Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Comparsa nell'area Scott Sports, una livrea pressoché finale per la Scale da 29 pollici, cioè uno dei modelli della gamma 2011 in arrivo. Pare si tratta di un modello dato a Thomas Frischknecht, montato sia col gruppo SRAM XX che i tubolari Dugast.
Son passati ormai 14 anni da quando cominciavo a sviluppare le mie applicazioni col Metrowerks CodeWarrior, il fortunatissimo ambiente di sviluppo, con cui tutti gli sviluppatori di MacOS hanno creato la maggioranza delle applicazioni del sistema operativo della mela a cavallo del 2000. Metrowerks era spuntata magicamente nel novero delle software house di ambienti di sviluppo, per i rapidi tempi con cui riusciva ad accontentare esigenze di sviluppo sia per nuovi hardware che per nuovi processori.
E' stata infatti la transizione dai processori Motorola 68000 ai processori PowerPC l'occasione d'oro che Metrowerks non si è lasciata sfuggire. Il suo ambiente di sviluppo venne abbracciato praticamente da tutti coloro che volevano scrivere applicazioni per MacOS 7/8/9 e consentire di produrre dei FAT Binary, in grado di girare sia sui Mac con processore 68000 - a dire il vero solo quelli più potenti come i 68030 e 68040 - e anche quelli coi processori PowerPC 601 e poi via via anche i PowerPC 603, 604 ed i molto più potenti PowerPC G3 (PPC 750) e G4 (PPC 7400). Solo con l'avvento del PowerPC G5 la Apple cominciò piano piano a riprendere quota nel dominio degli ambienti di sviluppo, tanto che la mazzata finale arrivò nel 2005/2006, quando l'ennesima transizione da PowerPC a Intel decretò la morte preannunciata del CodeWarrior Professional quantomeno su Mac OS X.
Non saprei dire cosa è stato scritto e cosa non è stato scritto col CodeWarrior, ma qua e là ho visto che anche le versioni 4.0/5.0 di Adobe Acrobat sono state scritte con quell'ambiente di sviluppo e il relativo framework PowerPlant.
Si, proprio PowerPlant! Ci ho costruito sopra la mia tesi di laurea, Dynamic Land, ma anche la fortunata TotoTencas Suite e il più maturo PowerToto, re incontrastato per anni del software di sistemistica su Mac.
E' stato solo il più recente MacOS X 10.6 e le macchine Intel-based a mettermelo in crisi totale, solo che al momento non l'ho ancora ricompilato.
E' stato piuttosto un mio cliente a convincermi a tirare fuori nuovamente i sorgenti del 2004/2005 e cercare di ricompilarli con Xcode.
Così adesso son proprio nella fase di ricompilazione del suo progetto, scritto appunto con PowerPlant, e sto cercando di farlo girare con Xcode, in versione Universal Binary, cioè capace di girare sia sulle macchine con processore PowerPC, cioè G3, G4 e G5 e i più recenti processori Intel.
Mi pare di esser tornato bambino! A breve per prossimi aggiornamenti...
Domenica prossima debutterà in gara la nuova posizione in sella, che è stata reimpostata da ormai due settimane sia sulla mia Scale che sulla stradale Addict.
Ora le proporzioni non si comprendono esattamente dalla foto qui a fianco, ma si intuiscono abbastanza. I millimetri di rialzo del reggisella sono importanti: nella MTB siamo a circa 12 mm in più rispetto a prima. L'arretramento e la distanza dalla pipa al fondo sella sono sostanzialmente invariati.
Sulla Addict invece l'innalzamento è stato molto più contenuto, cioè all'incirca 8 mm, mentre si è registrato un forte arretramento, che ha portato il posizionamento della sella quasi al limite del consentito, per una Selle Italia SLR.
Dopo i primi giri devo dire che sento ormai la posizione sempre più naturale ed il mio corpo si sta adattando molto bene a queste nuove posizioni. Solo il tempo diranno se esse saranno o meno la vera causa di tutti i miei problemi muscolari ai solei degli ultimi 18 mesi.
