Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
I miei compagni della gita
Indicazioni escursionistiche a Malga Foppiano
Esaltati dalla discesa a Malga Foppiano
Meritati gnocchi di malga a Malga Lessinia
In attesa che l'Orlando mandi la traccia GPS completa del giro di oggi, eccomi a commentare rapidamente il giro di stamattina.
Anzitutto trasferimento veloce dalla bassa Valpantena verso Boscochiesanuova in macchina, tanto per risparmiare almeno 75 minuti di pedalata e soprattutto 1000 metri di dislivello in salita.
A Bosco io e l'Orlando facciamo "colazione brioches" alla pasticceria Valbusa e ci sincronizziamo con Alessandro Zanini - anche lui in macchina direttamente a Bosco - e Federico Recla - lui invece da Verona - di Verona Bike.
Il giro prevede da subito il passaggio della Lessinia Legend 2010 da Bosco fino alla Scandole, passando per le contradine Colletta, Biancari, Tander e Lesi.
Da Scandole in poi rapida ascesa verso Bocca di Selva passando per il Baito dei Pastori. Si transita rapidamente in Translessinia lasciando la festa dell'elezione del Bacan della Lessinia in Podestaria e svolta a destra fino quasi alla cima di Monte Castelberto, dove per qualche centinaio di metri ci immettiamo sul percorso della Lessinia Bike.
Da lì in poi "eccezionale" discesa fino a Malga Foppiano. Spettacolare. Carrareccia da fuoristrada, che noi percorriamo in discesa al massimo divertimento.
Dalla malga ritorniamo fino a Malga Lessinia, cioè in provincia di Verona, con una lunga ascesa che supera raramente il 10-12% di pendenza massima, ma ci rifa guadagnare quota ed arrivare ai gnocchi di malga, che ci vengono serviti molto rapidamente.
Ritorno per la foresta dei Folignani passando per la Fontana degli alpini, mentre a Colletta scendiamo fino a contrada Valbusa, con un sacco di pezzi inediti per il sottoscritto.
Ritorno a casa per me ed il Fede fino a Quinto di Valpantena, mentre Paolo ed Alessandro recuperano le loro macchine a Bosco.
Non è passato certo inosservato l'articolo comparso su Pianeta Mountain Bike ancora la sera stessa di domenica 26 agosto, quello con la cronaca dell'edizione 2010 della Lessinia Bike. Esso conteneva tre foto a corredo del testo, quella del vincitore, Marzio Deho, quella della vincitrice, Anna Ferrari, e quella di un manipolo di amatori. E chi c'è in questa selezione casuale? Il Marcante! Non solo compare nella foto, ma addirittura è in testa al gruppetto, manco lo stesse trainando verso l'arrivo!
Tra le varie rimostranze della cosa, c'è stato chi mi ha chiesto quanto ho pagato per comparire sul sito, c'è chi mi ha fatto i complimenti dicendomi che "quelli forti sono sempre davanti", qualcun altro mi ha chiesto spiegazioni introducendo la richiesta in maniera affettuosa con un bel "Carissimo paraculo...".
Non è comunque la prima volta che compaio sui magazine nazionali di MTB. L'altra volta è stata quella del numero di ottobre 2008 di TecnoMTB, quando comparivo in una foto a doppia pagina invece nel trenino trainato dal Radu alla South Garda Bike 2008.
La verità è che tutto il mondo della mountain bike italiana aspettava il mio ritorno in gara a livelli accettabili, dopo la pausa del mese di giugno e così gli obiettivi sono andati alla ricerca del Marcante! Uauauah...
Ringrazio BestKevin per le tante foto che ha scattato ai Turnover in gara alla Lessinia Bike di più di una settimana fa. Tutte le gallery di BestKevin le potete trovare su Flickr a questi indirizzi:
Qui sotto invece proprio una cartolina del Marcante, inquadrato lungo la salita verso il Cornetto, ancora nel primo anello di gara.
Quest'anno saranno davvero ferie rilassanti! Mancano ancora 3 giorni alla prima pausa estiva, in attesa di quella più consistente, che arriverà però solo a fine agosto, quando con la famiglia andrò in Sardegna per un paio di settimane al mare.
Intanto nelle due settimane a venire, vediamo di organizzare un giusto mix di vacanza/lavoro/famiglia. In programma ci sarebbe un'escursione in Valdifassa e poi sicuramente un giretto in alta Lessinia.
L'ansia da prestazione per le gare se n'è andata. Adesso non son più iscritto ad alcuna gara da qui a fine anno, ma potrebbe essere che un'altra gara del Prestigio vado a farla, tra Gimondi Bike o Sinalunga Bike.
Con la Vecia Ferovia ho raggiunto il mio primo brevetto del Prestigio, organizzato dalla testata MTB Magazine di Compagnia Editoriale.
