Di Marco Tenuti (del 31/08/2012 @ 08:40:35, in MTB, linkato 1136 volte)
Nel primo pomeriggio di ieri ho scoperto il drop Montorio, cioè il salto a drop presente nel percorso cross country dell'ultima prova dell'XC Verona 2012, il circuito di Montorio, appunto, messo a punto dai ragazzi di KM Sport.
A causa di una deviazione a destra dopo la scalinata, questo lunedì non ero riuscito a "finirci dentro", mentre ieri, in compagnia di Franceschino, lo abbiamo finalmente trovato e siamo andati a studiarlo.
Il dubbio è: lo faccio o non lo faccio? Per poter fare un drop del genere, non ci si può inventare nulla. Bisogna arrivarci per gradi, nel senso che bisogna cominciare con drop più piccoli e via via avvicinarsi a quell'altezza, che non è impossibile, ma è pur sempre una signora altezza, cioè circa 80 centimetri.
Con che velocità entrare nel drop? E che impennata bisogna dare alla bici per evitare che l'anteriore sprofondi nel vuoto e ci si impianti con la ruota all'atterraggio, con conseguenze difficilmente prevedibili?
E' presto detto: basta mettersi lì e fare un po' di conti, tirando fuori quattro formulette relative all'accelerazione di gravità, visto che c'è in ballo la forza di Newton e le leggi del moto uniformemente accelerato o uniforme, a seconda dell'asse che si considera.
Arriveremo alla soluzione del problema, cioè stabilire quanto mancherà alla ruota posteriore per toccare terra nel momento dell'atterraggio, sia considerando che il drop anticipi un tratto piano, sia nel caso in cui il drop sia collocato prima di un tratto in pendenza, cioè il nostro caso.
Definiamo da subito le variabili in gioco:
passo della bici: 1,1 m (divertitevi coi passi più corti delle 26")
velocità di ingresso: 8 m/s (28,8 km/h)
altezza del drop: 0,8 m
Nel momento in cui la ruota anteriore lascia l'appoggio dello scalino, essa comincia a cadere verso il basso secondo la legge di gravità, cioè comincerà ad abbassarsi. Il tempo che trascorre tra quando essa si stacca dallo scalino ed il momento in cui si stacca anche la ruota posteriore è semplice da calcolare:
cioè 0,1375 secondi. In questo breve lasso di tempo di quanto si abbasserà la ruota anteriore?
esattamente 9,26 centimetri, niente di che, in virtù del fatto che siamo entrati decisamente veloci nel drop.
Se considerate la posizione orizzontale con cui la bici ha cominciato il drop, nel momento in cui la ruota posteriore stacca il gradino del drop, la bici ha cominciato a ruotare in avanti e precisamente di 0,0843 radianti:
cioè robette, se lo trasformiamo in gradi, cioè 4,83. La bici ha però ruotato di quasi 5° in un tempo di poco superiore ad un decimo di secondo, il che vuol dire che si è messa a ruotare ed è questa la cosa che più preoccupa, cioè la sua velocità angolare nel momento in cui viene meno il vincolo a terra della gomma posteriore, arrivata a 1,225 rad/s:
A questo punto calcoliamo qual è il tempo in cui cadremo al suolo, o per essere più precisi, il tempo necessario perché la ruota anteriore completi il drop, visto che ha già cominciato ad abbassarsi rispetto all'altezza ideale del gradino:
Lo farà in 0,38 secondi. La distanza orizzontale percorsa dalla bici durante il volo sarà di 304 cm:
Durante questo "lungo" lasso di tempo, la bici ha continuato a ruotare in avanti secondo la velocità angolare impressa precedentemente e cioè:
che sono 0,465 gradi e quindi questa rotazione va ad aggiungersi a quella della fase iniziale del salto:
per un totale di 0,549 radianti, ossia 31,5 gradi. A questo punto non rimane che calcolare quanto è alta da terra la ruota posteriore, visto che quella anteriore ha appena toccato terra:
ossia 57,4 cm! Questa è l'entità del sobbalzo che dovremo gestire all'atterraggio, a meno che non abbiamo adottato preventivamente delle contromisure prima di balzare in volo...
Nella prossima puntata, vi esporrò l'esercizio completo che tiene conto del fatto che il tratto susseguente il drop è in pendenza, e che pendenza!
Se volete il file Excel, attendete la prossima puntata, così potrete giocare con passi diversi della bici, altezze diverse e velocità di ingresso variabili.
