Di Marco Tenuti (del 13/07/2009 @ 15:47:44, in MTB, linkato 2806 volte)
Chiaro che le aspettative a dicembre 2008, quando mi ero iscritto alla Dolomiti Superbike e quando avevo prenotato l'hotel per un lungo weekend con la famiglia erano ben altre, ma la mazzolata arrivata tra gennaio e marzo mi aveva indotto a pensare al peggio e cioè anche all'eventualità di saltare completamente la gara.
Invece il guaio muscolare, sia per me che per il Radu, è andato piano piano scomparendo e tutto questo ha fatto sì che la gara di Villabassa rientrasse nuovamente tra i nostri desideri per la stagione 2009, tanto è vero che ad aprile cominciavamo già a considerare la Dolomiti Superbike come il nostro obiettivo per la stagion 2009.
E' così che ci siamo presentati a Villabassa: molto realisti che affrontare il percorso lungo da 115 km sarebbe stato qualcosa di troppo impegnativo per i nostri recuperi dai danni muscolari non abbiamo esitato a girare sul percorso corto dopo i primi 15 km di gara.
La partenza di ieri mattina in quel di Villabassa alle 7.30 è senza dubbio una delle cose più emozionanti che mi siano capitate. L'orda di gente assiepata per la partenza è qualcosa che non avevo mai visto prima, anche se non mi sono alzato a guardare la coda della fiumana dei 3500 atleti iscritti.
Per me l'onore e l'onere di partire col Maga al mio fianco, il quale sente più che mai la gara: il suo cardiofrequenziametro indica già 130 battiti a riposo! Chissà che sarà quando comincerà di lì a poco la prima salita!
Una volta partiti basta qualche chilometro perché mi riallinei col mio "compagno di merende", il quale detterà legge per l'intera giornata imponendo un ritmo senza dubbio superiore a quello che mi sarei aspettato io, cioè in linea con le intenzioni ripetute nei giorni scorsi, ossia una "bella passeggiata tra amici".
Fatto sta che arriviamo a Dobbiaco che siamo con quelli del percorso corto: al ristoro il Radu non mi dà il tempo di fermarsi ed è così che mi approvvigiono di un'ulteriore borraccia e poi via di corsa in direzione di Prato Piazza, dove ci aspetta un bel falsopiano in cui menare di gusto per un bel po' di chilometri.
La salita di Prato Piazza se ne va senza particolari patemi, cioè testa bassa, poche parole e cardio sempre abbastanza alto. Sull'ultima discesa solo qualche problema per i miei freni, a causa delle pastiglie anteriori ormai finite, ma niente di particolare, se non fosse che il "compagno di merende" continua a rilanciare sui vari mangiaebevi, che io vorrei invece affrontare in tutta tranquillità.
Fatto sta che guadagniamo abbastanza presto il rettifilo finale di Villabassa, dove ci riallineiamo per una foto in cui ci teniamo per mano e mettiamo finalmente da parte i pensieri più tenebrosi dell'inverno e della primavera appena passata.
Nulla da dire sulla gara: ai ristori c'è sempre tutto, sempre pronti ad allungarti il bicchiere di Cocacola già mezzo riempito o una borraccia già mezza piena o la barretta già mezza scartata. Avrei solo avuto avere una manciata di secondi di fermarmi, per godermi la cosa, ma così non è stato. Sarà per l'anno prossimo, quando sarà obbligatorio affrontare il percorso lungo in vista di un qualche circuito in edizione 2010.
L'organizzazione è eccellente sotto tutti i punti di vista: si vede proprio che abbiamo a che fare con un evento "mondiale" - ricordo che nel 2008 a Villabassa sono stati organizzati i mondiali Marathon MTB 2008 - e quindi la macchina organizzatrice, arrivata con quella di quest'anno alla quindicesima edizione, è un qualcosa di talmente rodato, che è impossibile che qualcosa si inceppi.
Una nota di colore anche per mio figlio Enrico che dà il meglio di sè nella Dolomiti Superbike Junior, dove affronta il percorso di 2,5 km, alla massima velocità che gli consente la sua biciclettina e le sue gambe. Tutte le volte che esco con lui a bordo della sua Chesini con ruote da 14" non riesce ad andare a più dei 15-16 km/h, pedalando ad almeno 140 pedalate al minuto. Enrico arriva ultimo nella sua categoria, con ben 46 concorrenti, dove però non ce n'è uno che abbia le ruote da 14". Tutti con ruote da 16" e 20", ma perfino qualcuno con ruote da 24". Insomma la moda delle ruotone grandi imperversa: vorrà dire che alle prossime gare Enrico si presenterà con la Niner del Conte!
Ringrazio in primis il "compagno di merende" per avermi tirato e sopportato per tutta la gara. Se non gli avessi fatto io da tappo, probabilmente avrebbe fatto molto meno di 3 ore il percorso corto di 60,5 km. Già alla prossima gara lo lascerò libero da vincoli e gli dirò di volare verso la vittoria.
