Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ciao Marco!
Con la presente Ti confermiamo l'iscrizione alla 18a Südtirol Dolomiti Superbike che si svolge SABATO 7 luglio 2012 e il tuo numero di pettorale.
Pertanto Ti preghiamo di controllare attentamente i dati e segnalarci tempestivamente eventuali cambiamenti. Variazioni verranno accettate SOLO fino al 1 luglio.
Il pacco gara potrà essere ritirato solo personalmente presentando la presente conferma o quella dell'avvenuto pagamento. I pettorali verranno consegnati solo personalmente presso il capannone all'entrata ovest di Villabassa.
Gli orari sono:Â
giovedì 5 luglio dalle ore 17.00 alle ore 20.00
venerdì 6 luglio dalle ore 10.00 alle ore 19.00 eÂ
sabato 7 luglio dalle ore 06.00 alle ore 07.00.
Le griglie per la partenza verranno aperte alle ore 07.00, partenza per ambedue i percorsi alle ore 07.30. La partenza sarà suddivisa in 7 gruppi.
Starnummern/pettorali
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SÃœDTIROL DOLOMITI SUPERBIKE 2012
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Kat/cat
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m/f
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Block/blocco
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dal
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al
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Farbe/color
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Nr./pett.
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Totale
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U23
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m
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1
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101
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130
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red
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30
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Â
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Â
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f
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1
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31
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50
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rosa
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20
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Â
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Elite
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m
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1
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1
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99
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red
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100
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Â
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Â
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f
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1
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1
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29
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rosa
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30
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Â
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VIP
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m/f
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1
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151
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199
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white
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50
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Â
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tutte cat.
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m/f
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2
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1001
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1600
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blue
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600
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600
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tutte cat.
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m/f
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3
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2001
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2600
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green
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600
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600
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tutte cat.
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m/f
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4
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3001
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3600
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yellow
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600
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600
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tutte cat.
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m/f
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5
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4001
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4700
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black
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700
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700
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tutte cat.
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m/f
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6
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5001
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5700
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orange
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700
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700
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tutte cat.
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m/f
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7
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6001
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6700
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lila
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700
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700
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Junior
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Â
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Â
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1
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500
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special design
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500
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500
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Il tempo di gara verrà calcolato in base all'effettivo tempo di partenza e tempo di arrivo. Anche i concorrenti U23 ed Elite potranno scegliere tra i due tracciati, però dovranno comunicare la loro scelta del percorso fino al 5 luglio.
Il percorso potrà essere scelto durante la gara al bivio di Dobbiaco (dopo Nordic Arena). Il bivio dovrà essere raggiunto entro le ore 10.30. Chi non raggiungesse la deviazione entro questo orario verrà deviato automaticamente sul percorso corto.
Tempo massimo:Â
Dobbiaco, Rienza |
km 38 |
ore 10:30 |
S. Candido, Baranci |
km 45 |
ore 11:00 |
Sesto, centro |
km 56 |
ore 12:00 |
S. Candido, centro |
km 84 |
ore 14:30 |
Arrivo Villabassa |
km 119,9 |
ore 18:00 |
Lungo il percorso ci saranno nove punti di ristoro più il ristoro finale dove vi aspetta una birra analcolica Erdinger, ideale per la rigenerazione dopo lo sport.
Ulteriori informazioni e l'elenco dei partecipanti trovi sul nostro sito internet:www.dolomitisuperbike.com e sui nostri tabelloni informativi.
Vi ricordiamo che ci troviamo in alta montagna e di prendere in considerazione eventuali cambiamenti metrologici. Date massima attenzione alla scelta dell'abbigliamento per la gara.
Vi avvisiamo di non lasciare la vostra bici incostudita e di parcheggiarla in una stanza chiudibile.
Il tuo numero di pettorale: 1370
Tenuti Marco
Categoria: 60/110 km Master 2 Men
Stamattina ho vinto la pigrizia cosmica che ti pervade quando sei in vacanza al mare, dove ci si alterna tra il lettino sotto l'ombrellone, la tavola dell'hotel e la camera... Se poi hai quattro bambini al seguito, hai il tuo bel da fare per arrivare a sera, ma se si è di supporto ad una Santa donna, le cose si facilitano enormemente.