Invito invece tutti gli ingegneri o presunti tali a scovare errori o approssimazioni che ho effettuato e che invece andavano tenute in maggiore considerazione. Sono partito infatti da numerose ipotesi, che vincolano abbastanza i miei calcoli e tali ipotesi non è detto che siano sempre verificate tutte:
non c'è alcun "invito" prima del drop, cioè una pendenza al rialzo tale da indurre una controrotazione della bici
non si modifica la distribuzione dei pesi, cioè si rimane immobili sulla bici, senza effettuare riposizionamenti del corpo
non si considera il lieve allungamento della forcella, nel momento in cui essa si libera del vincolo del gradino
Di Marco Tenuti (del 31/08/2012 @ 11:00:00, in MTB, linkato 1805 volte)
Comincia oggi l'avventura a ventinove pollici del Maga con l'arrivo della Focus Raven 29 3.0, che meglio si addice allo spilungone sanzenate trasferito in Valfiorita.
Comincerà per lui un apprendistato col biciclettone ed un lungo cammino che lo porterà a realizzare una bici competitiva a partire dalla "base" in carbonio di casa Focus.
Di Marco Tenuti (del 01/09/2012 @ 10:35:58, in MTB, linkato 1660 volte)
Ecco il nuovo top di gamma di casa Scott, marca a cui sono da sempre affezionato, oserei dire ADDICTED.
Le novità introdotte da Scott sono sia di natura commerciale che di natura tecnica. In primis anche Scott, come tutte le principali case che presentano la loro gamma a Friedrichshafen adotta per la soluzione più estrema un gruppo "obbligatorio" imposto dagli elite mondiali che hanno corso la gara olimpica quasi un mese fa, ossia il gruppo SRAM XX1.
Oltre a questa novità della monocorona, il cambio posteriore con pretensionatore e la cassetta pignoni ad undici velocità, che spazia da 11 a 42 denti, tutta la Scale viene aggiornata con componenti Synchros, anziché Ritchey, risultato dell'acquisizione del gruppo Synchros dopo quasi un anno.
Il top di gamma, che non è però la bici "consigliata" per l'uso RaCing, cioè le Scale 900 RC, grazie al gruppo monocorona e alle ruote in carbonio, porta l'asticella del peso a solo 8,2 chili, davvero un record di leggerezza per una hardtail da 29 pollici.
Il telaio usato per la Scale 900 SL 2013 è comunque lo stesso telaio della Scale 29 di quest'anno, coi fili del cambio passati internamente al telaio, mentre il filo del freno posteriore viene passato esternamente al telaio, nella parte inferiore del tubo diagonale.
Nella Scale 900 SL compare pertanto il foro per l'entrata del cavo del deragliatore anteriore, che però non è presente per via della monocorona.
Di Marco Tenuti (del 01/09/2012 @ 10:57:19, in MTB, linkato 1550 volte)
Erano praticamente nell'aria da parecchio tempo, tanto che erano già state avvistate sulla bici di Leonardo Hector Paez alla Sella Ronda Hero a fine giugno.
Si passa dai 1750 grammi dichiarati ai 1470 di questa versione, cioè ben 280 grammi grazie a mozzi e raggiatura decisamente più leggeri, davvero un grosso colpo al ribasso, rispetto alle Mavic Crossmax SLR (che sono dichiarate a quota 1620 grammi), ma anche altre ruote del settore.
Di Marco Tenuti (del 03/09/2012 @ 23:13:44, in MTB, linkato 1294 volte)
L'ennesima parodia del leggero brano di Carly Rae Jepsen, Call Me Maybe, arriva anche dal team Green Edge Oreca, che si diverte non poco col mostrare la chiappa e fare il gesto della cornetta...
Nei giorni scorsi avevo visto quello di Obama, ma ce ne sono a decine...
Insieme a Coppa Veneto Zerowind e TrekZerowind anche il circuito veronesi premierà i suoi protagonisti proprio nella sua città.
Con l’ultima tappa corsa a Soave il 10 giugno si è concluso il Lessinia Tour Monte Veronese 2012, circuito iniziato con la Tre Valli e proseguito con la Gf del Durello, la Divinus Bike Clivus e Lessinia Legend. 5 tappe, oltre 7.000 partecipanti totali, 340 iscritti cumulativi, sono questi i numeri che sintetizzano il circuito che ha portato a scoprire gli angoli piu’ affascinanti della montagna veronese.
