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 Davide si cimenta provetto fotografo in Kenia... di Marco Tenuti
 
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Santa Lucia no l'è più quela de na olta. Adesso la ghe porta el Carbon a quei brai, e l'Aluminio a quei catii... A quei molto brai la ghe porta el Carbotecture.

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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Marco Tenuti (del 13/12/2004 @ 11:07:20, in consumatore, linkato 1254 volte)
Telecom Italia ha deciso di adottare le maniere più forti per conservare la propria posizione dominante di oligopolio. Consiglio a tutti di farsi un salto qua per capire i dettagli della faccenda, cioè il sotterfugio di TI per assicurarsi il canone fisso:
 
 
Di Marco Tenuti (del 14/01/2005 @ 19:15:00, in consumatore, linkato 1320 volte)
Negli ultimi tempi, cioè da quando è stato introdotto l'Euro e incidentalmente è andato al governo il centrodestra, sento sempre più spesso persone riempirsi la bocca di tanti discorsi che girano attorno al carovita, all'insostenibilità delle spese che abbiamo ai nostri giorni, alla benzina sempre più cara, alle rinuncie sempre più spesso necessarie per poter sbarcare il lunario e chissà quante altre farneticazioni.
 
E' la conferma che siamo italiani fino in fondo: siamo sempre pronti a sparlare di tutto e di tutti, però non passiamo mai e poi mai ai fatti.
 
La gente si lamenta ad esempio del fatto che i rapporti clientelari sono all'ordine del giorno ed agevolano spesso parenti ed amici alla faccia delle meritocrazia.
 
Analogamente le tantissime famiglie che vivono di solo reddito dipendente odiano visceralmente la schiera delle "partite iva", che tra un condono e l'altro, si sono permesse di scaricare e di eludere il fisco più del solito.
 
Coincidentalmente le aziende, che dovrebbero godere di tutti gli incentivi e tutte le agevolazioni tanto decantate dal governo di Berlusconi, tuonano a gran voce, che siamo a livelli di competitività commerciale ed economica da spavento.
 
Ma nessuno fa niente.
 
Io, da qualche giorno, mi sono reso conto che, tutto sommato, non sono poi così vittima delle lobby della finanza e dei grossi gruppi commerciali ed economici che controllano il nostro paese e tutti i nostri consumi. Ho pensato che forse vale la pena di praticare sempre più spesso la professione del cittadino accorto, non furbo.
 
Mi sono messo a guardare in maniera ossessiva i prezzi, a valutare le offerte, a simulare situazioni in sempre più ambiti della vita di tutti i giorni. Mi sono messo ad esercitare il diritto che per fortuna non mi è ancora stato tolto, cioè la "libertà di scegliere". Ed ho scoperto che questo esercizio, quello della libera scelta, è la vera arma che ho tra le mani, se proprio voglio dare ragione a chi sostiene che l'inflazione percepita va al trotto, altro che quella programmata e quella dell'ISTAT.
 
Come ho fatto a scegliere? Ho cercato di rendere comparabile e confrontabile tutto quello che cerca di sfuggire a questo semplice esercizio. Purtroppo, chiunque, pur di sottarsi alle regole del mercato e della concorrenza, fa di tutto per non essere o sembrare comparabile.
 
Se l'azienda Rossi vende scarpe che costano 60 Euro, mentra l'azienda Favaretto vende pure scarpe che costano 95 Euro, è sempre vero che le scarpe della Rossi non sono uguali a quelle della Favaretto, ma probabilmente la differenza non è 35 Euro, è molto meno, perchè sono pur sempre due paia di scarpe. Ora non voglio sminuire la qualità delle scarpe della Favaretto, perchè a me possono sembrare uguali a quelle della Rossi, mentre qualcun'altro potrebbe essere disposto a spendere anche 120 Euro per le scarpe della Favaretto. Voglio solo dire che in qualche maniera le posso mettere a confronto, checche si dica.
 
Se guardate però al mercato dei servizi e dei prodotti, scoprirete che gran parte di essi sono molto più comparabili di quello che si crede: benzina, telefoni, cellulari, assicurazioni, banche, credito, bevande, caffé, brioche, automobili, carburanti, informatica e chissà quante altre cose.
 
Bisogna solo mettere da parte la pigrizia e raddrizzare le antenne.
 
