invece l'Endeavour ad atterrare in malo modo in un canale svuotato a Los Angeles.
Segnatevi pertanto un giro all'Intrepid, se avete in programma di andare nella Grande Mela.
Di Marco Tenuti (del 08/06/2012 @ 10:33:14, in viaggi, linkato 897 volte)
Negli ultimi giorni tanta bava sul viaggio di mia sorella e mio cognato negli States.
Intanto mi accontento di guardare alcuni bei angoli di New York ripresi da kman92, molto bravo a montare i suoi videoclip tratti nel periodo invernale. E spero vivamente prima o poi di tornarci presto in questo bizzarro paese, gli Stati Uniti, una volta baluardo della demarcazia e dell'avanguardia, mentre ora paese che si porta dietro tutta la bizzarria e l'incoerenza dei nostri tempi.
Per godere al meglio questo video, vi consiglio di guardarlo direttamente nel sito di Youtube, ovviamente alla massima risoluzione possibile, cioè in FullHD (1080p). Buona visione.
Di Marco Tenuti (del 12/04/2011 @ 12:20:38, in viaggi, linkato 1591 volte)
Il Lago di Bracciano, originariamente chiamato anche Lago Sabatino (latino: Lacus Sabatinus), è un lago di origine vulcanica situato nel nord della provincia di Roma. La sua superficie di 57,5 km² ne fa l'ottavo lago italiano per estensione (il terzo del Centro Italia dopo il lago Trasimeno e quello di Bolsena). La sua profondità massima di 164 metri, a sua volta, lo rende il sesto lago italiano per profondità (il primo del Centro Italia).
Il lago non presenta isole ed ha un piccolo emissario, il fiume Arrone, che origina sulla costa sudorientale e si getta nel Mar Tirreno in località Maccarese. Pochi chilometri ad est del lago si trova il più piccolo Lago di Martignano, anch'esso di origine vulcanica.
Sulle sponde del lago sorgono le tre città di Bracciano, sul lato occidentale, Anguillara Sabazia, su quello sudorientale, e Trevignano Romano, su quello settentrionale. Un tratto della sponda orientale del lago è infine amministrativamente parte del Comune di Roma.
Il lago di Bracciano, assieme al lago di Martignano, è una popolare località turistica e balneare. Nel 1999 l'area è stata dichiarata Parco Regionale, con il nome di Parco regionale di Bracciano - Martignano.
Nonostante una certa aggressione urbanistica la zona conserva ancora tratti di vegetazione riparia e di aree più estese di foresta. Ciò favorisce la presenza di numerose specie dell'avifauna acquatica e non.
Le acque del lago sono particolarmente ricche di pesci, grazie anche al fatto che una legge regionale impedisce la navigazione a motore, con esclusione del battello che effettua servizio stagionale fra i tre centri del bacino. Un sistema di raccolta delle acque nere e un severo controllo nell'uso dei pesticidi nelle coltivazioni circostanti, ne rendono l'acqua molto pulita, tanto da costituire il bacino di riserva per le emergenze idriche della città di Roma. Per questo motivo sono vietate tutte le imbarcazioni a motore, rendendo il lago ideale per la vela, la canoa, il windsurf.
Sul fondo del lago numerosi rinvenimenti attestano insediamenti protostorici, come quello vicino Vicarello (Bronzo Medio), quello di Sposetta (Bronzo Medio e Bronzo Recente), o quello di Vigna Grande che raggiunge l’età del ferro.
