Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Guardate qua cosa ho trovato sul forum di MTBR.com: in un thread relativo alle 29, ho scovato che qualcuno si è preso la briga di collezionare i pesi reali di tutti i pneumatici disponibili per le mountain bike con le ruotone.
Siccome è uno dei punti delicati della 29er, allora tanto vale ragionare anche sui pesi di questi pneumatici. In linea teorica più il pneumatico è leggero, proporzionalmente minore è l'inerzia per rilanciare queste ruote, ma ovviamente più si è leggeri, proporzionalmente si rischia di forare o di tagliare.
Detto questo i più leggeri in assoluto, estrapolando da questo foglio elettronico, pare essere il Bontrager 29-0 da 1.9" Team Issue, probabilmente disponibile attraverso il canale di vendita della Trek.
Ciononostante nel mio gruppo, ormai a maggioranza assoluta costituito da bici da 29, vanno per la maggiore un po' i vari copertoni da camera latticizzati ed alcuni tubeless promossi da Mister Dusi, come il Continental Race King da 2.2", piuttosto che il Maxxis Crossmark da 2.1" o il Geax Saguaro TNT, che si attesta sugli 840 grammi dichiarati, contro i 788 grammi effettivi.
Per scaricare il documento condiviso su Google, cliccate qui:
29er Tire Weight Spreadsheet
La foto ritrae ancora il mezzo della Rally Lions - in realtà è la MB Motors di Mantovani - cioè la Peugeot 106 FN2, utilizzata dall'equipaggio Bertaso-Dal Dosso per correre il Rally Due Valli 2011.
Dopo aver provato nei giorni scorsi le prove di questa edizione del Due Valli anche con la Puntopower, il Fit si è buttato a pesce dentro questa bellissima esperienza, che è proprio il rally più importante per Verona, cioè la tradizione del rallismo veronese, il Due Valli appunto.
E la soddisfazione, cioè quella di vedere l'arco del traguardo, è tanta, perché anche nei rally non si può mai dare niente per scontato. Basta una virgola di sfortuna e puoi dire subito addio all'arrivo...
Per Fitora la classifica finale dice l'11° di classe N2/FN2 su 15 arrivati e su 21 partiti, quindi già metà della graduatoria relativa, che non è male per essere alla seconda gara di sempre. Chiaro che il mattatore in N2 è un decano del Due Valli e risponde al nome di Roberto Campostrini, il Campo, a cui potreste mettere una benda sugli occhi, che non cambierebbe un granché: il distacco accusato è inglorioso, ma tutto rema a favore del Campo. Forse sarebbe da mettere in dieta il Beif, per vedere di limare un buon secondo a chilometro...
Ah, per la cronaca, il dominatore assoluto dell'evento è stato, come da pronostico, Umbi Scandola, che rispetta alla lettera la mia profezia, fatta prima dell'inizio della prima prova speciale al cambio strada della località Collina: "Ti dico, Radu, che Umbi rifila sulle prime prove un secondo a chilometro a tutti; poi, quando le gerarchie sono chiare, Umbi passa ad amministrare con mezzo secondo a chilometro". Ed infatti la scommessa è stata azzeccata: la prima prova speciale, la Ca' del Diaolo, lunga 12,45 km, vede proprio Umbi imporre un distacco di 12,6" proprio sul secondo, che è Dal Ponte. Da lì in poi, non c'è stata comunque storia: quasi tutti gli scratch sono andati ad Umberto, lasciando agli altri solo le briciole, cioè la vittoria sull'ultima speciale ad Arbetti, che agguanta in qualche modo l'ultimo gradino del podio assoluto, dopo una partenza incerta sulla prima prova.
Complimenti ancora al Fit per aver portato a casa il rally di Verona, cioè il Due Valli, corrispondente più o meno al portare a casa una Lessinia Legend per gli amanti della mountain bike!
Oggi mi sono imbattuto sul sito della Sella Ronda Hero su invito del Maga e ho trovato il video promozionale, realizzato davvero con un'abile regia ed un cast davvero numeroso.
Il Maga non ha dubbi per il 2012: è già ai nastri di partenza!
