Di Marco Tenuti (del 14/06/2011 @ 23:50:42, in MTB, linkato 1902 volte)
Roby@bike di MTB4all mette online un video dell'Atestina Superbike corsasi domenica scorsa a Este (PD).
Nel video le battute iniziali col primo chilometro nel centro abitato e la salita iniziale verso Calaone e poi la lunga discesa in single track dal Monte Ventolone.
Di Marco Tenuti (del 14/06/2011 @ 09:15:54, in MTB, linkato 2747 volte)
Domenica scorsa, 12 giugno, a differenza di tutti gli amici veronesi che correvano nel soavese per la granfondo denominata Soave Bike - che tra l'altro io non ho mai corso in questi miei cinque anni di gare - per me era in programma da tempo la settima trasferta del cammino Prestigioso 2011, la Atestina Superbike. La cosa, a dire il vero, era stata studiata ancora a novembre, quando decidevo di non iscrivermi al Lessinia Tour, in favore del Prestigio 2011 e, vista la concomitanza, ho preferito in tutte le situazioni dare precedenza al circuito nazionale organizzato dalla rivista Compagnia Editoriale.
L'avvicinamento ad Este, città di partenza ed arrivo di questa granfondo, avviene molto più rapidamente di quello che pensavo, lungo alcune delle direttrici tra le province di Verona, Vicenza e Padova, e cioè in un'ora dalla Valpantena arrivo ad Este, transitando prima sulla Porcilana e poi muovendomi da San Bonifacio verso Lonigo e poi per Noventa Vicentina.
Ormai arrivati ad Este il colpo d'occhio è di avere di fronte delle enormi piramidi che spiccano dalla pianura veneta. Fanno quasi impressione alla sola vista e non fanno pensare a nulla di buono a quello che si troverà in gara. I Colli Euganei, visti da Padova, sembrano qualcosa di molto più mansueto e placido, ma quando li si vedono da sotto, il primo istinto sarebbe quello di prendere la bici o la macchina e di girarsi verso casa. Un altro pensiero che passa per la mente è più o meno del tipo: "Gli organizzatori non saranno così crudeli da farci andare sotto tutte le antenne che sovrastano ogni cocuzzolo, vero?".
Effettivamente la gara, come tante altre del Prestigio, non l'ho mai provata, mi sono solo limitato a "provarla" al computer con Google Earth, ma si sa che le pendenze virtuali non ti rendono assolutamente consapevole di cosa ritroverai nella realtà.
Dopo qualche minima difficoltà nel riuscire a parcheggiare a zero metri dalle docce e dal pasta party, finalmente mi reco al Palaeste per ritirare dal mio collega di lavoro, coinvolto anche lui nelle operazioni organizzative, il pacco gara. Poi mi capita di incontrare un po' tutti i compagni di avventura del Prestigio 2011, cioè tanti Sbubbikers, gli amici di Presa XXII, oltre a Basa ed altri del forum di MTB-forum.
Incontro anche l'altro mio compagno di squadra alle prese col Prestigio 2011, Paolo Formaggi, e con lui salgo per buona parte della prima salita verso Calaone, come riscaldamento, così ci scambiamo un bel po' di opinioni sulle nostre rispettive esperienze e relative aspettative.
In griglia entro a mezz'ora dal via, dove chiacchero con Rino del Presa 22 e il Busni degli Sbubbi. Al nostro fianco il product manager delle ruote Fulcrum, che porta in gara il solito telaio Fulcrum, usato per le foto dei cataloghi, oltre ad una coppia di indistruttibili Fulcrum Red Carbon XRP, delle "gran rue", su cui sbaverò per un buon quarto d'ora.