 
 
 
Di Marco Tenuti (del 16/05/2008 @ 12:37:19, in consumatore, linkato 1228 volte)

Non mi sono mai messo a scrivere articoli di impronta politica e sociologica, primo perché non ne ho le competenze e secondo perché le mie conoscenze storiche e politiche sono alquanto limitate, ma non ultimo anche perché non preferisco espormi troppo nel professare le mie idee: lo lascio fare volentieri agli altri. Ma tant'è e questa volta voglio farlo pure io.

Se c'è un principio nella nostra società capitalistica che a mio giudizio va salvaguardato, è quello che la produzione della ricchezza va tassato più o meno proporzionalmente, ma la ricchezza in sé non va assolutamente tassata. Sono in sostanza contro ogni tipo di patrimoniale per principio. Non capisco proprio perché uno debba continuare a pagare tasse semplicemente per il fatto di possedere dei beni, ricco o povero che sia. E faccio subito degli esempi.

Se uno ha fatto sacrifici per tutta la vita, decidendo che forse vale la pena pagare un mutuo sulla casa, anziché versare l'affitto fino alla fine dei suoi giorni, lo ha fatto perché ha deciso che vuole abitare nella "sua" casa e che magari quella che ritiene la "sua" casa, la vuole lasciare alle naturali appendici della propria persona, cioè i propri cari, cioè donne o compagne, figli o amici che siano - gli animali però no per favore. Per guadagnare quei soldi, una persona ha lavorato per una vita intera e quel denaro ottenuto col lavoro ha conseguentemente prodotto un reddito su cui l'imposizione fiscale ha già detto la sua. Nulla più deve essere dovuto.

Lo stesso principio è valido quando la proprietà accumulata è immane. Se uno c'ha la villa a Portofino e lo yacht in Sardegna, meglio per lui con grande invidia di tutti gli altri. Si presume che i soldi con cui si è comprato lo yacht o la villa li abbia avuti attraverso la produzione di reddito che è stato regolarmente tassato. Fine dei discorsi. Se poi si insinua il dubbio che quei soldi li abbia avuti o messi da parte secondo i meccanismi tipici del furbetto del quartierino, allora se ne può parlare, anzi se ne deve anzitutto parlare, ma soprattutto si devono denunciare simili comportamenti, che possono sfociare a tutti gli effetti nel malaffare.

Quindi per quel che mi riguarda: via l'ICI (per tutte le case), via il canone RAI (in quanto tassa di possesso del televisore), via il bollo auto (in quanto tassa di possesso dell'automobile). E se allo stato attuale non c'è la copertura finanziaria per tali introiti, aumentiamo l'imposizione fiscali dei redditi secondo criteri di equità sociale.

Coglieremmo così due piccioni con una fava: in primo luogo snelliamo gli adempimenti fiscali dei cittadini, nel senso che non avrebbero più l'assillo di queste scadenze da onorare e in secondo luogo eliminiamo delle inutili spese pubbliche, quali gli enti e gli apparati che si occupano della riscossione e del controllo dell'ICI, del canone e dei bolli auto. E' molto meglio che la spesa pubblica sia indirizzata per questioni di sanità, ambiente o solidarietà, che per scaldare decine di migliaia di sedie in tutta la nazione. Possibile che non ce ne rendiamo conto?

Se poi mi dite che le auto e in generale tutti gli autoveicoli debbano pagare più o meno proporzionalmente una tassa per il fatto che circolano sulle strade pubbliche e per il fatto che inquinano e quindi introducono dei costi sociali - le mobilità collettiva, l'inquinamento e gli incidenti stradali -  anche qui se ne può parlare.

Deve però essere salvo il principio: i soldi me li sono guadagnati col mio sudore ed ho dovuto tutto quello che spetta alla società civile secondo le regole convenute tra tutti; da quel momento in poi nessuno me li tocchi più. Sono miei.

 
Di Marco Tenuti (del 13/06/2008 @ 09:52:30, in consumatore, linkato 2054 volte)

Il simbolo internazionale del riciclaggio dei materiali E' un tema a cui ogni tanto penso, perché ogni giorno mi rendo conto quanto la nostra società italiana sia ancora indietro in termini di convivenza civile e sociale. Sia ben chiaro che non serve andare a Napoli e in Campania per rendersi conto di questo: basta andare giù nella mia via, qui nella mia frazione di Verona, e si percepisce immediatamente quanto siamo menefreghisti.