Dire "trasloco finito" è una cosa un po' grossa, però diciamo che se n'è andata ormai la settimana di stabilizzazione, nel senso che tutti i mobili sono più o meno sistemati e collocati nella casa, così come anche l'abbigliamento, gli accessori per la casa e tutte le nostre cose personali sono ormai disposte e riusciamo a trovarle se ci servono.
La new entry più importante in famiglia è senza dubbio la lavastoviglie, che viaggia già a pieno ritmo. Anche la lavatrice ci ha dato dentro negli ultimi giorni, mentre la tivù langue abbastanza a causa della mancanza della decoder satellitare, visto che il DVB-T non refa.
Nel corso delle settimane che porteranno verso Natale, oltre a fare l'albero ed il presepe, vedremo di sistemare tutto quanto a dovere.
Riprendono così le attività lavorative e quelle extralavorative consuete, come la redazione del mio blog.
Per tutto il resto la famiglia Marcante, non più di Quinto, ma di Grezzana, vi aspetta e vi accoglie sempre a braccia aperte.
Dopo esser arrivata la taglia L qualche giorno fa, che il Fix ha già avuto modo di provare, oggi è arrivata dalla Sants anche SM29 in taglia S - che uno si è già portato via per provarla con un bel test - , mentre la taglia M è in corso di montaggio da parte del Bosca e domattina sarà pronta per essere testata.
L'allestimento della S e M è simile alla L, a parte la forcella che è una REBA RL e una REBA RLT e non il forcellone di piombo installato sulla taglia L. Ho pesato di persona la taglia S e pesa circa 11,9 kg col borsellino sottosella. Le tre taglie rimarranno in negozio probabilmente per 3-4 mesi per chiunque voglia provarle. Tutte le bici sono montate con gruppo misto XT, Deore e SLX, ruote DT Swiss da camera, sella San Marco e curva, pipa e reggisella Ritchey bianche.
A partire da domenica 6 novembre il Bosca chiama tutti i Turnover, ma anche gli amici della MTB all'escursione domenicale. Oltre a venire con la vostra bici, c'è la possibilità di prendersi una delle 29er test e si possono tenere anche per 1-2 giorni senza problemi.
Credevo per un momento che mi fossi dimenticato il telefono in modalità vibrazione stamattina alle 6.13. E invece no: era la coincidenza esatta tra la classica sveglia che mi chiama per un paio di volte alla settimana e che mi proietta in quel di Padova.
E invece no: la vibrazione non era la solita; trattasi di scossa tellurica, di evento sismico, di terremoto!
In una frazione di secondo penso a cosa fare: scatto in piedi dal letto e poi? Corro a prendere Alice o Enrico. La scossa termina subito, ma l'effetto che ha fatto nella casa nuova, dove i vetri degli infissi non sono propriamente fermi e sigillati come in appartamenti più nuovi hanno sicuramente accentuato il fenomeno.
Poi la solita tiritera, la corsa a vedere se si sa qualcosa di più, al primo che posta su Facebook, quando c'è la consapevolezza che la cosa sia passata.
Ed infine la fregatura di non riuscire ad addormentarsi più, presi dalla relativa concitazione di quanto successo a pochi chilometri da casa, cioè a circa 20 chilometri a nord, stando al grafico elaborato in automatico da INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Gli americani lo dà classificano con magnitudo 4.4, mentre l'INGV con 4.2, insomma non proprio una cosuccia. Se ne parlerà qualcosa sui media nel corso della giornata.
Insomma stamattina che me ne potevo stare a letto, perché non c'erano nè i figli da portare a scuola, nè da andare fuori città per lavoro, nè da alzarsi per il giro bici del weekend, ci ha pensato il terremoto, anzi il Monte Baldo a svegliarmi.
E vabbé: stamattina si va di tinteggiatura... e buona giornata a tutti.
Stamattina, complice il cambio dell'ora, mi sono concesso un piccolo giretto con la demo bike Sants, la SM29, proveniente dal negozio Turnover.
Ne è uscito un "vai e vieni" iniziale da Rossini a Quinto per scorta brioches e krapfen con la crema per Elisa e family e poi altro giro nel trenino Turnover fino a Ponte Catena in cui ho assaggiato solo asfalto.
