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 Marcante sull'Alpe de Fiddlebrugg... di Marco Tenuti
 
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Marco Tenuti (del 01/02/2009 @ 15:05:30, in MTB, linkato 1771 volte)

Sambu e Conte Savoia"Clamoroso al Cibali", direbbe lui, ma oggi è clamoroso che il Pappataso manchi all'appuntamento in MTB previsto per le ore 9.00 alla rotonda di Montorio.

Ad attenderlo invano, il Ppower, il Conte Savoia di Sezano e Marzana, nonché il Sambu, con l'occasione in MTB Ozone. E' così che tramite un rapido scambio di messaggi si viene a sapere che il beniamino di via Pontesello decide di dare forfait, rugolandose un'altra volta sotto le coperte al calduccio, mentre i tre della Valpantena sono pronti a percorrere qualsiasi cosa che sia un'ascesa su sterrato.

C'è da dire che i fiocchi di neve che cadono dal cielo coperto non sono molto copiosi, ma producono un certo fastidio al Marco, per essersi presentato all'appuntamento senza occhiali. L'intenzione è quella di salire verso Pian di Castagné per asfalto, ma l'intenzione è subito tradita ai lavatoi poco sopra Montorio, dove lo sparuto gruppetto devia per Olivè e punta ad arrivare in cima scegliendo i tre tratti sterrati.

Il Savoia impone subito un buon ritmo, a cui il Ppower rinuncia subito, onde evitare di stressare troppo il proprio gastrocnemio mediale sinistro, ma anche il Sambu opta per un ritmo medio ed è così che si raggiunge la cima rimanendo sempre in soglia media, senza particolari patemi.

Lo scollinamento a Pian di Castagné è interrotto dalla telefonata del Pappataso, il quale, impaurito da quatro falie che vien zò de traverson, si mette ad addurre tutta una serie di scuse per non essersi presentato all'appuntamento di Montorio. "Ieri sera son nà a leto tardi", "qua a Colognola la vien zò a tutta", "go el gombio che me fa contatto col zinocio" e altre balle del genere, che noi facciamo tutte le nostre fatiche a tollerare.

Il Pappataso, preso più che mai dal rimorso dell'atleta pseudoprofessionista, che però non si allena abbastanza, opta così per una sessione in palestra, convinto di cavarsela col gruppo a cui ha tirato il pacco.

Nella pagina Sport de L'Arena leggiamo però che il 19'55" staccato ieri sulla salita della Cola è stato ottenuto a sacrificio di un tono muscolare ulteriormente compromesso e comprendiamo benissimo del perché oggi il forte atleta colognolese abbia deciso di alzare bandiera bianca, onde evitare pessime figure.

Il trio riprende comunque la pedalata e scollina all'incrocio di Pian di Castagné dove percepiamo chiaramente che il vento verso l'Est veronese è probabilmente più intenso, così come anche la copiosità della nevicata. L'asfalto si va pian pianino coprendo di bianco e si opta per svoltare di nuovo verso valle, scendendo dalle Cantine Baltieri.

L'attraversamento a Mizzole ci porta a salire per il percorso pedonale verso il Castello di Montorio, ma svoltiamo lungo il sentiero pedonale in modo da arrivare all'attacco di via del Torresin poco sotto San Fidenzio. Non contenti avviamo la salita di via Pradelle in modo da percorrere la prima discesa della Lessinia Legend 2007, verso l'abitato di Vendri per proseguire subito in direzione Piccolo Stelvio. Si accoda per qualche minuto la coppia capitanata dal Libelli, forte atleta in forza al team Turnover, ma entrambi optano per lasciar perdere l'ascesa verso la cima.

E' così che il trio misto affronta la salita sempre compatto e ad una frequenza cardiaca in soglia e, dopo essersi bevuto i 19 tornanti sterrati arriva ben presto a Mezzomonte, per tornare giù verso Sezano. E' però il Conte a condurre le danze e si lascia andare giù per lo sterrato di via Cellore, scoperto dal nobile da qualche settimana nell'accompagnare il fido Dylan. Anche il Sambu rivela che per lui si tratta di una discesa inedita, mentre l'ormai navigato Ppower conferma la conoscenza del tracciato ed invita Sua Signoria a provare a scalarla anche in salita.

