Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Non ci avrei minimamente creduto, fino a quando non ho installato sul mio computer la beta pubblica di Opera 10. Questa volta i programmatori di Opera si sono davvero superati.
I requisiti minimi dell'hardware sono però importanti e richiedono un processore a doppio core, Windows XP col Service Pack 3 o Vista col Service Pack 1 e ovviamente una webcam o una telecamera collegata via porta USB2 o Firewire con un CCD con qualità decente.
Se volete leggere l'articolo tradotto in italiano, lo trovate su Macitynet a questo indirizzo:
http://www.macitynet.it/macity/aA37344/con_opera_10_beta_si_puo_navigare_con_le_gesture_facciali.shtml
Altrimenti vi rimando alla pagina ufficiale comparsa nel Lab di Opera:
http://labs.opera.com/news/2009/04/01/
In questi giorni sono alle prese con un lavoro di localizzazione di un sito internet in varie lingue, tra le quali molto "estreme" come arabo e cinese e mi sono scontrato con problemi a cui non sono molto abituato, ciononostante in rete ho trovato molto utili alcuni articoli e letture, come quello di Ettore Peyrot postato sul forum di HTML.it, che riporto qui integralmente.
Il problema è che una bandiera, per definizione, individua una nazione e non una lingua. E' quindi sbagliato indicare una lingua con la bandiera di una nazione, per principio. Che molti non lo sappiano (o non ci pensino) e pratichino questo "standard", non cambia nulla sull'errore di principio, e fa sorridere chi di localizzazione e traduzione si occupa per mestiere. L'unica eccezione, volendo essere pignoli, è l'Esperanto, che ha una sua bandiera creata appositamente per identificare la lingua e non una nazione specifica.
Errore quindi, senza dubbio alcuno, ed errore che, oltretutto, comporta conseguenze spesso negative per la "leggibilità" dell'indicazione ed in molti casi anche per la "accettabilità" della stessa da parte di settori più o meno vasti di utenza.
Ovvero, le bandiere UK o US non possono/devono indicare la lingua inglese, che è parlata anche in molti altri Paesi, come la bandiera della Francia non può/deve indicare la lingua francese, quella della Spagna la lingua spagnola, quela del Portogallo la lingua portognese, ecc. La "accettabilità" della indicazione implica che un australiano cliccherà meno volentieri su una bandiera US per leggere una versione in inglese, un brasiliano cliccherà meno volentieri su una bandiera del Portogallo per leggere una versione in portoghese, un messicano/argentino/ecc. cliccherà meno volentieri su una bandiera della Spagna per leggere una versione in spagnolo.
Per non parlare della lingua araba, dove l'utilizzo di una bandiera piuttosto che un'altra può significare il netto rifiuto di visitare una versione linguistica da parte di qualche milione di utenti che vedono tale nazione come fumo negli occhi. Senza dimenticare che la diffusione di Internet in aree geografiche sino a pochi anni fa poco interessanti come bacino di utenza, ma oggigiorno sempre più ricche di possibilità commerciali, rafforza ancor di più situazioni di "inaccettabilità" per un identificativo geografico/nazionale da parte di utenti che parlano determinate lingue, e che possono identificare la bandiera della nazione che "abitualmente" o "istintivamente" (per chi naturalmente ignora tutto o quasi della storia/tradizioni/ecc. locali) viene usata per tale lingua come la "bandiera del nemico/oppressore/traditore".
Molti esperimenti hanno quindi dimostrato come l'utilizzo di bandiere possa ridurre di molto la visibilità di una versione linguistica. Non solo per una questione di "fastidio campanilistico" (es. "sono americano e non clicco su una bandiera UK per leggere una versione in inglese", "sono austriaco e non clicco su una bandiera della Germania per leggere una versione nella MIA lingua madre, il tedesco", ecc...) ma spesso anche per una questione di effettiva "non conoscenza" (quanti brasiliani credete che conoscano e siano in grado di individuare una bandiera del Portogallo come espressione di una versione in portoghese? Quanti argentini credete che conoscano e siano in grado di individuare la bandiera della Spagna come espressione di una versione in lingua spagnola? )
Non è quindi uno sfizio o una inutile ossessione per la precisione dovuta al mestiere nel settore che mi spingono a sconsigliare vivamente l'uso delle bandiere, spiegando l'errore grossolano per l'indicazione di una entità (la lingua) che con una bandiera può avere poco o nulla a che fare.
La soluzione testuale ha dunque il vantaggio di essere quella:
a) corretta,
b) accettabile e perfettamente comprensibile per tutti i potenziali visitatori (anche se di nazionalità diverse) che parlano la lingua così definita,
c) utilizzabile anche come spinta per la keyword della pagina di target.
