Di Marco Tenuti (del 28/07/2008 @ 18:11:27, in MTB, linkato 1725 volte)
Dopo due mesi di stop agonistico - a parte una digressione della cronoscalata sociale fatta con gli amici del GC Grezzana - più o meno imposto dalla gestione familiare e professionale, il Marcante torna sui campi di gara e precisamente alla Lessinia Bike, in quel di Sega di Ala. Quest'anno la gara viene preparata meglio, grazie alla ricognizione fatta una settimana prima, che consente di apprezzare le piccole variazioni della gara ai confini tra il Veneto e il Trentino.
Le previsioni meteo non promettono nulla di buono, ma al via il tutto sembra reggere molto bene e si parte più che mai convinti con l'abbigliamento puramente estivo. L'attacco della prima salita su asfalto verso il Passo Fittanze lo faccio in maniera grintosa e vedo che gli amici con cui sono faticano a starmi dietro. Non me ne curo e cerco di andare con una buona andatura. Poco dopo lo scollinamento attorno al Monte Cornetto, vedo alla mia destra il Dimi, fermo a ripararsi una ruota già forata. Io lascio andare la mia bici e scendo alla grande a concludere il primo giro, senza mai vedere dietro di me il Radu e company.
Il mio crollo psicofisico avverrà però un bel po' dopo lungo la salita che conduce a Malga Lessinia, dove le forze pian piano se ne vanno e perdo sempre più inesorabili secondi sul resto della ciurma. Rinviene perfino il Pezzo, che mi supera di gran carriera, ma cerco di resistergli, ciucciandogli il più possibile la ruota per un buon mezzo chilometro.
La parte della gara si conclude invece senza stimoli particolari a farmi andare particolarmente forte, ma ho il piacere sul rettilineo finale di salutare sia Eder Medeiros del team Bike Evolution che la famiglia Zumerle al completo!
Anche le vacanze 2008 se ne sono ormai andate, nel senso che i giorni al mare lontano da casa se ne sono andati. Non che a casa si stia male, anzi, ma al mare o in montagna o in giro per il mondo è tutta un'altra cosa. Quest'anno la famiglia Marcante se n'è andata ad Igea Marina, scegliendo però non l'albergo, ma l'appartamento, visto che la piccola Alice ha esigenze un po' particolari per il trattamento, per gli orari e per il cibo.
Effettivamente non è stato semplicissimo gestire due figli, ma soprattutto Alice, più che mai desiderosa di esplorare e conoscere tutto quello che la circonda e proporzionalmente è altrettanto "difficile" per i suoi genitori cercare di limitarla nel voler andare in giro, visto che non sa ancora camminare, non sa ancora "gattonare" bene e soprattutto usa la bocca per indagare qualsiasi oggetto, sabbia compresa!
Per il resto l'attività culinaria, a differenza del trattamento di mezza pensione presso l'Hotel Nevada dello scorso anno, è stata fortunatamente limitata e il peso corporeo non si è discostato da quello dei giorni precedenti.
Detto questo, riprende pertanto la vita lavorativa ordinaria, nonchè la preparazione agonistica per un agosto ciclistico più che mai intenso!
Non nascondo il mio entusiasmo nell'iPhone, da bravo utente Mac, ma ho sempre desistito all'acquisto del modello 2G/Edge in favore di quello 3G, adesso disponibile per tutti noi anche in Italia. Solo che Macitynet ha preparato una FAQ, che mi fa un po' storcere il naso per un bel po' di cose. In ogni caso penso che Apple, grazie all'ottima idea di aggiornare molto spesso il software e le relative funzionalità, correggerà presto le varie deficienze. Non posso far altro che rimandarmi alla lunga e utile pagina di Macitynet.
Di Marco Tenuti (del 10/07/2008 @ 10:18:37, in MTB, linkato 1138 volte)
Ieri sera c'è scappata la notturna "in mauntain" col col Pezzo e la sua squadra Bike Evolution per un totale di circa 10 ciclisti C'era anche il Radu, reduce dalla campagna della Dolomiti Superbike.
