Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sabato 14 settembre
- Alle 14: partenza Lessinia Legend Classic, manifestazione di mountain bike aperta a tutti che porterà i partecipanti a scoprire, la magia dell’alta Lessinia. Panorami mozzafiato vi accompagneranno attraverso i 48 fantastici chilometri che partono e arrivano a Velo Veronese.
- Dalle 10 alle 19: Emozionanti voli in elicottero sulla Lessinia e l’omonimo Parco Naturale Regionale. Un’esperienza unica che vi permetterà di osservare il territorio da un punto diverso e provare incredibili sensazioni.- Info e costi
- Dalle 12 alle 20: mercatino prodotti tipici ed artigianato locale
- Alle 16: arrivo previsto Lessinia Legend Classic e Flower Cerimony primi 3 classificati
- Dalle 16 alle 18: MiniLegend, gimcana per i bambini (dai 6 anni in su provvisti di Bici e Caschetto) a cura dei maestri di mountain bike BiBike dove i piu’ piccoli potranno provare l’emozione di superare ostacoli e condurre la propria bici con sicuro divertimento. Partecipazione gratuita. Per info: 3475167553.
- Dalle 18 alle 20: Truccabimbi e Baby Dance
- Dalle 19: chioschi enogastronomici
- Alle 20: premiazioni Lessinia Legend Classic
- Alle 21: proiezione video highlights della giornata
- Durante tutto il pomeriggio: giochi gonfiabili, zucchero filato ed animazione per i bimbi
Domenica 15 settembre
- Alle 9: partenza Lessinia Legend Enduro Race
- Alle 12: apertura chioschi enogastronomici
- Alle 13: arrivo previsto primi concorrenti
- Alle 13.30 : flower cerimony primi 3 classificati
- Alle 14: sfida spettacolo nel centro di Velo Veronese
- Alle 15: premiazione e cerimonia di chiusura
L'anno scorso le difficoltà della Legend Marathon 2012 le avevo affrontate con la Scalona in versione rigida, davvero un gran mezzo quando si tratta di salire e, tutto sommato, non così male neanche in discesa, grazie ad un ottimo comportamento del carro posteriore.
Ho beneficiato alla grande della leggerezza del mezzo per tutta la prima parte di gara, che non presentava sostanzialmente alcuna complicazione rilevante anche per chi ha scelto una 29 pollici con forcella rigidia.
Certo è che scendere dal Monte Moro fino a Badia Calavena è stato affar serio con la forcella rigida, ma una volta stretti i denti fino al fondo valle, poi c'era solo da menare in salita fino oltre le Gosse.
Fasi concitate dell'inizio gara della prova unica del Campionato del Mondo Cross Country Elite MTB 2013 a Pietermaritzburg, in Sudafrica.
Marco Aurelio è secondo alla ruota di Nino Schurter, ma quasi alla fine del Rock Garden gli parte la ruota posteriore, cadendo a terra non troppo rovinosamente.
Dopo le ultime due "comparse" ad inizio estate, cioè nientepopòdimeno che la Black Forest in Germania in compagnia dei "ragazzi" del Team Syntec e la Dolomiti Superbike in Alta Val Pusteria col Trio Piocio ed annessi, è ora di tornare a correre in provincia di Verona.
Dire "provincia di Verona" è quantomeno riduttivo. Sarebbe il caso di dire che si torna a pedalare a casa, in Lessinia! Si, perché quest'anno, dopo aver gettato la spugna sul Prestigio 2013, ma soprattutto a causa del grosso impegno familiare che mi vede avvinghiato con tutte le forze per un bel po' di tempo, ho davvero corso "poco", anche se il pensiero alle gare è sempre fisso.
Non c'è storia: quando si sta lontani dai campi di gara e si vede o si legge di altri impegnati a correre in mountain bike, lo stimolo non è così forte; ma quando si mette il pettorale sulla bici, è tutta un'altra cosa, anche se magari le prestazioni sono quelle che sono.
Dopo aver corso nella Prealpi Veronesi la Granfondo Tre Valli a fine marzo sotto il nubifragio, ho così perfezionato stasera la mia iscrizione alla Lessinia Legend 2013 con l'invio del fax e della distinta del bonifico bancario: prenderò il via nella gara Classic, dopo essermi arrovellato non poco sulla mia partecipazione alla gara a tappe, denominata Lessinia Legend XCS Enduro.
Purtroppo la gara a tappe è "saltata" a causa di un numero di iscritti davvero esiguo, cosa che ha lasciato delusi tutti e più che mai gli organizzatori che ci hanno creduto molto fino a qualche giorno fa in questa idea.