E' così che puntiamo verso le cantine Bertani attraverso l'uliveto a fianco della superstrada ed arriva la meritata sosta al Ciao, dove il Sambu saluta mentre il Marcante e il Fabio si concedono rispettivamente cappuccino e macchiatone. Il ritorno verso Quinto lungo l'asfalto termina l'uscita domenicale, pensando che anche oggi si è salvato capra e cavoli.

Ne son pertanto venute fuori circa 2 ore e mezza di sterrati pedalabili, alternati anche da qualche strappetto degno di nota, per un totale di quasi 40 km per la gioia dei tre presenti e per buona pace del Pappataso, che non ne ha voluto sapere di inforcare il mezzo...

 
Di Marco Tenuti (del 28/01/2009 @ 08:33:36, in MTB, linkato 1258 volte)

Il percorso Black Eagle Lessinia Legend 2009In questi giorni al comitato organizzatore della Lessinia Legend 2009, il negozio Bike Store di Luca Poltronieri, stanno arrivando una quantità inaspettata di messaggi e-mail, in cui le domande sono tante e disparate.

Ce n'è sicuramente una, che ha suscitato il mio interesse, perché l'argomento è sempre stato per il sottoscritto, ma anche per gli altri, una questione molto delicata per le Gran Fondo dove il numero di partecipanti supera di gran lunga il migliaio.

Il mio compagno di merende ha chiesto se sia previsto un trattamento previlegiato per coloro che hanno conseguito nel corso dell'anno scorso qualche brevetto come il Prestigio o il titolo dei Nobili.

La risposta parrebbe essere di no, ma la scelta del comitato sembrerebbe essere quella di far partire gruppi scaglionati divisi per età.

Questa la risposta arrivata dal C.O. della gara veronese:

Con la scelta che ottimizza le griglie di partenza raggruppate per CATEGORIA e distanziate di 5 minuti una dall'altra abbiamo PROPRIO cercato di proteggere quell'esigenza che tu ci chiedi. Cioè PARTIRE senza intoppi e fastidiosi rallentamenti. Pertanto non è più necessario cercare di avvicinarsi alla testa della griglia. Sarete distribuiti in gruppi ridotti e pertanto Tu partirai con i tuoi coetanei di categoria. Ovviamente davanti ci saranno gli agonisti che se ne andranno per primi e chi li vede più! In buona sostanza crediamo come ad un campionato italiano,dove si rispettano le categorie e si cerca di dare a tutti la possibilità di pedalare al proprio ritmo sin da subito.

 
Di Marco Tenuti (del 26/01/2009 @ 15:22:53, in MTB, linkato 7909 volte)

In questi giorni in cui non riesco a pedalare per ovvi motivi di condizione, va da sé che ho speso un po' del mio tempo a navigare sul web e a cercare qualcosa sul mio acciacco e, tra le tante, mi sono imbattuto in questo piacevole articolo.

Per dovere di citazione, rimando correttamente alla fonte, cioè la rivista "La Bicicletta".

articolo pubblicato su "La Bicicletta", giugno 1998
di Valerio Lo Monaco

Una delle maggiori differenze tra un ciclista esperto e un “neofita” risiede nell’“economicità” della loro pedalata. Non sempre, tuttavia, il teorema quadra. Anche in chi pedala da anni si può scoprire infatti qualche errore da carenza tecnica.

