Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Questo weekend prevede parecchi rally a vari livelli nel mondo. Oltre al Rally de Portugal, valido per il mondiale WRC 2011, parte anche il Campionato Italiano Rally 2011 col Rally del Ciocco, che vede il campione in carica Paolo Andreucci, più che mai determinato a difendere, tra l'altro proprio nella gara che gli è più congeniale, cioè quella di casa.
Tra i comprimari, oltre a Luca Rossetti, unico pilota della scuderia Abarth, dopo la dipartita di Giandomenico Basso, anche Andrea Perego, al debutto sulla Mini Countryman John Cooper Works, in versione Regional Rally Car (RRC). Trattasi nient'altro che della WRC 2011, con opportune modifiche che ne diminuiscono leggermente le prestazioni, come la flangia di aspirazione portata da 33 mm a 30 mm e di alettoni più modesti, che diminuiscono il carico aerodinamico.
Vi rimando al sito di Rallylink per notizie generali e a questa pagina della FICR per tutte le classifiche.
Un mio scatto al Rally San Marino 2010 all'equipaggio Giandomenico Basso-Mitia Dotta su Abarth Grande Punto Super2000.
Tutto nuovo nel mondiale rally: via le "vecchie" WRC, arrivano le "nuove" WRC!
Eliminata un sacco di elettronica attiva e passiva, diminuita la cilindrata da 2000 cmc a 1600 cmc, ma la spettacolarità dovrebbe rimanere più o meno immutata. La Ford ha già presentato la Fiesta RS WRC, costruita sulla base della versione Super2000, e sarà destinata a scontrarsi frontalmente contro la Citroen DS3 WRC, mentre a metà 2011 arriverà anche la Mini WRC a battagliare, direttamente dalla Prodrive di David Richards.
Vi lascio alle immagini che ho trovato in una galleria molto più ricca.
Arrivati a Beausoleil, siamo ospitati all'hotel Peugeot Bellevue, cioè la nostra Peugeot 307 SW viene allestita a mo' di camper, dove sui sedili viene sistemato trasversalmente la coperta ed il sacco a pelo di Enrico, il quale dorme di gusto sull'anteriore, mentre il sottoscritto, dopo aver buttato fuori i sedili removibili della vettura, la borsa e la cassetta dei viveri, sistema alcune coperte ed il sacco a pelo in configurazione letto matrimoniale.
Sarà il Duda a farmi compagnia per la notte intera. La stanchezza e la fatica si fanno sentire non poco, per cui io mi addormento nel giro di qualche minuto, grazie anche al piano di riposo praticamente orizzontale, i rumori di fondo praticamente azzerati, la temperatura ideale dentro il sacco a pelo e la relativa comodità di dormire con una tuta non troppo stringente. Solo uno scalino tra la parte centrale e la parte posteriore del vano della 307 SW ci faranno penare nel corso della notte, ma arriveremo alle 7.30 abbastanza rapidamente, pronti per una giornata un po' meno ricca di emozioni, ma non per questo meno interessante.
Così verso le 9.00 accendiamo i motori e ci avviamo in direzione Monte Carlo, con l'intenzione di fare colazione presso qualche bar o patisserie. Scegliamo un caffé abbastanza frequentato e ci orientiamo per cappuccino e pain au chocolat per tutti, mentre sfogliamo i quotidiani locali, tutti in lingua francese, che danno ampio spazio all'evento monegasco più importante del weekend, senza dubbio il Rallye scritto con la e finale.
Dopo colazione riserviamo ad Enrico l'emozione di fare un giro quasi completo sul circuito di Formula Uno, ovviamente a velocità urbane. Solo un divieto di accesso all'interno del tunnel di impedisce di completare il giro, ma i pezzi più caratteristici li percorriamo più o meno tutti, ossia tutto il rettilineo iniziale, la curva di Santa Devota, la salita di Beau Rivage, la curva di Massenet, la curva del Casinò, le due del Mirabeau, la curva del Loews, la curva del Portier. Saltano però il tunnel, la chicane, la curva del Tabaccaio e tutta la zona delle piscine, che però facciamo a piedi, visto che proprio lì c'è il parco assistenza in via di smobilitazione.
