Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Nuova grande opportunità offerta ai biker della Valpantena - e non solo - quella a disposizione da qualche giorno nella nostra vallata. Il bike park di Praole, dopo il tratto a pendenza variabile, ma mai proibitiva, che lo caratterizza da Lugo e precisamente da località Pernisa fino in paese a Praole, un asfalto a volte scomposto fino ad arrivare ad essere uno sterrato ghiaioso che allontana le bici da strada, presenta una novità nel tratto dove si può un attimo mollare la tensione alla presa motrice.
Nel tratto tra Praole e località Brutta Busa - cioè dove si arriva in prossimità della curva Polenta e Salame per intenderci - una nuova installazione consente di praticare anche l'MTB sleeping, una novità assoluta per l'Italia. Grazie ad un divano in finta pella color panna, si può scendere dalla bici e coricarsi per godere un po' di fresco all'ombra e far riposare le maglie della catena in tiro da una buona ventina di minuti.
Eccomi all'opera in questa azione ristoratrice dell'equilibrio psicofisico, mio e della bici.
Praole vi aspetta presso il suo bike part appena aggiornato!
Sempre suggestivi i salti presso la casa gialla, una volta circa a metà della lunghissima prova speciale Ouninpohja, nel corso degli anni riproposta o inframezzata in due prove speciali più corte, da tanto che era probante e da tanto era in grado di fare selezione, tra chi si improvvisava e invece chi è davvero asso del mondiale rally.
In passato ho provato invano ad usare la conversione automatica di jUpgrade, ma niente da fare. Ci ho lavorato un po' dietro per far si che la miscellanea di codici Javascript, php e quant'altro riescano, ma ci ho rinunciato per un paio di server che ho in gestione da tempo. C'è sempre qualcosa che si mette di traverso, anche se sarebbe una gran cosa. L'unica è quella di farla fare a qualcuno che è capace, però sicuramente avrete bisogno di:
- cedergli temporaneamente le credenziali di accesso al sito e/o al server, con la necessità di cambiare successivamente, una volta che il CMS sarà stato aggiornato alla versione più nuova
- cedergli dei danari
...insomma, un lavoro da veri smanettoni, sicuramente più smanettoni di me!
jUpgradenon è comunque l'unico tool. Se cercate bene tra le Joomla! Extensions, tra quelle di migrazione e considerando solo quelle gratuite, ci sarebbe da dare una chance anche a J2XML; lo proverò sicuramente in futuro, anche se, stando alle specifiche indicate sul sito di E-Shiol, non fa molto di più della conversione che suggerisco io sotto.
Partiamo pertanto dal presupposto che abbiate tra le mani un sito sviluppato qualche anno fa con Joomla! 1.5 e che vogliate convertirlo ad una versione più moderna (2.5.x o 3.x) per uno qualsiasi dei seguenti motivi:
- Joomla! 1.5.x è dichiarato "obsoleto" e non più supportato dalla comunità che lo sviluppa e lo manutenziona
- il vostro sito ha subito un attacco sfruttando proprio qualche vulnerabilità di Joomla!
- volete caricare un template molto più piacevole
- volete ristrutturare il sito reorganizzando gli stessi contenuti attraverso nuovi menù o nuovi moduli
Ecco la mia modalità quick-and-dirty, molto dirty e poco quick. Diciamo che riesco a travasare i "soli" contenuti, cioè tutti gli articoli, che può essere già di suo una manna dal cielo.
Supponiamo che le tabelle utilizzate dentro Joomla! 1.5.x avessero come prefisso jos_, visto che era il prefisso predefinito fino alla versione 1.5. A partire dalle versioni successive il prefisso è parametrico ed è generato casualmente all'atto dell'installazione di Joomla!, questo per cercare di arginare qualche eventuale attacco.
Io ho provato un po' a vedere quante e quali sono le tabelle che si riescono a migrare da un database all'altro, ma esistono parecchie differenze, sia sui nomi delle tabelle, sull'esistenza di tabelle, sul nome di alcuni campi all'interno delle tabelle, nonché sulla presenza dei campi stessi. Si sono salvate solamente 3 tabelle in questa conversione:
- travasare jos_content to yyyyy_content;
- travasare xxx_contact_details to yyyyy_contact_details;
- travasare xxx_menu_types to yyy_menu_types, ricordandosi di togliere il primo record visto che esiste già un record con ID=1 nella tabella yyyyy_menu_types;
-
loggarsi dentro l'area amministrativa di Joomla! ed attribuire a tutti gli articoli lo stesso livello di accesso, la lingua ed una categoria, tanto per avere i record correttamente impostati
Da questo punto in poi, rimboccatevi le mani e cominciate a fare tutto quello che fareste con un sito nuovo, cioè:
- ricostruire i menu
- ricaricare il template grafico
- ricaricare plugin e moduli di cui non potete fare a meno
Ma non era proprio questa l'intezione iniziale? Ristrutturare il sito salvando i contenuti?