Dopo aver attraversato il centro di Verona, arrivo al negozio in via Rigaste Redentore, dove non c'è più nessuno ad aspettarmi, nonostante non siano ancora le 19.30. Per fortuna che di lì a poco arriva prontamente la telefonata del Pezzo, che mi comunica che mi stanno aspettando all'incrocio verso Avesa. La partenza è pertanto verso Avesa, poi tocca alla salita che sbuca su in sima alla villa di Benali, successivamente discesa a Quinto dal Porcello e parte finale del Cardiologo, dove i nostri freni a disco vanno in ebollizione. Passaggio in paese a Marzana, si sfiora Sezano e si taglia sullo sterrato veloce che conduce a S.Maria in Stelle, dove attacchiamo subito il Piccolo Stelvio e scavalcamento della Gualiva per il sentiero del bosco. Il Matteo Milani fa servizio stampa e scatta una quantità impressionante di foto e trova pure il tempo di girare un paio di video.
Arrivati alla pesa di Romagnano, si affronta un single track verso i campi dietro Azzago a zigzag, a quanto pare percorso della Lessinia Legend 2004. Poi discesa verso Romagnano, passaggio alla Costa di Romagnano con velocità supersoniche sullo sterrato, passaggio dietro Bertani e fiancheggiamo gli ulivi sulla superstrada, e sfiliamo l'abitato di Sezano.
Concludiamo in bellezza con una volata oltre i 50 km/h, dove io primeggio arrivando ad una velocità di 58 km/h con la gente a piedi basita a guardare questi UFO che rotolano sull'asfalto con gomme grosse e pieni di lucette. Io saluto tutti al volo e mi defilo verso casa, dove parcheggio la bici e mi tuffo in vasca per un bagnetto rapido.
Alle 22.20 torno in pizzeria e gli amici rimasti nel percorso lungo mi comunicano che stasera si farà il giro pizza! Attacchiamo subito A TUTTA con 7 pizze per 7 persone, colo sottoscritto che stenta a spezzare il fiato, ma poco dopo mi riprendo. Scoprirò circa un'ora dopo che abbiamo mangiato 12 pizze in 7. Il Pezzo, ma anche il Giando e il Tommi, arrivano a 4 birre medie ciascheduno, nuovo record delle notturne del Pezzo.
Io invece procedo spedito con due coke medie. L'allungo finale e' per la 13esima pizza, quella dolce a base di nutella e noci, dove io mi distinguo ancora una volta e eguaglio il Radu, mangiando due fette iperglicemiche. Grappetta alla mela verde e limoncino finali. Ciliegina sulla torta: solo 15 Euro, anche se ho mangiato come un porco!
Il tempo di salutare tutti e fare una bella derapata con la Punto allo stop in fondo alla discesa del Ranch Rocce Rosse e poi a nanna dritto col peperone in fase di digestione!
Di Marco Tenuti (del 09/07/2008 @ 11:01:37, in MTB, linkato 1548 volte)
Su YouTube ho trovato un bel riassunto della volata tra Sauser e Paulissen per aggiudicarsi il titolo mondiale Marathon 2008 alla Dolomiti Superbike a Villabassa (BZ).
Di Marco Tenuti (del 08/07/2008 @ 00:39:08, in MTB, linkato 1625 volte)
Domenica sera in pizzeria, il dr.Pich e il Righe, mi hanno accennato qualcosa delle possibilità di salita da Lugo verso l'alto. Oltre alle solite vie di accesso verso l'alto da Bellori verso Barozze, o da Bellori verso il Corso, o da Bellori verso Lughezzano e Arzarè, spesso cadono nel dimenticatoio la Pernisa e la strada verso il Corrubbio. Diciamo che la prima ho avuto modo di farla alcune volte durante l'inverno in sella alla MTB, visto che per un bel tratto è sterrata e per altri pezzi l'asfalto si presenta un po' troppo rovinato per la bici da strada. La salita della Pernisa parte dalle Campagne di Lugo e conduce direttamente a Praole, frazione del Cerro, da cui si può raggiungere successivamente Lonico o Rosaro. E' una salita a pendenza abbastanza abbordabile, anche se c'è qualche pezzetto in cui si arriva all'11%. Salendo però in MTB, il problema non si pone e si tratta solo di moderare la velocità.