Mi sono detto: la superleggera - la Addetta per chi la conosce - è nel baule della macchina da ormai due giorni: è ora di tirarla fuori.
Sveglia alle ore 5.55. Ci metto un bel po' a vestirmi, a montare le ruote, ad oliare la catena, a riportare ad 8 atmosfere le gomme. Finalmente parto alle 6.30, minuto più minuto meno.
Esco in soupless da Igea Marina: le gambe pretendono un avvio soft dopo la Dolomiti di sabato scorso. Scorrono dietro i campi di ortaggi, il cavalcavia della superstrada, la frazione di Borgonuovo, i tantissimi girasoli, anche la Bologna-Taranto.
Sono già a Sant'Arcangelo di Romagna, dove abita l'illustre Teora, attraverso il centro del paese e proseguo verso la Val Marecchia.
Vuoi che dopo ormai una ventina di chilometri mi sfila un trenino di quattro vecchietti ed una coppia di signorine, così mi accodo e gusto pure il panorama a 120 battiti al minuto.
L'omone in testa al gruppo tiene i 30, a volte i 35 km/h con le sue alto profilo e la strada sale talvolta con pendenze all'1-1,5%.
Dopo una buona decina di chilometri, saltano un paio di vecchietti, saltano le signorine, mentre io sto dietro al locomotore cercando di capire dove mi avrebbe portato o se era ora di svoltare e tornare a "casa". Solo che il locomotore decide di fermarsi ad aspettare i suoi vagoni, io li lascio e salgo in direzione San Leo. Troppo lontano da raggiungere per l'ora che si è fatta. Mi accontento di arrivare al bivio per San Marino, dove scatto un paio di foto, mi giro e butto su la padella perché comicia la discesa.
Ci ho messo 1h9' per arrivare ai piedi della salita di San Leo ad un'altitudine di 255 metri sul livello del mare: per scollinarlo e tornare in tempo in hotel, o si sgambetta ad una media superiore ai 27,1 km/h o si parte una ventina di minuti prima.
Il ritorno se ne va che è un piacere: si scende per la Val Marecchia ai 40 km/h, talvolta ai 50 km/h, solo che il sole si alza e la temperatura pure.
Prima del comune di Torriana vedo in contromano uno Sbubbo: lo blocco e approccio una conversazione, solo che lui non è del sottogruppo dei girovaghi prestigiosi, ma gira in mountain, organizza le notturne quasi tutte le sede, conosce tutti e sta andando in negozio - di bici - dove lavora. Ciao, ciao alla prossima.
A Sant'Andrea un'ape si invaghisce del rosso delle braghe Turnover e mi punge nell'interno coscia: stop immediato per rimuovere il pungiglione e cercare di finire l'insetto. Il pizzichio è notevole, ma non è entrato molto veleno e dopo un paio di chilometri torno a menare ancora ai 38 km/h con la gamba che tira ben de drio.
Attraverso nuovamente Sant'Arcangelo di Romagna e cerco di tenere una media alta cercando di sovvertire l'assioma.
"E se la media delle medie fosse proprio la media?" mi chiedo. Il ritorno è completato in 53'39" ai 35,1 km/h. A voi che leggete il compito di verificare i calcoli: porto a casa 61,9 km ai 30,6 km/h, battiti medi 129, quelli massimi 158.
Entro nell'hotel che la mia truppa si sta accomodando a tavola per la colazione. Io mi doccio e cerco di placare il buco nello stomaco da 1200 kcal, mangiando e bevendo di tutto dal buffet del Nevada.
Domani vedremo di combinare qualcos'altro: oggi è già un risultato aver fatto girare bene le gambe dopo Villabassa. Domani vedremo di scalare Poggio Berni o San Leo.
