Di Marco Tenuti (del 17/08/2011 @ 23:55:23, in MTB, linkato 715 volte)
Metto volentieri anche qui sul mio blog il link all'articolo del Conte Savoia. Oggi in sei veronesi, il Conte, l'Orlando, Davide e Walter, il Bontempo e la Lonardelli, sono andati a provare il marathon della Valdifassa Bike. Poi tra una pausa e l'altra, l'obiettivo non è stato raggiunto completamente, complici troppe torte e brioches lungo il percorso.
Io non c'ero, ma cercherò di prepararmi adeguatamente all'evento tra meno di un mese. Cominciando proprio dal ritorno alla tripla...
Di Marco Tenuti (del 18/08/2011 @ 00:23:30, in MTB, linkato 924 volte)
Negli ultimi due giorni le mie ferie sono state caratterizzate da un paio di uscite in compagnia di Franceschino Signorini. Cominciamo con la prima, quella di martedì 16 agosto.
Martedì la bici da strada di Francesco non era pronta, pertanto abbiamo deciso per un bel tour ristretto della Lessinia in mountain bike, una cosa che mi consentisse di tornare a casa in tarda mattinata, senza compromettere il picnic con la famiglia. Dopo esserci trovati alle 7 passate al Ciao di Grezzana, ci siamo diretti subito verso località Pernisa per una Lugo-Praole a ritmo assolutamente alla "volemose ben". Tra i vari sterratini assaggiati nella dolce ascesa, l'escursione verso contrada Vurmi ed il lungo sterrato che, passando da contrada Chiurli porta a Boscochiesanuova passando per le serre di fragolina all'Oasi Casa di Nazareth.
La pausa brioches alla pasticceria Valbusa è consistita per il sottoscritto in un cappuccino ed un croissant integrale, mentre per il magrone di Francesco una pasta alla crema con analoga bevanda, e poi via di nuovo verso più alte altitudini.
Arrivati alle Scandole decidiamo di attaccare in direzione Baito dei Pastori, dove l'ascesa è bella irta, ma il fondo è molto buono e si sale senza mettere mai il piede a terra. La vista però della Foresta dei Folignani ripaga ampiamente delle fatiche e i tanti animali al pascolo coi campanacci al collo ci ricordano sempre di stare molto attenti a dove mettere le ruote...
Arriviamo a pochi metri da Bocca di Selva col Franceschino ormai con le batterie esauste, complice una settimana di vacanza a Minorca dove pare abbia preferito di gran lungo attività godereccie a quelle probanti della bicicletta, mentre per il sottoscritto sarebbe arrivato il momento di ingranare un'altra marcia o di continuare per un altro paio di ore con un ritmo da panzer, così decidiamo di tornare verso casa via asfalto, passando però per Santa Viola.
Dopo qualche chilometro dell'XC di Santa Viola edizione 2007 - dove io e Franceschino avevamo fatto coppia per la 3 Ore dell'epoca - ci ritroviamo a scendere a Villa Pavarana in direzione XC Grezzana 2010. Purtroppo su una canaletta metallica Franceschino si imbatte nel cedimento del suo tubeless anteriore, tanto che si piega perfino il cerchio delle sue Red Metal 29 XL.
A nulla serve la bomboletta del Fast: il tallone del tubeless non tiene l'aria e a Franceschino non rimane che scendere a valle a piedi. Anche le mie pompate con la magica pompa del Decathlon non sono sufficienti a contrastare l'aria che esce dal cerchio.
Purtroppo l'uscita si conclude col Franceschino a piedi in direzione Grezzana con la speranza di beccare la morosa, mentre il Marcante chiude la faccenda passando sul lunghissimo single track delle Saponette.
Niente da dire: ne è uscito un bel giro mai tecnico, sempre molto scorrevole, dove si può mettere a prova le capacità di resistenze dei biker. La Valdifassa Bike è sempre più vicina per il duo Turnover.
Di Marco Tenuti (del 18/08/2011 @ 00:50:42, in MTB, linkato 900 volte)
Franceschino non ci ha pensato due volte a fare il bis col sottoscritto stamattina. Dopo la bella uscita di ieri in mountain bike, ho invitato lo spilungone di Rosaro a sistemare la sua bici da strada per l'uscita odierna, perché anche la stradale merita sempre le attenzioni del caso. Pertanto il Signorino si è presentato con la Gigliola di righettiana memoria, con qualche aggiornamento, tanto da attestarsi sui 7,3 kg, grazie a pipa e curva nuove, oltre ad una bella coppia di Fulcrum Racing Zero.