La Vecia Ferovia è stata, com'era da aspettarsi, una formalità chiusa in un'ora e 51 minuti, anche se ho impiegato quasi 6 minuti in più dell'edizione 2009, soprattutto per la mia forma fisica, ancora in crescita dopo lo stop di giugno a seguito del malanno muscolare accusato dopo la Lessinia Legend.
Grazie a nove gare son riuscito a portare a casa tutte le stelline necessarie per il conseguimento del brevetto, cioè 21, con una sapiente scelta di gare, che non mi ha portato troppo lontano di casa. Le uniche trasferte in cui ho dormito via da casa sono state il Trofeo Laigueglia in provincia di Savona, la Casentino Bike a Bibbiena (AR) e la Dolomiti Superbike a Villabassa (BZ).
Ringrazio doverosamente tutti coloro che mi hanno aiutato in questa impresa, a partire dalla mia famiglia, poi il Compagno di merende Radu, l'Anonimo Turnover per la trenata alla Divinus Bike, Tomas Zandonà per la bella trasferta in terra ligure, il Max Maga ancora in via di conseguimento del brevetto 2010 ed il suo compagno di squadra Luca Sivero, nonché il Conte Savoia per il supporto morale e psicologico, il Paolo Orlandi per la preparazione fisica dei mesi addietro.
A questo punto i pensieri vanno subito in proiezione 2011: l'anno prossimo senza dubbio nuove esperienze e nuove avventure, però con alcuni punti fermi.
Grazie ancora a tutti!
Sicuramente alla Lessinia Bike 2010 quello che è andato più "forte" di tutto il Pappataso Fans Club è il "compagno di merende". In crisi nelle battute iniziali di gara, dove faceva fatica a reggere il passo, tanto è vero che l'ho tenuto a vista per un buon chilometro, poi si è slegato e, grazie anche all'apporto morale del suo ennesimo gregario - era infatti il Simone Pasetto con la divisa Tagliaro a "trainarlo" fino in cima al Monte Cornetto e a condurlo per quasi tutti i chilometri della Lessinia Bike - poi il pezzo d'uomo della Pieve di Colognola ha fatto il vuoto andato a superare un po' tutti, andando pure a smarcarsi dal Walter Bertini, che lo aveva passato a velocità doppia alla partenza.
Col tempo di 2h27'55" il figlio di Aldo si piazza 200esimo assoluto, migliorando così ulteriormente il piazzamento dell'anno scorso, quando invece non aveva brillato.
Prima che il Paolo Orlandi non se ne abbia a male, tengo subito a precisare che è senza dubbio lui ad aggiudicarsi il primo posto della classifica PFC, quindi l'Orlando può dormire sonni tranquilli ed entrare dalla porta di casa sentenziando "Primo!" Non c'era alcun dubbio: per lui il traguardo è raggiunto in 2h18'32", che gli vale la 107esima piazza assoluta.
L'Anonimo invece, al debutto con la sua Focus Raven di terza mano, fa una prova in linea col suo nome e forse è giunto il momento per lui di ritirarsi per il mese di agosto in quel di Campofontana. Il ritiro tecnico in quota non potrà che giovargli in vista del botto di fine estate, quando inanellerà tutte d'un fiato le classiche settembrine della MTB veronese!
Se volete vedere altri piazzamenti, basta che consultiate le classifiche.
Ora quattro parole sul sottoscritto, che rientrava in gara sul territorio della Lessinia, dopo le trasferte di Bibbiena, Montebelluna e Villabassa. Tempo finale di 2h55'05", cioè 528esima posizione assoluta.
Oggi le gambe giravano abbastanza bene con la nuova posizione sulla bici. Quello che mancava assolutamente, ma non era affatto una novità, era il fiato e quindi la potenza cardiaca. Sempre col battito tra 172 e 180 bpm, anche riuscivo a sostenere tranquillamente una conversazione su ogni salita, perdevo posizioni su ogni rampa sia molto ripida che abbordabile, ma recuperavo alla grande su tutte le discese, tanto che mi ero ormai assestato in un gruppetto con cui mi alternavo di tanto in tanto.
Essendo posizionato in un gruppo di atleti da velocità di 2 km/h inferiore a quella "possibile" del sottoscritto, l'impressione è che il bagaglio tecnico in discesa sia decisamente inferiore e che si possa benissimo bilanciare all'evidente gap cardiorespiratorio con quello tecnico, cioè col "soramanego".
L'obiettivo dichiarato di giornata era quello di riuscire a recuperare i 3 minuti di vantaggio del Maga, partito dalla prima griglia, in virtù del tuo Prestigio 2009 e della sua partecipazione al Trentino MTB Tour 2010, e a vedere di fare la seconda parte di gara assieme a lui.
Solo che per raggiungerlo ci ho impiegato circa due ore e mezza e da lì in poi non ho fatto altro che tirare i remi in barca e portare sia le mie gambe che l'anima del buon Magagnotti al traguardo.