Ringraziamento inoltre per Elisa, che mi ha supportato in tutto durante il weekend, più che altro perché avevamo al seguito tutta la famiglia.
Nota positiva per i fratelli Bazzani, ottime spalle e compagni di mangiate, bevute e momenti spensierati, tra la hall, i bar, l'autostrada e quant'altro per tutto il weekend altoatesino.
A questo punto appuntamento al 2010 per la Dolomiti Superbike in versione lunga.
Troverete foto della ricognizione che abbiamo effettuato il giorno antecedente, i vari momenti conviviali nella piazzetta di Villabassa, foto della Dolomiti Superbike Junior con tanto di video di Enrico e qualche scatto degli Elite e dei nostri amici classificati nel percorso lungo.
Di Marco Tenuti (del 16/07/2009 @ 19:37:42, in MTB, linkato 1007 volte)
Anche Sportograf, cioè la società che gestiva il business e la logistica delle foto a Villabassa per la Dolomiti Superbike '09, ha messo a disposizione di chi le vuole comprare le foto di tutti gli atleti ed è così che il mio ordine è scattato praticamente subito.
Di Marco Tenuti (del 16/07/2009 @ 19:41:09, in MTB, linkato 1066 volte)
Adesso che sono entrato in possesso anche di qualche bella foto del mio "compagno di merende", ho l'onore e l'onere di mostrarlo qui sul mio blog, per avermi faccio ciucciare la ruota per quasi tutta la gara!
Di Marco Tenuti (del 17/07/2009 @ 15:01:56, in MTB, linkato 1276 volte)
In famiglia Marcante l'invasione Scott continua a man bassa, complice anche un certo Mark Cavendish che contribuisce a tenere alto il marchio americano.
Chiaramente il mezzo utilizzato da mio figlio Enrico in quel di Villabassa per la Dolomiti Superbike Junior, che si è corsa sabato pomeriggio, non era certo all'altezza della concorrenza. Non se ne voglia il signor Grandis, ma con la biciclettina con ruotine da 14", nessun cambio davanti e dietro, senza entrare nel merito della forca, Enrico non poteva andare da nessuna parte.
Tutta la concorrenza altoatesina e non solo si era presentata all'appuntamento con mezzi incredibili. Praticamente tutti avevano ruote da 20", a parte qualche eccezione con ruote da 16", ma perfino qualcuno con ruote da 24", ma quello che contava, era sicuramente avere un rapporto sufficientemente duro da spingere forte sul piano.
E' così che il primo dei coetanei di Enrico ha finito con un'impressionante media di 28,061 km/h, mentre Enrico a gambe già imballate ai 15 km/h non poteva che tenere una media dei 15,991 km/h per i 2,5 km del percorso misto ricavato attorno all'abitato di Villabassa.
E' insomma in arrivo da Castiglione delle Stiviere una fiammante Scott Scale Junior con ruote da 20".
Ancora una volta le ruotine cedono il passo alle ruotone...
Di Marco Tenuti (del 19/07/2009 @ 22:59:40, in MTB, linkato 2461 volte)
Dopo una giornatina di sabato non proprio clemente per le condizioni meteo avverse che hanno impedito al sottoscritto e all'intero Pappataso Fans Club di scatenarsi sull'asfalto dell'intera Lessinia, oggi io decido che è il caso di prendersi la rivincita col meteo e di andare a provare la Lessinia Bike.
Il mio "compagno di merende" si presenta addirittura in lieve anticipo sulla tabella di marcia a casa mia a Quinto. Caricata la Scaletta upgradata, si punta in direzione Sega di Ala per la ricognizione del percorso della Lessinia Bike in versione 2009.
A Reolto di Stallavena si accoda il Fabio Ridolfi con tanto di moglie e can al seguito, solo che lungo la strada verso Passo Fittanze il serpentone di macchine va sempre più allungandosi, visto che alla terza domenica di luglio al Passo va in scena la tradizionale commemorazione ai caduti presso il monumento.
Guadagnato il villaggio di Sega di Ala e il camper di Simone Pasetto, il quale ci saluta, ma torna volentieri in branda, la temperatura non è affatto delle più miti e così io opto per la maglia mezza stagione, mentre il duo Tagliaro va di manicotti, smanicato e gambalotti quantomeno per il primo giro.
La partenza è abbastanza svogliata, nonostante un caffettino presso l'Albergo Alpino, e subito cominciano i mugugni per la novità introdotta quest'anno: gli organizzatori hanno deciso di tagliare i chilometri di asfalto iniziale che conducono a Passo Fittanze in favore di tanto prato e tante boasse. Eh, si i primi 3-4 chilometri sono caratterizzati dalla scomparsa dell'asfalto e da un sentiero iniziale che sarà assolutamente problematica per l'ammasso di concorrenti che si presenterà al via domenica prossima.
Io temo che il casino sarà totale e le imprecazioni saranno tante, perché il secondo chilometro di gara presenta un passaggio campestre più o meno in single track poco battuto, pieno di buche e tante belle boasse. Dal terzo chilometro si comincia a ragionare perché si torna su una carrareccia sotto bosco molto piacevole e si arriva ben presto al Passo Fittanze.