Anche oggi sono io a fare mentalmente un mio tragitto, che è stato accettato un po' col naso storto dal Cesco, però gli ho ribadito che a Moena lo aspettano quasi 3000 metri di dislivello, quindi è il caso di insistere con la preparazione, onde incappare in figuracce.
Anche stamattina l'appuntamento è stato molto anticipato. Alle 7.05 ci incrociamo all'altezza di Marzana e risaliamo la Valpantena con un vento in faccia, che non si augura mai nessuno di trovare, ma ce ne facciamo una ragione ed arriviamo a Bellori ad una media poco soddisfacente, molto più vicina ai 20 km/h che ai 30.
L'ascesa per il Vaio della Marciora fino a Barozze lo facciamo con un tempo poco decoroso, col Franceschino che si avvantaggia del suo peso piuma per staccarmi sul muro al 13% sotto Ponte di Veja.
Arrivati però ormai a Barozze la sua forza di volontà cede per un attimo e intende lasciarmi da solo al programma di giornata: Fosse-Martellengo-Col di Pealda Bassa. Io dico "cosa vuoi che sia" e prometto che andrò piano: siamo arrivati a Fosse e sono neanche le 8.15, il mattino ha l'oro in bocca!
Non l'avevo più fatto il Corno d'Aquilio dal 2008, quando tra l'altro non era ancora asfaltato. Oggi l'ho percorso senza quasi accorgermene. Saliamo però ad un ritmo assolutamente blando, col mio cuore stanco sempre tra i 120 e i 140 bpm. Allo scollinamento Franceschino mette pure il 52 e prova a scattarmi in faccia, ma vi risparmio l'epilogo.
Dopo qualche foto sotto la freccia della Lessinia Bike, che indica di buttarsi a capofitto verso Sega di Ala, scendiamo in un men che non si dica e torniamo su subito a Passo Fittanze per il meritato tortino di mele - per me il terzo in cinque giorni, tanto che mi merito lo "sconto amico"!
La pausa la facciamo sfogliando la Gazzetta dello Sport, mentre la discesa verso Erbezzo ce la facciamo ciucciandoci volentieri le scie fino a fondovalle, sempre con velocità ragguardevoli. Il giro si chiude in via Carrara al negozio Turnover, dove il Bosca in vacanza in Croazia è stato richiamato in fretta e furia alle armi, dopo il forfait di Remo Rossi per infortunio da "panco giochi".
Oggi pomeriggio infine un bel recupero delle microlesioni muscolari grazie alle proprietà curative della greola. In ogni caso domani giovedì 19 agosto, salto il turno per dedicarmi anima e core alla famiglia.
Di Marco Tenuti (del 18/08/2011 @ 14:41:28, in MTB, linkato 1021 volte)
Nelle ultime due settimane continuo a girarci intorno e ci casco sempre nel tortino di mele di Passo Fittanze.
Dopo essere stato accompagnato da Paolo venerdì scorso, da Paolo ed il Conte domenica ed infine da Franceschino ieri, questa volta l'attacco al tortino lo faremo dalla salita più irta, ossia la Sdruzzinà-Sega di Ala.
L'invito mi arriva direttamente da Simone Pasetto, il quale partirà di buon'ora dalla sua San Briccio e si collegherà col sottoscritto in bassa Valpantena abbastanza presto nel mattina.
La mia unica volta sulla Sdruzzinà è stata nell'ormai lontano 2007 ad una settimana dalla Divinus Bike 2007, quando ero salito agevolmente sulla Scaletta, con un improbabile abbigliamento da uomo nero con pelo nero sulle gambe ed eccezionalmente scortato dallo zio Righe, l'uomo che mi ha introdotto alle gioie e fatiche della bicicletta. Sabato mattina sarà invece la mia prima volta in sella alla stradale su queste pendenze proibitive e mi avvarrò della compact SRAM da 34 e del 26 come ultimo pignone per risalire l'irta via.