Ah, anche oggi ho portato a casa altre 2 stelle Prestigio 2010, per cui adesso sono a quota 20 e l'obiettivo a quota 21 è praticamente lì a portata di mano con La Vecia Ferovia.
Domenica prossima debutterà in gara la nuova posizione in sella, che è stata reimpostata da ormai due settimane sia sulla mia Scale che sulla stradale Addict.
Ora le proporzioni non si comprendono esattamente dalla foto qui a fianco, ma si intuiscono abbastanza. I millimetri di rialzo del reggisella sono importanti: nella MTB siamo a circa 12 mm in più rispetto a prima. L'arretramento e la distanza dalla pipa al fondo sella sono sostanzialmente invariati.
Sulla Addict invece l'innalzamento è stato molto più contenuto, cioè all'incirca 8 mm, mentre si è registrato un forte arretramento, che ha portato il posizionamento della sella quasi al limite del consentito, per una Selle Italia SLR.
Dopo i primi giri devo dire che sento ormai la posizione sempre più naturale ed il mio corpo si sta adattando molto bene a queste nuove posizioni. Solo il tempo diranno se esse saranno o meno la vera causa di tutti i miei problemi muscolari ai solei degli ultimi 18 mesi.
C'è però da dire anche che la posizione ideale - sempre che questa sia la mia nuova "posizione ideale", elaborata a partire dalle misure antropometriche secondo il sistema "Max Performance by Camorani" - è quella che dovrebbe portare al massimo rendimento e contemporaneamente allontanare i problemi muscolari e articolari, appunto perché consentirebbe al corpo di lavorare in maniera ottimale.
Se pertanto nei prossimi mesi noterete un sensibile miglioramento delle mie prestazioni, saprete del perché di tutto questo!
Son passati ormai 14 anni da quando cominciavo a sviluppare le mie applicazioni col Metrowerks CodeWarrior, il fortunatissimo ambiente di sviluppo, con cui tutti gli sviluppatori di MacOS hanno creato la maggioranza delle applicazioni del sistema operativo della mela a cavallo del 2000. Metrowerks era spuntata magicamente nel novero delle software house di ambienti di sviluppo, per i rapidi tempi con cui riusciva ad accontentare esigenze di sviluppo sia per nuovi hardware che per nuovi processori.
E' stata infatti la transizione dai processori Motorola 68000 ai processori PowerPC l'occasione d'oro che Metrowerks non si è lasciata sfuggire. Il suo ambiente di sviluppo venne abbracciato praticamente da tutti coloro che volevano scrivere applicazioni per MacOS 7/8/9 e consentire di produrre dei FAT Binary, in grado di girare sia sui Mac con processore 68000 - a dire il vero solo quelli più potenti come i 68030 e 68040 - e anche quelli coi processori PowerPC 601 e poi via via anche i PowerPC 603, 604 ed i molto più potenti PowerPC G3 (PPC 750) e G4 (PPC 7400). Solo con l'avvento del PowerPC G5 la Apple cominciò piano piano a riprendere quota nel dominio degli ambienti di sviluppo, tanto che la mazzata finale arrivò nel 2005/2006, quando l'ennesima transizione da PowerPC a Intel decretò la morte preannunciata del CodeWarrior Professional quantomeno su Mac OS X.
Non saprei dire cosa è stato scritto e cosa non è stato scritto col CodeWarrior, ma qua e là ho visto che anche le versioni 4.0/5.0 di Adobe Acrobat sono state scritte con quell'ambiente di sviluppo e il relativo framework PowerPlant.
Si, proprio PowerPlant! Ci ho costruito sopra la mia tesi di laurea, Dynamic Land, ma anche la fortunata TotoTencas Suite e il più maturo PowerToto, re incontrastato per anni del software di sistemistica su Mac.
E' stato solo il più recente MacOS X 10.6 e le macchine Intel-based a mettermelo in crisi totale, solo che al momento non l'ho ancora ricompilato.
E' stato piuttosto un mio cliente a convincermi a tirare fuori nuovamente i sorgenti del 2004/2005 e cercare di ricompilarli con Xcode.
Così adesso son proprio nella fase di ricompilazione del suo progetto, scritto appunto con PowerPlant, e sto cercando di farlo girare con Xcode, in versione Universal Binary, cioè capace di girare sia sulle macchine con processore PowerPC, cioè G3, G4 e G5 e i più recenti processori Intel.
Mi pare di esser tornato bambino! A breve per prossimi aggiornamenti...
Comparsa nell'area Scott Sports, una livrea pressoché finale per la Scale da 29 pollici, cioè uno dei modelli della gamma 2011 in arrivo. Pare si tratta di un modello dato a Thomas Frischknecht, montato sia col gruppo SRAM XX che i tubolari Dugast.
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