Ma non è finita: un altro grande evento attende tutti i protagonisti di questa fantastica avventura. Sabato 15 settembre presso la fiera internazionale del ciclo Eica 2012, è fissata la grande cerimonia di premiazione finale, con consegna dei premi in denaro alle società e tecnici ai singoli. L’appuntamento è per le ore 17 e l’ingresso verrà offerto dal Comitato Lessinia Tour.
Gli oltre 180 finisher potranno ritirare la maglia a loro dedicata presso lo stand G35 del padiglione 8, che verrà allestito nei 3 giorni di rassegna dai Comitati di GF Tre Valli e Lessinia Legend per presentare tutte le novità 2013. All’indirizzo www.lessiniatour.com è disponibile l’elenco completo dei premiati finisher compresi.
Consorzio Monte Veronese, Zerowind, Comunità Montana della Lessinia, GT, Zen Air, Gist, Sportler, Zefiro Srl e Mediaprint sono stati i prestigiosi sponsor che hanno sostenuto anche nel 2012 un progetto che crede profondamente nella mtb come opportunità di sviluppo turistico e territoriale.
L’occasione potrà essere buona per testare, niente meno che sui circuiti “mondiali” delle Torricelle, tutte le nuove proposte bike 2013 dei migliori marchi costruttori.
Vi aspettiamo.
Per tutte le info al riguardo visitare il sito www.eica.it.
Di Marco Tenuti (del 07/09/2012 @ 20:38:10, in MTB, linkato 1762 volte)
Oggi, quatto quatto, decido che è giunto il momento di andare ad assaggiare un po' il percorso XC di Montorio, per vedere se dopo le piogge di questa settimana ed i vari passaggi dei concorrenti e degli amatori che si cimentati nel provarlo, sono migliorate le condizioni generali del fondo.
Decido così di andarci con la Scalona, praticamente certo che le ruote da 29 favoriscano sensibilmente la tenuta sia in salita, che una certa facilità nello scendere nei pezzi più impegnativi.
Solo che durante il trasferimento, appena dopo la salita su asfalto di Vendri, lascio scorrere un po' troppo la bici sulla curva parabolica verso destra, sbagliando un po' la traiettoria e la Scalona mi va via con l'anteriore, col risultato che perdo l'equilibrio e cado a terra sfregando col braccio sinistro la marogna sulla sinistra.
Il grattone è notevole con sangue che esce dall'avambraccio, mentre la parte superiore del braccio presenta già un'ecchimosi "mia da scherzo". Non mi fa affatto male, così decido che interrompere lì la mia seduta XC non s'ha da fare.
Con le gocce di sangue che ancora escono, torno a pedalare col morale un po' giù, ma punto dritto verso il Torresin, dove poco sotto c'è il punto di ingresso nel percorso XC.
Si comincia col Palone, poi tutta la sequenza infinita del Buso del Gato, la Passerella - che non riesco a fare (penalità n.1) - l'Heavy Metal, il Pozzo, la Variante ed il Pilon in scioltezza.
Ci si avvicina piano piano al Drop Montorio, attraverso il City View, il Buso delle Vespe ed il successivo Barilotto, dove accenno anch'io il salto. Sulla Salita Tecnica metto il piede a terra (penalità n.2). Per me è ancora troppo sdrucciolevole. Al Drop mi fermo a guardarlo e poi decido che s'ha da fare anche lui. Torno indietro e poi giù in qualche modo, un po' baccalà, ma riesco a scendere anche con la 29 rigida! Il drop non è così alto come sembrava e una volta fatto, non è niente di che.
Così tutto il resto del percorso se ne va anche lui, compresa la variante Amazzonia, dove ho sempre avuto qualche difficoltà col Geax Saguaro sulla Scaletta da 26 pollici, mentre il Racing Ralph da 29 sulla Scalona attacca che è un piacere.
Giunge così il momento di tornare a casa, tanto che concludo la mia uscitella di 24 chilometri scarsi in poco più di un'ora alla media dei 22 km/h, compreso il giro cross country di Montorio.
Solo che quando entro in salotto dove mi aspetta Elisa, Tommaso ed Alice, l'impressione "sanguinosa" non è delle migliori! Rassicurata la donna e la fameia che non c'è niente di rotto, ma solo un'escoriazione superficiale, non rimane che entrare in doccia e medicare, sperando che la botta non si faccia sentire troppo nel corso della serata e della notte...
Domani comunque si esce per un lungo in BDC, in vista dell'Avesani di domenica 16 settembre, meteo permettendo...