Di Marco Tenuti (del 23/12/2009 @ 18:33:29, in viaggi, linkato 1215 volte)
Sono tornato a casa da neanche una settimana e comincio già a sentire la saudade do Brasile. Cominciavo ad abituarmi bene: sarà che il clima è stato ideale per tutte le tre settimane - sole sullo zenith, acquazzone tropicale, pioggerellina fitta fitta - sarà che la gente non ha tutte le preoccupazioni che abbiamo noi, sarà che la gente è serena e non deve incazzarsi perché il treno è in ritardo, perché è intrappolata in macchina a causa dell'ingorgo della neve o in coda per entrare al centro commerciale. Sarà perché non c'è la "paciarina" che sporca e bagna le scarpe, sarà perché non c'è bisogno di avere l'ultimo modello del Woolrich, sarà perché non c'è tutto sto bisogno di avere l'iPhone da 32 GB e la banda larga sul telefono, sarà anche perché non c'è tutto 'sto bisogno di consultare spasmodicamente Facebook ogni due ore, per vedere se qualcuno ha scritto qualche cavolata nella tua bacheca.
Ti siedi fuori da un locale: ti ordini un bel suco de laranja e abacaxi, lo accompagni con un pezzo di picanha, un ciuffo di riso in bianco ed un paio di cucchiaiate di fagioli lessi e puoi sorridere in felice compagnia dei tuoi compagni di avventura o di lavoro.
Non c'è neanche l'assillo di dover correre in palestra per fare gli esercizi che ti ha programmato il personal trainer, nè c'è il criceto che insiste nel farti fare anche oggi 45 km in sella alla bici ai 30 km/h col 53/14. Non c'è tutto sto bisogno che il BMI sia al di sotto di 21 punti, nè quello di indossare a tutti i costi la taglia 38. Dopo tutto se le tre ragazze mulatte che ti passano di fronte, hanno le smagliature sulle cosce, la pancetta che sborda un po' e seni generosi, loro le scarpe coi tacchi le indossano lo stesso e non è un problema se mangiano un pao de quejio in più.
Nessun problema neanche se con la macchina ti scartano davanti al tuo cofano da una corsia all'altra, tanto se arrivi al mare anche dieci minuti dopo, la sabbia uguale allo zucchero di canna è comunque dorata. Ci sarà anche qualche sacchetto di plastica in più sul bagnasciuga - cosa orripilante per i nostri ecologisti - ma non è un problema qui farsi a piedi cinque chilometri da una frazione all'altra o mettere l'alcol comum invece della gasolina. Il tempo non è tutto sto denaro e poi il denaro è pur sempre del diavolo.
Ma non è nemmeno un problema se passi di fronte ad un disperato, che sta dormendo sopra un cartone e ti chiede l'elemosina. Se ti va di dargli 50 centavos, lui apprezza molto di più un panettino col presunto di tutto il resto e non ti preoccupi del fatto che simile gente non lo vorresti nemmeno vedere in circolazione.
E se una "bixia" ti fa l'occhiolino, tu puoi sempre risponderle con un bel pollice su in segno di approvazione e non devi subito preoccuparti se i tuoi amici scherzano sulla tua omosessualità. E se ci sono 35°C e l'aria condizionata non funziona, non è che devi imprecare contro Lula perché il "governo è ladro".
Insomma in Brasile "si stava meglio quando si stava peggio". Non serve insomma andare indietro nel tempo, basta spostarsi fuori di casa nostra. Un sorriso sulle labbra non si compra certo coi soldi: ho già saudade do Brasil.
Di Marco Tenuti (del 21/12/2009 @ 09:50:30, in viaggi, linkato 1077 volte)
Ieri a Jundiai ultima giornata brasiliana dedicata a preparare le valigie e a fare le ultime spese. Chiaro che non si sprizza gioia per tornare dalle vacanze oltreoceano e rientrare al lavoro ed al solito tram tram, ma a questo giro ci son tutte le attenuanti del caso, che ci hanno rinfrancato nel rientro dall'America.
Anzitutto la saudade per l'Italia comincia a farsi sentire, anche se tre settimane "no Brasil" ci stavano portando piano piano a "diventare brasiliani", a circolare nel traffico con loro, a mangiare e a bere come loro, a parlare e interagire con loro. Non voglio con questo dire che pretendevo già la cittadinanza brasiliana, però tre settimane fatte non solo come turisti, ma anche da cittadini fa respirare un'aria diversa rispetto a quella dei soliti hotel, dei villaggi turistici e delle escursioni organizzate dai tour operator.
