Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Vi rimando subito ai blog dell'Anonimo Turnover e a quello del PapàTaso per la completa cronaca della bellissima escursione di oggi.
Per il sottoscritto solo 98 km e circa 2200 metri di dislivello in MTB, penso che possano bastare per procurarsi due belle gambe di frassino, con cui presentarsi all'appuntamento di domani per il test della SGB.
Solo qualche appunto da ricordare:
- insuperabile la guida dell'Orlandi che mi fa rimettere le ruote su sentieri e carrareccie che avevo fatto l'ultima volta nel 2007, quando anch'io giravo la Lessinia come un lupo mannaro
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sopra le righe la salite dalle Scandole fino a Bocca di Selva, soprattutto il tratto molto ripido con gli scalini
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provvidenziale la brioche con macchiato consumato assieme al Conte Savoia e a Damiano presso la pasticceria Valbusa a Boscochiesanuova
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decisamente tattica la ricongiunzione alla mia famiglia già verso le 14, quando con quattro pedalate mi sposto da San Giorgio per la parte iniziale della Translessinia ed arrivo in un nulla tra Podesteria e il Rifugio Primaneve sul Tomba
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da sottrazione punti patente la discesa dal Passo Branchetto fino a Stallavena con punta massima di 72 virgola qualcosa km/h, con un tubeless senza lattice
Ora le foto:
Il Pezzo ormai a Bocca di Selva
Panozzo al crudo e fontina
Orlandi, Caronte della giornata
Oggi l'intenzione era quella di andare col Miglio per un bel giretto lungo nella zona occidentale della provincia scaligera. Quando abbiamo saputo che il parterre a Bussolengo annoverava ben più di un PRO, tra cui anche l'ultimo vincitore del Giro di Danimarca, ci siamo sguinzagliati per la nostra strada.
E' così che i compagni di merende si son trovati alle 8.00 questa mattina a San Martino Buon Albergo, convinti di fare un bel giretto lungo in BDC.
Il percorso ha previsto l'attraversamento a Verona, la ciclabile fino a Bussolengo, poi passaggio a Pol, Sega di Cavaion, Montalto, Albarè, Costermano. Poi si cominciava a salire, ma ad un ritmo da volerse ben, verso Castion, San Zeno di Montagna e quota massima a Prada Alta.
Nelle gambe del Radu negli ultimi tre giorni, c'erano già circa 300 km, mentre nelle mie c'erano poco più di metà, ma quello che più contava di tutto, è che il dislivello accumulato nel weekend precedente cominciava a farsi sentire.
In salita pertanto non abbiamo mai forzato ritmo, stando sempre nel range medio (135-155 bpm).
A San Zeno di Montagna ci scappa una cochetta veloce, mentre la salita verso Prada non ci sembra niente di che. Arrivati in cima, il mio desiderio sarebbe stato quello di scendere a Castello di Brenzone, ma il Radu non era di questo avviso e la Flora anche, così non mi son voluto mettere contro la simpatica coppietta e siamo ritornati verso Lumini e poi giù a Caprino.
Il ritorno verso Verona non è stato dei più avvincenti, vista l'ora e la calura che si abbatteva sulla città, ma è bastato un ciclista probabilmente olandese o tedesco per stimolare il nostro trasferimento verso l'oriente, tenendo una media da 40 km/h da Pescantina fino a Parona.
Vi lascio alle foto, ma se volete, non mi dispiacerebbe rifare il giro e magari scendere giù a Castello di Brenzone!
Ecco tutta la gamma, quantomeno resa disponibile per il mercato greco.
Scott Addict RC 2010 [clicca l'immagine per lo zoom]
Scott Addict R1 2010 [clicca l'immagine per lo zoom]
Scott Addict R15 2010 [clicca l'immagine per lo zoom]
Scott Addict R2 2010 [clicca l'immagine per lo zoom]
Scott Addict R3 2010 [clicca l'immagine per lo zoom]
Stasera ho digitato su Google "Scott Addict R2 2010" e finalmente mi sono imbattuto nelle foto dei modelli 2010. Le ho trovate sul sito online di un rivenditore greco, che ha già aggiornato il suo listino mettendo praticamente l'intera proposta Scott per il 2010.