Di Marco Tenuti (del 08/09/2012 @ 16:04:17, in MTB, linkato 705 volte)
Solo Marco Aurelio Fontana ha provato a fermare lo strapotere svizzero ai Campionati Mondiali di Cross Country 2012. Il nostro Fonzie ha provato a resistere ed ha convinto fino a due giri dal termine, poi Nino Schurter ha messo un'altra marcia ed il nostro Imperatore ha pagato il colpo. Tanto da venire risucchiato anche dai Fluckiger, Lucas e Matthias, ma anche da altri.
Alla fine Nino Schurter si è ripreso quello che negli ultimi 12 mesi gli è sfuggito, ossia sia il titolo mondiale 2011, ma soprattutto le Olimpiadi di Londra. Il ceco Jaroslav Kulhavy non è riuscito a tenere il ritmo ed ha concluso nelle retrovie nel Saalfelden.
Oggi Nino torna sul tetto del mondo col titolo di campione mondiale XC, dopo aver già vinto anche la Coppa del Mondo.
Di Marco Tenuti (del 08/09/2012 @ 16:10:22, in MTB, linkato 1535 volte)
Se vi siete persi la diretta della prova mondiale maschile dell'XC 2012, corsasi a Leogang, nel Saalfelden, Austria, la potete vedere qui sul sito della Redbull.
Di Marco Tenuti (del 10/09/2012 @ 09:48:10, in MTB, linkato 858 volte)
Sabato mattina, dopo aver più o meno appurato di non avere compagni di viaggio, mi sono avviato per le otto in punto in direzione Grezzana, con l'idea di beccare e di pedalare fianco a fianco dei granfondisti del GC Grezzana.
Quando arrivo però in Piazza Carlo Ederle, trovo solo il gruppo del RAAB in partenza verso sud. Così sto con loro fino a Marzana e poi svolto a sinistra in direzione Sezano per scendere la Valpantena "tirando" verso est e magari sperando di imbattermi in qualche prova speciale del Rally del Veneto dalle parti di Roverè e di Velo Veronese. L'idea che avevo in mente era quella di percorrere più o meno al contrario parte della GF Luca Avesani ed infatti così è stato dal ponte della Pissarota fino alle Barozze, cioè 48 chilometri del percorso rosso, quello da 183 chilometri.
Oggi ho pedalato in totale libertà, con la scelta del percorso in base a quello che mi veniva di fare, mano a mano che procedevo... appena sopra Roveré Veronese, trovo pure l'ordinanza di strada chiusa dalle 9.30 alle 11.45 e dico tra me: "Molto bene, finisco direttamente in prova e mi vedo un po' di passaggi"!
Peccato che l'ordinanza fosse valida per domenica 9 settembre e non per sabato...
Al Parparo, sul tratto più duro che lo precede, mentre stavo chiaccherando con un certo Stefano del team Bibike - lui in MTB - mi ha sfilato uno stradista con una bici Basso e mi è andato via di un 200 metri, solo che per rientrare su di lui, ho completato l'azione al Passo Branchetto, grazie al pezzo pianeggiante poco dopo San Giorgio.
Comunque il giro completo è stato: Grezzana-Montorio-Pissarota-Campari-Roverè-Velo Veronese-Camposilvano-San Giorgio-Boscochiesanuova (cappuccino + brioche integrale 2,30 Euro e rabbocco borraccia)-Erbezzo-Ronconi-Sant'Anna d'Alfaedo (rabbocco borraccia)-Crosa di Schioppo-Giare (a salutare Enrico in ritiro col team)-Crosa di Schioppo-Fiamene-Alcenago-casa.
Solo a Stallavena, incrociando la "iena" Elena Grobberio, con divisa "Traguardo Volante Verona-Passo Resia", che risaliva in direzione Vigo di Alcenago, ho realizzato che il gruppo dei granfondisti si era probabilmente dato appuntamento da qualche parte. E vabbè, pazienza, un'occasione sprecata.
Alla fine ne è uscito un totale di 102,7 km in 4h14' alla media dei 24,2 km/h e 1935 metri di dislivello.
Se il meteo è bello, penso che proverò anch'io a portare a casa l'Avesani Rossa, magari confidando sul mio fido gregario, l'Orlando, che potrebbe venire a trainarmi da Avio fino a Fosse, ma conoscendolo si butterà dentro nel mucchio già in Piazza Bra...
Pare che si aggiungerà a questa mia iniziativa anche il Franceschino, per cui domenica ci aiuteremo l'un l'altro, sempreché lo spilungone di Mizzago non decida di sparire alla vista sulle rampe di Ferrara di Monte Baldo e di Novezza.
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