Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Esperimento culinario in casa Marcante, come se non se ne facessero abbastanza. In realtà trattasi di vero e proprio esperimento culinario, perché non è Elisa a spignattare, ma in via eccezionale il Marcante che si cimenta in un qualcosa di inedito per la nostra famiglia.
Si, una pastasciutta, una bistecca, un piatto di tortellini, una pizza o una torta salata son più o meno capaci tutti di farla, ma ogni tanto bisogna provare ad uscire dai soli schemi e cercare di estendere le proprie abilità.
Visto che è stagione e che l'orto di casa mia pullula di pomodori e melanzane, perché non preparare qualcosa di stagione?
Bene: presto fatto e servito. Melanzane alla parmigiana. Andiamo pertanto con gli ingredienti per farne una bella vaschetta per 8 persone:
- 1500 g di melanzane
- 100 g di sale grosso
- 100 ml di olio d'oliva extravergine
- 500 ml di olio di semi di girasole per la frittura
- 2 spicchi d'aglio
- 1 cipolla
- 1750 g di passata di pomodoro
- 250 g di formaggio caciocavallo o provolone
- 50 g di Grana Padano o Parmigiano Reggiano grattuggiato
- qualche foglia di basilico
Andiamo con la preparazione:
La prima fase consiste nel tagliare tutte le melanzane a strati alti un centimetro abbondante. Disponete le melanzane in una ciotola e per ogni strato cospargete un po' di sale grosso. Lasciate riposare per almeno un'ora ed in questa fase le melanzane, grazie all'azione del sale, rilasceranno un po' di liquido che andrà rimosso, compreso il caratteristico amarognolo di questa verdura. Non lasciate troppo le melanzane a riposare oltre un'ora, altrimenti assorbiranno troppo sale. Dopo questa fase lavatele bene dal sale e asciugatele.
La seconda fase, che potete intraprendere durante il riposo delle melanzane col sale, consiste nel preparare il sugo. Versate in un tegame un po' dell'olio d'oliva e soffiggete gli spicchi d'aglio e la cipolla, dopo averli tritati finemente. Aggiungete sale fino quanto basta. Dopo qualche minuto aggiungete tutta la passata di pomodoro e lasciate a bollire molto lentamente per una buona mezz'ora, cioè fino a quando il sugo avrà assunto una consistenza un po' meno acquosa. Allo spegnimento della fiamma aggiungete le foglie di basilico strappate a mano.
La terza fase consiste nel friggere le melanzane a fette. Scaldato l'olio di semi, friggete tutte le melanzane ben asciutte ed assicuratevi di asciugarle bene aiutandovi con della carta assorbente. Entrambe le superfici di ogni fetta di melanzana deve indorarsi, ma non troppo: la cottura delle melanzana verrà comunque completata nell'ultima fase.
La quarta fase è quella di preparazione della casseruola per la cottura. Cospargete il fondo con la parte rimanente di olio d'oliva, tanto da avere il fondo oleato. Aggiungete subito un po' di pomodoro. Poi andate col primo strato di melanzane fritte e colorate con un pelo di sugo di pomodoro. Andate con un'ombra di formaggio grattuggiato. Poi strato di fettine di formaggio a fette. Poi un po' di pomodoro. Così avete completato il pacchetto.
Ripetete con un altro pacchetto di melanzane e formaggio e sempre sugo di pomodoro a riempire i buchi. Se ne avete avanzate tante di melanzane e formaggio, andate pure col terzo pacchetto e coprite bene di pomodoro l'ultimo strato superiore. Cospargete ovunque col formaggio grattuggiato ovunque.
Siete pronti per andare in forno. Mettete in forno per 40' a 200°C. Controllate bene durante la cottura in forno che il pomodoro finale si brucicchi quel tanto che basta, come vi aspettereste da una lasagna bolognese. Tirate fuori ed impiattate.
Cliccate qui per andare alla ricetta sul sito di Giallo Zafferano.