Se apro il cassonetto dei rifiuti indifferenziati, che dovrebbe essere in teoria sempre vuoto, perché una perfetta differenziazione dovrebbe portare i volumi del materiale che non si riesce a classificare a valori risibili, mi prende un senso di indignazione per tutta una serie di ragioni:

  • ci si trova di tutto, cartoni di qualsiasi tipo, erba o ramaglie di giardini, vetri, plastiche e bottiglie di qualsiasi genere
  • nei cassonetti della plastica e della carta/cartone, ci si trova un sacco di materiale pulito davvero male e cioè riviste ancora dentro il cellophane, lettere o cartoni plastificati, dove la componente di carta è davvero minima, nonchè legni, immondizie generiche
  • in taluni casi i cassonetti della raccolta differenziata sono spesso stracolmi di materiale, segno che l'azienda preposta alla raccolta non fa nulla per favorire e accelerare questo virtuosismo
  • quando si va al supermercato qualsiasi tipo di bevanda, come l'acqua naturale, l'aranciata, la limonata e affini, è confezionato in bottiglie Usa & Getta, quando in tutto il resto dell'Europa, quantomeno a partire dalla Svizzera e l'Austria verso le più alte latitudini, tutte i contenitori per tali liquidi sono bottiglie completamente riciclabili, che vengono pagati all'acquisto per stimolare la massima attenzione a non buttarle nelle immondizie tramite un meccanismo di cauzione e reso
  • mi capita ancora di sentire - ma per fortuna molto meno negli ultimi tempi - la leggenda metropolitana per la quale l'immondizia verrebbe fatta differenziare dalla popolazione attraverso i cassonetti specifici o la raccolta porta a porta, ma poi il tutto verrebbe messo assieme alla discarica. E peggio ancora: questa leggenda metropolitana verrebbe addotta a giustificare la volontà di non differenziare da parte delle famiglie e quindi alla sua inutilità.

Mi permetto di concludere che a mio avviso la colpa dei mali italiani è quanto mai trasversale e non è classista, dalla vecchietta, alla casalinga, dall'operaio al medico, dall'impiegato al politico.

Io dico solo: smettiamola di lamentarci e mettiamoci TUTTI a fare le cose bene, noi famiglie e aziende che produciamo rifiuti, così come la politica, le amministrazioni e le aziende preposte a questa quotidiana necessità non solo sociale, ma prima di tutto ambientale e naturale!

Vi rimando a Wikipedia per un minimo indottrinamento sulla differenziazione:

Riciclaggio dei rifiuti su Wikipedia.it

 
Di Marco Tenuti (del 09/09/2008 @ 11:57:39, in consumatore, linkato 1002 volte)

Guardate cosa ho trovato sul free magazine di stamattina e poi dando un'occhiata un po' più approfonditamente ho trovato altri riferimenti sul web:

Si tratta di una insegnante di inglese di Bristol che è riuscita a dimostrare che si può vivere per un anno intero con una sterlina al giorno, cioè con poco più di un Euro al giorno.

 
Di Marco Tenuti (del 22/05/2009 @ 07:56:29, in consumatore, linkato 2794 volte)

Cari amici, nella logica di ottimizzazione e massimo risparmio, giovedì scorso ho fatto benzina al distributore Iper Station, fuori dalle Corti Venete di San Martino Buon Albergo.

Tutti gli Agip della zona con tessera Faidatè facevano come prezzo 1,276 Euro al litro per la super senza piombo. All'Iper, dove son arrivando con la macchina praticamente a secco, son riuscito a fare qualcosa come 44,5 litri di benza al prezzo di 1,11 Euro/litro, cioè ho risparmiato la bellezza di 7,50 Euro!

Semplicemente impressionante! Dopo attenta analisi chimica del mio "cognato" Francesco, sembrerebbe essere che la benzina dell'Iper sia identica alla benzina venduta anche presso l'Agip o altri distributori della zona, cioè benzina a 95 ottani. Per cui avanti col massimo risparmio: pratichiamo il vero libero mercato, girando le spalle sia ai "furbetti del quartierino", che ai "furboni delle multinazionali"!

Fino a quando però l'Iper farà questi prezzi? Fino a quando si sarà insediato in zona ed avrà acquisito una massa di clienti non troppo scomoda per tutti gli altri?

 
Di Marco Tenuti (del 09/06/2009 @ 00:13:52, in consumatore, linkato 9990 volte)

Riporto volentieri il classico schema di truffa perpetrata grazie anche al sistema di pagamento Western Union.

This scam is becoming one of the most common scams used by scammers and very closely resembles the Romanian Laptop Scam already found on this site.

Essentially, a Western Union scam is any scam that takes place using the Western Union method of payment.