Arrivano piano piano i dettagli riguardanti la tappa "meno conosciuta", ossia la terza tappa della gara a tappa, la Lessinia Legend XCS Enduro, la nuova formula proposta con l'edizione 2013.
E' disponibile da oggi pomeriggio, con un link nell'apposita pagina di Facebook, la traccia della prima prova cronometrata della gara Enduro, che si tiene nell'ultimo giorno, cioè domenica 15 settembre. La partenza viene data dalla contrada Masenello e si scende nella valletta, però in direzione nord, verso contrada Merli.
Mi fa un po' sorridere quanto visto in questo video, cioè un launcher alternativo per Android, che mette l'utente nelle condizioni di avere l'interfaccia grafica di iOS 7.
Sorrido perché si son dati da fare non poco per realizzare questo lavoretto, il cui scopo è evidentemente avere l'interfaccia grafica scopiazzata di iOS 7, senza avere iOS.
Un po' come volerlo e non poterselo permettere, o come avere la borsa firmata tarocca o giù di lì.
Anzi, mi ricorda quella pubblicità di circa due anni fa della Citröen C3 (qui l'originale inglese), dove il tizio con la sua macchinetta imitava tutti i rumori della berlinetta superaccessoriata, cioè quello della ventola del condizionatore, i sensori di parcheggio, lo sbloccaporte a distanza, il navigatore satellitare, gli alzacristalli elettrici, l'avvisatore acustico delle cinture di sicurezza,
Rimane il fatto che, nonostante i fiumi di critiche, di sfottò e di nasi storti, Apple rimane pur sempre il riferimento, soprattutto nel fare tendenza nell'interfaccia grafica e nello styling informatico e cibernetico.
Vorrei (molto), ma non posso... quindi mi accontento del launcher.
Di tanto in tanto può succedere di non riuscire a modificare e cancellare file da cartelle via FTP. Capita su server Windows dove i file o le cartelle risultano in uso da parte di qualche processo, per cui basterà attendere il rilascio del file o, nel caso più estremo, basterà riavviare il server e ritrovarsi i file liberi per ogni tipo di modifica.
Su server Linux si può presentare un altro scenario: non siete più in grado di rimuovere file e cartelle dentro l'area FTP, semplicemente perché l'owner dei file e delle cartelle non siete voi e il tipo di previlegi su quei file non vi consente di modificarli.
A me è successo proprio ieri, quando ho avuto la brillante idea di effettuare l'aggiornamento di un'installazione di Joomla! direttamente dall'area amministrativa di Joomla! stesso. Tra me ho pensato: "C'è la detezione automatica di una versione più nuova, perché non andare fino in fondo e fargli applicare l'aggiornamento con un solo click?".
Joomla! si è messo a scaricare l'aggiornamento, che da server a server su un buon fornitore di housing è una bazzeccola in termini di secondi, considerata la banda presente, solo che alla sua decompressione e riposizionamento dei file nelle cartelle, segnala il fatto che non riesce a completare la cosa in un percorso relativo.
"Bene" ho pensato. E' sufficiente mettersi a mano via FTP e fare l'upload di tutti i file ottenuti dal packaging Joomla_2.5.x_to_2.5.14-Stable-Patch_Package e sovrascriverli si a file della vecchia versione che a quelli nuovi che l'aggiornamento automatico ha provato a fare. Purtroppo il processo di aggiornamento si ferma su alcuni file che risulta impossibile eliminare perché:
- questi file hanno come owner apache (proprio lo user in esecuzione da parte dell'aggiornamento automatico di Joomla)
- questi file e cartelle hanno come previlegi in scrittura rispettivamente 644 e 755, pertanto si possono solo leggere e non modificare via FTP, visto che ci si logga con le credenziali FTP del proprietario del sito, d'ora in poi, a titolo di esempio, mywebsiteowner
Dopo averle provate un po' tutte, prima usando l'area amministrativa di PLESK, loggandomi sia come mywebsiteowner, poi come administrator del server, e non esserci riuscito, mi sono pure giocato la carta della connessione SSH al server, ma nemmeno qui è possibile effettuare l'escalation, per due motivi:
- administrator non riesce a mettere il naso dentro la cartella httpdocs/, proprietà dell'utente mywebsiteowner
- l'utente mywebsiteowner non riesce, nemmeno se loggato via SSH, a rimuovere gli stessi file che non riesce a rimuovere via FTP
Nemmeno l'escalation si riesce a fare diventando temporaneamente utente root, grazie a sudo root. Su questi server virtuali o dedicati Linux l'utente root è disabilitato e la strada per abilitarlo è un po' ostica, oltre che pericolosa.