Uno dei motivi dell’enorme fascino che il ciclismo desta negli appassionati deriva probabilmente dalla presenza in contemporanea dell’aspetto meccanico, di quello atletico, di quello tattico, di quello tecnologico e allo stesso tempo di quello psicologico. Il riuscire a mettere “a punto” la bicicletta, la posizione in sella, il fisico, l’alimentazione, l’allenamento e la tattica da attuare in corsa, oltre alla giusta preparazione mentale, è proprio ciò che ci impegna e piace di più quando pensiamo al nostro sport.
L’economicità della pedalata, uno dei veri traguardi da perseguire, si raggiunge attraverso alcune tappe obbligate scandite dalla quantità dei chilometri (e degli anni) percorsi in bicicletta e dall’attenzione che si pone ad alcuni aspetti (spesso molto diversi tra loro) insiti nelle caratteristiche del ciclismo. La pedalata “economica”, dunque, riassume le capacità, le condizioni e i condizionamenti di un ciclista esperto e attento al gesto. Se è vero che più si pedala più si impara a pedalare, bisogna porre attenzione a come si compie il gesto atletico e a tutto ciò che avviene durante ogni uscita, almeno fino a quando l’esperienza non ci suggerirà in ogni momento come comportarci per ottenere il massimo da quello che stiamo facendo. Al giusto colpo di pedale si arriverà, infine, grazie alla capacità di adattamento di alcuni distretti direttamente impegnati nell’esercizio.

Il condizionamento neurologico
La contrazione muscolare, indispensabile per il movimento, è permessa innanzitutto dal funzionamento dell’apparato neurologico. La volontà di chi pedala stimola l’organo centrale nervoso a trasmettere, attraverso il nervo motore, l’ordine di movimento al muscolo. Questo processo, che è volontario, determina un dispendio energetico dal punto di vista nervoso che, se non allenato, ostacola la facilità di pedalata.
All’atto pratico, questo ostacolo è la sensazione di mancanza di automatismo del gesto atletico che si avverte quando si sale in bicicletta per la prima volta o dopo un lungo periodo di sosta. La avvertono tutti, anche i professionisti dopo la pausa invernale, e scompare via via che ci si allena, più rapidamente in chi pedala da molti anni (o in chi vi presta particolare attenzione) e più lentamente (o niente affatto) in chi va in bicicletta da poco tempo o si allena poco e malamente.
Quando si inizia l’allenamento si deve dunque “pensare” alla pedalata. Bisogna cioè fare attenzione a come ci si muove in bicicletta, a come i muscoli lavorano, a come far girare le gambe. L’obiettivo è quello di far diventare automatico l’impulso che deve arrivare ai muscoli per il movimento.
Inoltre, un buon “allenamento” del sistema nervoso migliora anche la precisione di guida e la bontà delle scelte tecnico-tattiche durante lo sforzo, nonché la percezione di ogni cosa che accade. Non bisogna stancarsi mai di controllare e correggere la pedalata finché lo sforzo mentale necessario alla corretta esecuzione del gesto, diminuendo gradatamente, avrà lasciato spazio a un automatismo assoluto di movimenti perfetti. C’è però da ricordare una cosa: il sistema nervoso è quello che si affatica per primo durante lo sforzo. Ciò è facilmente avvertibile in quanto l’intensità degli impulsi che arrivano ai muscoli diminuisce e la contrazione si fa meno ampia e regolare. A questo corrisponde una pedalata più pesante, disunita e meno energica.