Most commonly, there is a situation where a buyer pays for something via Western Union, and then never receives what was paid for; or the buyer pays for an item via Western Union, and then receives an item of a value far lower than what was actually paid for.

or Example:

Buyer pays for a brand new laptop valued at $3000. Buyer never receives laptop.
Buyer pays for a brand new laptop valued at $3000. Buyer receives an old, used, $300 laptop.
FlipShark.com has nothing against the Western Union service, it is just not supposed to be used for online purchases from unknown sellers.

If you visit the Western Union website, it clearly states Western Union is NOT to be used for sending money to people you don't know.

The Scam Itself:

Please note this scam takes a various number of forms for a wide variety of items. Just because it does not match exactly your transaction or potential transaction, does not mean it is not the same scam. In other words, avoid any scams the resembling the following MO (situation).

Buyer finds an item at a price far lower that what would actually be paid for that item. The buyer either finds this item on an ebay auction, or on a website, or most commonly, they are contacted by another ebayer after placing a bid on similar items. In such a situation the buyer usually receives an email with the following format: I am a such and such (respectable ebay seller, owner of a small company, wholesaler, etc.)

I noticed you bid on a some item on ebay (this can be anything from a laptop, to a keyboard, to a guitar, to Disney World tickets... Basically it can be anything priced over $10)

I can sell you said item, for a price far lower than retail (or any price lower than what you would normally pay). Note: some sellers do ask the retail price for the item, so just because they are asking retail price, does not mean they are not a crook. It is just more common for them to offer a lower price, because they can attract more potential victims.

I can only accept money via Western Union money transfer, however I can provide you with a shipment tracking number to ensure you, that I have sent your item. (This is just a way to may victims feel safe before sending their money; the tracking number is usually fake, yet it appears to be real.)

Note: Sometimes thieves do provide real tracking numbers and may even be willing to "ship" your item before they get their money. In such scenarios the thief is likely sending an empty box, or an item worth far less than what was paid for (IE a $1.00 brass chain instead of a $1000.00 24K gold necklace).

Buyer shows interest in the item, thinks the deal is too good to pass up, and asks for more information on how to complete the transaction. The scammer knows the victim is already interested because they were already bidding on similar items on ebay.

The seller tells the buyer to send the money via Western Union, the seller then asks for the Western Union MTCN # or the money transfer number (this is basically a number that gives the thief access the money).

Once the thief has the MTCN or money transfer number, he/she can pick up the money at any Western Union worldwide and disappear. The buyer has paid, but the item that was paid for will never be sent. Further Information About Western Union

In case you haven't understood the meaning behind this article, allow me to spell it out for you.

 
Di Marco Tenuti (del 07/08/2009 @ 15:53:10, in consumatore, linkato 1067 volte)

Ho appena letto la critica invereconda del Pier sulle ultime novità in fatto di Codice della Strada. Se commetto un'infrazione con la bici, mi tolgono i punti della patente, come se fossi a bordo della macchina.

Dal punto di vista teorico la cosa potrebbe avere anche una sua logica: se uno è in possesso di una licenza di guida che dimostra che uno conosce e padroneggia sia la segnaletica, che l'intero codice stradale, è giusto che tale persona lo rispetti fino in fondo, non solo quando è alla guida della moto, del camion o dell'automobile, ma anche quando va in bici.

Dall'altro lato, c'è da dire che se io commetto un'infrazione in bici ed ho la patente, viene punita e sanzionata la mia possibilità di andare in moto o in auto: che senso ha una cosa del genere?

Se la medesima infrazione la commette uno che non è in possesso di alcuna licenza o titolo, non viene punita e sanzionata tale possibilità. Per lui, forse, la multa economica e basta.

Io non sarò un esperto di diritto, ma una cosa del genere non mi sembra un trattamento alla pari, mi pare quasi un abuso.

Insomma se io guido in macchina in stato di ebbrezza, sono un vero pericolo sulla strada, nulla da eccepire; ma se io vado al bar del paese, e bevo "quattro goti", possibile che non possa nemmeno tornare a casa in bici? Devo per forza farmela tutta a piedi?

Se andiamo avanti di questo passo, al pub non ci posso nemmeno andare o tornare a piedi, perché tra un po' si inventeranno che il pedone deve stare alle stesse disposizioni di circolazione di tutti gli altri veicoli, visto che barcolla al ciglio della strada!