Stasera, preso dall'entusiasmo delle medaglie ai mondiali MTB dei giovani italiani in Sudafrica e di vedere Alice buttarsi ormai a capofitto giù dallo scivolo con la sua biciclettina con ruote da 14 pollici, ho ben pensato che forse sarebbe il caso di fare un po' di manutenzione anche ai mezzi "minori" della famiglia, cioè a tutta quella selva di biciclette, che sono usate dai bambini e che sembra che non facciano chilometri, invece, a forza di giri avanti ed indietro per il garage, fanno più strada di quello che si possa pensare.
Alice, con un freno praticamente fuori uso, a forza di scendere dalla rampa di casa, mi ha chiesto una lieve messa a punto, così ho ricalibrato il suo impianto frenante accorciando decisamente la corsa e riposizionando le leve con un setup decisamente più racing del precedente.
Poi è stata la volta di controllare un po' la Atala che viene usata spesso come mezzo di scampagnate domenicali e per giretti in centro a Grezzana ad espletare commesse.
Per la Atala ho riservato il classico trattamento di pulizia e lubrificazione a tutto il reparto di trasmissione, cioè lavaggio e pulizia di guarnitura, corone, catena, deragliatori e pacco pignoni. Anche per lei una lieve registrazione dei freni V-brake, in modo da garantire un giusto inchiodo nelle situazioni di emergenza.
Adesso non rimane che macinare altri 1.000 chilometri prima del prossimo tagliando al mezzo azzurro di casa Marcante.
Le indiscrezioni sull'iPhone di prossima generazione si consolidano sempre più nei prossimi giorni ed ormai non c'è più alcun dubbio, tra scoop, rumour, anteprime, mockup e case spediti dall'estremo oriente allo scopo di preparare custodie ed altri accessori.
Stanno per arrivare entro fine settembre, ma in tanti sembrano individuare nell'11/12 settembre la finestra giusta per la presentazione, due iPhone, anziché uno, come è sempre stato dal 2007.
Il top di gamma, che va a sostituire l'attuale iPhone 5, sarà il 5S, che lo aggiorna in un po' tutte le sue caratteristiche principali, cioè processore un po' più potente (A7), fotocamera leggermente migliorata, batteria leggermente più capiente, ma anche un nuovo sensore biometrico integrato dentro il tasto Home.
A questo compare per la prima volta un altro iPhone, destinato a strizzare l'occhio ad una categoria più ampia di consenso, ossia l'iPhone 5C, che avrà un look un po' meno stylish, ma un po' più smart o cool, volendo abbondare dello slang anglosassone. Per questo dispositivo, che sarà collocato in una fascia di prezzo leggermente più accessibile, Apple non ha previsto l'uso di materiali pregiati, ma ricorrerà al policarbonato tanto caro a tanti altri smartphone, come il Galaxy e tanti altri.
Vi lascio pertanto all'infinita serie di articoli che sono già apparsi sulle principali testate informatiche, che io seguo più o meno quotidianamente online:
Qualche sera fa io, in compagnia della mia famigliola, ci siamo spinti in Bassa Valpantena per una cenetta con parenti e siamo andati in bici, spinti sia dalla luce del tardo pomeriggio che dall'arietta non più afosa della fine di questa estate 2013.
Dopo aver ingurgitato di tutto e di più dagli zii, tra tortille, verdure crude e cotte, affettati delle specie più svariate, formaggi spalmabili e non, senza dimenticare il dolcetto (Cinnamon Rolls) ed il caffè finale, tutta la mia famiglia, tranne Alice, siamo tornati sui nostri passi ed abbiamo risalito la Valpantena fino a casa, grazie alla pista ciclabile che congiunge Marzana a Grezzana, più che mai trafficata sia da ciclisti che da pedoni a tutte le ore del giorno ed ormai della notte.
Non eravamo completamente in regola - che, volendo ricordarlo prevederebbe l'uso del casco per i più piccoli, il giubbetto catarifrangente e le luci anteriori e posteriori - nel senso che non avevamo la dotazione completa su tutte le bici, però, grazie al fatto che tutto il percorso è debitamente illuminato, l'obbligatorietà nei centri abitati viene meno e siamo comunque tornati a casa in completa sicurezza.