Con piacere vedo che il listino Addict si allunga e passa dai quattro modelli del 2009 ai cinque del 2010. Vengono introdotte sia la Addict RC, che si differenzia minimamente rispetto alla Addict R1 per i componenti e la Addict R15, una via di mezzo tra la Addict R1 e la R2. Non c'è traccia sul sito del rivenditore greco della R4.
Ovviamente la mia candidata preferita è la Addict R2 per i colori, però l'unica cosa che mi lascia un po' basito è che non abbia il reggisella integrato. Staremo a vedere cosa arriva sul mercato italiano.
Se volete vedere il sito online di Bike Center, eccovi il link:
tutte le Scott su Bike-Center.gr
Riporto fedelmente dall'agenzia di stampa nazionale...
BERGAMO - Centocinquanta euro di multa e sei punti in meno sulla patente, per un'infrazione commessa in bicicletta. Vittima delle nuove norme introdotte dal decreto sicurezza, che ha inasprito le sanzioni anche per alcune infrazioni al Codice della strada, è stato ieri pomeriggio a Bergamo un imprenditore di 43 anni, che ha attraversato un incrocio passando con il rosso. E' successo intorno alle 17 in via Baioni. Il ciclista ha svoltato a destra in una strada a fondo chiuso, ma si è imbattuto in una pattuglia della polizia stradale che, applicando alla lettera le nuove norme entrate in vigore meno di 48 ore prima, ha inflitto 150 euro di multa al malcapitato, decurtandogli sei punti dalla patente. All'imprenditore, che al momento si è rifiutato di firmare il verbale, non è rimasto altro da fare che prendere atto della nuova legge e pagare la sanzione.
Ecco il link alla notizia ANSA:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1624107576.html
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Purtroppo il mio desiderio, andare a Santa Viola, non è stato esaudito mercoledì scorso durante il giro antecedente il PastaParty XC ed è così che stasera mi son tolto questa soddisfazione.
Dopo un'oretta interlocutoria passata in Turnover a festeggiare la nascita del terzogenito di Remo Rossi, scopro però che i compagni di team passati per tutto il pomeriggio hanno spazzolato praticamente tutto e nulla è rimasto dei vaschettoni di tiramisù offerti da papà Remo per l'occasione. Rimangono le briciole con ciabattine al crudo e salame, sbrisolona e la tanto amata dai ciclisti, la Cocacola.
L'appuntamento è davanti alla Chiesa di Santa Maria in Stelle: compagno di avventura per la prima volta con me è il buon Andrea Bragantini, in sella alla sua Sants in carbonio montata XT e con Fulcrum Red Metal 3.
L'ascesa al Piccolo Stelvio è ad andatura turistica, dove scambiamo molte chiacchere ed il battito rimane sempre basso.
L'ascesa su per la Gualiva comincia invece a farsi interessante ed il battito nel mio caso non arriva a picchi vertiginosi da gara, ma supera di tanto in tanto i 170 bpm.
Superiamo la pesa di Romagnano ed il Bragantini mi racconta la sua "giovinezza" in MTB, quando faceva ancora parte del gruppo di Bombieri, dove bazzicavano anche tanti atleti ora Focus, come il Giorgietto Garofoli.
Guadagniamo ben presto la cima del Viola, dove io sono dotato di un lumicino a led dalla potenza assai modesta, mentre Andrea non ha nemmeno quello. Ciononostante guadagniamo lo stesso la cima più alta ed affrontiamo il pezzo del pratone, che è stata rasato meglio di un'aiuola. Lungo questo pezzo ho l'impressione che le velocità che si potranno tenere durante la 16 Ore saranno esagerate, probabilmente oltre i 40 km/h, quantomeno a gambe fresche. In fondo al rettilineo del pratone, ci fermiamo per una foto che ormai il tramonto è andato da un pezzo e ci buttiamo giù per il bosco senza particolari patemi, nonostante non si veda una cicca!
Miti consigli ci dicono di lasciar perdere la seconda parte del giro di Santa Viola e così giriamo in direzione Cerro, con io a fare da navigatore. Poco dopo la curva di Polenta e Salame, giriamo giù per via Brutta Busa, in direzione Praole, per fare la discesa clou di giornata, la Praole-Lugo. Purtroppo non si può tenere una velocità elevata perché si vede sempre meno: la luna deve ancora alzarsi nel cielo.