Tornando al post sul blog del Pezzo mi allineo sostanzialmente all'opinione espressa dall'esimio dottore. Anche i legislatori stanno davvero sclerando con queste cose insulse che non stanno nè in cielo nè in terra. Capisco legiferare e legiferare, ma quando non arreco danno a me stesso o sono di pericolo per gli altri, non entro nella sfera privata degli altri, non limito la libertà degli altri, lasciatemi vivere e respirare! Non posso neanche bere un amarone o un recioto e tornarmene in bici?

Cominciamo invece a fermare sulle strade le macchine più vecchie in stato fatiscente, cominciamo anche a sgamare tutti quei comunitari che circolano con la targa straniera, per non pagare tasse di circolazione italiane e relative assicurazioni, anche se circolano ormai solo in Italia, altrimenti uniformiamo le tasse di circolazione in tutta l'Europa.

Cominciamo a controllare la validità delle assicurazioni di chi circola sulle strade. Che non esista che un ubriaco magari senza assicurazione provoca un incidente, e qualcun altro debba pure subire danno e beffa.

Cominciamo a far pagare il bollo a tutta l'Italia, cominciamo a rompere le scatole a tutti quegli automobilisti sempre col cellulare in mano, nonostante i kit vivavoce siano in giro da anni e anni.

Cominciamo a tirare su con un ragno metallico tutte le automobili e gli automobilisti che viaggiano ai 110 km/h in corsia centrale, quando quella di destra è sempre libera.

Cominciamo a sgamare un po' di gente che viaggia con le gomme usurate. Cominciamo a multare la gente che viaggia senza cinture.

Cominciamo a rovinare quei genitori che tengono i figli piccoli in piedi sul divano posteriore o in piedi appena dietro i due sedili. Capisco che i figli diventano irrequieti dopo un po' che sono in macchina, ma basterebbe fermare l'autoveicolo e chiedere a bimbi: "Papà ti ha seduto sul seggiolino quando siete partiti?" Sapete che i bambini dicono sempre la verità, se non gli insegnate troppo presto a dire le bugie...

Cominciamo a far installare i semafori intelligenti, che non ti fanno stare fermo col rosso, quando nelle altre direzioni non sta passando nessuno. Cosa mai ci vuole a mettere a tutti gli incroci dei sensori di presenza per regolare il traffico delle strade secondarie rispetto alla via principale?

Cominciamo a rimuovere tutti quei casi di segnali incoerenti col contesto, come ad esempio il segnale di limite di velocità 10 km/h per lavori in corso, visto che nessuno li rispetta, perché il cantiere è già finito da un pezzo.

Possibile che in questo paese non abbia da prevalere il BUON SENSO su qualsiasi altra PUTTANATA che i politici si inventino, pur di tirar su soldi?

 
Di Marco Tenuti (del 22/11/2009 @ 19:20:56, in consumatore, linkato 1379 volte)

No tabacco per AppleRiporto con piacere questa notizia da Macity, il più aggiornato sito di notizie Apple della rete in lingua italiana, che mette luce su una delle piaghe dell'umanità, cioè il tabagismo. Oltre ad essere nocivo per gli esseri umani, sembra che lo sia anche per i computer ed ovviamente chi li ripara.

Consumerist, un sito web statunitense che si occupa d'informazioni per consumatori, riporta due casi nei quali il servizio di assistenza in garanzia è stato negato a causa di danni causati dal fumo di sigaretta. In entrambi i casi, la lavorazione è stata rifiutata, poiché Apple considera il fumo dannoso per la salute e una violazione delle regole imposte dall'Occupational Safety and Health Administration (OSHA), l'agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti.

Impiegati di un Apple Store avrebbero in un caso riferito ad un cliente che il computer non è in condizioni economiche di poter essere riparato a causa della presenza di catrame e fumo di sigaretta.

In entrambi i casi, i proprietari dei due computer hanno inviato una lettera a Steve Jobs e in un caso un cliente ha ricevuto una lettera nella quale veniva dettagliata l'impossibilità di procedere con la riparazione, essendo la nicotina tra le sostanze ritenute pericolose dall'OSHA e dunque non è possibile mettere a rischio di salute i dipendenti.

Consumerist è in attesa di ricevere da Apple una risposta ufficiale sulle politiche e su quali siano i parametri di operatività su macchine nelle quali sia presente catrame e residui del fumo.

La dipendenza da tabacco, oltre che essere un enorme danno per la salute nostra e di chi ci sta intorno, comporta potenziali danni anche alle apparecchiature elettroniche. Il fumo oleoso e i depositi di catrame si posano sulle schede madri creando patine oleose, imbrattando e insudiciando ventole e componenti che servono a raffreddare e far lavorare alle corrette temperature le macchine.