Ieri sera, di buona lena, attraverso l'abitato di Lugo e l'intenzione è quella di tirare dritto in direzione Barozze, ma arrivato al bar della Teresa, mi balena un flash e ripenso ai discorsi di domenica: proviamo qualcosa di nuovo! Effettivamente la conoscenze che ho maturato del territorio, da quando son diventato un ciclista assiduo sono cresciute a dismisura. C'è da dire che quando si va in BDC rischi spesso non se ne corrono, se non quello di incappare in qualche salita un po' troppo ripida da spingere col 39-25, che è il mio "ultimo" rapporto allo stato attuale. Quando si va in MTB, il problema non sono la difficoltà delle salite, ma la praticabilità. Quando ci si imbatte in solitario in qualche sentierino sconosciuto, la probabilità di finire in mezzo a rovi, spine, erboni si alza bruscamente...
Tornando comunque a ieri sera, al tornante a destra poco dopo la chiesa di Lugo, comincio a salire in direzione Orsara e Corrubbio. La pendenza è subito importante e si sale abbastanza rapidamente al di sopra dell'abitato di Lugo. Abbastanza presto si incrocia anche il bivio che fa scegliere tra la contrada Orsara e Corrubbio. Scelgo la seconda frazione. La strada sarebbe velocissima per una macchina, perchè presenta tre rettilinei molto lunghi, intervallati da tornanti, dove la pendenza si mantiene costante sul 6-7% e si sale quindi a velocità non superiori ai 15-16 km/h. Dopo un bel po' di strada una curva a destra spiana decisamente e ci si imbatte nel cartello che introduce Corrubbio. Tra me penso che il grosso è ormai fatto: vedo che c'è tanto di chiesa, c'è un campetto di calcio, c'è perfino la scuola elementare! Ignoravo proprio che questa frazioncina del "mio" comune di Grezzana avesse tutti questi servizi. Non ho visto se c'è il baretto, la prossima volta guarderò meglio.
Peccato che i trecento metri di piano siano subito spezzati da una salitella al 10% ancora dentro la frazione. Da qui in poi è tutto un alternarsi tra un pezzi che spianano e pezzi che salgono abbastanza ripidamente, senza soluzione di continuità. Sarà che avevo le gambe stanche o cosa, ma mi pento amaramente di aver pensato un paio di minuti prima di aver già finito le mie fatiche. E piano e paretina all'11%, e piano e paretina all'11%, speriamo finisca... che sia questa una delle salite che Cunego affronta quasi sempre per tornarsene a casa durante gli allenamenti invernali? Finalmente arrivo in cima ai Prati e da lì in poi è strada conosciuta. L'impressione che ho avuto è che si sale di circa 400 metri di dislivello in circa 5,3 km, quindi la pendenza media è dell'7.5%, che è pur sempre una bella pendenza.
Se volete togliervi lo sfizio, il buon Banzato non si è fatto sfuggire nulla e lo ha pubblicato su Salite.ch:
Come avete capito, mai sottovalutare niente e comunque me la segno per i miei prossimi giri di allenamento, visto che il numero di macchine che passano è sempre molto ridotto.
Di Marco Tenuti (del 07/07/2008 @ 00:31:28, in MTB, linkato 1353 volte)
Eccomi qua appena rientrato dal megagiro in MTB fatto in compagnia del Pezzo e Matteo!
L'appuntamento era stamattina alle ore 8.15 alla rotonda di Montorio. Eravamo in sei e già l'ascesa per la Pissarotta è stato un garellare con quelli che salivano con la bici da strada.
Le gambe del Pezzo pagheranno infatti più tardi la proverbiale sboronaggine del loro conducente, ostinato più che mai a tenere testa agli stradisti.
Arrivati al ponte della Pissarotta, il percorso prosegue su asfalto fino alla contrada Squaranto, Campari e poi tappa alla fontanella poco sopra Rovere' Veronese.
Da lì in poi rimarremo noi solti tre. Comincia così l'avventura Only The Brave Part 2, tutta tracciata col GPS.
Entriamo subito in un sentierino sterrato per Velo Veronese, svolta a Purga e sentiero fino al Parparo Vecchio (ad un altitudine di poco inferiore a 1400 metri), dove ci siamo concessi una Coca Cola e un panetto col salame.
Su in montagna gh'era i nuvolotti neri, pero' ci siamo messi lo spolverino ed abbiamo fatto le superfoto come sabato scorso sul solito ceppo poco sopra il Parparo.
La goduria è arrivata a quel punto, quando si è trattato di fare il sentiero Europeo E5 in discesa, visto che el va in zo' a tutta.