In realtà la gara a tappe è ancora valida: passa da tre a due tappe, solo che la gara Enduro diventa logicamente un po' più preponderante rispetto a prima, non essendoci più la tappa iniziale del venerdì, basata essenzialmente sulle cronoscalate di Olivè, Cancelli e le Gosse.
In più si aggiunge la difficoltà tecnica di dotarsi di equipaggiamento obbligatorio alla partecipazione alla gara Enduro, cosa che mi ha fatto un po' desistere. Ad onor del vero, causa scarsa disponibilità di tempo, non sono nemmeno andato a provare e vedere come sono queste discese del percorso Enduro, per cui vale la pena non rischiare ed accontentarsi della gara Classic, che rimane, senza dubbio, il clou della manifestazione.
Ecco la ciliegina sulla torta, l'attacco al Monte Purga, cioè l'ultimo chilometro di gara della Lessinia Legend '13.
Effettivamente mi sono sempre chiesto se ci fosse un accesso alla cima o se fosse possibile scalarlo in mountain bike ed eccomi accontentato. Sarà l'epilogo di un percorso più che mai suggestivo, uno dei miei preferiti...
Forse sabato o domenica lo provo.
Ecco il video integrale della seconda gara, corsasi sabato 31 agosto 2013, in occasione della Sagra della Madonna della Cintura. Da quello che ho capito di gare se ne sono tenute due e questo video è relativo alla gara tenutasi dopo le 16.30.
Sabato scorso è avvenuto nell'ambito della Sagra della Madonna della Cintura il debutto in gara per Alice.
Dopo aver abbandonato le rotelline giusto qualche mese fa, adesso è arrivato il momento di provare questa nuova esperienza, cioè di pedalare fianco a fianco con altri concorrenti più o meno agguerriti.
C'è da dire che la manifestazione organizzata da un gruppo di genitori nell'ambito della sagra del paese è stata gestita in modo molto casereccio e molto poco formale, ma i bambini non stanno molto a guardare la questione agonistica.
L'impressione che ho avuto io è che la gara di biciclette fosse solo qualcosa a contorno della gara dei motorini "anni '80", vero perno di queste ore di divertimento paesano per tutti i genitori presenti.
Dopo aver condotto Alice per un giro di prova su questo tracciato ricoperto di tanta polvere e paglia, non senza qualche difficoltà alla prima curva dove la tenuta del fondo era molto approssimativa, la mia bimba, dopo una caduta nel fango, si è fatta coraggio ed ha portato a termine tutto il giro di ricognizione sfiorando spesso il fuori soglia, tipico delle gare nella polenta, cioè nelle Mantuen Bike, a cui ho preso parte più volte anni fa.
A qualche minuto dal giro ricognitivo, subito la partenza alla "Volemose ben", cioè in griglia di tutto un po': tutti insieme dai 4 anni fino ai 13, caschi omologati e non, bici molto ammortizzate, poco ammortizzate, per niente ammortizzate. Si poteva anche prendere parte senza bici, tanto che un bimbo se l'è fatta tutta di corsa nel marasma delle bici.
Alice, piano piano, è riuscita ad evitare l'incidente alla prima curva, che ha visto coinvolto anche il nostro amichetto e vicino di casa Enrico, e menando il suo unico rapportino SINGLESPEED, ha concluso il suo primo e unico giro dei 300 metri del tracciato, contentissima di questa esperienza.
Diverso è stato invece l'approccio del prof Enrico Tenuti, che, non senza qualche riserva, decideva di correre con la 20 pollici, anziché con la 26, principalmente a causa della notevole tortuosità del tracciato e la scarsa aderenza del fondo nelle curve.
La gara, che si teneva su due giri, ha visto Enrico francobollarsi dietro alla testa della gara, un ragazzo di un paio di anni più anziano di lui a bordo di un trespolo rigido e con casco integrale da moto. Enrico, sempre in odore di sorpasso, ha sbagliato qualcosa dal punto di vista tattico, non portando a termine lo scavalcamento prima dell'ultimo rettilineo, dove comunque ha tentato la volata, ostacolato non poco dalla stretta traiettoria del biker in prima posizione.
Seconda posizione finale per Enrico, ma a breve il video online!
Infine un giretto "finto-agonistico" anche per i grandi, dove l'Orlando vuol fare lo sborone e debutta con la Scalina da 20 pollici di Enrico, tribolando non poco con la catena ed il deragliatore. L'Orlando chiude DOPPIATO ad un giro, ma viene tributato con una bella birra fresca, unico suo obiettivo di giornata...
Con la testa tutta orientata all'iscrizione alla Lessinia Legend XCS era il momento di fare qualcosa per la forma fisica, un po' carente sia sotto il profilo della resistenza che della potenza, in primis per lo stress psicofisico accumulato in queste settimane per gli affari di famiglia, ma anche per il peso non proprio forma di questi periodi.