Ovviamente, in tutti i casi in cui è possibile non parliamo della semplice soluzione testuale indicante il nome della lingua "english - italiano - français - ..." ma di quella indicante l'oggetto/tema/argomento/kwd nella lingua di destinazione "kitchens - cucine - cuisines" (per un sito che tratta, nell'esempio, di cucine appunto).
Questo tra l'altro, comporta anche la codifica della pagina in UTF-8 per consentire l'inserimento di grafie appartenenti a codifiche diverrse (cinese, italiano, russo...) nella stessa pagina mantenendo la leggibilità da parte di utenti e crawler, ma qui andiamo verso l'OT rispetto al tema originario
Nulla da ridire, per concludere, su soluzioni grafiche alternative, se si rieuscisse ad individuarne (usabilità/leggibilità estese sempre considerate nella applicazione grafica, tra l'altro). Ovvero, ad individuare rappresentazioni grafiche che esprimano adeguatamente una lingua e siano allo stesso tempo ben studiate nella localizzazione: attenzione quindi a non esprimere graficamente nulla che non sia comune a tutti coloro che parlano la lingua rappresentata, o ancor peggio che risulti offensivo/sgradito o anche semplicemnente sconosciuto a gruppi di utenti che parlano tale lingua. Nello specifico, l'omino con bombetta è decisamente "British" ed uno statunitense farebbe fatica ad identificarvisi, l'omino con baguette è decisamente orientato alla Francia ed un canadese non lo identificherebbe come proprio.
La localizzazione è una attività complessa, che al di la dei "piaceri" e delle "convinzioni" si deve basare su dati oggettivi ricavati da ricerche, test di utilizzo e di comportamento degli utenti, analisi sulle componenti delle realtà storiche, geo-politiche, economiche, etniche, religiose, culturali, eventualmente coinvolte. In alcuni casi, "bruciare" un 20%, 30 %, 50% o più di utenza potenziale per aver sbagliato una grafica è qualcosa che il cliente finale non è disposto ad accettare (e più spesso di quanto si creda c'è poi qualcuno pronto a farglielo notare se non se ne è accorto subito). Lo dico con conoscenza di causa, dato che l'anno scorso abbiamo quasi raddoppiato gli accessi ad un sito di un nuovo cliente correggendo qua e la alcune inesattezze nelle versioni linguistiche e cambiando le bandiere in link testuali. Errori del Web designer, che aveva affidato la traduzione a personaggi poco competenti, e non sapeva nulla delle necessità di localizzazione.
Qui sotto comunque trovate il thread completo, dove ho scovato il post di Peyrot:
http://forum.html.it/forum/showthread.php?threadid=555590
Ho il piacere di segnalarvi l'URL della gallery delle mie foto scattate oggi alla Gran Fondo Zen Air, prima edizione di una nuova gran fondo veronese con partenza e arrivo a Sant'Ambrogio di Valpolicella, Verona. Eccole qua:
http://picasaweb.google.it/MarcoPpower/GFZenAir2009
Sono 389 scatti divisi in tre appostamenti e rispettivamente:
- ultimi tornanti prima di Passo Fiamene
- centro abitato di Prun di Negrar
- in prossimità nell'abitato di Breonio
Nei primi due gruppi di scatti sono mescolati atleti impegnati sia nel percorso corto che nel percorso lungo. L'ultimo gruppo di scatti si riferisce invece ai soli atleti impegnati nel percorso lungo.
Ovvio che nelle foto ho dato particolare evidenza gli atleti della mia squadra Turnover, ma anche agli amici del team Focus Italia - in particolar modo la sfida in casa tra i gemelli Pezzo - nonché al carissimo Massimiliano Miglioranzi, che oggi ha mancato la vittoria assoluta per pochi centimetri.
Se volete ricevere le foto in alta risoluzione, non avete che da chiedere via SMS, Skype, Facebook, email o di persona, che io le tengo tutte a 8 Mpixel. Ci sono parecchie foto che sono venute veramente bene, per cui sapete come fare a contattarmi.
Ricordo inoltre di guardare nei prossimi giorni il blog del Pezzo dove arriveranno degli ulteriori contributi montati dal mio "compagno di merende":
http://blog.libero.it/pezzo
Devo dire che come fotografo, non sono un granchè e mi auguro sempre di fare meglio alla prossima, ma a dirla tra i denti, "Alla prossima" spererei di fotografare un po' meno e di pedalare anch'io!
Fino alla fine della scorsa settimana, ero attanagliato dalla morsa della contrattura stabile al muscolo soleo. Invece sabato son riuscito ad andare in piscina e piano piano la contrattura si è dissolta ed ho cominciato a lavorare bene in piscina.
Visto che la fissa mentale passa dalla sella alla vasca, dopo le 20 "vasche" inaugurali di sabato, l'escalation è proseguita lunedì con 40 sempre in vasca corta ed oggi con 42 in vasca lunga, per una lunghezza stimata di circa 1200 metri.