Buongiorno a tutti dal Cassani de noantri inviato in Romagna. Stamattina la sveglia è stata alla solita ora, ma i preliminari molto più rapidi, fatto sta che alle 6.15 ero già in sella.
Solito trasferimento verso Sant'Arcangelo di Romagna per la solita strada in mezzo ai campi di ortaggi e girasoli.
Superato abbondantemente il paesotto e anche la frazione di San Michele, decido di abbandonare l'obiettivo San Leo e svolto a destra verso Torriana e la "media delle medie" ai 27,9 km/h fino a quel momento è destinata ben presto ad essere "saccagnata" senza pudore.
Solo che la padella devo tirarla giù subito perché la strada si inerpica non poco con una pendenza che aggiusta la velocità agli 11 km/h e la lengua esce fuori. Si sale a gradini senza soluzione di continuità: la salita del Pian di Castagnè diventa subito un desiderio o anche un bel Gruber, ma le gambe girano abbastanza bene.
Si tira il fiato a Gemmiano, poi altro dente velenosetto per salire per Polverella, mentre Torriana è sempre meno un miraggio e sempre più una realtà. Un cartello triangolare con scritto 12% prova un attimo ad intimidirmi, ma rispondo con un "Haunold!" e lui mi risponde con "Danke, auf wiedersehen", com'è d'obbligo in tutta l'ospitale riviera riminese.
Se penso che questa somma infinita di denti è la Nove Colli, non è che muoio dalla voglia di farla, certo è che un'ascesa Lugo-Ronconi è di gran lunga più digeribile.
Subito resisto col 34/23, poi non mi faccio pregare due volte e la finisco col 26, tanto non è che c'è una ola di spettatori ad applaudire ed ad incitare il Ganassa in terra di Romagna.
Il tempo di fare una foto al cartello all'entrata in Torriana e poi avanti verso il GPM di Giornata, ossia Montebello di Torriana, piccolo borgo su un cocuzzolo, dove c'è il classico kit medioevale, cioè chiesa, torretta, un paio di ristorantini da 2-3 stelle della guida Michelin - non del Prestigio - ed ovviamente un paio di poggioli adibiti a parcheggio a pagamento nel fine settimana, a mo' di deterrente della pigrizia, ma anche per evitare che troppi turisti parcheggino i loro SUV direttamente dentro la torretta.
Ecco qua il riassunto della salita, sempre col beneficio del dubbio:
http://www.salite.ch/struttura/map_note.asp?id=9444
Altre due foto e si gira la bici. Al bivio per Ponte Verucchio vedo tardi la freccia che indica di svoltare a destra per Rimini, sono talmente lungo, che mi salva solo un altro raccordo posto un centinaio di metri più avanti.
Da lì in poi un tuffo verso Verucchio, tanto che il limite di velocità in discesa è di 20 km/h: più di qualcuno deve aver cotto i freni (della macchina):
http://www.salite.ch/struttura/map_note.asp?id=10443
Il dislivello di quasi 500 metri se ne è andato in cinque minuti e adesso non c'è altro che menare per 20 km abbondanti per raggiungere l'hotel e la "colazione lanzichenecca".
Domani che fare? San Leo o San Marino? Ci sarebbe anche Poggio Berni lì che aspetta. Mi consulterò con qualche sherpa del posto.
Stamattina giro completamente piano: dislivello totale 25 metri, cioè una cinquina di cavalcavia e 49 chilometri ai 28 km/h.
Mi son fatto la riviera romagnola superiore: Igea Marina, Bellaria, San Mauro Mare, Gatteo a Mare, Cesenatico, Zadina, Vallemarina, Tagliata, Cervia e Milano Marittima.
Tutto un dentro e fuori di ciclabili, lungomare, statale adriatica, strade intermedie, una bissaboa tra una rotonda e l'altra e tutta un'imprecazione contro le ciclabili all'italiana, con buche, avvallamenti, crepe e continue interruzioni.