Troppo poco per poter dire alcunché su queste ruotone di casa Sants... Per carità bici nuovissima, solo che prendo troppa aria: io vorrei avere una pipa con inclinazione decisamente negativa, cioè un 20 gradi tipo Schurter o stile Papataso con postura by Alfiero!
Pertanto non posso che rimettermi per ogni opinione a domani, se esco con gli amici di sempre, anche se gradirei fare qualche discesa degna di nota dove poter capire bene i vantaggi di un 29er con Reba...
Per il resto passare da una bici di 9 kg ad una che sfiora i 12 kg, non è un bell'effetto: insomma non son piu' abituato coi cancelli!
Qualcuno oltreoceano si è preso la briga, di smontare completamente o quantomeno di farlo virtualmente la Scott Scale 29RC, consegnata da pochi giorni. Chiaro che la fisima del peso della bici è per me sempre ai primi posti, vuoi perché io sono "pesante" e la questione peso la sento tutta appena comincia la salita, vuoi perché, dopo aver provato intensamente una 29er "pesante" giusto ieri, ho provato sulla mia pelle la fatica con una mountain bike dalle ruotone.
Non faccio altro che riportare il post che ho trovato nel forum di MTBR, che è sempre molto ricco di informazioni, curiosità e novità e senza dubbio più avanti dei forum e dei siti italiani, visto che negli USA le novità compaiono un po' prima per evidenti motivi storici e di innovazione.
Passo pertanto a tradurvi l'articolo di rgkicksbutt, che non è che una lista col nome di ogni componente ed il relativo peso in grammi:
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freno anteriore: Avid XX World Cup con viti e adattatore da 185 mm: 198
- freno posteriore: Avid XX World Cup con viti: 192
- disco freno anteriore: Avid XX Centerlock 180 mm con anello Centerlock: 151
- disco freno posteriore: Avid XX Centerlock 160 mm con anello Centerlock: 127
- cavi cambio: ricoperti col teflon: 22
- alloggiamento cavi: Jagwire L3: 40
- pacco pignoni: SRAM XG-1099, 12-36t: 210
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- catena: SRAM PC-1071: 244
- guarnitura: SRAM XX: 746
- pedivelle da 175 mm: 544
- corona grande: 39t: 68
- corona piccola: 26t: 24
- movimento centrale: SRAM PF BB92: 94
- viti: alluminio: 16
- deragliatore anteriore: SRAM XX, supporto da 34.9mm: 118
- cambio posteriore: SRAM XX, gabbia lunga: 188
- forcella: DT Swiss XMM 29er 100 mm: 1638
- telaio: Scott Scale 29 Carbon, taglia XL: 1026
- manopole: Scott Lock-On: 120
- manubrio: Ritchey WCS Carbon, 680mm: 180
- serie sterzo:
- tappo: Scott Top Cap: 10
- distanziatori: 10
- cuscinetti: 88
- pedali: Time ATAC: 324
- sganci rapidi: DT Swiss RWS: 120
- sella: Ritchey WCS Streem: 206
- attacco reggisella: Scott Bolt: 16
- reggisella: Ritchey WCS Carbon: 218
- comandi cambio: SRAM XX: 164
- pipa: Ritchey WCS 4-Axis: 108
- pneumatico anteriore: Schwalbe Rocket Ron EVO 2.25”: 562
- pneumatico posteriore: Schwalbe Rocket Ron EVO 2.25”: 514
- camere d'aria: standard: 306
- nastri cerchio: standard: 66
- set ruote: DT Swiss: 1850
- ruota anteriore: DT Swiss: 864
- cerchio: DT Swiss
- mozzo: DT Swiss
- raggi: DT Swiss Supercomp, neri, tiraggio dritto
- nippli: alluminio
- ruota posteriore: DT Swiss: 986
- cerchio: DT Swiss
- mozzo: DT Swiss
- raggi: DT Swiss Supercomp, neri, tiraggio dritto
- nippli: alluminio
- supporti comandi+freni e viteria: 48
- protezione carro da catena: 28
TOTALE: 9818 grammi
Ci si può lavorare dietro alla grande e 9818 grammi per una bici in taglia XL è semplicemente ragguardevole.
