Chiaro che le aspettative a dicembre 2008, quando mi ero iscritto alla Dolomiti Superbike e quando avevo prenotato l'hotel per un lungo weekend con la famiglia erano ben altre, ma la mazzolata arrivata tra gennaio e marzo mi aveva indotto a pensare al peggio e cioè anche all'eventualità di saltare completamente la gara.
Invece il guaio muscolare, sia per me che per il Radu, è andato piano piano scomparendo e tutto questo ha fatto sì che la gara di Villabassa rientrasse nuovamente tra i nostri desideri per la stagione 2009, tanto è vero che ad aprile cominciavamo già a considerare la Dolomiti Superbike come il nostro obiettivo per la stagion 2009.
E' così che ci siamo presentati a Villabassa: molto realisti che affrontare il percorso lungo da 115 km sarebbe stato qualcosa di troppo impegnativo per i nostri recuperi dai danni muscolari non abbiamo esitato a girare sul percorso corto dopo i primi 15 km di gara.
La partenza di ieri mattina in quel di Villabassa alle 7.30 è senza dubbio una delle cose più emozionanti che mi siano capitate. L'orda di gente assiepata per la partenza è qualcosa che non avevo mai visto prima, anche se non mi sono alzato a guardare la coda della fiumana dei 3500 atleti iscritti.
Per me l'onore e l'onere di partire col Maga al mio fianco, il quale sente più che mai la gara: il suo cardiofrequenziametro indica già 130 battiti a riposo! Chissà che sarà quando comincerà di lì a poco la prima salita!
Una volta partiti basta qualche chilometro perché mi riallinei col mio "compagno di merende", il quale detterà legge per l'intera giornata imponendo un ritmo senza dubbio superiore a quello che mi sarei aspettato io, cioè in linea con le intenzioni ripetute nei giorni scorsi, ossia una "bella passeggiata tra amici".
Fatto sta che arriviamo a Dobbiaco che siamo con quelli del percorso corto: al ristoro il Radu non mi dà il tempo di fermarsi ed è così che mi approvvigiono di un'ulteriore borraccia e poi via di corsa in direzione di Prato Piazza, dove ci aspetta un bel falsopiano in cui menare di gusto per un bel po' di chilometri.
La salita di Prato Piazza se ne va senza particolari patemi, cioè testa bassa, poche parole e cardio sempre abbastanza alto. Sull'ultima discesa solo qualche problema per i miei freni, a causa delle pastiglie anteriori ormai finite, ma niente di particolare, se non fosse che il "compagno di merende" continua a rilanciare sui vari mangiaebevi, che io vorrei invece affrontare in tutta tranquillità.
Fatto sta che guadagniamo abbastanza presto il rettifilo finale di Villabassa, dove ci riallineiamo per una foto in cui ci teniamo per mano e mettiamo finalmente da parte i pensieri più tenebrosi dell'inverno e della primavera appena passata.
Nulla da dire sulla gara: ai ristori c'è sempre tutto, sempre pronti ad allungarti il bicchiere di Cocacola già mezzo riempito o una borraccia già mezza piena o la barretta già mezza scartata. Avrei solo avuto avere una manciata di secondi di fermarmi, per godermi la cosa, ma così non è stato. Sarà per l'anno prossimo, quando sarà obbligatorio affrontare il percorso lungo in vista di un qualche circuito in edizione 2010.
L'organizzazione è eccellente sotto tutti i punti di vista: si vede proprio che abbiamo a che fare con un evento "mondiale" - ricordo che nel 2008 a Villabassa sono stati organizzati i mondiali Marathon MTB 2008 - e quindi la macchina organizzatrice, arrivata con quella di quest'anno alla quindicesima edizione, è un qualcosa di talmente rodato, che è impossibile che qualcosa si inceppi.
Una nota di colore anche per mio figlio Enrico che dà il meglio di sè nella Dolomiti Superbike Junior, dove affronta il percorso di 2,5 km, alla massima velocità che gli consente la sua biciclettina e le sue gambe. Tutte le volte che esco con lui a bordo della sua Chesini con ruote da 14" non riesce ad andare a più dei 15-16 km/h, pedalando ad almeno 140 pedalate al minuto. Enrico arriva ultimo nella sua categoria, con ben 46 concorrenti, dove però non ce n'è uno che abbia le ruote da 14". Tutti con ruote da 16" e 20", ma perfino qualcuno con ruote da 24". Insomma la moda delle ruotone grandi imperversa: vorrà dire che alle prossime gare Enrico si presenterà con la Niner del Conte!
Ringrazio in primis il "compagno di merende" per avermi tirato e sopportato per tutta la gara. Se non gli avessi fatto io da tappo, probabilmente avrebbe fatto molto meno di 3 ore il percorso corto di 60,5 km. Già alla prossima gara lo lascerò libero da vincoli e gli dirò di volare verso la vittoria.
Ringraziamento inoltre per Elisa, che mi ha supportato in tutto durante il weekend, più che altro perché avevamo al seguito tutta la famiglia.
Nota positiva per i fratelli Bazzani, ottime spalle e compagni di mangiate, bevute e momenti spensierati, tra la hall, i bar, l'autostrada e quant'altro per tutto il weekend altoatesino.
A questo punto appuntamento al 2010 per la Dolomiti Superbike in versione lunga.