Purtroppo non riusciamo a recuperare il gadget a mio avviso più bello del rally, cioè la targa metallica, e ci tocca farne una ragione. Così andiamo ad incontrare Giandomenico ed altri piloti come Sarrazin e Hanninen, praticamente pronti per salire verso la reggia di Principe Alberto, che li sta aspettando per la cerimonia di premiazione delle ore 11.00.
Davvero molto formale e rigorosa questa procedura, a cui assistiamo fino in fondo, con la banda del Principato a suonare i vari inni, la presenza del Principe, oltre a tutto l'entourage francese del rallismo francese: solo Sebastien Loeb non si è visto in questi giorni!
Per noi non rimane che fare l'ultimo giro in mezzo alle bancarelle, risalutare nuovamente Giandomenico, Mitia, Rudy e Francesca e così ci incamminiamo verso la macchina e prendiamo la via dell'Italia, con circa 500 km da macinare per arrivare alle porte di Verona.
Che dire di questo Monte Carlo: non ci sono più le WRC, come nelle edizioni 2002, 2003, 2005 e 2006, ma le Super2000 non sono assolutamente meno come spettacolo: non avranno la coppia dei motori turbocompressi, ma il sound è sicuramente più pistaiolo. Se poi a condurle sul verglàs monegasco sono i personaggi dell'IRC e non qualche gentleman nostrano, lo spettacolo ci guadagna parecchio.
La formula del rally di Monte Carlo, col ritorno di alcuni passaggi in notturna, come era in tempi immemori, ed il format delle tappe dislocate nel corso della settimana e non durante il weekend, tiene lontana un po' di gente, ma aumenta assolutamente il suo fascino. Enrico mi ha già chiesto se andremo anche l'anno prossimo: la risposta è praticamente si. Evidentemente del Monte Carlo 2011, sia io che mio figlio conserveremo a lungo un bel ricordo.
Praticamente arrivati sul Col du Turini, veniamo a sapere che Giandomenico piazza la zampata sulla successiva speciale, la Lantosque-Luceram. E' davanti a tutti, come ci si aspetta da un campione come lui, in grado di affrontare i contesti e le situazioni che cambiano. Grande prestazione, Gian!
Sul Turini è praticamente sagra nazionale, ma che dico, mi pare di essere allo stadio. Tutta l'Europa rallistica è più o meno rappresentata: ai lati della larga striscia d'asfalto delimitata da opportuni guardrail, ci sono gli italiani, dall'altra i francesi, ma c'è pieno ovunque di cechi e di portoghesi, venuti a tifare i rispettivi piloti, ossia Kopecky e Magalhaes, anche se quest'ultimo ha terminato il proprio Monte Carlo anzi tempo, a causa di violenta toccata nella prima tappa.
Ci sono anche parecchi belgi, ben organizzati con bandiere, graticole e camper, da quello che abbiamo visto, durante la breve camminata dalla macchina verso il passaggio: anche loro venuti a tifare Slow Freddy, che pare si sia ben acclimatato da qualche anno nell'IRC e sta raccogliendo da un po' anche dei buoni risultati.
Tra le tifoserie tricolori e transalpine pare siano volati parecchi proiettili di neve durante il primo passaggio dei piloti, mentre nel secondo il lancio di palle di neve è indiscriminato e la strada è sempre più piena di neve, che non scioglie certo, vista la temperatura in calo dopo il tramonto del sole ed ormai stabile sui -8°C. Questo è il particolare che sta più a cuore ai piloti: capire quanta neve è stata buttata dagli spettatori sul passo, più che altro per evitare figuracce proprio davanti a qualche migliaio di persone, oltre alle telecamere in diretta su Eurosport.