Il clima ed il contesto della partenza è assolutamente eccellente: la via centrale della partenza è artisticamente molto bella, la musica è quasi a palla, lo speaker è di quelli giusti e tutto attorno è un pullulare di gnocche accompagnatrici, che è sempre un bel vedere, prima delle fatiche di una gara. Tre, due, uno, via: si parte e subito su a tutta per la salita verso Calaone. Qua non c'è molto da scherzare: tutti salgono a tutta ed io rientro sul mio riferimento di giornata partito nella griglia davanti a me, cioè Achille, Paride Antolini, il mio vate dell'esperienza prestigiosa. Starò con lui per tutta la gara. Molto spesso sarà lui avanti, altre volte sarò io, ma un flebile elastico ci terrà attaccati fino agli ultimi metri di gara.
La gara non ha nulla da spartire con altre gare finora viste nel Prestigio 2011: niente di pedalabile o di scorrevole, dove un passistone come me può allungare ed andarsene via. Le salite sono tutte belle irte: spesso si tratta di muri su cemento o su sterrato con pendenze che vanno ben oltre il 20%. In tante situazioni non ho molte alternative, se non scendere dalla bici e spingere, perché non si riescono a scalare col 27/32, ultimo rapporto di cui dispone la mia Scaletta, ma tant'è: anche altri col padellino sono nelle stesse condizioni.
Parecchie sono invece le difficoltà incontrate in discesa, perché sono quasi tutte in single track o su carrareccia, dove la traiettoria ideale è unica, mentre fuori dalla linea solo pietre smosse ed eventualmente appuntite, alché nessuno vede il caso di prendersi inutili rischi.
Alquanto insolito l'incontro "ravvicinato" con un bel serpente da 120 cm lungo il sentiero dei Sette Guadi: un "angio" biancoverde mi attraversa davanti all'ultimo e non posso fare altro che passarci sopra con le ruote.
Per il resto il Muro del Pianto, la più blasonata difficoltà di giornata, se ne va senza particolari patemi, mentre è il Monte Cero a mandare in riserva la mia carica di energia. Per fortuna, dopo aver scollinato, riesco a mandar giù le ultime albicocche essiccate che avevo al seguito e riesco a non perdere il trenino che si era formato dietro Paride. O meglio: il trenino lo avevo praticamente perso davanti a me di quasi duecento metri, ma sulla discesa di Calaone, riesco a menare come un folle, portandomi a quasi i 70 km/h e riuscendo così a riagguantarlo poco prima di entrare nel ciotolato sopra le mura del Castello di Este, splendida cornice per il finale di gara.
La classifica TDS dice che il mio piazzamento è il 231° assoluto, 39° di M2, su circa 750 arrivati. La vittoria assoluta va invece all'Elite Ramon Bianchi, da quest'anno in forza al team Full Dynamix di Marostica.
Il ristoro finale è assolutamente desiderato e sospirato: è praticamente una grande macedonia nella piazza centrale della città, con nettarine e banane a volontà e col melone già affettato a spicchi a farla da padrone. Faccio abbastanza presto per le operazioni conclusive e così mi dirigo alle fresche docce ed al pasta party sul parquet del Palaeste: un ottimo pasta party con la classica pastasciutta, il dolcetto alla marmellata e fette di prosciutto crudo a volontà, in compagnia del collega Daniele, sua moglie Raffaella e altri suoi compagni del team Adventure & Bike.
Non mi rimane che salutare Agostino Andreis, il tregnaghese del Team Olympia, anche lui obbligato a correre qui ad Este per dovere di federazione, in quanto Elite, e salire in macchina per il ritorno verso casa.
Con queste due ulteriori stelle, mi attesto a quota 16 nel percorso del Prestigio MTB 2011. Tra due settimane scarse è la volta nientemeno che del Montello, ossia della Gunn Rita Marathon a Montebelluna, dove cercherò di portare a casa 4 stelle pesanti a "fianco" dei big mondiali, Tommasino permettendo. L'ultima stella mancante, al momento, andrò a raccoglierla alla Lessinia Bike, anche se la gara vale due stelle. Poi vedremo cosa riuscirò a fare a settembre, perché quest'anno non voglio fermarmi al minimo sindacale. La voglia di pedalare in MTB e di girare l'Italia delle Marathon MTB è sempre molto forte e si fa davvero fatica a placare.