La tentazione di salire in bici ovviamente è forte e, nonostante salga spesso sulla Graziellina che tengo a Padova, l'astinenza da bici agonistica si protrae dal 25 febbraio, quindi potete capire che star fermi ben 50 giorni è una cosa da record.
L'idea mia sarebbe quella di fare un giretto verso venerdì o sabato, sempre meteo permettendo, altrimenti me ne starò ancora a casa un po' a riposarmi o magari a fare qualche altra vaschetta in piscina.
La soluzione è molto semplice per evitare alcune noie tra i browser basati su AppWebKit e il server runtime di ASP.NET.
Basta mettere nel codice di ogni MasterPage queste righe:
if (Request.UserAgent.IndexOf("AppleWebKit") > 0)
{
Request.Browser.Adapters.Clear();
}
Non se ne abbiano quelli sensibili a queste cose se in questo fine-settimana pasquale io sono resuscitato a vita migliore, com'è anche nella ricorrenza pasquale, in cui i credenti ricordano la Resurrezione di Cristo e ribadiscono la loro fede.
I pochi chilometri fatti mercoledì scorso in compagnia di mio figlio Enrico avevano fatto presagire al fatto che non sarebbe stata una passeggiata, ma alla fine il weekend è molto andato meglio del previsto.
Mercoledì scorso infatti l'impressione è che la pedalata rotonda fosse ostacolata dalla distensione della gamba sinistra che, sottoposta allo stretch, si metteva un po' a tirare. E' così che nel giorno del venerdì santo ho pensato di dedicare il pomeriggio prima con un giretto in BDC all'ospedale di Borgo Trento, dove l'idoneità agonistica era là ad aspettarmi invano da più di un mese, con tutta l'intenzione di averla pronta per la Lessinia Legend, e poi alle funzioni religiose pasquali, andando alla cerimonia religiosa della Passione di Gesù Cristo nella Chiesa di Alcenago.
Già venerdì la gamba tirava decisamente meno che mercoledì, anche se l'impressione è che si mettesse a tirare a frequenze alte di pedalata, a cui mi ero stabilmente abituato fin dai mesi autunnali. 60 pedalate al minuto rappresentavano la frequenza al limite, ma son andato e tornato da Verona, abbastanza contento del miglioramento sempre su medie dei 20-22 km/h.
E' così che sabato nel primo pomeriggio in compagnia di Enrico son andato incontro al mio "compagno di merende", il quale, già in fase di riabilitazione avanzata, si metteva a tirare ai 27 km/h di media da Pieve di Colognola fino a Nesente. La verità è che era attratto dal tiramisù alle fragole in preparazione a casa mia per la domenica di Pasqua, quindi la prestazione del Radu è chiaramente viziata dall'effetto del più dopante dei dolci, il tiramisù appunto. E' così che il giretto di sabato ha segnato per il sottoscritto un'altra ventina di chilometri col massimo godimento per le temperature di questa primavera.
Domenica di Pasqua invece all'insegna dell'esclusiva degustazione gastronomica a casa dei miei genitori, con antipasti della suocera - tartine di uova e asparagi, saccottini di wurstel e prelibate pizzette, primi con spatzle tirolesi allo speck preparati da mio "cognato" e rotolini ai funghi, mentre il secondo era un'accoppiata di squisito vitello tonnato ed un aromaticissimo rotolo di arrosto ai limoni. Per concludere assortimento di cioccolata di varie uova pasquali in regalo ai bimbi e il tiramisù alle fragole della Cicci. Unica appendice ciclistica della giornata ovviamente la Parigi-Roubaix su Raitre, dove Pozzato non ha esaltato molto a fronte di un Tom Boonen chiaramente sopra le righe.
Lunedì di Pasquetta invece poco culinario e all'insegna del lavoro, con una revisione completa di un sito web multilingua - che dura col cinese e con l'arabo! - mentre nel pomeriggio sgambatina in BDC con una trentina di chilometri sempre in pianura però con la frequenza massima di pedalata che arriva a 70 bpm!
Son contento del weekend ciclistico, niente da dire: son tornato alla "normalità", che non mi pare neanche vero. Certo che pedalare a 50 bpm, col cuore a riposo e senza produrre una goccia di sudora non è ancora proprio la normalità, ma "tempo e paia, maura anca le nespole".
Ora devo solo non farmi prendere la mano e rimanere basso sia con lo sforzo del carico che coi chilometri. Tutta da decidere insomma la mia uscita in BDC fino a Lazise per la gran fondo su strada prevista per domenica, dove vorrei fare il fotografo.