Infatti è ancora Gardemeister ad esordire con le danze e la gente va in visibilio, quando le Peugeot 207 si immette nel breve rettilineo completamente intraversata! Tra i big c'è chi tiene più giù e chi meno, con Guy Wilks probabilmente il più esuberante da arrivare a toccare col l'angolo posteriore sinistro il guardrail, ma niente di ché.
Sono invece i concorrenti delle retrovie ad esitare e dare quasi più spettacolo. Scene di panico però succedono quando entra la Mitsubishi Lancer Evo IX di Bertelli-Finzi, quasi più veloce degli altri che va a sbattere contro il primo guardrail, si rompe la scatola guida e di rimbalzo finisce pure nel secondo, proprio dove siamo appostati. Per noi un passo indietro, ma è proprio paracarro ancorato da massicci blocchi di cemento ad attutire il colpo e fermare la macchina che ormai aveva perso il grosso della sua velocità. E' proprio uno spettatore a fianco a noi che cade sull'asfalto, picchia la testa e perde pure i sensi.
In pochi secondi succede di tutto, arrivano i commissari di percorso, personale paramedico. Io invece me ne vado a vedere come sta Enrico, che non ce la faceva più a resistere agli otto gradi sotto zero e che si era rifugiato dentro il bar dell'Hotel des Trois Vallées.
Ancora più confusione quando arriva la Citroen DS3 di Daniel Elena, il quale si ferma perfino a salutare il pubblico cercando con le braccia agitate in cielo di aizzare la folla , in barba alla competizione e al pericolo intrinseco di alcuni personaggi poco savi, che si riversano sulla strada. Proprio uno di questi è uno dei fratelli Camponogara, completamente in preda ai fumi dell'alcol, che corre verso la vettura di Elena, ma lo stesso fanno i gendarmi, che lo ammanetteranno poco dopo.
Certo che il freddo è sempre più pungente ed il passaggio della vettura scopa significa finalmente il rompete le righe per tutti e noi ci dirigiamo rapidamente verso la macchina, ci giriamo rapidamente e riusciamo a raggiungere in macchina il passo e a scendere verso Moulinet e Sospel nel senso opposto a quello dei piloti, ora che le strade sono nuovamente aperte al pubblico. Ci vorrà un'ora abbondante per arrivare a Monte Carlo, solo che ci fermeremo a Beausoleil in uno slargo rispetto alla strada principale, per la meritata pausa.
Alle 18.30 è giunto il momento di incamminarsi in discesa verso il primo tornante nel senso opposto alla prova, verso Moulinet. La gente appostata non è moltissima e pare che si possa stare perfino sull'interno tornante, visto che comunque i concorrenti provengono dal fondo valle e non c'è pertanto alcun pericolo particolare. All'interno ci sono dei piemontesi, che hanno preparato un fuoco bello caldo dentro un secchio di lamiera e non molto lontani ci esibiscono non solo il caldo del loro fuoco, ma anche un po' di grappa di loro produzione, mentre si susseguono le varie vetture apripista tutte del gruppo Renault, com'è ormai tradizione da anni al Monte Carlo. Fa una certa impressione l'ultima Megane Coupe, che, a detta del Fit, è a trazione integrale. La spinta della macchina è comunque molto poderosa e lo scarico abbastanza libero fa il resto, per farla sembra una vettura davvero cattiva.
Ed ecco finalmente il primo concorrente rimbombare nel fondo valle, mano a mano che affronta i tornanti in salita che portano sul Turini: è Toni Gardemeister sulla Peugeot 207 S2000 del team Astra - in realtà è la vettura della Racing Lions utilizzata da Paolo Andreucci per aggiudicarsi il titolo italiano rally 2010 - ad accecarci coi suoi fanali e staccare in prossimità del tornante. Io lo punto con la fotocamera proprio al centro del tornante, ma non mi ero adeguatamente preparato e la prima foto viene male.