Di Marco Tenuti (del 11/06/2011 @ 10:26:10, in MTB, linkato 1404 volte)
Ha finalmente visto la luce EL PORTON DEI BIKER VERONESI, cioè il portale e blog di tutti i veronesi amanti della MTB. Un'iniziativa di Cactus, al secolo Andrea Giglio, in forza al team Bibike Andreis, assolutamente il più prolifico ed attivo della comunità dei blogger di MTB, non solo a livello veronese, ma probabilmente a livello nazionale e mondiale, che ha voluto abbracciare tutte le singole iniziative dei singoli blogger, in modo che il canale di informazione sia ancora più ricco e tematico.
Qual è la caratteristica che accomuna tutti questi blog ed i rispettivi blogger? In primis la passione per la mountain bike, senza dubbio. Poi l'amore per il nostro territorio, quello veronese, che è dominato dalla Lessinia, il terreno ideale per la mountain bike e poi anche dalle valli prealpine veronesi e cioè la Valpolicella, la Valpantena, la Valdillasi e la Valdalpone, senza dimenticare la zona del Garda e del Monte Baldo, oltre alle colline minori come quelle di Custoza ed i corsi naturalistici della Bassa Veronese a fianco dell'Adige. Ma anche l'amore per la convivialità e la buona tavola, che a Verona e nella provincia è motivo di grande orgoglio e di distinzione.
Nei blog comunque non si parla solo di mountain bike, di bici, ma siccome i blogger che scrivono sono prima di tutto persone che lavorano, che hanno dei sentimenti e delle famiglie, ci potete trovare un po' tutto quello che riguarda anche la loro vita privata. C'è da dire però che la gran parte dei blogger, oltre che essere biker, partecipano spesso a gare in MTB in provincia, ma anche fuori provincia, per cui la copertura informativa su questo o quell'evento agonistico è pressoché totale. Pertanto leggete molto spesso della leggenda, cioè di Lessinia Legend, ma anche di Divinus Bike, di Lessinia Bike, del Durello, della Soave Bike, della Baldo Bike Event, della Benini, di tutte le gare del cross-country dell'XC Verona, della San Valentino di Locara, della suggestiva GF Paola Pezzo - Città di Garda, della Tre Valli, ma anche di altre manifestazioni minori e meno importanti, come tutte le uscite in compagnia, gli allenamenti e le frequentatissime notturne in compagnia.
D'ora in poi anche qui, sul mio blog, campeggerà a fianco il logo del ring, ma se ve lo volete segnare tra i bookmark, ecco qui l'indirizzo di cui prendersi nota:
Di Marco Tenuti (del 10/06/2011 @ 10:48:55, in MTB, linkato 1177 volte)
A distanza di una settimana il Papataso monta i filmati di Gianluca Tommasi, che insegue il gruppetto di testa e poi fa sfilare sotto la propria telecamera i compagni di squadra Focus...
Di Marco Tenuti (del 08/06/2011 @ 16:59:20, in MTB, linkato 1260 volte)
Dopo essere già apparsa a listino la forcella top di gamma di casa DT Swiss per le bici da 29 pollici, ora è la volta della regina delle forcelle per le front, ossia la SID.
Trovate le presentazioni e le recensioni a questi link:
Di Marco Tenuti (del 06/06/2011 @ 16:34:38, in MTB, linkato 889 volte)
Si è concluso il mio lungo weekend di gare nel veronese. Non avevo mai corso due gare a distanza così ravvicinata, cioè tre giorni l'una dall'altra, ma c'è da dire che la seconda l'ho corsa ad un ritmo assolutamente abbordabile ed alla fine si è trattato di un perfetto allenamento in vista dei prossimi impegni di giugno, cioè la Atestina Superbike e la Gunn Rita Marathon, appuntamenti in giro per il Veneto, dove andrò a raccogliere altre preziose stelle Prestigio MTB 2011.