Il condizionamento muscolare
Anche dal punto di vista prettamente muscolare le cose sono un po’ diverse tra chi pedala da anni e con coscienza e chi invece solo da poco ha scoperto il piacere di pedalare o non vi presta particolare attenzione. Uno degli obiettivi da raggiungere, a questo riguardo, è il miglioramento della capacità contrattile dei muscoli unitamente alla scioltezza dei movimenti.
Ogni articolazione (nel nostro caso gli arti inferiori) si muove grazie all’azionamento di alcuni muscoli flessori e di altri estensori. Nel gesto del ciclista, i flessori (il quadricipite femorale, cioè l’anteriore della coscia, e il gastrocnemio, cioè il polpaccio) hanno la funzione maggiore e sono chiamati perciò “protagonisti”, mentre gli estensori (il bicipite femorale, cioè il posteriore della coscia, e il tibiale, cioè l’anteriore della gamba) sono detti “antagonisti” in quanto non sono strettamente indispensabili al gesto della pedalata. Va da sé che per migliorare la capacità di esprimere forza e agilità nel nostro gesto specifico si abbia bisogno di curare particolarmente il tono e le capacità dei muscoli direttamente coinvolti e, allo stesso tempo, il rilassamento e l’elasticità dei muscoli antagonisti.
D’altra parte la fisiologia della pedalata è marcatamente specialistica, e ciò è maggiormente comprensibile se si fa mente locale alla rivoluzione del piede sulla pedaliera e ai punti in cui la spinta è maggiore o, al contrario, minore. E se una delle capacità e qualità fondamentali del buon ciclista è infatti la famosa “pedalata rotonda”, al contrario la “pedalata a stantuffo”, è tipica di una non buona assuefazione al gesto e all’abitudine a vincere le resistenze della pedaliera. Il giusto ed economico utilizzo delle tre “leve” che compongono l’articolazione inferiore (coscia, gamba e piede) sono indispensabili per dirigere e distribuire sui pedali la forza sviluppata dalla contrazione dei muscoli. Quando si pedala sulla giusta bicicletta, con il corretto svettamento, avanzamento o arretramento della sella e con le tacchette regolate nella giusta posizione, si hanno le armi migliori per ottenere la giusta pedalata. I due arti devono muoversi su due piani parelleli equidistanti dal centro della bicicletta. Le ginocchia devono lavorare esattamente a piombo sui piedi e questa condizione deve essere controllata e, nel caso, corretta in qualsiasi momento. Dopo un po’ il giusto stile entrerà nella mente e non si avrà mai più bisogno di verifiche e controlli.

I benefici dell’allenamento
Con la quantità e la qualità dell’allenamento si ottengono anche altri miglioramenti avvertibili a livello muscolare. La capacità contrattile dei muscoli aumenta grazie anche alla diminuita inerzia che è propria della fibra muscolare, e allo stesso modo i movimenti diventano semplici e automatici. Anche la portata circolatoria aumenta e i muscoli ottimizzano il rendimento con il minimo afflusso di sangue. Dal punto di vista chimico ci sono una serie di reazioni che portano a un miglior funzionamento dell’organismo. Inoltre durante l’esercizio il nostro corpo si abitua, a parità di sforzo ed entro certi limiti, a consumare come carburante principale per la propulsione una miscela sempre più ricca di grassi e meno di zuccheri e consumando meno zuccheri si può pedalare molto più a lungo senza stancarsi.

Attenzione alla psicologia
Non meno del fattore prettamente fisico, la componente psicologica si rivela come un vero e proprio punto di forza irrinunciabile in chi fa sport, soprattutto in una disciplina impegnativa come il ciclismo. Quest’attenzione è indispensabile soprattutto agli inizi dell’attività per imparare a pedalare e può essere messa in secondo piano nel momento in cui il meccanismo della pedalata è ormai entrato a far parte dell’atleta. Per ciò che concerne il nostro obiettivo, cioè la pedalata economica, l’attenzione psicologica deve essere costante mentre si pedala e mirata, in allenamento, a far sì che gli esercizi che si compiono risultino davvero allenanti e utili ai fini del miglioramento della condizione, e negli appuntamenti importanti, all’ottenimento della maggiore velocità possibile con la minore spesa energetica o al raggiungimento del traguardo nelle migliori condizioni.

L’esperienza
Ogni scelta tecnica e di conduzione del mezzo, influisce significativamente sulla gestione delle energie a disposizione. Stiamo parlando dell’esperienza. Ma non solo. Oltre che dalla pedalata, l’esperienza di un buon ciclista si riconosce da tanti altri piccoli particolari “pratici”. Da come si usa il cambio a come si dà il cambio, da come si affrontano le salite a come si percorrono i tratti in pianura, da come ci si ripara dal vento a come si pedala nel gruppo. In ogni istante, le scelte tecnico-tattiche e lo stile di esecuzione del gesto atletico si riflettono nella capacità di risparmiare quante più energie è possibile ottenendo al contempo la prestazione migliore.