Solita scalata del Monte Cornetto dove c'è da stare a testa bassa e contenere le forze per il secondo giro, mentre una volta arrivati a Col di Pealda Bassa un'ulteriore novità è rappresentata da circa 300 metri su asfalto, voluto probabilmente dai malgari della zona. Sembra anche che sia stata eliminata la ricongiunzione verso località Fratte e risalita dall'area camping, mantenendosi invece in quota probabilmente come nelle edizioni antecedenti quella del 2007.
Finito il primo anello di gara, torniamo al parcheggio macchine per liberarci degli indumenti pesanti e il caso vuole che arrivino contemporaneamente i signori Zumerle con amici al seguito; quattro parole e via di nuovo per il secondo anello di gara.
Da lì in poi il percorso sembra essere identico a quello del 2008, quindi niente di nuovo. Spero di mettervi a disposizione al più presto la traccia GPS, così potete farvi una pedalata virtuale con Google Earth.
Sul finale di ricognizione qualche problema di troppo per l'impianto frenante Avid Ultimate del Fabio con entrambi in freni andare a fine corsa lo costringono a tagliare corto e a saltare gli ultimi 3-4 chilometri di gara, che invece percorriamo io e il Radu.
Da qui la mia giornata si divide da quella del Radu, dove lui carica la bici e se ne torna a casa, un po' giù di tono per il fatto che la gamba non girava come voleva lui. Io, invece, punto dritto in sella della mia superleggera, di nuovo verso Passo Fittanze, dove mi aspetta la famiglia al completo, i suoceri e praticamente metà Valpantena sotto i tendoni dei vari gruppi Alpini.
Atteso il Radu per qualche minuto, il quale mi consegna le mie ultime cosucce e resiste alla tentazione della magnada sotto il tendone, io guadagno la panchina vicino ai suoceri, dove devo far presto perché i fusilli alle verdure gratinate e la lasagna al forno non è più caldissima, ma la porzione del Radu si aggiunge alla mia e dopo 5' rinvengo come l'insalatina fresca dell'orto dopo una bella bearada.
Un breve salto al tendone del Gruppo di Stallavena dove saluto compari, amici rallisti, zii e zie, cugini, parenti, una delegazione degli Aspetimebike, torno di nuovo in panca dal Gruppo Bandistico di Grezzana per il secondo con bello spiedo di carni assortite, patate al forno, verdure cotte, cetrioli, "capussi", "pomidori", assaggio di formaggetto stagionato, perseghi, brombe, melone e angurie.
Apoteosi coi dolci, con cui ristabilisco definitivamente il livello di glicemia, con saccottini di marmellata, crostata di ciliege e fichi, cheesecake e torta alle gocce di cioccolato, made by Cicci.
Una lunga pausetta conduce al caffé, recupero la macchina della mia dolce metà e così mi risistemo il vestiario pronto a salire in sella nuovamente. Saluti di rito a tutta la comunità e penso a tornare in Bassa Valpantena, cercando di perdere quota il più possibile gradualmente.
Si sfiora così Erbezzo, poi si svolta a destra verso Selvavecchia, Ronconi, Barozze. Si risale verso Sant'Anna d'Alfaedo, Verdevalle, Corrubbio di Negrar, Croce di Schioppo, dove non dimentico di fare il solito bel "taglia" su sterrato, arrivando così rapidamente alla fontanella di Fiamene.
Superato il valico di Fiamene mi fermo per controllare la temperatura del disco del freno anteriore e mi butto giù verso Coda, Vigo e Chiesa di Alcenago per la sosta pomeridiana di giornata. Tralascio la lista di robe mangiate dai miei, comunque gli ultimi 8 km li meno ai 38 km/h di media da Alcenago a Quinto, quando il sole è ormai tramontato da un pezzo, contento più che mai del chilometraggio totale di giornata e del dislivello totale.
Di Marco Tenuti (del 19/07/2009 @ 23:21:00, in MTB, linkato 1153 volte)
Finalmente dopo tanto tempo la mia Scaletta riceve un aggiornamento ed il buon Bosca mi monta guarnitura Shimano XTR e pedali nuovi Xpedo M-Force Ti-ti.
La guarnitura seminuova ce l'avevo in casa da almeno più di un anno, mentre i pedali hanno messo ben 3 mesi ad arrivare dalla lontana Australia. A dire il vero ci avrebbero messo una settimana dall'Australia fino alla Dogana italiana. Poi sappiamo come funziona la burocrazia italiana: più di due mesi per un banale sdoganamento!
E' così che se ne vanno degli altri grammi e il peso della mia "vecchietta" Scott Scale 10 si assesta a 9,22 kg, come decretato dalla bilancia ufficiale Turnover. Non so quante altre MTB così leggere siano state pesate nel negozio di Remo: penso che si tratti di un buon primato per una front non esasperatissima come la mia, valida sia per uso XC che Marathon.
Adesso non ci son più aggiornamenti da fare: semmai se podarea pensar de cambiar l'omo in sella...
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