Il Giova insiste sul fatto che sia io a scattare foto su questa prova e così metto a punto sia la sensibilità ISO a 1600 che il tempo di esposizione e cerco di sfruttare la quantità di flash professionali piantati nella neve e che mi garantiranno luce più che sufficiente per tutte le altre foto. I primi equipaggi passano assolutamente in maniera cattiva e precisa, come ci si aspetta da professionisti che si alternano tra mondiali rally e campionati nazionali come quello italiano, francese e inglese.
Invece mano a mano che i concorrenti sfilano, le vetture sono sempre una selezione delle migliori vetture in circolazione degli ultimi aggiornamenti nel mondo dei rally, ma la precisione e la maestria con cui viene effettuato il tornante va calando. Impressionanti sia le Citroen DS3 in versione R3T che le Abarth 500 R3T borbottanti, grazie ai loro motori turbocompressi a benzina, però opportunamente flangiati.
Nel frattempo arrivano i primi SMS, che ci preannunciano che Giandomenico ha segnato il quarto tempo assoluto nella prova a soli +1,4" dal vincitore della prova, il francese Vouilloz, seduto su una delle Skoda Fabia Super2000 ufficiali. Così non lesiniamo i nostri commenti a favore del nostro amico Gian, mentre ritorniamo a piedi dal tornante verso la sella del Col du Turini. Lì rivediamo i pazzi dei fratelli Camponogara, che sono già belli carichi di alcol, ma per questo ci saranno anche i carabinieri italiani chiamati dalla vicina Ventimiglia a dare una mano alla gendarmerie francese...
Il ritorno al Monte è sempre qualcosa che ha il suo fascino. Quest'anno è stato particolarmente bello, perché non c'era la ressa che si porta dietro Sebastien Loeb, ma il fascino della gara monegasca c'era tutto ed intatto. La novità per me è che mi son portato dietro mio figlio Enrico, il quale ha goduto dell'evento nella dimensione che può godere un bambino e cioè una dimensione speciale: essere catapultati in una nazione diversa dalla tua con tutti che parlano francese, con le scritte e le segnaletiche nella lingua transalpina, macchinoni da rally che lui conosce bene e scendere nella città dell'opulenza discreta, ossia Monte Carlo, col suo circuito cittadino, deve essere qualcosa di eccezionale. Lo è stato per me la prima volta, lo è stato sicuramente anche per Enrico. Procediamo però con ordine con la cronaca.
Dopo aver trattato l'affare preparativi per il Monte assieme al Fit, abbiamo deciso di andare via in cinque con due macchine. Siccome non abbiamo trovato una bettola in cui dormire qualche ora nella notte tra venerdì e sabato - trovare un albergo o una pensione per entrarci a notte inoltrata ed alzarsi di nuovo per fare una veloce colazione ci pareva una cosa poco attuabile - ci siamo trovati alle 8.00 di venerdì 21 a casa mia ed ci siamo organizzati col Fit e il Giova sulla loro Volkswagen Polo, mentre sulla vettura più grande io, mio figlio Enrico e il Duda.
L'attraversamento della Pianura Padana avviene senza particolari problemi con la nebbia e ci ritroviamo presto nei dintorni di Genova, con raffiche di vento considerevoli che raccomandano una certa prudenza sui lunghi cavalcavia dell'Autostrada dei Fiori. Dopo aver rabboccato di gasolio la Peugeot 307 e aver consumato un pasto a base di prodotti dell'Autogrill, panino Bufalino e Apollo per Marcante Sr e Jr, si esce dall'Italia ed alla prima uscita dell'autoroute si esce in direzione Sospel. Da qui in poi comincia una lunghissima gimkana che ci porta a Peira Cava e sul Col du Turini, scollinando prima sul Col St Jean e sul Col du Braus, con le sospensioni e le gomme delle nostre macchine messe davvero a dura prova: l'asfalto e la qualità delle strade da questi parti, soprattutto le strade secondarie, è infame ed invito caldamente chiunque soffra di mal d'auto a starsene ben lontano. Lungo il trasferimento dal Col du Braus fino a Peira Cava, io ed il Fit scorgiamo di passare su una prova del Monte Carlo 2005 e ce ne rendiamo perfettamente conto quando ci ritroviamo su un tornante, dove eravamo stati a vedere i funamboli dell'epoca, in particolar modo Armin Schwarz sulla Skoda Fabia WRC di quell'anno.