In secondo luogo la temperature polari che stanno pervadendo per tutta l'Europa ci intimoriscono non poco, però l'escursione termica di oltre trenta gradi ha pur sempre il suo fascino. All'imbarco a San Paolo son salito sull'aereo con pantaloncini e polo e stamattina, mentre scendevo dal volo da San Paolo, un addetto alla scaletta, vedendomi in braghe corte, mi ha detto che forse è il caso di vestirsi un po' di più, ma tant'è: c'era da fare lo sborone a Fiumicino, dove la temperatura all'atterraggio era di 9°C e quindi si poteva ancora tenere tale abbigliamento.
Ben altra cosa invece la temperatura in Padania, dove abbiamo trovato all'incirca 10 gradi in meno rispetto alla capitale. Domani mi aspetta pure la Gran Fondo del Pandoro, per cui posso placidamente dire che non sono cosa mi aspetta, dopo aver sudato un po' a San Paolo l'altro giorno.
Ultima attenuante, ma non certo ultima per importanza, è che il rientro ci catapulta direttamente nelle festività natalizie, per cui non l'impatto non dovrebbe essere così drastico. Solo i prossimi giorni potranno dire...
Di Marco Tenuti (del 15/12/2009 @ 12:39:11, in viaggi, linkato 1193 volte)
Ieri ultima giornata "completa" a Paraty: l'abbiamo dedicata completamente al mare, nonostante il tempo nella mattinata non fosse dei più clementi. Le previsioni meteo davano scarsa possibilità di pioggia prima di mezzogiorno, mentre per il pomeriggio solo cielo molto nuvoloso senza precipitazioni, così io e Nelson abbiamo optato per il "giro lungo" col barcone nel pomeriggio come programma per tutta la combriccola Tenuti-Giarola.
La partenza al porto di Paraty per le ore 12 ci riservava la piacevole sorpresa di condividere l'enorme barcone - la placca vicino al timone indicava un totale di 94 posti - solo con la truppa e una giovanissima coppietta di colore freschi di matrimonio da meno di 24 ore. Il capitano, i due mozzi e la cuoca ci hanno portato lungo un itinerario nella baia di Paraty composto di quattro soste.
Nella prima sosta abbiamo apprezzato un po' della fauna ittica, facendo un po' di snorkeling. Un tuffo in acqua con tanto di tubo e maschera, tanto per vedere le poche specie ittiche, però molto belle a vedersi appena sotto il pelo dell'acqua.
Nella seconda sosta invece il gruppo si divide tra chi arriva a riva a nuoto e chi invece ci arriva usando il gommone di supporto, abilmente manovrato dalla truppa. Per i nuotatori invece una nuotatina di quasi un centinaio di metri tra il Sonho Meu - nome appunto del barcone - e il bagnasciuga della Praha Vermelha.
La terza sosta invece consiste principalmente nel pranzo, sia per noi che rimaniamo sul ponte, che per i macachi indigeni e i lagarto che vengono a prendersi i pezzi di banana, opportunamente posizionati da un membro della truppa. La fauna appena dietro la foresta tropicale è a dir poco eccezionale per la varietà e i colori: mai si direbbe che su un'isoletta così piccola - solo qualche migliaio di metri quadrati - ci possano essere specie così singolari. Per noi un pranzo a base di pesce, cioè principalmente camarao, verdura mista e patate fritte, il piacere impagabile di mangiare appena sopra il pelo d'acqua e pure il divertimento di lanciare nell'acqua le lische e qualche boccone, osservando i numeri fatti del drappo di pesci circostanti per accaparrarsi gli avanzi della nostra mangiata.
