Dopo una giornatina di sabato non proprio clemente per le condizioni meteo avverse che hanno impedito al sottoscritto e all'intero Pappataso Fans Club di scatenarsi sull'asfalto dell'intera Lessinia, oggi io decido che è il caso di prendersi la rivincita col meteo e di andare a provare la Lessinia Bike.
Il mio "compagno di merende" si presenta addirittura in lieve anticipo sulla tabella di marcia a casa mia a Quinto. Caricata la Scaletta upgradata, si punta in direzione Sega di Ala per la ricognizione del percorso della Lessinia Bike in versione 2009.
A Reolto di Stallavena si accoda il Fabio Ridolfi con tanto di moglie e can al seguito, solo che lungo la strada verso Passo Fittanze il serpentone di macchine va sempre più allungandosi, visto che alla terza domenica di luglio al Passo va in scena la tradizionale commemorazione ai caduti presso il monumento.
Guadagnato il villaggio di Sega di Ala e il camper di Simone Pasetto, il quale ci saluta, ma torna volentieri in branda, la temperatura non è affatto delle più miti e così io opto per la maglia mezza stagione, mentre il duo Tagliaro va di manicotti, smanicato e gambalotti quantomeno per il primo giro.
La partenza è abbastanza svogliata, nonostante un caffettino presso l'Albergo Alpino, e subito cominciano i mugugni per la novità introdotta quest'anno: gli organizzatori hanno deciso di tagliare i chilometri di asfalto iniziale che conducono a Passo Fittanze in favore di tanto prato e tante boasse. Eh, si i primi 3-4 chilometri sono caratterizzati dalla scomparsa dell'asfalto e da un sentiero iniziale che sarà assolutamente problematica per l'ammasso di concorrenti che si presenterà al via domenica prossima.
Io temo che il casino sarà totale e le imprecazioni saranno tante, perché il secondo chilometro di gara presenta un passaggio campestre più o meno in single track poco battuto, pieno di buche e tante belle boasse. Dal terzo chilometro si comincia a ragionare perché si torna su una carrareccia sotto bosco molto piacevole e si arriva ben presto al Passo Fittanze.
Solita scalata del Monte Cornetto dove c'è da stare a testa bassa e contenere le forze per il secondo giro, mentre una volta arrivati a Col di Pealda Bassa un'ulteriore novità è rappresentata da circa 300 metri su asfalto, voluto probabilmente dai malgari della zona. Sembra anche che sia stata eliminata la ricongiunzione verso località Fratte e risalita dall'area camping, mantenendosi invece in quota probabilmente come nelle edizioni antecedenti quella del 2007.
Finito il primo anello di gara, torniamo al parcheggio macchine per liberarci degli indumenti pesanti e il caso vuole che arrivino contemporaneamente i signori Zumerle con amici al seguito; quattro parole e via di nuovo per il secondo anello di gara.
Da lì in poi il percorso sembra essere identico a quello del 2008, quindi niente di nuovo. Spero di mettervi a disposizione al più presto la traccia GPS, così potete farvi una pedalata virtuale con Google Earth.
Sul finale di ricognizione qualche problema di troppo per l'impianto frenante Avid Ultimate del Fabio con entrambi in freni andare a fine corsa lo costringono a tagliare corto e a saltare gli ultimi 3-4 chilometri di gara, che invece percorriamo io e il Radu.
Da qui la mia giornata si divide da quella del Radu, dove lui carica la bici e se ne torna a casa, un po' giù di tono per il fatto che la gamba non girava come voleva lui. Io, invece, punto dritto in sella della mia superleggera, di nuovo verso Passo Fittanze, dove mi aspetta la famiglia al completo, i suoceri e praticamente metà Valpantena sotto i tendoni dei vari gruppi Alpini.
Atteso il Radu per qualche minuto, il quale mi consegna le mie ultime cosucce e resiste alla tentazione della magnada sotto il tendone, io guadagno la panchina vicino ai suoceri, dove devo far presto perché i fusilli alle verdure gratinate e la lasagna al forno non è più caldissima, ma la porzione del Radu si aggiunge alla mia e dopo 5' rinvengo come l'insalatina fresca dell'orto dopo una bella bearada.
Un breve salto al tendone del Gruppo di Stallavena dove saluto compari, amici rallisti, zii e zie, cugini, parenti, una delegazione degli Aspetimebike, torno di nuovo in panca dal Gruppo Bandistico di Grezzana per il secondo con bello spiedo di carni assortite, patate al forno, verdure cotte, cetrioli, "capussi", "pomidori", assaggio di formaggetto stagionato, perseghi, brombe, melone e angurie.
Apoteosi coi dolci, con cui ristabilisco definitivamente il livello di glicemia, con saccottini di marmellata, crostata di ciliege e fichi, cheesecake e torta alle gocce di cioccolato, made by Cicci.
Una lunga pausetta conduce al caffé, recupero la macchina della mia dolce metà e così mi risistemo il vestiario pronto a salire in sella nuovamente. Saluti di rito a tutta la comunità e penso a tornare in Bassa Valpantena, cercando di perdere quota il più possibile gradualmente.
Si sfiora così Erbezzo, poi si svolta a destra verso Selvavecchia, Ronconi, Barozze. Si risale verso Sant'Anna d'Alfaedo, Verdevalle, Corrubbio di Negrar, Croce di Schioppo, dove non dimentico di fare il solito bel "taglia" su sterrato, arrivando così rapidamente alla fontanella di Fiamene.
Superato il valico di Fiamene mi fermo per controllare la temperatura del disco del freno anteriore e mi butto giù verso Coda, Vigo e Chiesa di Alcenago per la sosta pomeridiana di giornata. Tralascio la lista di robe mangiate dai miei, comunque gli ultimi 8 km li meno ai 38 km/h di media da Alcenago a Quinto, quando il sole è ormai tramontato da un pezzo, contento più che mai del chilometraggio totale di giornata e del dislivello totale.