Sabato sera il mio negozio di riferimento, Turnover, mi chiama attraverso la voce del Bosca e mi mettono a disposizione la test bike Sants SM29 in taglia M. Era appena stata "chiusa" su dal Bosca ed io ho avuto l'onore di farle assaggiare per primo l'asfalto e lo sterrato.
Attraverso un rocambolesco recupero della bici dopo l'orario di chiusura, eccomi domenica mattina farci un giretto su asfalto tanto per capire di che morte morire...
Mi faccio un paio di volte l'intera Valpantena interna, prima per un vai e vieni da Rossini, poi dentro il treno Turnover della domenica mattina, con cui colgo l'occasione di decantare le "proprietà organolettiche" del mezzo, manco prendessi la provvigione per ogni pezzo venduto e nemmeno con cognizione di causa, visto che mi riempio la bocca di parole e discorsi che non ho avuto ancora modo di verificare e di provare sulla mia pelle.
Quello che capisco subito è che la bici pesa un po' troppo per i miei gusti e la sensazione del baricentro più alto la si avverte immediatamente e si fa fatica ad accettare alla prima uscita. Sul rotolamento e sull'inerzia delle ruotone poco si può dire, visto che l'asfalto non è la "terra" di una mountain bike.
E' così che lunedì mattina decido di tuffarmi in mare aperto: mi presento all'appuntamento indicato dal Papataso, ossia quello delle 8.45 al Felix di San Martino Buon Albergo, per un giretto tutto su asfalto con ruote grasse, ben consapevole che avrei intuito molto poco di quello che c'è da capire da una 29er. Il menu proposto dal Papataso è tante salite su asfalto anche belle ripide, che sarebbe il caso di affrontare con una 29er con ruote strette, pressioni alte e forcella rigida, mentre io arrivo all'appuntamento con una 29er con ruote grasse e abbastanza morbide, pressioni basse e forcella bella tosta. Se poi aggiungiamo che il programma prevede almeno una buona ottantina di chilometri e che il trasferimento da Grezzana a San Martino me lo sono fatto tutto da solo all'inseguimento del Conte Savoia, davanti a me di qualche minuto, fatevi subito il segno della croce e implorate per me pietà.
Succede però che all'appuntamento il clima è disteso e non si è ai ferri corti, come in altre fasi della stagione, se non fosse che il Papataso impone subito una velocità bella impegnativa da San Giacomo fino ad Illasi: finché c'è da ciucciar ruota, io ciuccio, penso tra me.
Capisco però che il Gianluca Tommasi ed anche il Walter Bertini, campione provinciale del Safari Bike UDACE 2011, non sono dello stesso avviso del Conte Savoia e del Papataso, così per tutta la giornata saliamo con un ritmo consono anche ai più lenti, così le prime due salite, soprattutto quella di Campiano, se ne vanno senza alcun patema per me.
Solo che dentro di me rode il fatto di essere andato con una 29er e non poterla provare nei tratti che gli sono più favorevoli, ossia la discesa scorrevole ed un po' impegnativa, così come sulle salite ripide con l'aderenza al limite. Per fortuna riesco a convincere il Tommy e così ci facciamo subito un pezzo della Tre Valli 2010 al contrario, cioè tutto il vaio prima di Monte Cimo e risaliamo subito verso Capitello Sant'Anna. Nello scendere verso il vaio il comportamento assomiglia un po' ad una full suspended: sulle cunette si salta e si plana con una sensazione di morbidezza che non appartiene alla Scaletta.
Tutto confermato quello che avevo letto e avevo sentito dalla bocca degli altri: in discesa mi pare di essere in sella ad una moto, mentre in salita la ruota posteriore non accenna minimamente a slittare, dove avrei slittato ovunque con la mia Scaletta. Peccato solo per il peso che è sempre abbondante, ma vedo che il Tommy è sempre dietro di me, quindi vuol dire che proprio malaccio non sto andando, nonostante io pedali una sola volta alla settimana.
Dopo esserci ricongiunti in prossimità dell'abitato di Marcemigo, risaliamo verso San Valentino e mi scambio la bici col Tommy e provo per un po' l'ebbrezza dei 10 kg di una "ventisei"... che leggerezza, mi pare di volare!