Pertanto mercoledì 21 agosto è stata la volta di una pedalata in compagnia con Anonimo Turnover, dopo esserci rincorsi via SMS più e più volte. L'appuntamento in località Bernardi in alta Valdillasi è avvenuto grazie alla sua discesa da Campofontana, mentre io mi sono avvicinato dall'alto della Lessinia, cioè sorbendomi l'ascesa da Grezzana a Boscochiesanuova e poi passando in rassegna i paesi di Valdiporro, San Francesco, Camposilvano e Velo Veronese, senza dimenticare di scattare qualche foto.
Dopo essere sceso da Velo Veronese fin quasi a Giazza, si sale con Anonimo in direzione Velo e svoltando a destra per le rampe dell'Azzarino, che consentono di sbucare praticamente dietro il Monte Purga, cioè negli ultimi chilometri finali della Lessinia Legend degli ultimi anni.
Il menù di giornata è stato riccamente condito di una variante proposta dal sottoscritto, che è consistita nel saltare l'ascesa diretta da Camposilvano al Parparo, ma deviando a sinistra e salendo dalle rampette dei Gaspari e proseguendo in direzione San Giorgio e Passo Branchetto, dove ho ancora un buon giro di gamba.
Si scende così a Boscochiesanuova per una cochetta e saluto qui Michelino e la sua superleggera, portando a casa 92 chilometri e circa 2300 metri di dislivello.
Nel pomeriggio partono però accordi col Compagno di Merende per il giorno a venire, cioè qualcosa senza dubbio più impegnativo, sia come tempo che come chilometri.
La proposta del Radu è quella di scalare tutte le cime più alte della Lessinia Centrale, ma proprio tutte. L'appuntamento è dei più mattinieri, cioè ore 7.30 a Porta Vescovo, dove ci salutiamo ed infiliamo la strada per la statale in direzione Trento.
Nonostante qualche folata di troppo e qualche autoarticolato di troppo fino a Domegliara e Rivoli, da lì in poi è un alternarsi fino ai piedi della Peri-Fosse.
Io pongo come condizione la scalata della famosa salita veronese il tempo di 50', mentre il Radu si allarga a 55'; fatto sta che la scaliamo in 47'19", senza particolari ansie e patemi, tanto all'Ombra delle Fosse ci aspetta una cochetta in due, perché la salita non finisce qui.
Infiliamo così per la nostra prima volta la scalata al Col di Pealda Bassa - per i più diciamo che saliamo il Corno - e poi giù a capofitto a Sega di Ala, dove l'unico ricordo di giornata è un capitombolo del sottoscritto.
Cado sostanzialmente da fermo, senza riuscire a sganciare il piede dallo sgancio sinistro, complice un risucchio maldestro di catena. Il risultato è che cado rovinosamente a terra, procurandomi una bella abrasione al gomito sinistro ed una bella pacca al fianco sinistro, tanto che a distanza di 10 giorni, ancora ne porto i postumi.
Rinfrescatici alla fontanella di Sega di Ala, si torna in territorio veronese su a Passo Fittanze, dove è la volta di un'altra cochetta ed un panino in due, visto che uno a testa è forse un po' troppo per la panza che mi ritrovo.
Si continua così per il Bivio del Pidocchio e giù in fretta ad Erbezzo, perché di strada da fare ce n'è ancora. Dopo i dossetti della contrada Masselli, Aglio e la Croce, nemmeno il tempo di scendere in centro a Boscochiesanuova, che si gira a sinistra in direzione Tracchi.
Su questo pezzo il Radu vorrebbe dettare un ritmo decisamente più importante di quello che impongo io, cioè 40 minuti per arrivare al Passo del Branchetto, ma quando nelle gambe hai già circa 4000 metri di dislivello tra le salite giornaliere e quelle del giorno prima con Anonimo, non c'è molto da fare.
Il Radu si posiziona là davanti, dandomi sempre qualche chance di recupero ed io dietro a inseguire, come l'asino con la carota. Bene, ai Tracchi pure una bella foto mi immortala sul moribondo, ma non proprio cadaverico, però si chiude l'ascesa in 36', il che vuol dire che proprio strasso non sono ancora.
Si scatta una nuova foto sul Passo e poi giù veloci a San Giorgio, le gobbe del Parparo e Camposilvano poi giù a Velo Veronese, dove ci aspetta per la grigliata la famiglia Zumerle al completo, con bisteccona al sangue e contorni vari, che le forze riappaiono tutte in un colpo.
