Ieri sera piccole novità logistiche per il primo tempo con la partenza in quel di Quinto, anziché alla pizzeria Ranch Rocce Rosse, per parte del gruppo, che si trasferisce attraverso un paio di chilometrini di sterrato misto ad asfalto in direzione della Contea Savoia. Raggiunta così la dorsale delle Torricelle per l'ascesa dei Cavalli, dove i gemelli Pezzo fanno subito una tiratina per scaldare i motori, la discesa per il camping miete subito vittime col Tommy Senior che mette le ruote chissà dove ed uno spino si infila tra il cerchio e il tubeless.
E' così che l'esperto padre di famiglia decide di buttare un Fast provando a farlo stare su, ma no ghe gnente da far! Solo la buona e vecchia camera del Pappataso riuscirà a porre rimedio al problema. Perdiamo così il Tommy, il quale si ferma in Valdonega per la riparazione, mentre il resto del gruppetto si presenta all'appuntamento in via Rigaste, dove Eder in solitaria ripara bici e viste le temperature e il solleone piazza qualche perizomino XTR alle turiste passanti con la scusa della Saudage.
Rispondono presente all'appello i vari Cristian, Walter, l'Anonimo e il Pappataso, il Giando, tutta la famiglia Tommasi, il sottoscritto Marcante, il Conte Savoia, Matteo, il Pier, il Paolo Orlandi, mentre Eder chiude baracca e burattini e inforca anche lui la bici. Il gruppo si sposta goliardicamente verso la Lasagna che viene affrontata al ritmo del Volemoseben, una volta tanto.
Purtroppo allo scollinamento dei Mondiali, perdiamo subito la ruota più veloce della sera, cioè quella di Eder, che alzandosi in piedi spacca il pedale sinistro Ritchey. Eder si ferma un attimo e dice: "Che serve questo? Non serve!" E con un bel calcio il pedale sparisce nel sottobosco. Mesta ritirata per lui, che lo facevo già primo al PastaParty XC.
Il gruppo prosegue così compatto verso la dorsale sopra Poiano e Quinto e affronta la discesa del Porcello, sempre più smossa e accidentata, dov'è il Giando a farne le spese con un mezzo capottone, stando alle voci di corridoio. Poco sotto nella variante ripida è di nuovo il Tommy ad accusare un altro guaio, con la catena a farsi su attorno alla guarnitura ed un nuovo stop per l'intero gruppo.
La voglia di pedalare dei ciclisti non è ai massimi livelli e l'odore del PastaParty è chiaramente nell'aria, visto che si continua a gironzolare attorno alla frazione di Quinto. L'obiettivo di Santa Viola salta molto presto e la mèta viene portata alla Pesa di Romagnano, ma lungo la salita dello Stelvio veloce le luci della sera vanno via via scemando. L'ultimo strappetto di giornata è rappresentato dal capitello San Vincenzo, dov'è il Conte ad imporre un ritmo non indiavolatissimo, col Marcante ed il Papà-Taso a contendersi il secondo posto, che viene lasciato per precedenza di griglia di merito e d'onore al paparino di via Pontesello.
Ricompattata la squadra il Papà-Taso decide di condurre le danze e fa lui strada: aggira la cima di Montecucco lungo più sentierini pieni di rovi e spini. Le spinade su gambe e avanbracci son bene presto foriere di paroline scurrili e blasfemo da parte dei più e imprecazioni assortite al condottiero della serata: "Te l'avea dito mi de far quell'altra!", "No te capissi gnente", "Te ghe fameia a casaaaa", tanto per riportare quelle poche sentenze su cui la mannaia della censura non può colpire.
Non bastassero gli spini: il fondo è molto sconnesso e roccioso e gli schisoni di maroni non tardano ad arrivare, chi uno, chi due, ognuno ha la sua razione quotidiana, com'è giusto che sia.
Nel giro di breve la ricompattazione finale porta il trenino che si butta giù per il Piccolo Stelvio, dove il Marcante e il Cristian vestono i panni di Mikko Hirvonen e Jari-Matti Latvala e si buttano giù a tutta, disprezzando il pericolo e le svariate cunette che non si vedono proprio coi fievoli lumicini a led. Arrivati poco dopo la chiesa di Santa Maria in Stelle il Cristian spiega ai microfoni di Rallysprint in collaborazione con ACISport: "Ah, mi son stà sempre a rua e metevo le rue dove te le metevi ti, fidandome della tua esperienza di driver locale e delle note prese dal tuo naviga".
Verso le 21.35 arriva il tanto desiderato terzo tempo! La partenza in sordina è data dalla Cicci, che poggia sulla tavola quantità di patatine, panettini imbottiti con cotto, crudo, speck, pancetta, e chi più ne ha, più ne metta.
In diretta televisiva viene buttato un chilo e mezzo di pennette Barilla, mentre il sugo dell'amatriciana è già bello caldo. Il Papà-Taso invece prende possesso di una zona del giardinetto installandosi con tanto di frighetto personale, pieno zeppo di birra Moretti, mentre per il resto del rebongia è una sequenza interminabile di Bavaria Classic, Stella Artois, Pepsicola, aranciata, acqua, patatine e via dicendo.
All'arrivo delle pennette per il Marcante ultima escursione fuorisoglia con la grattuggia e il pecorino romano in mano a dare una grattata sostanziosa praticamente a tutti. I commensali sembrano apprezzare parecchio l'iniziativa, mentre Enrico di tanto in tanto piazza un giretto con la sua Scale Junior.
La serata si conclude con un'ottima crostata della Cicci, crostata coperta di pasta frolla con ripieno alla crema e pesche. Ancora una volta mille grazie alla Cicci per avermi sostenuto in questa iniziativa del terzo tempo PastaParty XC, nonostante le rumorose rimostranze dell'associazione commercianti della Valpantena e dintorni, visto che questo evento di grande seguito mediatico ha fatto fuori la possibilità di affari per i ristoratori locali, quali il Bar Piocio e la pizzeria Ranche Rocce Rosse. Qualcuno ha parlato di concorrenza sleale e di mancate concessioni e autorizzazioni al pubblico esercizio e alla somministrazione di cibi e bevande, ma se ci saranno ulteriori sviluppi, penso che la stampa locale non tarderà a farcelo sapere.