Anch'io vorrei dire la mia, anche se non mi sento chiamato in causa, per il fatto che la raccolta porta a porta è partita anche qui nel mio paese, visto che l'articolo comparso su L'Arena di oggi è proprio relativo alle lamentele della Valpantena. Non cambia nulla rispetto agli altri paesi che fanno la "porta a porta" già da un po' di tempo. Quindi, chi si lamenta in Valpantena, si lamenta semplicemente perché prima la raccolta differenziata non l'ha mai fatta o l'ha fatta molto male.
O meglio, si che cambia qualcosa dagli altri paesi dove c'è già il "porta a porta". Gli altri paesi sono passati dalla "raccolta delle immondizie" alla "raccolta porta a porta", mentre tutti i paesi e i quartieri del comune di Verona stanno passando dalla "raccolta differenziata" alla "raccolta porta a porta". Ed un sacco di cittadini, come il sottoscritto, la raccolta differenziata l'ha sempre fatta e anche molto bene, senza alcun dubbio su come fare, su cosa mettere nell'umido, cosa nel secco e via dicendo.
Quello che trovo personalmente sconveniente è che prima potevo differenziare e liberarmi dell'immondizia differenziata quando volevo - dovevo semplicemente recarmi a questo o quel cassonetto a 100 o 200 metri da casa - adesso invece i "cassonetti differenziati" me li devo tenere in casa, perché ci sono i giorni prestabiliti.
Il problema è però, se siamo arrivati a tanto, che tanti altri cittadini la "raccolta differenziata" non si sono mai messi a farla, vuoi per sfiducia del sistema, vuoi per pigrizia, vuoi per menefreghismo, vuoi per ignoranza. E adesso, anche se ci ho perso qualcosa anch'io con questo passaggio al "porta a porta", BEN GLI STA a tutta questa gente che se n'è sempre fregata di impegnarsi a fare la raccolta differenziata! Se tutti avessimo fatto bene la raccolta differenziata, non avremmo avuto il 50% di differenziazione a giugno 2010, ma il 90%. Se tutti avessimo diligentemente separato la plastica dal vetro e la carta, l'umido dal secco, la nostra amministrazione comunale non sarebbe mai stata costretta ad arriva al "porta e porta" per alzare la percentuale. E non è pura demagogia il fatto di incensarsi di "90%" anziché di "50%", ma stiamo parlando di salvaguardare le risorse della natura e di inquinarla il meno possibile. Quindi l'unica maniera per alzare la percentuale è fare il "porta a porta", perché ci sono tanti, troppi cittadini menefreghisti. Fino ad ora mi pare di aver scritto solo ovvietà.
Se fosse stato per me, avrei messo delle microcamere sui cassonetti ed avrei controllato cosa la gente buttava prima nei cassonetti del secco e tutta la loro "merda" che non hanno mai differenziato, gliel'avrei versata in soggiorno o gliel'avrei fatta mangiare, in perfetto stile nazifascista.
E' il solito problema all'italiana: se nessuno mi controlla, io faccio quello che voglio e siccome costa un po' di sacrificio, me ne strafrego.
Dovendo essere un po' più diplomatico, io avrei introdotto un sistema molto più ingegnoso, che con gli italiani funzionerebbe a meraviglia: "se mi porti tot kg di plastica, ti dò un bonus di tot euro, se mi porti tot kg di carta/cartone, di dò un bonus di tot euro" e via dicendo, bonus da scalare dalla tassa delle immondizie con possibilità di andare pure a credito per i più virtuosi. In Scandinavia fanno esattamente così con le bottiglie di plastica e con le lattine e si che gli scandinavi non hanno bisogno di arrivare a tanto, precisi e puntuali come sono!
Con un sistema del genere, anche Napoli e tutta la Campania sarebbero talmente pulite, che non trovereste in giro neanche i cucchiaini del gelato nella pattumiera della gelateria.