Riciclaggio e raccolta differenziata
E' un tema a cui ogni tanto penso, perché ogni giorno mi rendo conto quanto la nostra società italiana sia ancora indietro in termini di convivenza civile e sociale. Sia ben chiaro che non serve andare a Napoli e in Campania per rendersi conto di questo: basta andare giù nella mia via, qui nella mia frazione di Verona, e si percepisce immediatamente quanto siamo menefreghisti.
Se apro il cassonetto dei rifiuti indifferenziati, che dovrebbe essere in teoria sempre vuoto, perché una perfetta differenziazione dovrebbe portare i volumi del materiale che non si riesce a classificare a valori risibili, mi prende un senso di indignazione per tutta una serie di ragioni:
- ci si trova di tutto, cartoni di qualsiasi tipo, erba o ramaglie di giardini, vetri, plastiche e bottiglie di qualsiasi genere
- nei cassonetti della plastica e della carta/cartone, ci si trova un sacco di materiale pulito davvero male e cioè riviste ancora dentro il cellophane, lettere o cartoni plastificati, dove la componente di carta è davvero minima, nonchè legni, immondizie generiche
- in taluni casi i cassonetti della raccolta differenziata sono spesso stracolmi di materiale, segno che l'azienda preposta alla raccolta non fa nulla per favorire e accelerare questo virtuosismo
- quando si va al supermercato qualsiasi tipo di bevanda, come l'acqua naturale, l'aranciata, la limonata e affini, è confezionato in bottiglie Usa & Getta, quando in tutto il resto dell'Europa, quantomeno a partire dalla Svizzera e l'Austria verso le più alte latitudini, tutte i contenitori per tali liquidi sono bottiglie completamente riciclabili, che vengono pagati all'acquisto per stimolare la massima attenzione a non buttarle nelle immondizie tramite un meccanismo di cauzione e reso
- mi capita ancora di sentire - ma per fortuna molto meno negli ultimi tempi - la leggenda metropolitana per la quale l'immondizia verrebbe fatta differenziare dalla popolazione attraverso i cassonetti specifici o la raccolta porta a porta, ma poi il tutto verrebbe messo assieme alla discarica. E peggio ancora: questa leggenda metropolitana verrebbe addotta a giustificare la volontà di non differenziare da parte delle famiglie e quindi alla sua inutilità.
Mi permetto di concludere che a mio avviso la colpa dei mali italiani è quanto mai trasversale e non è classista, dalla vecchietta, alla casalinga, dall'operaio al medico, dall'impiegato al politico.
Io dico solo: smettiamola di lamentarci e mettiamoci TUTTI a fare le cose bene, noi famiglie e aziende che produciamo rifiuti, così come la politica, le amministrazioni e le aziende preposte a questa quotidiana necessità non solo sociale, ma prima di tutto ambientale e naturale!
Vi rimando a Wikipedia per un minimo indottrinamento sulla differenziazione:
Riciclaggio dei rifiuti su Wikipedia.it
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