L'arrivo sul Col du Turini è, a differenza del mio primo Turini, assolutamente confortevole, perché riusciamo a parcheggiare a soli 800 metri dall'incrocio, il che vuol dire che impiegheremo una decina di minuti ad arrivare al trivio, ma siamo in larghissimo anticipo sulla tabella di marcia, il sole non è ancora sceso, le temperature non sono ancora gelide, per cui ne approfittiamo per andare a vedere subito quanta gente c'è e se ci può essere qualche buon appostamento nella discesa dal passo in direzione La Bollene-Vesubié.
Tornando alle macchine si decide pertanto di vedere la prova speciale SS10, quella con inizio alle 19.15, in prossimità dell'ultimo tornante in salita, mentre la prova successiva, la SS12, la vedremo proprio sul Col du Turini, così saremo più vicini alla macchina, quando sarà ora di andarcene. E' così che abbiamo ancora una buona ora e mezza e ci infiliamo in macchina per stare un po' al caldo, e mangiandoci di gusto uno degli ultimi pandori della stagione natalizia.
After the learning curve on first leg, and an unexpected snow fall on the second one, the Italian crew raises a bit the overall standings and brings home two points in the IRC series.
It's an upraising epilogue Giandomenico and Mitia's last leg at the 79th Rally Monte Carlo, the Centenary edition of the Monegasque glorious rally.
The end of the long weekly event for the Veneto based crew couldn't have been anything else: the first part on Wednesday was marked as the learning curve with a completely new car, because of the insufficient tests done a week before the Monegasque event, not very useful because of the changing weather conditions. The second leg was considered as optimistics in order increase the pace, but a wrong tire choice excluded them to battle on an unexpected snow on the last two stages on Thursday.
The Friday leg, the third and last of Rallye Monte Carlo 2011, started with the 30 km long morning special stage Montauban S/Ouveze-Eygalayes, where Giandomenico scores the 9th time, which confirms him the 11th overall standings position, at 1'08"5 from tenth driver Toni Gardemeister.
Giandomenico and Mitia opt to wait for the nighty stages to do their best. They maximize their expertize on very long stages and the addictional difficulty of night vision. The first run on Col du Turini states the fourth stage time stratch at 1"4 from the winner Vouilloz.
On the nineteen kilometers of Lantosque-Luceram special stage Gian puts his mark and wins the stage, that lets him move very near to Gardemeister in the overall list, with only an 8"6 delay from the Finnish guy. The Friulmotor team plauses Giandomenico's performance. The guys apply minimal setup changes, and install new tires for the last 42 kilometers. The team manager doesn't forget to say to Giandomenico and Mitia that they need to bring home a result and the car: "It's a Peugeot 207 for customers, not for winning on Col du Turini"!
The tenth overall place is being captured on SS12, the Moulinet-La Bollene-Vesubie repeated stage, with the fourth stage time again at 10"8 from Sarrazin, whilst on the last stage of the rally, Basso stops watches as fifth at 15"2 from Sarrazin and the overall standings acclaims the tenth overall place, being corrected to the ninth place, because of Petter Solberg's retirement due to an alternator broken, which forces him to stop on the road from Luceram to the Monte Carlo closed park.
"I wouldn't have bet a cent to achieve such good scratch times on the last stages, because the drivers on the top of the list were still fighting for the third place, so I'm really satisfied to bring home a special stage victory and two points for the championship", Giandomenico commented just before getting up the Monaco's castle for the rally ending prizes ceremony.
"A lot of people discouraged our initiative, but crossing our trajectories and making the same times of the work teams in the Intercontinental Rally Challenge rises our hopes getting more help and support for this yearly programme", says Giandomenico about his expectations.
