Di Marco Tenuti (del 15/12/2007 @ 13:35:14, in MTB, linkato 1274 volte)
Oggi mi sono aggregato all'affidabile gruppo dei fratelli Pezzo e gli altri membri del team Bike Evolution di Rigaste, solo che i fratelli non erano entrambi presenti, ma c'era solo Andrea.
Dopo esserci trovati presso il Felix di S.Martino B.A., abbiamo messo ben presto le ruote sulla neve, seguendo questo giro: S.Martino B.A., San Briccio, Pian di Castagnè, Moruri, Caiò, vaio della Pissarota e Montorio. Da lì ognuno ha preso la sua strada per casa.
Il giro è stato a dir poco sensazionale, soprattutto grazie alle condizioni meteo proibitive e al manto nevoso e di ghiaccio presente ovunque. Abbiamo anche limitato i danni, con una sola caduta per il sottoscritto. In attesa di vedere il capolavoro cinematografico sul blog di Andrea, non posso che fare ancora una volta i miei complimenti alle guide, che oggi mi hanno condotto sulle Prealpi lessiniche.
Di Marco Tenuti (del 12/12/2007 @ 11:03:26, in MTB, linkato 2156 volte)
In questi giorni sono preso dal dilemma di acquistare una coppia di ruote nuove per la mia MTB da competizione, perché la Mavic Crossmax SL è arrivata in fin di vita e perde aria da tutte le parti e non so più come fare, per poterla usare proficuamente. Penso che la userò con la camera d'aria al suo interno, fintantoché il Ginetto non la riparerà come si deve.
Citando piuttosto le opzioni che ho di fronte, sono dell'idea di abbandonare la strada percorsa da molti e cioè scegliere una di queste marche e modelli:
Mavic Crossmax SLR disc 6 fori
Shimano SLR disc con adattatore per 6 fori
Fulcrum Red Metal Zero disc 6 fori (la novità del mercato)
Sono orientato a prendere una ruota di tipo standard e a renderla tubeless attraverso il kit DT Swiss o qualcosa del genere. Probabilmente la mia scelta ricadrà su una ruota performantissima, come quella venduta da Nubuk-Bikes, dove potrò abbassare di molto il peso totale dell'accoppiata. Attualmente la mia configurazione prevede questo:
Mavic Crossmax SL disc 6 fori (1536 grammi + 60 ml di lattice + tubeless)
mentre starei orientandomi verso questo:
cerchi Sun LimeLight con raggi e mozzi DT Swiss (1405 grammi + 70 grammi di kit tubeless + 60 ml di lattice + tubeless)
Andrei insomma a risparmiare circa 60 grammi ed avrei la possibilità di "tubelessizzare" anche coperture standard con maggiore guadagno in fatto di peso, sacrificando però un pelo l'affidabilità.
Di Marco Tenuti (del 12/11/2007 @ 08:20:00, in MTB, linkato 1530 volte)
Sabato mattina sono finalmente riuscito a fare l'uscita in MTB con una squadra, il Bike Evolution Team capeggiato simbolicamente dai fratelli Pezzo. Fino ad ora non ero mai riuscito a partecipare ad un'uscita di gruppo, che non fosse specificamente in preparazione ad un evento o una gara.
Ho potuto constatare che si può stare in compagnia e divertirsi, ma contemporaneamente pedalare a ritmi sostenuti, in modo tale da mantenere un buon stato di forma grazie ad un giro di gran fondo come quello fatto sabato.
Una cosa sicuramente più importante è che quando di esce in compagnia in MTB si impara sempre qualche nuovo sentiero. Se si esce invece da soli in MTB, si rischia di percorrere sempre i soliti sentieri o strade conosciute, perché si vuole in qualche modo evitare di finire in proprietà private o di trovarsi aggrovigliati dentro i rovi di chissà quale bosco, presi da smodato spirito di avventura.
Il giro che abbiamo fatto sabato mattina è stato: Esselunga di Borgo Venezia-Torricelle-Gaspari-Case Vecchie-Casotti-Salvalaio-Vigo-Stallavena-Campagne di Lugo-Praole-Rosaro-Santa Viola-Lotrago. In cima alla salita del Piccolo Stelvio poi ci siamo divisi ed ognuno è andato per la sua via verso casa.
Un tratto che era a me assolutamente sconosciuto, nonostante sia relativamente vicino a casa mia, è la strada asfaltata e poi sterrata che conduce dalle Campagne di Lugo a Praole, in pezzo relativamente corto con pendenze non insuperabili, da farsi in totale solitudine, visto che la strada è per niente trafficata.
Maggiori info e le fotografie le trovate sul blog del Pezzo, che ha battezzato l'escursione come la Gran Fondo dei Capitelli.