La “presenza psicologica”
in tutti questi casi è fondamentale. Ancora di più, però, la capacità psicologica deve venir fuori per superare dei momenti delicati in cui la forza fisica sembra non bastare più. Stiamo parlando delle crisi cui un ciclista può andare incontro e della relativa capacità di superarle e dei momenti in cui per qualche infortunio non ci si può allenare e si vedono i sogni allontanarsi.
Un ciclista veramente cosciente di tutte le cose che fa, forte psicologicamente ed esperto, sarà certamente in grado di pedalare nel migliore dei modi nella stragrande maggioranza delle situazioni, e per di più, con il tempo, anche senza accorgersene. Potrà, con l’esperienza, sopperire (nei limiti del possibile) a un eventuale momento di scarsa forma fisica o a una situazione di inferiorità atletica nei confronti degli avversari. In quesi casi si potrà dire di lui «ha vinto (o si è salvato) con l’esperienza». E la “pedalata economica”, che anche all’esperienza è dovuta, in queste situazioni, gioca sempre la sua parte.

 
Di Marco Tenuti (del 25/01/2009 @ 19:33:07, in MTB, linkato 1252 volte)

Logo Active.com Mi sono iscritto alla Lessinia Legend 2009, ovviamente Black Eagle. Chiaramente speriamo di rimetterci in sesto al più presto da questo acciacco che mi sta tenendo fermo da ormai una settimana.

Sono peggio di un drogato in astinenza dalla sostanza stupefacente. Penso che starò fermo ancora un po', ma mi sa che mercoledì, prossima giornata Biday, sbregherò la camicia di forza che hanno messo a me e alle mie bici e uscirò lo stesso!

Intanto ho già perfezionato l'iscrizione alla Lessinia Legend utilizzando la procedura online, che è anche scontatata rispetto alla tariffa standard di 29 Euro. A dirla tutta, se si fa quella online non si pagano 26 Euro, ma 28,69 Euro, ma è sempre meno che quella che prevede il bonifico e l'invio del fax agli organizzatori. Quella online tramite Active Europe la si fa attraverso carta di credito, quindi di una comodità assoluta!

 
Di Marco Tenuti (del 25/01/2009 @ 15:00:16, in MTB, linkato 1250 volte)

Logo del Lessinia Tour Cup Già il calendario è già bello pieno e le concomitanze cominciano ad imporre qualche scelta a scapito di altre, si aggiunge anche il terribile cruccio del nuovo circuito squisitamente "veronese", e cioè la Lessinia Tour Cup.

Già due gare portano da sempre nel loro DNA la Lessinia, e cioè la Lessinia Legend e la Lessinia Bike. A queste si aggiunge una versione Marathon del Durello, battezzato così per l'occasione Lessinia Est Bike - effettivamente il nome è uno dei più forzati che abbia mai visto quando lo si poteva chiamare benissimo Durello Marathon.

Nasce così il primo circuito dei monti veronesi e cioè appunto Lessinia Tour Cup.

Ora, più che mai devo decidermi per cosa fare quest'estate, cioè se Prestigio, se Nobili, se Garda Challenge, se Lessinia Tour Cup...

Son davvero problemi seri questi, con l'acciacco che mi sto portando dietro in questi giorni...

 
Di Marco Tenuti (del 19/01/2009 @ 20:36:49, in MTB, linkato 1227 volte)

Il Radu s'è rotto Purtroppo da quel di Colognola giungono notizie poco felici circa lo stato di salute di uno dei più forti atleti dell'Est veronese.

Il mio "compagno di merende" s'è rotto! Ecco il bollettino meteo appena giuntomi dall'Ufficio Stampa di Cicli Tagliaro:

REFERTO ECOGRAFIA

In corrispondenza del terzo medio del m. bicipite femorale si osserva area mancante ipoecogena a margini sfumati con maggior asse di mm. 19.4 in scansione trasversale; in scansione longitudinale si osserva distorsione di grado severo dell' ecostruttura miofibrillare.

CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE

Quadro ecografico compatibile con lesione distrattiva di terzo grado

in altre parole un mese di stop completo e con manco resto in piè meio l'è!!! comunque anche se la gamba patisce la pancia deve godere, quindi vi annuncio che assieme al papataso stiamo organizzando un' altra rimpatriata a casa mia....in attesa di ulteriori sviluppi ve saludo!!!

E adesso come la mettemo col mio programma "prestigioso" 2009, visto che il mio compagno di merende l'è KO tecnico fino al 19 febbraio????

Mi tocca affidarmi alla compagnia del Max Maga?

CERCASI COMPAGNI DI MERENDE PER AVVENTURE TEMPORANEE FINO A FINE MARZO, PURCHE' NON DOTATI DI RUOTE IN CARBONIO CON TUBOLARI, PERCHE' NON SAREI IN GRADO DE STARGHE A RUA!!!

 
Di Marco Tenuti (del 14/01/2009 @ 19:15:52, in MTB, linkato 1215 volte)

Il percorso Black Eagle Lessinia Legend 2009 Ammetto che stamattina avevo più di una riserva sul fatto che il percorso della Lessinia Legend 2009 fosse davvero qualcosa che ricordasse le vere Legend, ma c'è da tenere anzitutto conto che la data in cui la gara veronese è collocata nel calendario agonistico arriva troppo presto rispetto alla primavera e all'estate.

Questa limitazione di fatto impedisce agli organizzatori di andare molto in alto, come vorremmo noi tutti veronesi, cioè andare possibilmente in Alta Lessinia.

Ora non sappiamo se questa costrizione è dettata dalle troppe sovrapposizioni con altre gare del panorama MTB italiano o se la Legend ha sacrificato la propria data storica di giugno in favore della Gran Fondo Damiano Cunego, fatto sta che col rampichino si pedala a fine marzo, che ci può riservare una giornata estiva come l'edizione 2008, ma potrebbe anche tirarci ancora fuori una spruzzata di neve, come dire l'Emilio di Telearena.

Guardando bene il percorso su Google Earth, scopro però che non si tratta del percorso della Lessinia Legend 2007, dove ci siamo ingorgati tutti in tanti, troppi punti.

E' invece tutta una serie di variazioni al tema, qui sulle mie "collinette" e devo riconoscere che è stato recuperato quanto di buono c'è in circolazione, quindi già da subito il mio plauso agli organizzatori, nell'aver conservato il Piccolo Stelvio, ma anche per aver proposto tante novità, per chi non è esperto delle Prealpi Veronesi come il Pappataso!

Ora non dobbiamo fare altro che dare altri giusti suggerimenti agli organizzatori, in modo che non ci sbaglino un colpo da qui al 29 marzo. La prima cosa che mi viene in mente è che probabilmente quasi duemila atleti si riverseranno sul percorso marathon, cioè il Black Eagle.

Io farei proprio le partenze scaglionate a 3 minuti per griglie di 500 atleti, in modo da evitare già subito un intasamento nello scollinare a Montorio e nel ridiscendere verso Santa Maria in Stelle.

Appena lo proverò, sicuramente altre idee mi verranno in mente e non esiterò a scriverle qui!

 
Di Marco Tenuti (del 14/01/2009 @ 08:51:35, in MTB, linkato 1241 volte)

Nuova grafica e nuovo team per Lessinia Legend 2009Se ci pensate bene, non manca moltissimo all'appuntamento più importante della mountain bike veronese e cioè stiamo parlando della Lessinia Legend.

Adesso è stato svelato anche il sito con tutti i dettagli relativi all'edizione 2009. Vi rimandiamo subito al nuovo sito per apprendere tutto quello che interessa sapere sul secondo appuntamento del Prestigio 2009 organizzato sempre da MTB Magazine.

E' inutile che stia a dirvi che io sarò un BLACK EAGLE, mi pare una roba evidente e scontata, come saranno BLACK EAGLE anche il mio "compagno di merende", il Pappataso e tanti altri...

