Buongiorno a tutti dal Cassani de noantri inviato in Romagna. Stamattina la sveglia è stata alla solita ora, ma i preliminari molto più rapidi, fatto sta che alle 6.15 ero già in sella.
Solito trasferimento verso Sant'Arcangelo di Romagna per la solita strada in mezzo ai campi di ortaggi e girasoli.
Superato abbondantemente il paesotto e anche la frazione di San Michele, decido di abbandonare l'obiettivo San Leo e svolto a destra verso Torriana e la "media delle medie" ai 27,9 km/h fino a quel momento è destinata ben presto ad essere "saccagnata" senza pudore.
Solo che la padella devo tirarla giù subito perché la strada si inerpica non poco con una pendenza che aggiusta la velocità agli 11 km/h e la lengua esce fuori. Si sale a gradini senza soluzione di continuità: la salita del Pian di Castagnè diventa subito un desiderio o anche un bel Gruber, ma le gambe girano abbastanza bene.
Si tira il fiato a Gemmiano, poi altro dente velenosetto per salire per Polverella, mentre Torriana è sempre meno un miraggio e sempre più una realtà. Un cartello triangolare con scritto 12% prova un attimo ad intimidirmi, ma rispondo con un "Haunold!" e lui mi risponde con "Danke, auf wiedersehen", com'è d'obbligo in tutta l'ospitale riviera riminese.
Se penso che questa somma infinita di denti è la Nove Colli, non è che muoio dalla voglia di farla, certo è che un'ascesa Lugo-Ronconi è di gran lunga più digeribile.
Subito resisto col 34/23, poi non mi faccio pregare due volte e la finisco col 26, tanto non è che c'è una ola di spettatori ad applaudire ed ad incitare il Ganassa in terra di Romagna.
Il tempo di fare una foto al cartello all'entrata in Torriana e poi avanti verso il GPM di Giornata, ossia Montebello di Torriana, piccolo borgo su un cocuzzolo, dove c'è il classico kit medioevale, cioè chiesa, torretta, un paio di ristorantini da 2-3 stelle della guida Michelin - non del Prestigio - ed ovviamente un paio di poggioli adibiti a parcheggio a pagamento nel fine settimana, a mo' di deterrente della pigrizia, ma anche per evitare che troppi turisti parcheggino i loro SUV direttamente dentro la torretta.
Ecco qua il riassunto della salita, sempre col beneficio del dubbio:
http://www.salite.ch/struttura/map_note.asp?id=9444
Altre due foto e si gira la bici. Al bivio per Ponte Verucchio vedo tardi la freccia che indica di svoltare a destra per Rimini, sono talmente lungo, che mi salva solo un altro raccordo posto un centinaio di metri più avanti.
Da lì in poi un tuffo verso Verucchio, tanto che il limite di velocità in discesa è di 20 km/h: più di qualcuno deve aver cotto i freni (della macchina):
http://www.salite.ch/struttura/map_note.asp?id=10443
Il dislivello di quasi 500 metri se ne è andato in cinque minuti e adesso non c'è altro che menare per 20 km abbondanti per raggiungere l'hotel e la "colazione lanzichenecca".
Domani che fare? San Leo o San Marino? Ci sarebbe anche Poggio Berni lì che aspetta. Mi consulterò con qualche sherpa del posto.