A Milano Marittima son tornato indietro di 30 anni, ripercorrendo la strada che dall'appartamento conduceva a Bagno Oreste: mi pare di averci fatto le vacanze per tre anni consecutivi con i miei genitori, alcuni zii ed i nonni materni!
Oggi il battito era stabile tra i 120 e i 134 bpm. Solo una punta a 157 per scollinare il cavalcavia di Cesenatico Ponente, dove in cima c'era un GPM di seconda categoria del Tour, ma che fatica!
Al ritorno mi sono pure sbagliato nell'attraversamento della località di Gatteo a Mare e, sbagliando strada, mi sono imbattuto nientepopò di meno che in Giulio Cesare! L'ho ritrovato su una passerella in legno, dove per salire e scendere erano necessario pedalare per circa un centinaio di metri di sterrato, poco graditi dalla mia Addetta, però l'incontro con Giulio Cesare che annunciava "Alea iacta est", proprio sulla foce del Rubicone è stato un momento assolutamente storico.
Altro piccolo problema ormai arrivato a Bellaria: nello svoltare a sinistra, devo aver sfiorato o toccato un cubetto di porfido, il quale si è alzato violentemente da terra ed è scalfito non poco la guarnitura in carbonio del mio SRAM RED. Che faccio: intento causa al comune di Igea Marina?
Domani ultima uscita settimanale: destinazione Cesena, dove forse mi troverò col Senatore dei Prestigiosi, Paride Antolini, sul forum Achille, una roccia sulla sua M5 Specy.
A differenza di tante altre gare, alla Dolomiti Superbike non si viaggia per 6-7 ore sempre a tutta, ma si può avere il tempo di ammirare qualche scorcio davvero suggestivo di Dolomiti.
Il paesaggio più bello di tutti, personalmente, è proprio l'arrivo sulla Croda Rossa (Rotwand), dove le guglie dolomitiche sono lì ad aspettarti dietro l'arco gonfiabile dell'intertempo.
Nella foto qui sotto mi vedete in una fase di "scorrimento", dopo aver scollinato a Prato Piazza assieme allo zio Paolo Orlandi. Da lì in poi la Scalona asseconda docilmente il mio desiderio di discesa fino giù a Carbonin.
Se non volete installarvi software proprietari o "caldamente" consigliati dal produttore di questo o quell'hardware - sia esso una videocamera o una moderna fotocamera con supporto AVHDC - sappiate che i file di estensione MTS - per esempio i filmati in HD o Full HD salvati nella memoria da una compatta digitale Panasonic della serie Lumix - non son altro che normali file MPEG ed in taluni casi basta semplicemente cambiare l'estensione del file in .mpeg o .mpg.
I filmati di cui sono in possesso sono dei file in formato MPEG acquisiti a , cioè quasi il FullHD pieno.
Per aprirli sul Mac potete affidarvi al gratuito VLC Media Player - player disponibile per tantissime piattaforme PC e mobili, come Windows, OS X, iOS, Debian, Ubuntu, Mint, Gentoo, Fedora, Red Hat Enterprise Android, OS/2 - ed in grado di aprire quasi tutti i formati video, insomma quasi una Torre di Babele del video. È in grado di aprire virtualmente qualsiasi cosa, cioè da video DVD, SVCD, Audio CD, Video CD, VCD, DVB-T o DVB-S, MPEG, MP3, AVI, WMV, WMA, MP4, MOV, 3GP, OGG, OGM, MKV (Matroska), Real, WAV, DTS, AAC, AC3, FLV, MXF, ma anche altri.
In alternativa anche iMovie '11 - io ho installato sul mio OS X Lion la versione 9.0.6 - è in grado di importare automaticamente dalla memoria SD qualsiasi clip con estensione MTS attraverso una routine di importazione.
Oggi la mia Cicci ha dato un'occhiata al meteo di Bormio per i prossimi giorni, evidentemente perché è a casa da neanche due giorni e non vede l'ora di andare di nuovo in vacanza.
Le previsioni sono tutto tranne che belle, ma non è che a Bormio ed in Alta Valtellina si può pretendere il cielo di Riccione.