C'è però da dire anche che la posizione ideale - sempre che questa sia la mia nuova "posizione ideale", elaborata a partire dalle misure antropometriche secondo il sistema "Max Performance by Camorani" - è quella che dovrebbe portare al massimo rendimento e contemporaneamente allontanare i problemi muscolari e articolari, appunto perché consentirebbe al corpo di lavorare in maniera ottimale.
Se pertanto nei prossimi mesi noterete un sensibile miglioramento delle mie prestazioni, saprete del perché di tutto questo!
Sicuramente alla Lessinia Bike 2010 quello che è andato più "forte" di tutto il Pappataso Fans Club è il "compagno di merende". In crisi nelle battute iniziali di gara, dove faceva fatica a reggere il passo, tanto è vero che l'ho tenuto a vista per un buon chilometro, poi si è slegato e, grazie anche all'apporto morale del suo ennesimo gregario - era infatti il Simone Pasetto con la divisa Tagliaro a "trainarlo" fino in cima al Monte Cornetto e a condurlo per quasi tutti i chilometri della Lessinia Bike - poi il pezzo d'uomo della Pieve di Colognola ha fatto il vuoto andato a superare un po' tutti, andando pure a smarcarsi dal Walter Bertini, che lo aveva passato a velocità doppia alla partenza.
Col tempo di 2h27'55" il figlio di Aldo si piazza 200esimo assoluto, migliorando così ulteriormente il piazzamento dell'anno scorso, quando invece non aveva brillato.
Prima che il Paolo Orlandi non se ne abbia a male, tengo subito a precisare che è senza dubbio lui ad aggiudicarsi il primo posto della classifica PFC, quindi l'Orlando può dormire sonni tranquilli ed entrare dalla porta di casa sentenziando "Primo!" Non c'era alcun dubbio: per lui il traguardo è raggiunto in 2h18'32", che gli vale la 107esima piazza assoluta.
L'Anonimo invece, al debutto con la sua Focus Raven di terza mano, fa una prova in linea col suo nome e forse è giunto il momento per lui di ritirarsi per il mese di agosto in quel di Campofontana. Il ritiro tecnico in quota non potrà che giovargli in vista del botto di fine estate, quando inanellerà tutte d'un fiato le classiche settembrine della MTB veronese!
Se volete vedere altri piazzamenti, basta che consultiate le classifiche.
Ora quattro parole sul sottoscritto, che rientrava in gara sul territorio della Lessinia, dopo le trasferte di Bibbiena, Montebelluna e Villabassa. Tempo finale di 2h55'05", cioè 528esima posizione assoluta.
Oggi le gambe giravano abbastanza bene con la nuova posizione sulla bici. Quello che mancava assolutamente, ma non era affatto una novità, era il fiato e quindi la potenza cardiaca. Sempre col battito tra 172 e 180 bpm, anche riuscivo a sostenere tranquillamente una conversazione su ogni salita, perdevo posizioni su ogni rampa sia molto ripida che abbordabile, ma recuperavo alla grande su tutte le discese, tanto che mi ero ormai assestato in un gruppetto con cui mi alternavo di tanto in tanto.
Essendo posizionato in un gruppo di atleti da velocità di 2 km/h inferiore a quella "possibile" del sottoscritto, l'impressione è che il bagaglio tecnico in discesa sia decisamente inferiore e che si possa benissimo bilanciare all'evidente gap cardiorespiratorio con quello tecnico, cioè col "soramanego".
L'obiettivo dichiarato di giornata era quello di riuscire a recuperare i 3 minuti di vantaggio del Maga, partito dalla prima griglia, in virtù del tuo Prestigio 2009 e della sua partecipazione al Trentino MTB Tour 2010, e a vedere di fare la seconda parte di gara assieme a lui.
Solo che per raggiungerlo ci ho impiegato circa due ore e mezza e da lì in poi non ho fatto altro che tirare i remi in barca e portare sia le mie gambe che l'anima del buon Magagnotti al traguardo.
Ah, anche oggi ho portato a casa altre 2 stelle Prestigio 2010, per cui adesso sono a quota 20 e l'obiettivo a quota 21 è praticamente lì a portata di mano con La Vecia Ferovia.
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