Di Marco Tenuti (del 08/11/2007 @ 11:09:24, in MTB, linkato 2085 volte)
Vi segnalo con questo articoletto alcuni appuntamenti sportivi, anzi di stampo squisitamente ciclistico, a cui di tanto in tanto mi presento per stare in compagnia e divertirsi!
il Gruppo Ciclistico Grezzana si trova tutti i venerdì sera alle ore 21 presso la sede sotto la ASL di Grezzana (VR)
lo stesso Gruppo Ciclistico Grezzana si ritrova per pedalare alla domenica mattina alle 8.30 fuori dalla Gelateria Ciao di Grezzana (VR) per un giro su strada degno di nota
i fulmini di Turnover si ritrovano invece alla domenica mattina alle 8.30 fuori dal negozio per il solito giro Grezzana-Lago-Grezzana e di tanto in tanto per qualcosa di più impegnativo
il team Focus Evolution di Verona, capeggiato dai fratelli Pezzo, si ritrova spesso il sabato mattina o la domenica mattina alle ore 9.00 presso Ponte Catena, Verona per un giro offroad in MTB
l'MTB Golosine ha l'appuntamento sociale il primo mercoledì di ogni mese presso la Pizzeria Zeffiro, alle Golosine, Verona
sempre l'MTB Golosine ha l'appuntamento per il giro bici sabato alle ore 13.00 presso il Bar San Marco e la domenica mattina alle ore 9.00
Di Marco Tenuti (del 29/10/2007 @ 11:01:48, in MTB, linkato 2549 volte)
Sollecitato da un amico che ho visto sabato a Turnover, ho ben pensato di predisporre un articoletto in cui mettere un po' di link verso tutte le organizzazioni e le gare che si organizzano nella provincia di Verona.
Di Marco Tenuti (del 23/10/2007 @ 11:54:32, in MTB, linkato 1315 volte)
Ecco finalmente il mio resoconto personale della gara di domenica, cioè la Gran Fondo delle Colline Moreniche, in programma domenica scorsa 21 ottobre 2007 con partenza e arrivo a Cavriana, in provincia di Mantova.
Quando sono partito da casa, il termometro della macchina indicava 1°C e quindi le temperature non erano certo ideali per la mountain bike. Ciononostante ho deciso alla fine di vestirmi con pantalone invernale lungo, maglia intima estiva, maglia termica Mizuno e sopra magliettina estiva Turnover, tanto per mostrare i colori del team a cui appartengo. Ho deliberato in sostanza l'abbigliamento usato alla prima dell'anno, poco più di sei mesi fa, cioè la Lessinia Legend.
La temperatura non è comunque poi così fredda: in ogni caso l'acquisto dei copriscarpe specifici invernali per la MTB del giorno prima si rivela una scelta azzeccata, per uno come me che ha sempre i piedi freddi.
Purtroppo la mia disposizione in griglia di partenza non è sicuramente ideale: mi trovo infatti in seconda griglia, solo che partiremo tutti assieme e siamo già fermi quasi tutti sotto lo striscione della partenza, semplicemente perché si forma già un imbuto per la salitella iniziale, dove siamo costretti a salire a piedi e così a perdere già parecchi secondi sui primi, che invece si defilano rapidamente.
Stessa cosa nell'ascesa della Rocca di Solferino: ci intruppiamo un po' tutti e procediamo un po' a piedi. Io faccio perfino una corsetta di 50-100 metri spingendo la bici a piedi fino in cima al manto erboso della rocca.
Già alla prima discesa si manifesta il mio primo problema tecnico: la cricchetta di mette a vibrare rumorosamente e questo mi condizionerà un po' per tutta la gara. Di tanto in tanto sulle discese mi ritrovo a puntare i freni per cercare di ridurre il più possibile il rumore di dentini che vibrano dentro il corpetto del mozzo posteriore.
Tutte queste cose fanno sì che mi ritrovo a recuperare El Puma solo alla salita del Radar, rendendomi conto quanto mai quanto incida la posizione previlegiata in partenza. Ho impiegato circa 11 km per recuperare un amico che invece defilo poco dopo la griglia di partenza.
Successivamente mi capita di tirare spesso da solo o di aggregarmi a questo o quel trenino, però che non va alla velocità che vorrei io, perdendo così secondi preziosi sul mio riferimento là davanti che è il Bazzo. Arrivo perfino a mettermi assieme ad uno spilungone, dal quale mi faccio spesso tirare, ma al quale dò anche di tanto in tanto il cambio.
Si va avanti così, tra un trenino e l'altro, ma anche facendomi spesso lunghi pezzi in solitario come un dannato. E a partire da 2/3 di gara, invece mi ritrovo a superare persone decisamente più lente, che approfittano e basta della mia scia, ma dai quali riesco spesso a liberarmi abbastanza agevolemente.
