Praticamente arrivati sul Col du Turini, veniamo a sapere che Giandomenico piazza la zampata sulla successiva speciale, la Lantosque-Luceram. E' davanti a tutti, come ci si aspetta da un campione come lui, in grado di affrontare i contesti e le situazioni che cambiano. Grande prestazione, Gian!
Sul Turini è praticamente sagra nazionale, ma che dico, mi pare di essere allo stadio. Tutta l'Europa rallistica è più o meno rappresentata: ai lati della larga striscia d'asfalto delimitata da opportuni guardrail, ci sono gli italiani, dall'altra i francesi, ma c'è pieno ovunque di cechi e di portoghesi, venuti a tifare i rispettivi piloti, ossia Kopecky e Magalhaes, anche se quest'ultimo ha terminato il proprio Monte Carlo anzi tempo, a causa di violenta toccata nella prima tappa.
Ci sono anche parecchi belgi, ben organizzati con bandiere, graticole e camper, da quello che abbiamo visto, durante la breve camminata dalla macchina verso il passaggio: anche loro venuti a tifare Slow Freddy, che pare si sia ben acclimatato da qualche anno nell'IRC e sta raccogliendo da un po' anche dei buoni risultati.
Tra le tifoserie tricolori e transalpine pare siano volati parecchi proiettili di neve durante il primo passaggio dei piloti, mentre nel secondo il lancio di palle di neve è indiscriminato e la strada è sempre più piena di neve, che non scioglie certo, vista la temperatura in calo dopo il tramonto del sole ed ormai stabile sui -8°C. Questo è il particolare che sta più a cuore ai piloti: capire quanta neve è stata buttata dagli spettatori sul passo, più che altro per evitare figuracce proprio davanti a qualche migliaio di persone, oltre alle telecamere in diretta su Eurosport.
Infatti è ancora Gardemeister ad esordire con le danze e la gente va in visibilio, quando le Peugeot 207 si immette nel breve rettilineo completamente intraversata! Tra i big c'è chi tiene più giù e chi meno, con Guy Wilks probabilmente il più esuberante da arrivare a toccare col l'angolo posteriore sinistro il guardrail, ma niente di ché.
Sono invece i concorrenti delle retrovie ad esitare e dare quasi più spettacolo. Scene di panico però succedono quando entra la Mitsubishi Lancer Evo IX di Bertelli-Finzi, quasi più veloce degli altri che va a sbattere contro il primo guardrail, si rompe la scatola guida e di rimbalzo finisce pure nel secondo, proprio dove siamo appostati. Per noi un passo indietro, ma è proprio paracarro ancorato da massicci blocchi di cemento ad attutire il colpo e fermare la macchina che ormai aveva perso il grosso della sua velocità. E' proprio uno spettatore a fianco a noi che cade sull'asfalto, picchia la testa e perde pure i sensi.
In pochi secondi succede di tutto, arrivano i commissari di percorso, personale paramedico. Io invece me ne vado a vedere come sta Enrico, che non ce la faceva più a resistere agli otto gradi sotto zero e che si era rifugiato dentro il bar dell'Hotel des Trois Vallées.
Ancora più confusione quando arriva la Citroen DS3 di Daniel Elena, il quale si ferma perfino a salutare il pubblico cercando con le braccia agitate in cielo di aizzare la folla , in barba alla competizione e al pericolo intrinseco di alcuni personaggi poco savi, che si riversano sulla strada. Proprio uno di questi è uno dei fratelli Camponogara, completamente in preda ai fumi dell'alcol, che corre verso la vettura di Elena, ma lo stesso fanno i gendarmi, che lo ammanetteranno poco dopo.
Certo che il freddo è sempre più pungente ed il passaggio della vettura scopa significa finalmente il rompete le righe per tutti e noi ci dirigiamo rapidamente verso la macchina, ci giriamo rapidamente e riusciamo a raggiungere in macchina il passo e a scendere verso Moulinet e Sospel nel senso opposto a quello dei piloti, ora che le strade sono nuovamente aperte al pubblico. Ci vorrà un'ora abbondante per arrivare a Monte Carlo, solo che ci fermeremo a Beausoleil in uno slargo rispetto alla strada principale, per la meritata pausa.