In rete ho trovato una soluzione tanto semplice quanto geniale: è necessario fare in modo che l'utente apache elimini quei file o quantomeno ne cambi i previlegi in scrittura, mettendoli a 777 e mettendo qualche altro utente nelle condizioni di poterli cancellare. Ma come?
L'utente apache è proprio quello che sta interpreta gli script e le pagine php, per cui basterà scrivere una paginetta del menga in php!
'';
echo exec('chmod 777 /var/www/vhosts/mywebsite.com/httpdocs/mysubfolder/*');
?>
La cosa pare funzionare, per cui la rimozione dei file può essere intrapresa anche da qualche altro utente, via File Manager all'interno di PLESK, via SSH o anche via FTP usando il client FTP di preferenza.
Pare che l'edizione 2014 non si terrà a causa del comitato organizzatore dimissionario...
Per disabilitare l'invio giornaliero di questo messaggio, basta seguire questi passi:
- entrare in Home > System > Scheduled Tasks a partire dalla home page dell'area amministrativa di Plesk
- selezionare il task desiderato tra quelli schedati (potrebbe esserci il Daily script task e l'aggiornamento giornaliero dell'antivirus)
- commutare la voce di menu Scheduler notification da Send to the Default Email a Do Not Send
Così non riceverete più questo inutile e-mail tutti i giorni, ma lo script verrà lo stesso eseguito giornalmente all'ora programmata.
If you want to disable such e-mail message send, you need to follow this steps:
- enter in Home > System > Scheduled Tasks item from Plesk administration home page
- select the task being changed
- switch the Scheduler notification menu item from Send to the Default Email to Do Not Send
You won't receive such annoying e-mail message every day anymore, but the task will be executed painlessly.
Oggi la voglia di tornare in sella alla bici da strada era parecchia dopo lo stop forzato di quasi tre settimane, perciò non c'era da fare altro che assecondarla. E c'erano anche delle altre ragioni per preferire la stradale: anzitutto le mie ginocchia, soprattutto il destro, si sono lamentate non poco per l'intera settimana, tanto che la pausa da lunedì sera, dopo il giro delle Cave col Conte e Formenti, ci è voluto tutto per stemperare il fastidio.
In più non avevo affatto voglia di spingere duro e di sudare troppo a basse velocità, per essere magari bersaglio di pappataci e tafani. Cosi non ho manifestato le mie intenzioni fino all'ultimo, ma tanto ci ha pensato Paolo a tirare fuori dal cappello un giro tanto bello, quanto impegnativo.
"Andiamo a Revolto" recita uno dei suoi messaggi, a cui rispondo con un "Ok".
C'è però prima da fare un po' di riscaldamento, accompagnando Enrico in in bici fino a Monte Comun da amici di famiglia: ci mettiamo una buona oretta per salire sull'altopiano de Senago e, grazie al ritmo imposto da Enrico, questa salita non ha affatto pesato nell'economia generale della giornata.
Consegnato Enrico a quota 755 metri sul livello del mare ed aver bevuto il primo caffé, torno giù fluentemente a Stallavena, dove l'Orlando è pronto ad attaccare la Lessinia. Mi viene perfino incontro fini ai Molini di Alcenago, così la ciacola comincia prima e continuerà per 14 ore più o meno ininterrotte.
La Lessinia la aggrediamo dalla più consueta delle salite, cioè da Bellori a Lughezzano e poi per la strada vecchia che porta a Bosco. Nella capitale della Lessinia ci limitiamo a riempire la borraccia e, una volta tanto, saltiamo il turno da Pasticceria Valbusa, tanto c'è pieno di baretti e pasticcerie lungo la strada. Così senza tanto fiatare se ne vanno Valdiporro, San Francesco e Camposilvano e capitoliamo, come accordato, dalle Peroni a Velo Veronese.