La gita continua più tardi andando fino alla Praha Jurumirim, dove anche li ci dividiamo tra chi scende col gommone e chi invece - come il sottoscritto ed Enrico - se la fa tutta a nuoto fino alla sabbia dorata, dove ci aspettano una piccola comunità di tacchini e faraone, libera di vagare attorno ad alcune abitazioni private incustodite.
Il rientro nella cittadina ci vede fare alcuni acquisti nei negozietti, dove facciamo il pieno di souvrenir e gadget per gli amici e parenti, che non dimentichiamo mai in queste tre settimane lontane dall'Italia. Oggi rientreremo in zona continentale: lasceremo la suggestiva città di Paraty in macchina e in circa quattro ore di viaggio dovremmo arrivare a Jundiai.
Di Marco Tenuti (del 13/12/2009 @ 18:07:00, in viaggi, linkato 2008 volte)
Trovarsi ai bordi della lussureggiante natura tropicale del Brasile significa fare i conti anche con le tantissime specie animali con cui ci si incontra e ci si scontra.
Mi riferisco alle zanzare che invadono il nostro appartamento qui vicino al centro storico di Paraty.
Dopo aver chiuso tutte le finestre, aver posto le zanzariere per consentire lo scambio d'aria con l'esterno e aver utilizzato il più classico degli insetticidi in versione spray - quello che chiamiamo impropriamente "DDT" - giunge prima o poi il momento di entrare in camera per la nanna.
Il quieto vivere "notturno" in quel di Paraty non è molto dissimile a quello di Bibione o di qualche altra località balneare dell'Adriatico: bisogna eliminare le zanzare più resistenti rimaste dentro la stanza.
Si tratta di dieci minuti di guerriglia urbana, dove armi dello scontro sono le ciabatte, qualche maglietta sporca e soprattutto il rapido movimento di mani, vero stratagemma che fa la differenza.
Si presta la massima attenzione a movimenti sospetti, si ascolta il tipico ronzio d'ali. Le prime due tre sono facili da colpire. Sono le ultime le irriducibili, le veterane di guerra, che magari portano in dote anche gli onori e gli allori delle battaglie precedenti, come si vede dalla macchia rossa lasciata dalla loro resa.
Queste di Paraty non sono velenose come le zanzare tigre che ormai imperversano in Europa, ma hanno un movimento d'ali ed un cambio di velocità a dir poco fulmineo.
Solo alla resa dell'ultimo baluardo, si può pensare di dormire una notte tranquilla, cioè quella non costretta dietro o sotto al lenzuolo, con un'umidità del 100% e il ronzio appena fuori che non lascia dormire.
Non è certo questo inconveniente a rompere l'incanto della natura del Brasile, dove è senza dubbio l'acqua in tutte le sue forme e manifestazioni a farla da padrona.
Acqua dal cielo, quando piove. Acqua nelle leggere foschie o pioggerelline che si addensano alle quote più basse, acqua che scorre sulle strade, nei fiumi, nei rii di qualsiasi bosco o foresta.
Acqua che esce da ogni frutto succoso e prelibato: agua de coco dolce e dissetante, acqua da un caju, acqua e succo dal dolcissimo mango o papaya, acqua dalla goyaba; ma anche acqua marron piena di fango vitale ed argilla rossa nei canali, nei fiumi, acqua azzurra e verde nel basso fondale della laguna tra Angra dos Reis e Paraty. Acqua in abbondanza per raffreddare la centrale nucleare, acqua che si ribella e che straripa nello stato di San Paolo, acqua che fa cedere una scarpata.
Tutto è verde, tutto è pieno di vita per l'acqua: nei colori dei frutti, nelle tonalità di verde di foglie e di ogni arbusto, in tutti i colori delle incantevoli orchidee e rigogli floreali presenti in ogni angolo del Brasile. L'acqua scende dal cielo ed è calda quasi come sotto la doccia, ma la gente, come la natura, non se ne duole: la accoglie e la riceve come un dono della vita.
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