Nothing is still completed about the rest of the 2011 championship, but everybody targets Giandomenico Basso and Mitia Dotta again as starring drivers in the intercontinental series, and the team mates won't give up, if somebody wants them in the series.
79th Rallye Monte Carlo 2011 overall standings:
- Bouffier-Panseri (Peugeot 207 S2000) in 3h32'55"8
- Loix-Miclotte (Skoda Fabia S2000) +32"5
- Wilks-Pugh (Peugeot 207 S2000) +1'19"7
- Sarrazin-Renucci (Peugeot 207 S2000) +1'21"9
- Delecour-Savignoni (Peugeot 207 S2000) +1'22"4
- Hanninen-Markkula (Skoda Fabio S2000) +1'29"3
- Vouilloz-Veillas (Skoda Fabia S2000) +4'47"8
- Kopecky-Stary (Skoda Fabia S2000) +7'45"9
- BASSO-DOTTA (Peugeot 207 S2000) +8'46"0
- Gardemeister-Tuominen (Peugeot 207 S2000) +9'09"0
- Caffi-Peroglio (Skoda Fabia S2000) +13'06"2
Intercontinental Rally Challenge 2011 Drivers Championship after Rallye Monte Carlo:
- Bouffier Bryan p.25
- Loix Freddy p.18
- Wilks Guy p.15
- Sarrazin Stéphane p.12
- Delecour Francois p.10
- Hanninen Juho p.8
- Vouilloz Nicolas p.6
- Kopecky Jan p.4
- BASSO GIANDOMENICO p.2
- Gardemeister Tony p.1
Dopo la prima tappa di apprendistato, la seconda con la sorpresa della nevicata, nella terza tappa il duo veneto scala la classifica e va a prendere due punticini della serie IRC.
E' un finale in crescendo quello di Giandomenico e Mitia alla 79° edizione del Rallye Montecarlo, anche se l'edizione 2011 è già ricordata come quella del Centenario.
Non poteva essere che diversamente per l'equipaggio veneto, che aveva cominciato nelle prime tappe di mercoledì l'apprendimento su una vettura a loro completamente sconosciuta, visto che i chilometri di test effettuati ad una settimana dall'inizio dell'evento erano stati di modesta utilità, viste le mutevoli condizioni climatiche in cui sono stati svolti.
E' così che la terza ed ultima tappa, quella di venerdì 21 gennaio, cominciava con la prova speciale mattutina di Montauban S/Ouveze-Eygalayes, 30 km di speciale, dove Giandomenico realizza il nono tempo assoluto, confermando così l'undicesima posizione nella generale, con un ritardo di 1'08"5 da Toni Gardemeister in decima posizione.
E' sulle prove notturne finali che Giandomenico e Mitia danno il meglio, cercando di fare leggermente la differenza a causa della lunghezza delle prove e della difficoltà aggiuntiva data della visione notturna. Sul primo passaggio sul Col du Turini, realizzano il quarto tempo a soli 1"6 da Vouilloz, vincitore della speciale.
Sui 19 km della Lantosque-Luceram Gian mette a segno la sua firma e va a vincere la speciale e grazie a questa stoccata il decimo posto di Gardemeister è alla portata, perché si torna al parco assistenza a Monaco con un ritardo di soli 8"6 sul finnico. Il team applaude la performance di Giandomenico, effettua minime regolazioni ed il consueto cambio gomme, e non dimentica a Giandomenico e Mitia che bisogna portare a casa sia il risultato che la macchina, visto che è pur sempre una "vettura clienti".
Il decimo posto viene agguantato sulla SS12, la Moulinet-La Bollene-Vesubie, col quarto tempo in speciale a 10"8 da Sarrazin, mentre sull'ultima prova del rally, Basso è quinto a 15"2 sempre da Sarrazin e la classifica decreta stabilmente la decima posizione, posizione che viene corretta ulteriormente a nona, a causa del ritiro di Petter Solberg, a causa di un guasto all'alternatore, che lo costringe a fermarsi lungo la strada che porta da Luceram giù a Monte Carlo.