Prima, giovedì 2 giugno, la Lessinia Legend in versione Marathon, cioè 2200 metri di sgrepani e 72 km, poi, domenica 5 giugno, in sostituzione di un mio compagno di squadra, la Gran Fondo Damiano Cunego, in versione media, cioè 98 km e 1880 metri dichiarati, in realtà 92 km e meno di 1600 metri di dislivello in salita.
A dirla tutta per tutta la giornata di venerdì, le gambe non erano il massimo, ma neanche sabato erano un granchè. Invece è bastata una pedalatina da Quinto fino allo Stadio Bentegodi in compagnia del Bosca, di Federico Birtele, della Silvia Benedetti e di Damiano Formenti per rendermi conto che il recupero era completo e son bastate sostanzialmente 72 ore per ritornare in perfetta forma dalle fatiche della Lessinia Legend.
Le mie aspettative per la Cunego non erano assolutamente state fissate, tanto è vero che l'ho affrontata da cicloturista, con l'unico obiettivo di portarla a termine, cosa che però ho fatto egregiamente, cercando di mettermi a disposizione delle donne del team, per quanto potessi aiutarle.
Così, dopo aver invano aspettato la Laura Bogoni e la Marta Maccacaro a Passo Provalo, ho deciso di involarmi da Erbezzo fino a San Mauro di Saline, dove rientravo sulla Silvia Benedetti, che ho in qualche modo accompagnato fino all'arrivo in Borgo Santa Croce. Durante il pezzo in quota, mi sono preso il lusso di viaggiare spesso a velocità doppia degli altri concorrenti - stiamo però parlando di cicloamatori con un passo decisamente diverso dai primi, che erano già lanciati verso l'arrivo della gara. In tanti hanno provato invano a tenere la mia ruota, ma dopo 2-300 metri nei pezzi pianeggianti, si staccavano inesorabilmente. Avrò superato almeno 500-600 concorrenti e penso di aver subito 0 - ZERO - sorpassi. Insomma se volete sentirvi dei Contador in una granfondo su strada, mettetevi ultimi e poi risalite la china, come ho fatto io ieri... più ganassa di così, non si può!
In ogni caso penso di aver onorato la maglia e le gare veronesi al meglio. C'è da dire che Lessinia Legend è una gara con una appeal rinnovato ed in grande crescita, mentre sulla qualità dell'organizzazione della GF Cunego ci sono tante cose da rivedere, in primis l'elevato numero di partecipanti.
Di Marco Tenuti (del 02/06/2011 @ 17:57:01, in MTB, linkato 889 volte)
Portata a casa la mia quarta Lessinia Legend. In pochi accettano il guanto della sfida sul percorso lungo. Io lo raccolgo e porto a casa l'84° posto assoluto, 20° di categoria M2. Parliamo di una MARATHON di 72 km e 2200 metri di dislivello, roba da duri e puri e tra l'altro tutta in quota, con quota massima 1700 m slm e quota minima circa a 600 m slm.
La gara l'ho corsa tutta dall'inizio alla fine assieme al mio compagno di squadra Anonimo Turnover e ci alterniamo per tutta la gara a distanza.
Complimenti davvero a Michele che ci ha creduto fino alla fine ed è venuto a prendermi! Ha davvero spremuto tutte le gocce del suo limone ed ha scalato il cementone finale meglio di un Elite!
Di Marco Tenuti (del 01/06/2011 @ 19:42:37, in MTB, linkato 909 volte)
A dire il vero l'avevo già lavata ancora l'altroieri, per cui stasera mi son limitato ad andare giù ed attaccarci il numero, il 105, "Viva lo zoo" direbbe qualcuno. Domattina, prima di partire una bella oleata alla catena, pedali e agli steli della forcella e via.
Per la mia devota Scaletta sarà la quarta Lessinia Legend, mica pugnette!
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