Arrivati alle Campagne di Lugo avvisiamo le rispettive mogli del nostro ritardo nel rientro serale e puntiamo diritti in centro a Lugo, dove ci aspetta un inaspettato "terzo tempo". Marco Scala, in forza al team Turnover, ha organizzato un buffet con tanto di catering per 150 persone, per festeggiare l'arrivo del suo primogenito, nato lo stesso giorno di Andrea Rossi, nello stesso ospedale. Siccome queste coincidenze non vengono mai per caso, io ed Andrea non ci siamo fatti pregare due volte, dall'accomodarci a tavola!
Siamo stati così col direttivo Turnover praticamente al completo: Remo, il Bosca, il Negus, il Darietto. Il papà ospitante non tarda ad arrivare con un caraffone da 2 litri di birra e qua mi dispiace proprio che non ci sia stato a dar man forte il Principe della Birra, il PapàTaso.
Purtroppo l'ora comincia a stringere: non ci rimane che salutare qualche autorità di Lugo e ritornare in sella.
Il buon Andrea si mette a menare di brutto brutto ed io mi accodo dietro come un segugio, dando il cambio di tanto in tanto. La velocità è sostenutissima: penso di aver visto qualche volta i 55 km/h, tanto è vero che per un attimo Andrea mi dice: "Ci vorrebbe un altro dente dietro!". Io ormai ero già quasi fuori soglia a stargli a ruota: incasso il colpo morale e sto sempre sotto!
Che dire a conclusione della serata: seconda notturna della settimana agostana, GPM di giornata a Santa Viola con tanto di pedalata sul circuito della gara, frugale "terzo tempo" a base di formaggi a Lugo, rientro in Valpantena bassa a velocità da 5 punti in meno sulla patente: c'è Mastercard. Arrivare a casa senza spinade nei brassi e nelle gambe non ha prezzo!
Il buon Andrea Bragantini, una delle potenze del team Turnover, mette in vendita le sue spettacolari Mavic Cosmic Ultimate:
Su queste ruote non c'è nulla da dire: guardate pure il sito Mavic per tutte le specifiche. Lo stato delle due ruote è di "praticamente nuove". Usate davvero pochissimo, mai usate in gara. Prezzo 1400 Euro.
Se siete interessati, chiamate pure Andrea allo 348-2613221.
Metto volentieri il link alla gallery di Andrea con tutte le foto scattate ieri sera durante l'uscita seralnotturna e annesso "terzo tempo" in via Ponte di Veja, battezzato per l'occasione "PastaParty XC":
Gallery Notturna 5 Agosto
Ieri sera piccole novità logistiche per il primo tempo con la partenza in quel di Quinto, anziché alla pizzeria Ranch Rocce Rosse, per parte del gruppo, che si trasferisce attraverso un paio di chilometrini di sterrato misto ad asfalto in direzione della Contea Savoia. Raggiunta così la dorsale delle Torricelle per l'ascesa dei Cavalli, dove i gemelli Pezzo fanno subito una tiratina per scaldare i motori, la discesa per il camping miete subito vittime col Tommy Senior che mette le ruote chissà dove ed uno spino si infila tra il cerchio e il tubeless.
E' così che l'esperto padre di famiglia decide di buttare un Fast provando a farlo stare su, ma no ghe gnente da far! Solo la buona e vecchia camera del Pappataso riuscirà a porre rimedio al problema. Perdiamo così il Tommy, il quale si ferma in Valdonega per la riparazione, mentre il resto del gruppetto si presenta all'appuntamento in via Rigaste, dove Eder in solitaria ripara bici e viste le temperature e il solleone piazza qualche perizomino XTR alle turiste passanti con la scusa della Saudage.
Rispondono presente all'appello i vari Cristian, Walter, l'Anonimo e il Pappataso, il Giando, tutta la famiglia Tommasi, il sottoscritto Marcante, il Conte Savoia, Matteo, il Pier, il Paolo Orlandi, mentre Eder chiude baracca e burattini e inforca anche lui la bici. Il gruppo si sposta goliardicamente verso la Lasagna che viene affrontata al ritmo del Volemoseben, una volta tanto.
Purtroppo allo scollinamento dei Mondiali, perdiamo subito la ruota più veloce della sera, cioè quella di Eder, che alzandosi in piedi spacca il pedale sinistro Ritchey. Eder si ferma un attimo e dice: "Che serve questo? Non serve!" E con un bel calcio il pedale sparisce nel sottobosco. Mesta ritirata per lui, che lo facevo già primo al PastaParty XC.