Il Matteo Milani ha forato, ma grazie al lattice abbiamo tirato avanti, continuando ogni tanto a gonfiare il tubeless che perdeva pressione.
Poi in scioltezza Giazza,Selva di Progno, tutta la carrareccia a fianco torrente Illasi e pezzo finale da Illasi a Colognola su asfalto col Matteo a tirare il gruppo come un forsennato. L'ora si fa tarda - sono infatti le due del pomeriggio - e la candela in pianura è notevole, ma non demordo e mi avvio mestamente verso casa. Non contento, poco dopo le Campagnole di Novaglie, decido di fare l'ultima carrareccia della giornata, costeggiando il Progno di Valpantena fino a S.Maria in Stelle.
Quando sono sceso per lo scivolo di casa, il ciclocomputer segnava 100,3 km!
Di Marco Tenuti (del 18/06/2008 @ 10:15:47, in MTB, linkato 1288 volte)
Stamattina tutti i bambini della scuola materna dove va mio figlio Enrico - ancora per pochi giorni, visto che l'anno prossimo si va alla scuola elementare - erano emozionatissimi per la gita a Malga Derocon a circa 6 km da Erbezzo.
Che dite se facessi una capatina oggi in MTB? Il meteo si sta schiarendo, il tempo a disposizione è quello che è, ma le gambe e la testa dicono "Siiiiii!"
 Vi riporto qualche informazione tratta dalla brochure che ho trovato in rete, un articolo di Giuliano Lazzarin, ma tante altre informazioni si trovano anche nel sito del Parco Naturale Regionale della Lessinia:
L’Area Floro-faunistica di Derocon si trova a nord di Erbezzo, a circa 6 km dal centro abitato. L’ambiente è quello tipico dell’alta Lessinia dove le malghe rappresentano la principale unità fondiaria in cui è suddiviso il territorio. Malga Derocon è situata in una piccola valle che confluisce nel Vajo dell’Anguilla, in prossimità del ponte stradale che collega Erbezzo a Bosco Chiesanuova. Qui ha inizio la Foresta dei Folignani, l’area boscata più estesa del settore della Lessinia centrale. La Foresta, costituita da boschi ad alto fusto di abete rosso, abete bianco e faggio, ricopre tutti i versanti dell’alto Vajo dell’Anguilla, diramandosi anche nelle valli laterali. Tutta l’area è caratterizzata dalla presenza di numerose emergenze faunistiche e floristiche e per questo è stata classificata zona di Riserva Naturale nonché Sito di Interesse Comunitario (SIC).
Di Marco Tenuti (del 18/06/2008 @ 09:58:52, in MTB, linkato 1222 volte)
Questo weekend, come è mia tradizione "obbligata" nei fine-settimana a metà del mese di giugno, sono stato comandato dai miei avi di andare a raccogliere le sirese nella piantagione del papi. Ovviamente non si sono certo tirato indietro dall'andare, ma visto che c'è da andare, tanto vale andarci in bici.
Così venerdì pomeriggio, invece di inforcare la BDC com'è ormai d'obbligo da quando ce l'ho, ho deciso che valesse la pena andare in MTB. Ho così risalito la parte piana della Valpantena fino a Stallavena ad un ritmo molto tranquillo e poi ho dato la proverbiale pacca dall'abitato di Stallavena fin sù alla Chiesa di Alcenago. Risultato? Penso di aver fatto il nuovo record personale, 22'33", ma forse è meglio che guardi bene negli articoli storici del mio blog, perché si può fare mooolto meglio.
Diciamo che questa salitella a tutta e l'allenamento sul cavalletto e sul sireso sono stati propedeutici per la mia prima cronoscalata della vita in BDC, quella organizzata a ranghi ridotti dal GC Grezzana, che domenica mattina 15 giugno ha organizzato la cronoscalata sociale, tanto per stabilire e riaffermare ancora una volta i valori della squadra, chi è più forte e chi è meno forte. C'è da dire che parecchi membri della squadra hanno partecipato anche alla crono in pianura di sabato pomeriggio, dalla rotonda di Montorio al Confin della Pissarotta, ma io non sono andato per evidenti impedimenti cerasicoli.