Questo ristoro di un'ora abbondante vede i nostri serbatoi tornare sul MAX, solo che ci aspetta solo la discesa in Valdillasi, passando prima per la Bettola di Velo e poi scendendo da Centro fin giù a Tregnago.
Per completare l'opera dello scavalcamento di tutte le cime asfaltate della Lessinia, si potrebbe aver preso in considerazione anche l'ascesa a Campofontana, ma la mia famiglia aspetta coi piedi nell'acqua a Villabella e direi che anche per oggi può bastare, 146 chilometri.
Considerata anche un'escursione con la famiglia mercoledì sera, la due giorni di montagne veronesi si conclude pertanto con 246 chilometri fatti e 4800 metri di dislivello, un buon livello, anzi penso di non averne mai accumulati così tanti in due giorni.
Anche i tre passaggi della Lessinia sono un bell'impegno, cioè due volte al mercoledì ed uno più impegnativo al giovedì, cioè col Corno, il Pidocchio e Branchetto. Insomma ditemelo: "Te si sta brao, te si sta brao, però va in mo.."!
Si sa però che le imprese ed i record sono fatti per essere ripetuti e superati, per cui chi vivrà, vedrà.
Ringrazio comunque i due compagni di pedalata dei due giorni, che mi sono sempre rimasti al fianco, prima uno e dopo l'altro in una ciacola infinita durata per ben due giorni!
Stasera, preso dall'entusiasmo delle medaglie ai mondiali MTB dei giovani italiani in Sudafrica e di vedere Alice buttarsi ormai a capofitto giù dallo scivolo con la sua biciclettina con ruote da 14 pollici, ho ben pensato che forse sarebbe il caso di fare un po' di manutenzione anche ai mezzi "minori" della famiglia, cioè a tutta quella selva di biciclette, che sono usate dai bambini e che sembra che non facciano chilometri, invece, a forza di giri avanti ed indietro per il garage, fanno più strada di quello che si possa pensare.
Alice, con un freno praticamente fuori uso, a forza di scendere dalla rampa di casa, mi ha chiesto una lieve messa a punto, così ho ricalibrato il suo impianto frenante accorciando decisamente la corsa e riposizionando le leve con un setup decisamente più racing del precedente.
Poi è stata la volta di controllare un po' la Atala che viene usata spesso come mezzo di scampagnate domenicali e per giretti in centro a Grezzana ad espletare commesse.
Per la Atala ho riservato il classico trattamento di pulizia e lubrificazione a tutto il reparto di trasmissione, cioè lavaggio e pulizia di guarnitura, corone, catena, deragliatori e pacco pignoni. Anche per lei una lieve registrazione dei freni V-brake, in modo da garantire un giusto inchiodo nelle situazioni di emergenza.
Adesso non rimane che macinare altri 1.000 chilometri prima del prossimo tagliando al mezzo azzurro di casa Marcante.
Qualche sera fa io, in compagnia della mia famigliola, ci siamo spinti in Bassa Valpantena per una cenetta con parenti e siamo andati in bici, spinti sia dalla luce del tardo pomeriggio che dall'arietta non più afosa della fine di questa estate 2013.
Dopo aver ingurgitato di tutto e di più dagli zii, tra tortille, verdure crude e cotte, affettati delle specie più svariate, formaggi spalmabili e non, senza dimenticare il dolcetto (Cinnamon Rolls) ed il caffè finale, tutta la mia famiglia, tranne Alice, siamo tornati sui nostri passi ed abbiamo risalito la Valpantena fino a casa, grazie alla pista ciclabile che congiunge Marzana a Grezzana, più che mai trafficata sia da ciclisti che da pedoni a tutte le ore del giorno ed ormai della notte.
Non eravamo completamente in regola - che, volendo ricordarlo prevederebbe l'uso del casco per i più piccoli, il giubbetto catarifrangente e le luci anteriori e posteriori - nel senso che non avevamo la dotazione completa su tutte le bici, però, grazie al fatto che tutto il percorso è debitamente illuminato, l'obbligatorietà nei centri abitati viene meno e siamo comunque tornati a casa in completa sicurezza.
Certo è che la risalita a pancia piena e con Tommaso seduto nel seggiolino anteriore non è stata affar semplice per Elisa, però, grazie alla mano invisibile, siamo riusciti a risaliti compatti verso Grezzana ad una velocità mai inferiore ai 13 chilometri orari.
Penso che ripeteremo l'esperimento prossimamente ed invito, ancora una volta, tutte le famiglie della Valpantena, ad approfittare di questa utilissima opera di viabilità, realizzata dalle precedenti giunte comunali di Grezzana e Verona ed avvallata da tutte le parti, com'è giusto che sia.
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