E' però sulla discesa dei cancelli che dò gas e faccio il vuoto su tutto e su tutti: con le ruote che si ritrova questa Sants il rotolamento è da superenduro. 2400 grammi più gomma e camera mi permettono di far scorrere la bici su qualsiasi cosa e si scende verso Mezzane di Sotto a tutta. Il mezzo è tutto fuorché nervoso, il limite è ancora molto lontano, non stacco mai i piedi dai pedali. Si scende, insomma, in totale sicurezza e dietro non c'è più nessuno.
Insisto per la parte finale del giro per fare altre salite, si perché io voglio buttarmi in discesa, nella discesa veloce. Così saliamo a San Briccio e riaccendiamo verso Marcellise, facendo un pezzo di Lessinia Legend 2008 al contrario, mentre poi saliamo dall'Arcavola verso il Monte dei Santi per fare il tratto molto accidentato verso le Ferrazze.
Lungo questo tratto sperimento un'altra cosa, cioè quella di non rischiare l'impuntamento, cosa che invece è sempre in agguato con una 26. Se ne accorge eccome il Conte che se ne va via alla grande lungo la salita dandomi almeno una trentina di secondi, che recupero tutti lungo il pezzo roccioso che la SM29 e la Reba RLT assecondano in maniera quasi perfetta.
Il rientro su asfalto è fatto di nuovo a ritmi umani, ma da Marzana a Grezzana le forze si affievoliscono, anzi finiscono del tutto e dalla Piazza Ederle fino a via Pozzo conosco a momenti la crisi di zuccheri.
Che dire: provare in maniera intensa una 29er da quasi 12 kg non è il massimo per giudicare l'efficacia di una bici del genere, soprattutto se si proviene da una 26 competitiva da poco più di 9 kg, però quello che mi aspettavo da una 29er, l'ho trovato tutto nella bici imprestatami dal negozio.
Bisognerebbe solo spenderci qualche soldo in più rispetto a quelli chiesti per questa Sants SM29. Bisognerebbe, a mio parere, togliere almeno mezzo chilo di ruote ed altro mezzo chilo tra gruppo e componenti vari e poi si può cominciare a ragionarci su... per il resto il telaio è onesto, mentre la forcella è sinonimo di sicurezza.
Per il resto il dado è tratto: avevo già deciso di allestirmi una 29er nuova e competitiva ancora tanti mesi fa. Continuo diritto sulla mia strada e non avrò nulla di cui pentirmi, anzi, dopo le conferme di ieri...
E' passato più di un mese dalla sensazione scoperta fatta da un gruppo di ricercatori italiani, che metterebbe in discussione la teoria della relatività ristretta di Einstein.
In tanti hanno subito messo in discussione il risultato a cui sono pervenuti i nostri ricercatori, che si sono avvalsi delle misurazioni del fascio di neutrini sparati dal Cern di Ginevra verso i laboratori del Gran Sasso, in provincia di L'Aquila.
Siccome la cosa mi desta una certa curiosità scientifica, negli ultimi giorni guardo qua e là se c'è qualche aggiornamento sulla vicenda, visto che i nostri ricercatori invitavano chiunque a mandare le loro osservazioni sulla bontà del metodo sperimentale per la misurazione.
E' stata cambiata la modalità con cui il fascio di neutrini viene inviato, eliminando un'emissione a forma gaussiana molto lunga e passando ad un'emissione ad intermittenza ad una frequenza molto più rapida e corta, in modo da leggere bene la sequenza di impulsi.
Tra le altre curiosità, il fascio di neutrini viaggia nel famoso "tunnel Gelmini" lungo 732 km e che nel punto centrale si trova ad una profondità di 11,4 km dal suolo italiano, cioè tra Monte Maggiorasca e Monte Prato.
Il tempo di percorrenza sembrerebbe essere di 2,43 secondi e di soli 60 nanosecondi più veloce della luce.
I risultati delle verifiche sono attesi entro la fine di novembre, anche se i riscontri della seconda serie di test paiono essere positivi, quindi Einstein traballa non poco.
Intanto vi lascio ad alcuni link al riguardo:
Buona lettura!
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