L'intenzione è quella di arrivare nella frazione del comune di Ala, scendendo dalla Peri-Fosse, per cui direi di scrivere giù il percorso e la cronotabella:
ore 7.00: partenza dall'est veronese per Pasetto
ore 7.40: appuntamento presso Pasticceria Rossini a Quinto di Valpantena
ore 8.55: arrivo a Fosse e discesa verso Peri
ore 9.30: partenza da Sdruzzinà, Ala
ore 10.50-11.00: passaggio a Sega di Ala-Passo Fittanze con annessa sosta a base di tortino di mele, cochetta e/o cappuccino
discesa verso la Bassa Valpantena
ore 11.40-12.00: sciogliete le righe a Quinto
Il giro previsto è di circa 88 km e 2100 metri di dislivello totali. State sintonizzati per eventuali modifiche al programma.
Di Marco Tenuti (del 21/08/2011 @ 21:24:47, in MTB, linkato 1636 volte)
Sean Coffey della Ritchey Design ci dà una breve anticipazione del primo set di ruote in carbonio di Ritchey, le Vantage II. Già predisposte per pneumatici tubeless con uno straordinario peso di 1537 grammi, questa nuova coppia per la stagione 2012 presenta una costruzione con telaio in monoscocca di carbonio, mozzi WCS e raggi DT Swiss.
modello nuovo per il 2012
costruzione in carbonio monoscocca (solo due costruttori al mondo usano questo cerchio)
cerchio rinforzato, più leggero e più resistente
mozzi Ritchey WCS, con 6
6 passaggi con 12 punto di ingaggio a microfrizione
Compatibile col sistema dischi freno Shimano
raggi DT
compatibile col liquido Stan's per tubeless
peso di 1537 grammi, decisamente leggero per una ruota da 29er
Di Marco Tenuti (del 22/08/2011 @ 11:47:19, in MTB, linkato 3275 volte)
Quella di fare la salita Sdruzzinà-Passo Fittanze è un'idea malsana che per fortuna non è così insistente nelle nostre menti di ciclisti improvvisati quali siamo, però ogni tanto questo desiderio masochistico riemerge ed echeggia a noi veronesi salite difficili come la Peri-Fosse, la Sdruzzinà e Punta Veleno. E' così che io e Simone Pasetto già giovedì ci siamo accordati per andare a farla con le nostre superleggere, io con la mia performante Addict, lui con la sua nuovissima Specialized da sbavo, sia come estetica che come allestimento.
All'appuntamento di sabato mattina alle 7.45 al ritrovo della Pasticceria Rossini a Quinto con mia sorpresa ci sono non solo il Pasetto, ma anche il Bontempo ed uno dei fratelli Andreis, Marco per la precisione. Lungo la risalita aspettiamo per qualche minuto l'Orlando a Grezzana, mentre il Pisani all'altezza di Bellori si aggiunge con la sua Superfly da 29. Davanti a noi, a mia insaputa, anche il Giorgio Bellamoli con la Felt 29 che era partito su per il Vaio della Marciora con qualche minuto di vantaggio su di noi, temendo di perdere le nostre ruote da bici da strada, invece Giorgio si troverà assolutamente a suo agio fino alla fine con le sue ruotone ed una sua preparazione atletica assolutamente invidiabile.
La nostra velocità di risalita fino a Barozze è assolutamente tranquilla e alla portata di tutti, tanto che procediamo compatti tra una ciacola e l'altra, ben consapevoli di quello che ci aspetterà più avanti nel corso della giornata.
Arrivati a Fosse non siamo gli unici a scendere in Valdadige per l'impresa stagionale: tantissimi sono i ciclisti che risalgono la famosa Peri-Fosse, ma noi ci imbattiamo proprio in alcuni del GS Raldon e di Lamacart che, come noi, si stanno dirigendo verso la frazione di Sdruzzinà. Ed è proprio uno di loro a fare il ritmo in Valdadige: in situazione di fastidioso controvento, ma dotato di padellona Rotor un loro "piccolino" si mette a martellare come un ossesso, tanto che all'arrivo a Sdruzzinà la svolta a destra è talmente brusca, che ci mettiamo una manciata di secondi a convincere i nostri a scendere dal treno e a fare la pausa brioche.
Così, mandati a quel paese gli amici battibistecche Lamacart, proseguiamo per altri due chilometri fino al paesotto di Ala, dove facciamo fatica a trovare un baretto aperto, ma in pieno centro finalmente troviamo caffé, cappuccino e brioches per tutti, oltre alla fontana pubblica dove rabboccare le borracce.