Per me saccottino di mele, mentre per l'Orlando sfogliata alla crema è l'ordine al cameriere, circondati da motociclisti, qualche famiglia e gruppi di anziani.
Poi si scende verso Selva di Progno ed alla vista di Campofontana il pensero va all'Anonimo, che raggiungiamo prima via SMS e poi con una telefonata, il quale ci aggiorna sul fatto che hanno appena portato a termine le Gosse.
Al momento questa salita "impossibile" non mi ha ancora visto quest'anno, ma potrebbe anche essere che una volta la provo prima di tentare l'XCS Enduro 2013. Intanto io e Paolo ci fiondiamo sopra Selva di Progno, non prima aver perso e recuperato una borraccia sull'asfalto molto accidentato della SP13.
All'incrocio svoltiamo a destra e saliamo per Giazza: a questo punto nelle mie gambe ci sono già circa 1600 metri di dislivello, ma l'ascesa per l'estrema appendice della Valdillasi non è mai irta, tant'è che arriviamo a Revolto con una continuità di ciacola ineguagliabile. Solo una breve sosta alla fontana di Giazza per rabboccare lievemente le borracce e poi su di nuovo di rapportino.
Si è già fatta l'una abbondante, il dislivello ha superato ampiamente i 2200 metri, e presso il rifugio si va per una focaccia cimbra ed un tortino della Lessinia, quasi a placare il rimpianto per il tortino di mele di Passo Fittanze: un grosso vuoto ha lasciato nei nostri cuori. Io e Paolo anneghiamo però i dolcetti zuccherosi rispettivamente in Cocacola e birretta di qualità da 8°, tanto per prendere le successive curve e controcurve con l'opportuna disinvoltura che contraddistingue sempre l'Orlando.
Dopo aver ammirato questo scorcio di Lessinia orientale tra qualche raggio di sole e molte nuove, è la volta di tornare sui nostri passi, compiendo lo stesso percorso al contrario.
La discesa a Giazza la conduciamo passando dentro l'abitato e sbirciando qualche scorcio che non si trova da nessun altra parte in Lessinia.
Prima giù all'incrocio per Selva di Progno e poi la lunga ascesa per Velo Veronese, che però abbandoniamo per preferire la meno trafficata strada comunale per le contrade Schiavoni, Riva, Toi e Tecchie, sbucando così in discesa alla Purga e aumentando così il dislivello totale, ma la gamba gira ancora che è un piacere, nonostante questo svarione presenti qua e là delle pendenze degne di nota.
Superato il dentino che porta a Camposilvano, le nostre borracce gridano sete, dopo aver saltato la fontana del Pfaffen Mercante di Giazza, e facciamo così il pieno al rubinetto in piazza a San Francesco.
Ultime pennellate di curva verso Squarantello e Valdiporro, che il "tickerdislivello" suona i 3000 metri. Avanti c'è posto. Il ritmo di oggi è sempre stato opportunamente moderato e niente ci può fermare, se non un certo desiderio di carboidrati e zuccheri semplici.
Le nostre scorte di grassi ci fanno spingere oltre la Croce e contrada Masselli, poi su ad Erbezzo, Selvavecchia, Passo di Provalo, giù a Ronconi e la relativa fatica di giornata verso Sant'Anna d'Alfaedo. Ancora la crisi di zucchero, ma io e Paolo riteniamo auspicabile un piccolo rinforzino, spartendoci una Cocacola in due ed andando di Cornetto e Magnum, che l'orologio supera le ore 16 del pomeriggio.
Di buona lena torniamo a menare a Verdevalle e Corrubbio di Negrar, ma ci aspetta il dentino da Fane a Fiamene, con l'Orlando che lo affronta con un mordente da campione, ma poco dopo questo impeto si affievolisce e, su mio invito, saliamo saggiamente in souplesse in cima allo strappo, perché non finisce qui.
Il giro si conclude con altri 250 metri di dislivello gratis: da Vigo si prosegue per Monte Comun, dove la mia famiglia mi aspetta, mentre Enrico ha spianato completamente l'XC di Monte Comun.
Il ristoro finale, organizzata da Monica, è degno di nota a colpi di tartine con lardo di Sant'Anna, salame nostrano, prosciutto cotto scelto, nonché con fette spalmate di marmellata e Nutella.
Conteggiando anche i chilometri del rientro su Grezzana, saltano fuori 146,4 km e qualcosa come 3505 metri di dislivello. Diciamo che abbiamo cominciato alla grande le vacanze agostane in sella alla bici!
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