 
Di Marco Tenuti (del 08/01/2009 @ 15:07:06, in MTB, linkato 1188 volte)

Per ieri sera, serata del primo mercoledì dell'anno, cioè Biday, l'intenzione originale era quella di uscire col Conte Savoia e dare così inizio alle danze notturne del 2009. Il buon Fabio, però, già ieri mattina dava forfait a causa del mal di gola che si acutizzava in un'infezione virale tale da costringerlo a letto con la febbre.

La giornata inoltre era cominciata sotto i più cattivi auspici per le condizioni meteo, che il Biday sembrava essersene andato su per il camino.

Durante la giornata mi arrivano però dei segnali di fumo, che qualche "professionista" il Biday l'ha comunque onorato e tra me e me, che professionista comunque sono, mi son detto che il Biday s'ha da fare. Nel tardo pomeriggio mi son ripromesso che se il tempo continua a tenere, avrei preso la bici in seconda serata e me ne sarei andato a pedalare.

Dopo aver messo a letto tutta la famiglia, ho deciso di smettere i panni dell'ingegnere e di mettere quelli del ciclista e ho proceduto con la vestizione, ovviamente consona alle condizioni meteo.

Nell'ordine maglietta intima di cotone, maglietta manica lunga mezza stagione, maglia invernale Goretex, quella del GC Grezzana per intenderci, Per quanto riguarda gli arti inferiori, si va di calze invernali color militare di provenienza militare, scarpe Nalini e copriscarpe pesanti Northwave.

Poi mi vien da pensare che l'asfalto può essere bagnato, per il continuo piovigginare, e così penso che non è il caso di imbrattare la tuta pulita, così mi metto pure l'antivento del pacco gara Lessinia Legend 2007, ormai ridotto a tanti brandelli.

Inoltre debutta in anteprima assoluta il nuovo tubo Nordsen, su suggerimento del Miglio, che si rivelerà ottimo, perché è modulabile e consente di coprire più o meno il viso, dal mento fino al naso, con un minimo movimento delle mani e sicuramente molto più comodo di un passamontagna.

Così passo in garage e tiro fuori il mezzo verso le 22.30: l'intenzione è quella di andare rigorosamente mountain bike su asfalto per lo più bagnato. Monto le luci davanti e dietro, che son lì dall'ultima memorabile uscita fatta col Pappataso and Company.

Alle 22.35 si parte! Salgo lo scivolo e mi immetto subito in via Valpantena, dove il termometro della farmacia segna +4°C. Arrivo già a Sezano, ma la gamba è ancora un po' duretta, così decido di fare il primo giro ad un ritmo non troppo forte, ma penso assolutamente a scaldare la gamba.

Il primo giro - si tratta del giro standard inaugurato nel febbraio 2008 e cioè il Quinto-Marzana-Sezano-Vendri-Nesente-Novaglie-Campagnola di Novaglie-Nesente-Vendri, tutto completamente illuminato e della lunghezza di 12 km esatti - se ne va alla media dei 26,8 km/h. Ci scappa così il secondo giro imperioso, dove la media è di ben 27,6 km/h e i chilometri diventano già 24.

Quando l'agonismo prende la mano e il cronometro pure è il caso di darsi una regolata e mi metto a menare con frequenze superiori, ma spingendo molto meno e magari curando un po' di più alla pedalata rotonda. Così se ne va anche il terzo giro alla media dei 26 km/h netti. Fino ad ora non mi ero mai spinto oltre i 3 giri, ma ieri sera le condizioni meteo lo consentono ancora e così vai col quarto giro!

L'ultimo giro comincia però a sentire un po' la stanchezza della gambe e la media si abbassa a 25,6 km/h, mentre il chilometraggio supera di poco i 48 km. Vien da sè che bisogna far conto tondo e così vado fino sul sagrato della Chiesa di Quinto per vedere se è tutto a posto e così ti faccio 50 km; l'orologio della farmacia comunale segna la "mezzanotte e mezza" e si va a letto col cuore in pace. Non escludo in futuro di puntare ai 5 giri...