Il tempo di godere della pausa e della brezza in direzione sud verso Sdruzzinà è sempre troppo poco. Prendiamo la salita con un ritmo sobrio, ma il primo strappetto al 15% prima del primo tornante è subito cattivo, tanto che ci sfilacciamo subito e assaggiamo subito i battiti cardiaci di una vera salita.
Arrivati però al primo tornante panoramico, ci accorgiamo che il dislivello guadagnato è già importante, però è il caso che tutti si fermino per la foto di rito. Da lì in poi ognuno salirà col proprio ritmo, con l'Andreis davanti assieme al Pianista Bontempo che suona per tutta la salita la sinfonia del 39-25, mentre il resto della truppa procede più agevolmente con le guarniture compatte. Ancora più a loro agile agio sono nelle retrovie Alessandro e Giorgio, che grazie alle rapportature delle loro MTB, non conoscono difficoltà particolari anche sulle pendenze più accentuate.
Vi risparmio la cronaca della salita: sapete più o meno di cosa sto parlando, per cui la quota di mille metri sul livello del mare arriva abbastanza presto, ma che fatica col 34/26 che pare proprio un rapportone!
Ormai arrivati al pezzo finale, cioè ad un chilometro dall'abitato di Sega di Ala, siamo più che mai sgranati: davanti sempre Andreis ed il Bontempo, a seguire l'Orlando e Pasetto, con quest'ultimo che si ferma a riempire la borraccia alla fontana di Sega, seguo io ultimo tra gli stradisti e a seguire un ruspante Giorgio sempre a vista, mentre Pisani tribola un po' più di tutti con la sua 29er.
Io sto bene e, superato l'abitato di Sega di Ala, mi ritrovo ancora col miocardio che spinge molto bene e torna a conoscere ancora frequenze oltre i 170 bpm, tanto che rientro praticamente sui primi, anche se fino alla sella di Passo Fittanze vengo scortato dal mio fido gregario Paolo e a ruota anche il Signore delle Antenne, in zona a provare con l'altro Andreis la Lessinia Bike.
Passo Fittanze è conquistato in un'ora e 20 minuti, così ci scappa Cocacola per tutti, mentre per i tortini di mele esercito un'azione imperiosa: rinuncio a mangiarlo, ma ne faccio mettere da parte tre per il pomeriggio, quando verrò su nuovamente in macchina con Elisa ed i bambini.
Aspettiamo un po' preoccupati i due biker con le 29, che si erano fermati a fare il "pieno" a Sega di Ala, ma quando li vediamo arrivare al monumento sul passo, siamo più tranquilli. Da lì in poi è un sciogliete le righe, col Cesco Pedron che carica sul furgone oltre alla sua MTB, anche la bici dell'Andreis, l'Orlando sente invece il richiamo dell'alpeggio e ci saluta, mentre il Pisani opta per scendere a casa passando per Bosco.
Siamo invece io, Simone e Giorgio Ganassa a scendere nella calura della Bassa Valpantena per la via più breve, cioè via Erbezzo e Bellori, portando a casa 94 km totali.
Non è che morissi dalla voglia di farla la Sdruzzinà, certo prima di sabato l'unica volta che l'avevo fatta, era nel 2007 ed in MTB, così valeva la pena "provarla" anche con la bici da strada, anzi con una superleggera come la mia. Per carità, la Sdruzzinà, fatta con una bici da meno di 7 kg ed un ultimo rapporto da 34-26, è qualcosa di fattibile ed abbordabile a tanti: "va ben, son contento, te sì sta brao"; penso che rimarrà ancora lì per un po' nel suo angolino in Valdadige all'ombra del Corno d'Aquilio.
Come da oggetto, metto in vendita un paio di banchi RAM da 1 GB cadauno. Trattasi di SO-DIMM RAM DDR3 PC10600S a 1333 MHz.
Questa RAM proviene da un hardware nuovo di casa Apple ed è stata usata si e no per tre settimane. Può essere installata in tantissimi portatili di nuova generazione o in parecchie serie di Mac Book, Mac Book Pro e Mac mini.
Il prezzo è 25 Euro, trattabilissimi. Se siete interessati, contattatemi pure via e-mail, Facebook o come volete.
Di Marco Tenuti (del 24/08/2011 @ 14:00:02, in MTB, linkato 947 volte)
Dal piccolo book fotografico fatto la settimana scorsa a Monte Comun, sono orgoglioso di mettere qui sul mio blog la foto di me e Tommasino sopra alla Scaletta, fedele compagna di ben cinque annate in MTB. Dovrebbe essere Enrico a prenderla prossimamente in consegna: per Tommaso ce n'è ancora invece da pedalare in casa...