"Non avrei mai detto di riuscire a fare tempi così buoni nell'ultimo giro di speciali, più che altro perché c'era ancora un po' di bagarre per aggiudicarsi il gradino più basso del podio, per cui posso ritenermi soddisfatto di portare a casa una vittoria di speciale e due punti nella classifica del campionato", commenta così Giandomenico poco prima di salire sulla pedana per le premiazioni.
"Sono tanti quelli che non hanno nascosto la loro titubanza per la nostra iniziativa, ma sentirci nuovamente ad incrociare le nostre traiettorie ed i nostri piazzamenti coi big di un campionato così valido come l'Intercontinental Rally Challenge ci fa ben sperare perché possa arrivare qualche altro aiuto nella direzione giusta", auspica di nuovo Giandomenico.
Nulla è ancora chiuso al riguardo del campionato 2011, ma tutti stanno continuando a fare il possibile per avere di nuovo Giandomenico e Mitia protagonisti della serie intercontinentale, ed entrambi non si tireranno indietro, se qualcuno lo vorrà.
Classifica generale del 79° Rallye Monte Carlo 2011:
- Bouffier-Panseri (Peugeot 207 S2000) in 3h32'55"8
- Loix-Miclotte (Skoda Fabia S2000) a +32"5
- Wilks-Pugh (Peugeot 207 S2000) a +1'19"7
- Sarrazin-Renucci (Peugeot 207 S2000) a +1'21"9
- Delecour-Savignoni (Peugeot 207 S2000) a +1'22"4
- Hanninen-Markkula (Skoda Fabio S2000) a +1'29"3
- Vouilloz-Veillas (Skoda Fabia S2000) a +4'47"8
- Kopecky-Stary (Skoda Fabia S2000) a +7'45"9
- BASSO-DOTTA (Peugeot 207 S2000) a +8'46"0
- Gardemeister-Tuominen (Peugeot 207 S2000) a +9'09"0
- Caffi-Peroglio (Skoda Fabia S2000) a +13'06"2
Classifica piloti Intercontinental Rally Challenge 2011 dopo il Rallye Monte Carlo:
- Bouffier Bryan p.25
- Loix Freddy p.18
- Wilks Guy p.15
- Sarrazin Stéphane p.12
- Delecour Francois p.10
- Hanninen Juho p.8
- Vouilloz Nicolas p.6
- Kopecky Jan p.4
- BASSO GIANDOMENICO p.2
- Gardemeister Tony p.1
Giandomenico e Mitia tracciano un bilancio positivo delle prime due tappe del Monte Carlo del Centenario, alla luce del posizione provvisoria in classifica, che li vede in undicesima posizione assoluta a 9'15" dalla vetta della classifica.
"Ho scelto di partire molto cautamente ieri mattina perché non aveva alcun senso qualsiasi altro approccio", esordisce Giandomenico, "quando ci siamo resi conto io e Mitia che i tempi erano in linea con quelli di altri piloti comprimari come Sarrazin, Gardemeister e Magalhaes, ci siamo sentiti abbastanza soddisfatti del nostro esordio sulla Peugeot 207".
Davvero un grosso handicap le due forature subite sulle speciali del secondo giro. Sulla SS3 l'equipaggio incappa nella foratura della posteriore sinistra con un ritardo sul tempo del vincitore della prova di 2'04"2, passando dalla nona alla dodicesima posizione assoluta. Sulla SS4 invece è costretto addirittura a fermarsi in prova, perché la foratura accusata è davanti ed il cambio della ruota li costringe a perdere altri 3'21"3 e conseguentemente la classifica generale li relega in 15esima posizione generale a ben 6'47".