Certo è che la risalita a pancia piena e con Tommaso seduto nel seggiolino anteriore non è stata affar semplice per Elisa, però, grazie alla mano invisibile, siamo riusciti a risaliti compatti verso Grezzana ad una velocità mai inferiore ai 13 chilometri orari.
Penso che ripeteremo l'esperimento prossimamente ed invito, ancora una volta, tutte le famiglie della Valpantena, ad approfittare di questa utilissima opera di viabilità, realizzata dalle precedenti giunte comunali di Grezzana e Verona ed avvallata da tutte le parti, com'è giusto che sia.
Chi è a casa vostra che raccoglie e mangia la graniglia di tutti i biscotti della colazione? Sono sicuro che c'è sempre uno in famiglia che lo fa. Non mi direte che la buttate tutta nell'umido o, peggio ancora, la lasciate nel sacchetto di biscotti (non riciclabile)?
Chiaro che l'autore di questo articolo è ovviamente l'incaricato di famiglia, anche se raccogliere e mangiare la graniglia è più che altro una morbosità, prima ancora che una passione o una missione nella famiglia.
Quando si apre un nuovo sacco dei biscotti, c'è chi è vogliosamente portato a prendere quelli interi e non rotti, mentre c'è chi, per puro spirito di abnegazione ed amore genitoriale, si sacrifica e mangia tutti i pezzettini rotti, pensando di fare un gesto di affetto per chi verrà dopo, cioè il compagno o la compagna o i figli.
Solo che nei biscotti si trovano anche gli scarti, i pezzettini, le briciole (fregole) e, a seconda del tipo di biscotto - se travasate il contenuto dei sacchetti dentro un contenitore, come succede a casa mia - si arriva a formare un letto di graniglia, poltiglia e polvericcio, un humus di carboidrati e granella di zucchero, che può essere letale se erronamente aspirato o inglutito...
Il sapore di questo pattume è poco distinguibile e dipende più dalle offerte convenienza che dalle tendenze ed i gusti in famiglia dell'ultimo mese, per cui a volte prevale lo "sgretolato" di Pan di stelle, mentre spesso vince il "granulato" di Galletti o di Tarallucci, opportunamente miscelato coi pezzetti di biscotti della concorrenza leale o sleale dell'Eurospin e dell'Esselunga.
Bene quella "Grand Reserve" Multimarche a casa Marcante la mangio io e me la godo all'incirca ogni paio di settimane, accumulandola bene nella tazza, arrivando quasi a riempirla all'orlo. Poi ci pensa il latte caldo a dare una consistenza papposa al tutto e poi, voilà, il tutto si trasforma in un concentrato energetico per una pedalata di quattro ore per le colline e le montagne delle mie parti. Altro che barrette energetiche: viva la graniglia dei biscotti!
Le differenze tra la Canon EOS 600D e la EOS 650D, se non vi fate problemi per 200 Euro in più o in meno...
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Canon EOS 600D
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Canon EOS 650D
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Sensore
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CMOS APS-C
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CMOS APS-C
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stesso sensore
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Processore
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DIGIC IV
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DIGIC V
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Nuovo processore 5 volte più veloce del precedente.
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Risoluzione
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18Mp
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18Mp
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Sensibilità ISO
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100 - 6400 (12.800)
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100 - 12.800 (25.600)
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Maggiore sensibilità durante le foto-riprese in situazioni di luce scarsa
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Velocità raffica
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3.7 fps
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5 fps
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Maggiore velocità di scatto
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Punti messa a fuoco
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9 (1 a croce)
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9 croce
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Tutti i punti di messa a fuoco sono a croce, per una maggiore qualità
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LCD
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Inclinabile, 3'' 1040k 3:2
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Touch Screen Inclinabile, 3'' 1040k 3:2
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Gestione avanzata sia nel controllo delle impostazioni, sia durante lo scatto-ripresa
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LCD
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Clear View
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Clear View II
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Migliorato l'effetto anti-riflesso / anti macchia
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Video
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1080p
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1080p
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Video - audio
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Mono
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Stereo
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Prima Reflex Canon ad avere la registrazione audio Stereo
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Video - AF
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No
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Si
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Prima Reflex Canon ad avere la messa a fuoco automatica durante la ripresa video
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Video - altro
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Video snapshot con editing in macchina
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Nuove Modalità
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HDR
Scatto notturno senza treppiedi
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HDR è una funzione presente nelle nuove Reflex di fascia alta, quali la 5D Mk III, ed è utile per ottenere foto con la migliore esposizione.