Comunque il Marcante non dispera, visto che si tratta dell'ultima gara, la Granfondo Alta Valtellina per completare il Prestigio MTB 2012, quindi brutto o bello che sia il cielo, s'ha da fare, più o meno come l'anno scorso quando alla stessa domenica sono andato a raccogliere le ultime due stelle del mio Prestigio MTB 2011 qui a casa a Sega di Ala alla Lessinia Bike, sotto un cielo non certo clemente e con una temperatura minima di 7°C su in cima a Monte Castelberto.
Il pacco gara dell'evento bormina è comunque previdente e ci ha messo dentro il giubbetto smanicato - un gilet outdoor softshell recita il sito - griffato proprio col logo della gara, quasi a ricordare che su in quota non è mai troppo caldo.
Pertanto lasciamo perdere ancora per una settimana le previsioni meteo per Bormio, la Valfurva, la Valdidentro e Forte Oga ed incrociamo le dita.
E' da qualche anno che non torno a fare una "girada" in Alta Valtellina, posti, valli e montagne dove ho passato parecchie estati della mia adolescenza e della mia giovinezza.
Quest'anno ci ritornerò assieme alla mia famiglia nel pieno della maturità - maturità? magari - per correrci finalmente una gara in mountain bike, la mia sesta marathon dell'anno.
Stanotte ho studiato un po' anche il percorso e, come tante marathon di alta montagna, anche la Granfondo Alta Valtellina nel percorso marathon può essere divisa bene a settori, visto che è caratterizzata sostanzialmente da tre salite abbastanza lunghe.
E' insomma confrontabile e gestibile come una Dolomiti Superbike, dove bisogna prendere le salite con una certa calma e tenersi molto lucidi per affrontare le lunghe discese che le seguono.
La prima parte del marathon, in comune col percorso classic di 39 km, consiste nel salire la Valfurva prima sul versante meridionale, poi si attraversa in valle all'altezza dell'abitato di Valfurva e si risale il costone a nord sopra l'abitato di Plazzanecco. Prima si fanno 500 metri di dislivello a sud e poi altri 700 circa a nord.
Ritornati di nuovo a Bormio chi fa il Marathon come il sottoscritto se ne va dentro la Valdidentro, salendo anzitutto a fianco di Premadio di circa 200 metri. Poi si scende dolcemente verso Piandelvino e Valdidentro, ammirando sulla destra della valle Pedenosso e le Torri di Fraele.
Dall'abitato di Valdidentro si ricomincia a salire per altri buoni 600 metri di dislivello in quota e qui si fa sul serio quando le gambe cominceranno già ad indurirsi. La cosa bella è che verso il 50° chilometro di gara può considerarsi "conclusa" perché da quota 1800 circa si torna giù a Bormio per Oga continuando a perdere quota in circa 15-16 km di discesa e di tratti pianeggianti.
Ecco qui il profilo altimetrico della gara di Bormio, la Granfondo Alta Valtellina organizzata dal Club Lombardia Team.
Il percorso 2012 dovrebbe essere identico a quello 2011, senza alcuna variazione degna di nota, stando a quando fino ad ora pubblicato sul sito dell'organizzatore.
Il punto più basso della gara, a quota 1170 metri, è rappresentato dal fondo valle in cui si trova Bormio, cioè dove la Valfurva e la Valdidentro si congiungono.
Due sono i GPM della prima parte della gara, in comune col percorso classic, ossia sopra Sant'Antonio (Campolungo e Calvarana) a quota 1660 metri e sopra Planezecco a quota 2050 metri sull'Alpe Solaz, punto più alto della gara.
La seconda parte della gara arriva invece fino a quota 1876 metri per Raglio e Palancana, sul versante meridionale della Valdidentro.
Il totale del percorso si aggira sui 69 km totali ed i 2300 metri stimati di ascesa, cioè meno degli abbondanti 2872 dati erroneamente dalle informazioni GPS.
clicca sul profilo altimetrico per ingrandire
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