"Non è certo benaugurante presentarsi all'indizio della seconda tappa con un ritardo del genere", ha commentato stamattina Basso, "ma il Monte Carlo è una lotteria e quindi non c'è che da stringere i denti e continuare con l'apprendistato della vettura francese". Ed infatti i tempi segnati nel corso di oggi sono già più consistenti, col decimo tempo sulla SS5 a 18"5 da leader provvisorio Hanninen, mentre sulla SS6 il ritardo sul francese Bouffier si attesta di 20"6, che vale l'undicesimo scratch. Dopo il primo giro di stamane Giandomenico si ritrova in 14esima posizione assoluta e un ritmo di gara con un ritardo di 1" a chilometro rispetto ai primi, che invece non stanno certo lesinando.
Tutto però si decide sul secondo giro di prove, dove buona parte degli equipaggi parte con le intermedie, mentre il resto decide più conservativamente per l'uso dei chiodini. "Le informazioni in nostro possesso ci hanno indicato le intermedie la scelta ideale, solo che si è rivelata la scelta meno opportuna", aggiunge Giandomenico, "partendo dietro ai primi dieci il leggero strato di neve che si era accumulato, era già stato spazzato via e a noi non rimane che mettere le ruote ogni tanto sul ghiaccio sottostante". Cionostante sulla SS7 il ritardo per il duo veneto è di 1'13"4, in buona compagnia con gli ufficiali Skoda, anche loro con gomme non chiodate, mentre sull'ultima speciale della giornata, la SS8, il ritardo è di 2'46"3, ma c'è chi fa peggio, tanto è vero che la posizione a fine giornata vede Basso e Dotta a ridosso dei primi dieci, in undicesima posizione a +9'15"9 dalla vetta della classifica che vede i francesi Bouffier e Delecour, distanziati di 28".
"Nel corso di oggi devo dire che sto piano piano prendendo le misure con la 207 e posso già ritenermi soddisfatto di essere qui a commentarlo stasera. Solo il disappunto da parte mia per essere stato sorpreso dal repentino cambiamento del meteo, che ci ha sbalzato da una condizione di completamente asciutto alla presenza della neve con sopra un lieve strato di ghiaccio, ma non sto qui a piangere: il Monte Carlo è proprio questo, c'è gente che ha perso il rally per questo".
Per l'ultima tappa di venerdì, Giandomenico partirà immediatamente dietro al leader provvisorio della classifica generale, in virtù del fatto che i primi dieci partiranno in ordine inverso per andare sulla Montauban sour Ouveze-Eygalayes alle 9.08. Il clou della gara arriverà però domani sera quando gli equipaggi passeranno in notturna sia sul Col de Turini che sulla Lantosque-Luceram, le due tappe che hanno concluso il Monte Carlo negli ultimi anni dell'IRC e del WRC.
L'obiettivo per domani è quello di rientrare tra i primi dieci di classifica, fermo restando l'intenzione di concludere l'apprendistato sulla 207 della Friulmotor e quella di condurre sempre un ritmo compatibile coi rischi e le insidie nascoste ovunque del rally più desiderato al mondo.
Classifica generale provvisoria dopo la seconda tappa del 79° Rallye Monte Carlo 2011:
- Bouffier-Panseri (Peugeot 207 S2000) in 2h14'38"8
- Delecour-Savignoni (Peugeot 207 S2000) a +28"0
- Loix-Miclotte (Skoda Fabia S2000) A +1'05"5
- Wilks-Pugh (Peugeot 207 S2000) a +1'20"5
- Sarrazin-Renucci (Peugeot 207 S2000) a +1'41"1
- Hanninen-Markkula (Skoda Fabio S2000) a +2'34"7
- Solberg-Patterson (Peugeot 207 S2000) a +3'49"1
- Vouilloz-Veillas (Skoda Fabia S2000) a +5'31"0
- Kopecky-Stary (Skoda Fabia S2000) a +7'51"7
- Gardemeister-Tuominen (Peugeot 207 S2000) a +7'52"7
- BASSO-DOTTA (Peugeot 207 S2000) a +9'15"9
- Caffi-Peroglio (Skoda Fabia S2000) a +9'23"4
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