La modalità "Scatto notturno senza treppiedi" va ulteriormente a migliorare la modalità notturna (anti mosso), grazie allo scatto di 4 foto consecutivamente, e successivamente unite in un unica immagine
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Filtri Creativi
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ulteriori 2 filtri aggiunti:
Art Bold (pittura ad olio)
Acquerello
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maggiore possibilità creativa in post produzione
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Accessori
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compatibilità con GPS-E2
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Meno di un mese all'appuntamento del weekend della Lessinia Legend e compare anche un articolo sulla rivista 365 MTB Magazine.
Attenzione ragazzi, è in edicola il nuovo numero di 365 mountain bike magazine... con uno speciale Enduro e con un bellissimo servizio sulla Lessinia Legend Xcs Enduro... Vi riportiamo qui sotto un estratto del giornale e gustatevi l'anteprima cliccando sull'immagine!
clicca per andare all'articolo sulla rivista
Il marketing di Fiat per il mercato nordamericano è davvero in gamba, complimenti ancora una volta...
Oggi la voglia di tornare in sella alla bici da strada era parecchia dopo lo stop forzato di quasi tre settimane, perciò non c'era da fare altro che assecondarla. E c'erano anche delle altre ragioni per preferire la stradale: anzitutto le mie ginocchia, soprattutto il destro, si sono lamentate non poco per l'intera settimana, tanto che la pausa da lunedì sera, dopo il giro delle Cave col Conte e Formenti, ci è voluto tutto per stemperare il fastidio.
In più non avevo affatto voglia di spingere duro e di sudare troppo a basse velocità, per essere magari bersaglio di pappataci e tafani. Cosi non ho manifestato le mie intenzioni fino all'ultimo, ma tanto ci ha pensato Paolo a tirare fuori dal cappello un giro tanto bello, quanto impegnativo.
"Andiamo a Revolto" recita uno dei suoi messaggi, a cui rispondo con un "Ok".
C'è però prima da fare un po' di riscaldamento, accompagnando Enrico in in bici fino a Monte Comun da amici di famiglia: ci mettiamo una buona oretta per salire sull'altopiano de Senago e, grazie al ritmo imposto da Enrico, questa salita non ha affatto pesato nell'economia generale della giornata.
Consegnato Enrico a quota 755 metri sul livello del mare ed aver bevuto il primo caffé, torno giù fluentemente a Stallavena, dove l'Orlando è pronto ad attaccare la Lessinia. Mi viene perfino incontro fini ai Molini di Alcenago, così la ciacola comincia prima e continuerà per 14 ore più o meno ininterrotte.
La Lessinia la aggrediamo dalla più consueta delle salite, cioè da Bellori a Lughezzano e poi per la strada vecchia che porta a Bosco. Nella capitale della Lessinia ci limitiamo a riempire la borraccia e, una volta tanto, saltiamo il turno da Pasticceria Valbusa, tanto c'è pieno di baretti e pasticcerie lungo la strada. Così senza tanto fiatare se ne vanno Valdiporro, San Francesco e Camposilvano e capitoliamo, come accordato, dalle Peroni a Velo Veronese.
Per me saccottino di mele, mentre per l'Orlando sfogliata alla crema è l'ordine al cameriere, circondati da motociclisti, qualche famiglia e gruppi di anziani.
Poi si scende verso Selva di Progno ed alla vista di Campofontana il pensero va all'Anonimo, che raggiungiamo prima via SMS e poi con una telefonata, il quale ci aggiorna sul fatto che hanno appena portato a termine le Gosse.