Se l'asfalto è asciutto e le condizioni meteo non sono troppo fredde, si può perfino pensare di girare con la BDC. Ieri sera il freddo non era molto forte, il tronco è rimasto sempre bello caldo per tutti e quattro i giri, mentre i piedi non sono mai andati in ipotermia, ma se c'è meno umidità nell'aria, bisogna assolutamente puntare ai 5 giri in BDC...

A quanto sembra dal mio profilo di Facebook, sembra che stia facendo qualche adepto, per cui la prossima notturna sarà molto probabilmente non in solitario, ma in compagnia di altri malati come me...

Son pertanto avvisati il Conte Savoia, il Fix e i fratelli Pezzo. Buonanotte!

 
Di Marco Tenuti (del 05/01/2009 @ 17:09:29, in MTB, linkato 1298 volte)

Non era la prima uscita dell'anno, ma il "Miglio" oggi sfoggiava una splendida tuta invernale Liquigas, che risalta perfettamente le sue forme atletiche plasmate a colpi di gnocchi di San Zeno e tipica pearà veronese.

E' stato così che il duo composto dal sottoscritto e il nuovo acquisto Liquigas si sono mossi nelle ore centrali della giornata in direzione lago, con la vana speranza di trovare temperature leggermente meno polari che quelle che permeavano la Provincia Veronese.

L'avvicinamento verso Lazise è avvenuto dalla classica salita del Flover del Bussolengo, dove il Miglio ha ingranato una marcia superiore ed ha lasciato di stucco il Marcante alla ruota, che non ha potuto fare altro che lasciarlo andare e soccombere alla sua vista, tanto è vero che il Miglio si è preso addirittura il tempo in cima di schiacciarci una gocciolatina.

Effettivamente gli allenamenti dei professionisti cominciati a fine novembre cominciano già a dare i primi risultati in termini di performance e si è visto dalla media tenuta nella salita dal forte corridore della Croce Bianca.

Il Marcante, dal canto suo, ben si difendeva su tutti gli altri pezzi, affiancandosi spesso e accodandosi di tanto in tanto per non far lavorare troppo in alto il suo miocardio.

Le temperature, per loro fortuna, si alzavano dai -3°C di Bussolengo e Pastrengo, verso i +2°C della città gardesana. E' così che in rassegna venivano attraversati gli abitati di Bardolino, Garda e Torri del Benaco in direzione Castelletto di Brenzone. Favoriti anche dal vento in direzione nord, il Miglio si metteva a menare a velocità supersoniche sempre superiori a 40 km/h con picchi anche a 45 km/h, sempre col Marcante a stretto controllo, in soupless a 110 pedalate al minuto.

Vuoi che ti troviamo il Pietropolli già di ritorno e giriamo immediatamente la bici verso casa. Qui si forma presto un doppio trenino per vincere la resistenza del vento che si fa un po' sentire anche nel saliscendi che riporta indietro verso Lazise.

La botta da Lazise verso Pastrengo in leggera salita viene tenuta bene dal Tenuti, che scollina in più di un'occasione a 175 bpm/HR, ma l'importante è tenere fino quasi a Pastrengo, dove il Daniele della LPR Brakes ci saluta e svolta per Colà.

Si ricompone così il duo iniziale che punta verso Verona, tornando così a temperature a dir poco gelide e piedi già trasformati in due blocchi di ghiaccio. Attraversiamo così anche il centro di Verona sperando di trovare un pelo di calore nelle zone pedonali, ma arriviamo presto a Porta Vescovo, dove il Miglio fa sosta tecnica da Motoyama dai Barana, mentre il Marcante mena in direzione Quinto, dove completa la sua galoppata prebefanica con 102 km sul groppone alla considerevole media di 30 km/h tondi.

Riassumendo così la giornata, possiamo dire che lo stato di forma del duo è più che mai ben augurante per le prime gare che cominceranno nel prossimo mese di marzo, mentre nulla da eccepire sul Miglio e il suo nuovo look Liquigas, a dir poco eccezionale!

 


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