Partito per primo in assoluto - mi hanno in sostanza trattato come la matricoletta del gruppo, ma a me stava benissimo perché prima la finivo, prima sarei andato sul sireso - la mia unica preoccupazione è stata quella di non farmi raggiungere dai concorrenti partiti appena dietro di me e per fortuna così non è stato.
A dirla tutta mi sono girato indietro due tre volte per vedere se qualcuno mi stava rosicchiando secondi, ma quando sono arrivato all'ultimo tornante, ho visto che non c'era alcuna sagoma dietro di me, mi son rincuorato ed ho fatto gli ultimi metri sempre a 180 - come tutto il resto della crono, del resto...
All'arrivo c'era Icio Aganetto, cronometrista ufficiale, a fermare il mio tempo a 20'58" - normalizzato secondo i riferimenti di Tuttocrono equivale ad un 20'38". Sembra che la crono sia stata vinta come al solito da Terragnoli con 19'12", ma pare anche che un "fuori-classifica", il Simone Piacentini, abbia fermato i cronometri a 18'52".
Il mio piazzamento generale è comunque più che mai soddisfacente, visto che non avevo una bici da inseguire, nè tanto meno la mia bici da strada è un missile adatto per fare le crono in salita... mi pare di aver capito che mi son piazzato 7° nella squadra. Non male come inizio, dai...
E' un tema a cui ogni tanto penso, perché ogni giorno mi rendo conto quanto la nostra società italiana sia ancora indietro in termini di convivenza civile e sociale. Sia ben chiaro che non serve andare a Napoli e in Campania per rendersi conto di questo: basta andare giù nella mia via, qui nella mia frazione di Verona, e si percepisce immediatamente quanto siamo menefreghisti.
Se apro il cassonetto dei rifiuti indifferenziati, che dovrebbe essere in teoria sempre vuoto, perché una perfetta differenziazione dovrebbe portare i volumi del materiale che non si riesce a classificare a valori risibili, mi prende un senso di indignazione per tutta una serie di ragioni:
ci si trova di tutto, cartoni di qualsiasi tipo, erba o ramaglie di giardini, vetri, plastiche e bottiglie di qualsiasi genere
nei cassonetti della plastica e della carta/cartone, ci si trova un sacco di materiale pulito davvero male e cioè riviste ancora dentro il cellophane, lettere o cartoni plastificati, dove la componente di carta è davvero minima, nonchè legni, immondizie generiche
in taluni casi i cassonetti della raccolta differenziata sono spesso stracolmi di materiale, segno che l'azienda preposta alla raccolta non fa nulla per favorire e accelerare questo virtuosismo
quando si va al supermercato qualsiasi tipo di bevanda, come l'acqua naturale, l'aranciata, la limonata e affini, è confezionato in bottiglie Usa & Getta, quando in tutto il resto dell'Europa, quantomeno a partire dalla Svizzera e l'Austria verso le più alte latitudini, tutte i contenitori per tali liquidi sono bottiglie completamente riciclabili, che vengono pagati all'acquisto per stimolare la massima attenzione a non buttarle nelle immondizie tramite un meccanismo di cauzione e reso
mi capita ancora di sentire - ma per fortuna molto meno negli ultimi tempi - la leggenda metropolitana per la quale l'immondizia verrebbe fatta differenziare dalla popolazione attraverso i cassonetti specifici o la raccolta porta a porta, ma poi il tutto verrebbe messo assieme alla discarica. E peggio ancora: questa leggenda metropolitana verrebbe addotta a giustificare la volontà di non differenziare da parte delle famiglie e quindi alla sua inutilità.
Mi permetto di concludere che a mio avviso la colpa dei mali italiani è quanto mai trasversale e non è classista, dalla vecchietta, alla casalinga, dall'operaio al medico, dall'impiegato al politico.
Io dico solo: smettiamola di lamentarci e mettiamoci TUTTI a fare le cose bene, noi famiglie e aziende che produciamo rifiuti, così come la politica, le amministrazioni e le aziende preposte a questa quotidiana necessità non solo sociale, ma prima di tutto ambientale e naturale!
Vi rimando a Wikipedia per un minimo indottrinamento sulla differenziazione:
Reading
Fabio Volo - E' una vita che ti aspetto
Michael Guillen - Le 5 equazioni che hanno cambiato il mondo
Sophie Kinsella - I love shopping a New York