Da parte di chi scrive, possiamo garantirvi di aver visto decine di casi di PC e Mac con schede madri e altri componenti danneggiati dalla presenza in ambienti con forti fumatori. Ad un nostro amico fumatore è bastato mostrare le condizioni di una puzzolente e irriconoscibile scheda madre del suo PowerMac G5 per farlo smettere immediatamente di fumare!

 
Di Marco Tenuti (del 23/09/2010 @ 12:23:35, in consumatore, linkato 1003 volte)

Porta a porta su L'ArenaAnch'io vorrei dire la mia, anche se non mi sento chiamato in causa, per il fatto che la raccolta porta a porta è partita anche qui nel mio paese, visto che l'articolo comparso su L'Arena di oggi è proprio relativo alle lamentele della Valpantena. Non cambia nulla rispetto agli altri paesi che fanno la "porta a porta" già da un po' di tempo. Quindi, chi si lamenta in Valpantena, si lamenta semplicemente perché prima la raccolta differenziata non l'ha mai fatta o l'ha fatta molto male.

O meglio, si che cambia qualcosa dagli altri paesi dove c'è già il "porta a porta". Gli altri paesi sono passati dalla "raccolta delle immondizie" alla "raccolta porta a porta", mentre tutti i paesi e i quartieri del comune di Verona stanno passando dalla "raccolta differenziata" alla "raccolta porta a porta". Ed un sacco di cittadini, come il sottoscritto, la raccolta differenziata l'ha sempre fatta e anche molto bene, senza alcun dubbio su come fare, su cosa mettere nell'umido, cosa nel secco e via dicendo.

Quello che trovo personalmente sconveniente è che prima potevo differenziare e liberarmi dell'immondizia differenziata quando volevo - dovevo semplicemente recarmi a questo o quel cassonetto a 100 o 200 metri da casa - adesso invece i "cassonetti differenziati" me li devo tenere in casa, perché ci sono i giorni prestabiliti.

Il problema è però, se siamo arrivati a tanto, che tanti altri cittadini la "raccolta differenziata" non si sono mai messi a farla, vuoi per sfiducia del sistema, vuoi per pigrizia, vuoi per menefreghismo, vuoi per ignoranza. E adesso, anche se ci ho perso qualcosa anch'io con questo passaggio al "porta a porta", BEN GLI STA a tutta questa gente che se n'è sempre fregata di impegnarsi a fare la raccolta differenziata! Se tutti avessimo fatto bene la raccolta differenziata, non avremmo avuto il 50% di differenziazione a giugno 2010, ma il 90%. Se tutti avessimo diligentemente separato la plastica dal vetro e la carta, l'umido dal secco, la nostra amministrazione comunale non sarebbe mai stata costretta ad arriva al "porta e porta" per alzare la percentuale. E non è pura demagogia il fatto di incensarsi di "90%" anziché di "50%", ma stiamo parlando di salvaguardare le risorse della natura e di inquinarla il meno possibile. Quindi l'unica maniera per alzare la percentuale è fare il "porta a porta", perché ci sono tanti, troppi cittadini menefreghisti. Fino ad ora mi pare di aver scritto solo ovvietà.

Se fosse stato per me, avrei messo delle microcamere sui cassonetti ed avrei controllato cosa la gente buttava prima nei cassonetti del secco e tutta la loro "merda" che non hanno mai differenziato, gliel'avrei versata in soggiorno o gliel'avrei fatta mangiare, in perfetto stile nazifascista.

E' il solito problema all'italiana: se nessuno mi controlla, io faccio quello che voglio e siccome costa un po' di sacrificio, me ne strafrego.

Dovendo essere un po' più diplomatico, io avrei introdotto un sistema molto più ingegnoso, che con gli italiani funzionerebbe a meraviglia: "se mi porti tot kg di plastica, ti dò un bonus di tot euro, se mi porti tot kg di carta/cartone, di dò un bonus di tot euro" e via dicendo, bonus da scalare dalla tassa delle immondizie con possibilità di andare pure a credito per i più virtuosi. In Scandinavia fanno esattamente così con le bottiglie di plastica e con le lattine e si che gli scandinavi non hanno bisogno di arrivare a tanto, precisi e puntuali come sono!

Con un sistema del genere, anche Napoli e tutta la Campania sarebbero talmente pulite, che non trovereste in giro neanche i cucchiaini del gelato nella pattumiera della gelateria.

 
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