Il gruppo prosegue così compatto verso la dorsale sopra Poiano e Quinto e affronta la discesa del Porcello, sempre più smossa e accidentata, dov'è il Giando a farne le spese con un mezzo capottone, stando alle voci di corridoio. Poco sotto nella variante ripida è di nuovo il Tommy ad accusare un altro guaio, con la catena a farsi su attorno alla guarnitura ed un nuovo stop per l'intero gruppo.
La voglia di pedalare dei ciclisti non è ai massimi livelli e l'odore del PastaParty è chiaramente nell'aria, visto che si continua a gironzolare attorno alla frazione di Quinto. L'obiettivo di Santa Viola salta molto presto e la mèta viene portata alla Pesa di Romagnano, ma lungo la salita dello Stelvio veloce le luci della sera vanno via via scemando. L'ultimo strappetto di giornata è rappresentato dal capitello San Vincenzo, dov'è il Conte ad imporre un ritmo non indiavolatissimo, col Marcante ed il Papà-Taso a contendersi il secondo posto, che viene lasciato per precedenza di griglia di merito e d'onore al paparino di via Pontesello.
Ricompattata la squadra il Papà-Taso decide di condurre le danze e fa lui strada: aggira la cima di Montecucco lungo più sentierini pieni di rovi e spini. Le spinade su gambe e avanbracci son bene presto foriere di paroline scurrili e blasfemo da parte dei più e imprecazioni assortite al condottiero della serata: "Te l'avea dito mi de far quell'altra!", "No te capissi gnente", "Te ghe fameia a casaaaa", tanto per riportare quelle poche sentenze su cui la mannaia della censura non può colpire.
Non bastassero gli spini: il fondo è molto sconnesso e roccioso e gli schisoni di maroni non tardano ad arrivare, chi uno, chi due, ognuno ha la sua razione quotidiana, com'è giusto che sia.
Nel giro di breve la ricompattazione finale porta il trenino che si butta giù per il Piccolo Stelvio, dove il Marcante e il Cristian vestono i panni di Mikko Hirvonen e Jari-Matti Latvala e si buttano giù a tutta, disprezzando il pericolo e le svariate cunette che non si vedono proprio coi fievoli lumicini a led. Arrivati poco dopo la chiesa di Santa Maria in Stelle il Cristian spiega ai microfoni di Rallysprint in collaborazione con ACISport: "Ah, mi son stà sempre a rua e metevo le rue dove te le metevi ti, fidandome della tua esperienza di driver locale e delle note prese dal tuo naviga".
Verso le 21.35 arriva il tanto desiderato terzo tempo! La partenza in sordina è data dalla Cicci, che poggia sulla tavola quantità di patatine, panettini imbottiti con cotto, crudo, speck, pancetta, e chi più ne ha, più ne metta.
In diretta televisiva viene buttato un chilo e mezzo di pennette Barilla, mentre il sugo dell'amatriciana è già bello caldo. Il Papà-Taso invece prende possesso di una zona del giardinetto installandosi con tanto di frighetto personale, pieno zeppo di birra Moretti, mentre per il resto del rebongia è una sequenza interminabile di Bavaria Classic, Stella Artois, Pepsicola, aranciata, acqua, patatine e via dicendo.
All'arrivo delle pennette per il Marcante ultima escursione fuorisoglia con la grattuggia e il pecorino romano in mano a dare una grattata sostanziosa praticamente a tutti. I commensali sembrano apprezzare parecchio l'iniziativa, mentre Enrico di tanto in tanto piazza un giretto con la sua Scale Junior.
La serata si conclude con un'ottima crostata della Cicci, crostata coperta di pasta frolla con ripieno alla crema e pesche. Ancora una volta mille grazie alla Cicci per avermi sostenuto in questa iniziativa del terzo tempo PastaParty XC, nonostante le rumorose rimostranze dell'associazione commercianti della Valpantena e dintorni, visto che questo evento di grande seguito mediatico ha fatto fuori la possibilità di affari per i ristoratori locali, quali il Bar Piocio e la pizzeria Ranche Rocce Rosse. Qualcuno ha parlato di concorrenza sleale e di mancate concessioni e autorizzazioni al pubblico esercizio e alla somministrazione di cibi e bevande, ma se ci saranno ulteriori sviluppi, penso che la stampa locale non tarderà a farcelo sapere.
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