Verso fine gara arrivano inoltre altre piccole noie: ad un certo punto non riesco più a pedalare. Mi va giù la catena e si formano un paio di anelli, che mi costringono allo stop per essere sbrogliati, mentre un paio di chilometri più avanti sbaglio clamorosamente la marcia con cui affrontare una banalissima rampetta e mi ritrovo a dover scendere dalla bici, semplicemente per mettere una marcia più appropriata per salire in cima alla villa che sovrasta Cavriana.
Il mio tempo finale è di 2h11'43"80 alla media dei 25,05 km/h su un percorso teorico di 55 km, ma in realtà di almeno un paio di chilometri inferiore. La posizione finale assoluta è 197esimo su 438 arrivati e 30esimo di categoria su 49 arrivati in M1. Vengo a scoprire anche che parecchi concorrenti hanno tagliato lungo il percorso, ma c'è comunque la consapevolezza che l'ultima gara dell'anno l'ho corsa si un po' al di sotto delle mie aspettative, ma coi migliori preamboli per la futura stagione.
Piccole note di colore sono sicuramente la festa fatta sotto il gazebo del team Rodella Scott, dove El Puma e tutti gli altri meritano sicuramente tutta la mia stima e cordialità, per l'ospitalità e la simpatia dimostrata sempre nei miei confronti. Pippo mi ha perfino donato la cacioletta invernale del loro team, che mi terrà sicuramente molto caldo nei mesi a venire.
L'intenzione ad inizio gara di prendere e superare il Bazzo è stata disattesa, con sua immensa gioia, ma sarà sicuramente un forte stimolo, sia per me che per lui l'anno prossimo... vero Davide???
Di Marco Tenuti (del 18/10/2007 @ 02:09:10, in MTB, linkato 1357 volte)
Segnalo con immenso piacere il fatto che il Righe è tornato alla grande tra di "noi", dopo la task force a cui è costretto ogni anno per la vendemmia presso le cantine del suo datore di lavoro Bertani. Ha ripreso a ritmo serrato la preparazione ciclistica e spera entro breve tempo di tornare in forma e quindi ai fasti degli anni addietro e di questa primavera...
Io,ovviamente, ne approfitto non poco, perché così mi ritrovo un compagno di allenamento con cui tirare a volte come un forsennato e con cui chiaccherare. Queste le uscite degli ultimi giorni:
mercoledì 10 ottobre: giretto da Grezzana fino a S.Martino B.A. e ritorno
domenica 14 ottobre: bel girozzo da Grezzana fino a Valeggio sul Mincio e ritorno
lunedì 15 ottobre: salita di Avesa e discesa da Montecchio verso Grezzana
mercoledì 17 ottobre: salita della Pissarota e discesa dal Pilon
Di Marco Tenuti (del 10/10/2007 @ 15:09:33, in MTB, linkato 2732 volte)
Navigando sul web e in particolar modo imbattendomi nei post del Greco e di tutti coloro che frequentano il newsgroup dei ciclisti italiani, it.sport.ciclismo, sono arrivato a vedere quella che è considerata una delle salite più dure al mondo, la via Scanuppia.
Di Marco Tenuti (del 05/10/2007 @ 14:20:12, in MTB, linkato 1381 volte)
In questi giorni mi è venuta un'idea un po' balorda, che potrebbe essere quella di organizzare una gara XC per il trofeo XC MTB Verona, se si farà anche nel 2008 e 2009, da farsi ovviamente nei giorni durante la sagra di Alcenago.
Si tratterebbe pertanto di mettere giù in prima battuta un itinerario di un certo chilometraggio e che passa un po' dappertutto in quel di Alcenago, che vado a scrivere subito:
partenza piazzale della sagra
subito discesa strada comunale bianca Chiesa che porta a Bosemai
risalita da Bosemai fino al bivio per Molini
carrareccia verso Molini
Molini
pezzo di prato che da Molini porta ai Vai
discesa ai Vai
(si riesce dai Vai a ritornare alti verso Rupiano possibilmente in sella alla MTB?)
strada bassa da Rupiano alla stazione di pompaggio acqua nei marronari
(si riesce da dalla stazione a passare alla strada quella alta che fai sempre tu in sella alla MTB?)
discesa dalla strada di Salvalaio
innesto nei campi che portano alla casa di Paolo Iseppi
percorso alto nei campi piani della contrada di Vigo
pezzo di strada asfaltata fino a Settefonghi
salita a Monte Comun
arrivo al monumento
discesa dalla carrareccia per Coda
pezzo asfaltato fino al nuovo capitello sopra le Costeole
discesa dalle Costeole
ultimo pezzo su asfalto fino all'arrivo
Ci sono però almeno 2/3 passaggi che non conosco, ma soprattutto che non so se siano praticabili in sella ad una MTB. Nelle gare GF o XC in MTB è tollerato che ci sia qualche gradino da fare con la bici a piedi, ma ovviamente non ci devono essere pezzi più lunghi di 50-100 metri da fare a piedi. Il percorso, plausibilmente, deve preferire le stradine e le carrareccie sterrate all'asfalto. Il fatto di passare sempre su proprietà comuni o comunali è auspicabile, ciononostante si può benissimo chiedere di far passare le bici sulle proprietà private ai rispettivi proprietari.