Di Marco Tenuti (del 25/08/2011 @ 12:09:07, in MTB, linkato 1564 volte)
Griez è una frazione che, assieme a Maregge, rappresenta a mio modesto parere una po' la frontiera per la Lessinia, perché se Boscochiesanuova è la città, il caos, la vita in alcuni momenti dell'estate veronese - basta provare ad accaparrarsi una brioche alla pasticceria Valbusa - questa località è a tutti gli effetti ai confini tra il bianco della Lessinia innevata in inverno ed il verde dei pascoli estivi in estate. Tutto quello che sta sotto Griez non è vera Lessinia...
Griez è anche il nome di un prototipo Chesini, una bici da 29er le cui foto girano sulla rete già da qualche mese. Che ci sia anche lo zampino del Giury, che ha disegnato la grafica di questa bici, me ne ero accorto da tempo. In ogni caso non posso fare altro che complimentarmi sia per la grafica che per il nome dato a questo mezzo, che richiama inequivocabilmente la Lessinia da farsi in bici, dove questa 29er non può che trovarsi a suo agio.
Lungi da me dal chiamarla Chesinon per via delle sue ruotone, visto che questo appellativo viene abitualmente attribuito ad alcune mountain bike di metà anni novanta che tanti veronesi tengono ancora in cantina, me compreso, e che hanno caratterizzato l'esordio al fuoristrada ciclistico per chi non si poteva permettere qualche funambolico mezzo di origine statiunitense... questo Chesinon da 29 ha tutta l'aria di essere una gran bici leggera per l'uso il più versatile.
Dopo le anticipazioni di qualche giorno fa e' ora completa, la prima 29 del 2011/12: GRIEZ C8. Il telaio ad altissimo modulo T800 doveva essere accompagnato da componenti altrettanto validi, scelta non facile volendo proporre una 29 abbordabile. Dopo serrate discussioni e concludendo che il Boss ha sempre ragione, ecco il risultato: gruppo SRAM XO 2x10 con guarnitura KCNC 40-27. Ruote American Classic. Freni Avid Elixir R. Forcella RockShox Reba RL. Componenti Ritchey con attacco manubrio 17 gradi negativo. Sella Selle Italia SLR. Pedali Exustar. Grafica by Giury. Ma non rimarra' da sola, i test per la seconda 29 con forcella rigida stanno per iniziare...
Di Marco Tenuti (del 25/08/2011 @ 12:20:23, in MTB, linkato 1093 volte)
Visto che le temperature in pianura ed in vallata sono decisamente impegnative per uscire la sera - e se ne sono accorti tutti gli amici del Papataso Fans Club che ieri sera hanno preso parte alla notturna - il buon Paolo Orlandi propone una notturna per venerdì sera, venerdì 26 agosto, in cui si parte e si arriva in quota, lasciando perdere le altitudini inferiori ai 1000 metri.
Attualmente niente è definitivo e certo, però una bozza è già stata definita o da parte di Paolo. Mancherebbe solo da contattare quelli del rifugio per assicurarsi di trovare la cena per un congruo numero di persone, però per poter fare questo è necessario stabilire con certezza in quanti siamo: l'alternativa è quella di portarsi dietro uno zaino con uno spuntino faidate. Questo il programma:
partenza dal Griez
scavalcamento della dorsale e discesa verso le Scandole su sterrato
attraversamento del Vaio e salita su asfalto verso Erbezzo e quindi verso il bivio del Pidocchio
Translessinia fino a salire su al Rifugio Primaneve
cena/ristoro al rifugio
discesa sterrata fino a Bocca di Selva e poi su asfalto fino al Grietz
Il giro non è corto, ma scorrevole e comunque relativamente rapido, visto che per buona parte si è su asfalto!
L'orario di partenza dovrebbe essere verso le 19 per arrivare al rifugio verso le 21-21.30. Il rientro è previsto non prima di mezzanotte, ma dipende fortemente da quanto rimarremmo fermi al Primaneve. Per la questione luci il buio della notte dovrebbe abbracciarci mentre stiamo salendo sull'asfalto verso il Pidocchio, mentre la percorrenza dello sterrato della Translessinia al buio non rappresenta affatto un problema.
Se siete interessati a prendere parte, ricordate di farmi uno squillo, un'email o un SMS.
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