Al momento questa salita "impossibile" non mi ha ancora visto quest'anno, ma potrebbe anche essere che una volta la provo prima di tentare l'XCS Enduro 2013. Intanto io e Paolo ci fiondiamo sopra Selva di Progno, non prima aver perso e recuperato una borraccia sull'asfalto molto accidentato della SP13.
All'incrocio svoltiamo a destra e saliamo per Giazza: a questo punto nelle mie gambe ci sono già circa 1600 metri di dislivello, ma l'ascesa per l'estrema appendice della Valdillasi non è mai irta, tant'è che arriviamo a Revolto con una continuità di ciacola ineguagliabile. Solo una breve sosta alla fontana di Giazza per rabboccare lievemente le borracce e poi su di nuovo di rapportino.
Si è già fatta l'una abbondante, il dislivello ha superato ampiamente i 2200 metri, e presso il rifugio si va per una focaccia cimbra ed un tortino della Lessinia, quasi a placare il rimpianto per il tortino di mele di Passo Fittanze: un grosso vuoto ha lasciato nei nostri cuori. Io e Paolo anneghiamo però i dolcetti zuccherosi rispettivamente in Cocacola e birretta di qualità da 8°, tanto per prendere le successive curve e controcurve con l'opportuna disinvoltura che contraddistingue sempre l'Orlando.
Dopo aver ammirato questo scorcio di Lessinia orientale tra qualche raggio di sole e molte nuove, è la volta di tornare sui nostri passi, compiendo lo stesso percorso al contrario.
La discesa a Giazza la conduciamo passando dentro l'abitato e sbirciando qualche scorcio che non si trova da nessun altra parte in Lessinia.
Prima giù all'incrocio per Selva di Progno e poi la lunga ascesa per Velo Veronese, che però abbandoniamo per preferire la meno trafficata strada comunale per le contrade Schiavoni, Riva, Toi e Tecchie, sbucando così in discesa alla Purga e aumentando così il dislivello totale, ma la gamba gira ancora che è un piacere, nonostante questo svarione presenti qua e là delle pendenze degne di nota.
Superato il dentino che porta a Camposilvano, le nostre borracce gridano sete, dopo aver saltato la fontana del Pfaffen Mercante di Giazza, e facciamo così il pieno al rubinetto in piazza a San Francesco.
Ultime pennellate di curva verso Squarantello e Valdiporro, che il "tickerdislivello" suona i 3000 metri. Avanti c'è posto. Il ritmo di oggi è sempre stato opportunamente moderato e niente ci può fermare, se non un certo desiderio di carboidrati e zuccheri semplici.
Le nostre scorte di grassi ci fanno spingere oltre la Croce e contrada Masselli, poi su ad Erbezzo, Selvavecchia, Passo di Provalo, giù a Ronconi e la relativa fatica di giornata verso Sant'Anna d'Alfaedo. Ancora la crisi di zucchero, ma io e Paolo riteniamo auspicabile un piccolo rinforzino, spartendoci una Cocacola in due ed andando di Cornetto e Magnum, che l'orologio supera le ore 16 del pomeriggio.
Di buona lena torniamo a menare a Verdevalle e Corrubbio di Negrar, ma ci aspetta il dentino da Fane a Fiamene, con l'Orlando che lo affronta con un mordente da campione, ma poco dopo questo impeto si affievolisce e, su mio invito, saliamo saggiamente in souplesse in cima allo strappo, perché non finisce qui.
Il giro si conclude con altri 250 metri di dislivello gratis: da Vigo si prosegue per Monte Comun, dove la mia famiglia mi aspetta, mentre Enrico ha spianato completamente l'XC di Monte Comun.
Il ristoro finale, organizzata da Monica, è degno di nota a colpi di tartine con lardo di Sant'Anna, salame nostrano, prosciutto cotto scelto, nonché con fette spalmate di marmellata e Nutella.
Conteggiando anche i chilometri del rientro su Grezzana, saltano fuori 146,4 km e qualcosa come 3505 metri di dislivello. Diciamo che abbiamo cominciato alla grande le vacanze agostane in sella alla bici!
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