Cosa comporta l'organizzazione di una gara del genere:
gestione della partenza/cronometraggi da parte della società del trofeo
disponibilità di un posto sufficientemente largo per farci stare 100-150 partenti in bici
disponibilità per il pranzo da parte del comitato della sagra magari nei giorni di sagra
installazione delle indicazioni temporanee/permanenti del percorso ad ogni bivio o deviazione
fettucciamento dei pezzi critici o pericolosi
sorvegliamento da parte dei responsabili/volontari nei punti di intersezione con la circolazione stradale
Di Marco Tenuti (del 30/09/2007 @ 22:17:33, in MTB, linkato 1498 volte)
Oggi è andata benone, anche se si prefigurava un po' ardua, perché il tempo era molto coperto e non prometteva niente di buono. Infatti eravamo un po' tutti indecisi su cosa indossare; alla fine ho deciso per il completo estivo con in più i soli manicotti ed è stata la scelta giusta. Stessa cosa per le gomme: avevo dietro una Geax Mezcal da asciutto e terreno compatto, che non sarebbe bastata per aggrapparsi su per le varie salite fangose ed ho ripiegato per una Michelin Comp S Light, rivelatasi ottima sul posteriore. Beh, il piazzamento è molto soddisfacente: 448esimo su 1723 arrivati, più di 1800 partenti e circa 2450 iscritti, con un tempo di 2h11'15"06. Se andate su questi siti, trovate tutti i dettagli:
Dovrebbero comparire domani anche i tempi parziali della Prova Speciale e della Cronoscalata. La gara è bella, nonostante i 2500 partecipanti: la divisione in 7/8 griglie è l'unica cosa da farsi con così tanta gente. Quelli della Lessinia Legend devono solo imparare da questi organizzatori bravi su come si deve fare a gestire così tanta gente. Il percorso è vario e tutto sommato divertente: ci sono i primi 8 km di asfalto in salita, l'unica maniera per sgranare il gruppo. Oggi, nonostante non mi fossi proprio riscaldato, sono salito bene, come i fighi dell'Elite, cioè col padellone davanti...
Poi, una volta arrivati su in alto sul monte sovrastante Iseo, comincia lo sterrato misto per un po' di km. Ad un certo punto c'è la famigerata discesa del Mafa, una toboga di 3 km velocissima e ripidissima che riporta giù in "pianura", la Franciacorta. Il Mafa oggi era talmente viscido e infangato, che anch'io ho fatto un volo, senza conseguenze, mentre alcuni scendevano a piedi, altri volavano da tutte le parti. In certi punti era impossibile stare in piedi e l'unica soluzione era quella di far scorrere la bici, cercando di frenare poco o di non andare alla deriva. Arrivati in fondo al Mafa, per fortuna c'era il lavaggio bici per togliere tutto il fango impigliato nel deragliatore anteriore e in mezzo ai freni per chi ha i V-Brake.
Poi cominciava un vai e vieni nella Franciacorta, compresa la Prova Speciale e l'escursione al castello di Passirano, nonchè una gitarella alla tenuta di Monte Rosso, con la conclusione sulla faticosissima cronoscalata della Madonna del Corno, dove c'era veramente da faticare, perché arrivati sotto ormai alla frutta, rispetto a quando l'avevo provata in allenamento.
Spettancolare il chilometro prima dell'arrivo, con un passaggio nel sottopasso e relativi gradini rispetto alla statale e successivo attraversamento del centro storico di Iseo, sul pavè in mezzo a due ali di gente a incitare: mi sentivo uno dei grandi ciclisti, quasi Felice Gimondi in persona, perché ho fatto tutto quel pezzo in solitario da solo.
Ho tagliato il traguardo a braccia alzate, neanche fossi stato Kessiakoff, il forte bike svedese vincitore di questa edizione.
La zona di partenza e arrivo è piena zeppa di gente e biker, con tutti, ma proprio tutti gli stand degli sponsor, delle squadre ufficiali italiane di MTB e non. Merita di andarla a vedere o di farla almeno una volta.
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