Negli ultimi tempi, cioè da quando è stato introdotto l'Euro e incidentalmente è andato al governo il centrodestra, sento sempre più spesso persone riempirsi la bocca di tanti discorsi che girano attorno al carovita, all'insostenibilità delle spese che abbiamo ai nostri giorni, alla benzina sempre più cara, alle rinuncie sempre più spesso necessarie per poter sbarcare il lunario e chissà quante altre farneticazioni.
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E' la conferma che siamo italiani fino in fondo: siamo sempre pronti a sparlare di tutto e di tutti, però non passiamo mai e poi mai ai fatti.
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La gente si lamenta ad esempio del fatto che i rapporti clientelari sono all'ordine del giorno ed agevolano spesso parenti ed amici alla faccia delle meritocrazia.
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Analogamente le tantissime famiglie che vivono di solo reddito dipendente odiano visceralmente la schiera delle "partite iva", che tra un condono e l'altro, si sono permesse di scaricare e di eludere il fisco più del solito.
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Coincidentalmente le aziende, che dovrebbero godere di tutti gli incentivi e tutte le agevolazioni tanto decantate dal governo di Berlusconi, tuonano a gran voce, che siamo a livelli di competitività commerciale ed economica da spavento.
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Ma nessuno fa niente.
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Io, da qualche giorno, mi sono reso conto che, tutto sommato, non sono poi così vittima delle lobby della finanza e dei grossi gruppi commerciali ed economici che controllano il nostro paese e tutti i nostri consumi. Ho pensato che forse vale la pena di praticare sempre più spesso la professione del cittadino accorto, non furbo.
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Mi sono messo a guardare in maniera ossessiva i prezzi, a valutare le offerte, a simulare situazioni in sempre più ambiti della vita di tutti i giorni. Mi sono messo ad esercitare il diritto che per fortuna non mi è ancora stato tolto, cioè la "libertà di scegliere". Ed ho scoperto che questo esercizio, quello della libera scelta, è la vera arma che ho tra le mani, se proprio voglio dare ragione a chi sostiene che l'inflazione percepita va al trotto, altro che quella programmata e quella dell'ISTAT.
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Come ho fatto a scegliere? Ho cercato di rendere comparabile e confrontabile tutto quello che cerca di sfuggire a questo semplice esercizio. Purtroppo, chiunque, pur di sottarsi alle regole del mercato e della concorrenza, fa di tutto per non essere o sembrare comparabile.
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Se l'azienda Rossi vende scarpe che costano 60 Euro, mentra l'azienda Favaretto vende pure scarpe che costano 95 Euro, è sempre vero che le scarpe della Rossi non sono uguali a quelle della Favaretto, ma probabilmente la differenza non è 35 Euro, è molto meno, perchè sono pur sempre due paia di scarpe. Ora non voglio sminuire la qualità delle scarpe della Favaretto, perchè a me possono sembrare uguali a quelle della Rossi, mentre qualcun'altro potrebbe essere disposto a spendere anche 120 Euro per le scarpe della Favaretto. Voglio solo dire che in qualche maniera le posso mettere a confronto, checche si dica.
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Se guardate però al mercato dei servizi e dei prodotti, scoprirete che gran parte di essi sono molto più comparabili di quello che si crede: benzina, telefoni, cellulari, assicurazioni, banche, credito, bevande, caffé, brioche, automobili, carburanti, informatica e chissà quante altre cose.
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Bisogna solo mettere da parte la pigrizia e raddrizzare le antenne.
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