E' da un bel po' che ne ero a conoscenza e così ho deciso di diffondere la cosa anche attraverso il mio blog, ma Skype già dalle versioni non proprio recentissime, presenta una sfilza di emoticon segreti molto simpatici, che funzionano su tanti client.
Se siete utenti Skype provate ad aprire una finestra di Chat e inserite i seguenti codici:
(mooning)
(finger)
(rock)
(smoking)
(toivo)
(headbang)
(drunk)
(bandit)
(~)
(drunk)
(makeup)
(pi)
Ed ecco che avete a disposizione un bel pò di iconcine non listate... Esistono dei testi anche per le bandierine nazionali: provate anche (flag:sigla del paese) ,ad sempio (flag:IT) o (flag:US)
Su segnalazione di Simone Scandola, riporto qui la visibilità che si sta dando ad una gara destinata a crescere nel panorama della MTB veronese e veneta.
Martedi 14 aprile 2009, il quotidiano l'Arena, la piu' importante testata giornalistica
della Provincia di Verona, ha dedicato un bel servizio sulla visita di Marzio Deho e Jhonny
Cattaneo in Val d'Illasi appositamente arrivati a Tregnago per testare il percorso della
Granfondo Tre Valli.
Ricordando che per visionare le foto della giornata è possibile visitare direttamente il sito
internet al link http://www.granfondotrevalli.it/galleria.html si riporta, di seguito, il testo
integrale dell'articolo firmato dal corrispondente Vittorio Zambaldo.
ATLETI DELLA NAZIONALE TESTANO IL PERCORSO DELLA TRE VALLI
In sella Marzio Deho, Johnny Cattaneo e Dimitri Modesti.
Mille i ciclisti attesi alla gran fondo di settembre.
Campioni di mountainbike hanno provato il tracciato più lungo, definendolo bello, tecnico e impegnativo.
I posti sono stupendi, i tracciati sono di quelli che a fatica si trovano, almeno così vicini alla città e
l'organizzazione si sta rivelando super per la dodicesima edizione della Granfondo Tre Valli, gara regionale di
mountainbike organizzata dalla società tregnaghese Bibike Team Andreis su due tracciati: uno di 40
chilometri e l'altro di 24.
Proprio Agostino Andreis e Simone Scandola, bikers e organizzatori stanno allestendo un'edizione coi fiocchi
per il 5 e 6 settembre, date fissate per l'evento. In questi giorni hanno invitato a provare il percorso più
lungo gli atleti bergamaschi Marzio Deho e Johnny Cattaneo, con il campione di casa Dimitri Modesti.
"Attendiamo un migliaio di atleti al via", anticipa Scandola, " e ci proponiamo di creare un evento in grado di valorizzare le valli di Mezzane, Illasi e Tramigna sotto tutti i punti di vista". Ha messo nel sacco il patrocinio di Comune di Tregnago, Provincia, Regione, Federazione ciclistica italiana e persino il coinvolgimento
del'Università di Verona: " Perché la gara non si limita a essere una semplice manifestazione sportiva, ma
propone iniziative che spaziano dalla medicina, al folclore, alla cultura".
Dal punto di vista sportivo il percorso di 40 chilometri, che ha un dislivello di 1.070 metri con cinque salite
principali è impegnativo, tecnicamente completo e quasi tutto sterrato. Paesaggisticamente molto suggestivo
è adatto al vero amante della mountain bike. Quello più breve, di 24 chilometri e un dislivello di 675 metri
con due salite importanti, è adatto anche ad un biker non troppo esperto.
" Bello, pedalabile, discretamente tecnico e duro perché le salite non mancano e faranno selezione", questo il
giudizio di Marzio Deho. Il biker del team Olympia, di cui fa parte anche Agostino Andreis, che lo ha invitato,
è stato colpito dal paesaggio in fiore e dai molti sterrati: " L'organizzazione e il percorso sono all'altezza per
proporre nei prossimi anni una gara nazionale", ammette l'atleta, che ha disputato 8 campionati del mondo e
4 europei con la maglia azzurra, è campione italiano Marathon 2003 e numero uno nel ranking nazionale dal
2005 al 2007.
Johnny Cattaneo è stato in coda per metà percorso: " Volevo proprio godermi il paesaggio", dice, "ed è
davvero un itinerario alla portata di tutti, pur con salite impegnative. Mi candido per essere presente alla
gara e credo che allungando un po' l'itinerario si posa chiedere l'omologazione nazionale", aggiunge il
campione, ottavo al mondiale Marathon Dolomiti Superbike lo scorso anno e medaglia d'argento al
campionato italiano di cross country.
" Valido e tecnicamente completo con salite impegnative e discese veloci", definisce il percorso lungo Dimitri
Modesti, il campione di Cerro Veronese che ha trasmesso a Damiano Cunego la passione per la bicicletta.
" Ho fatto la categoria Elite per 12 anni, ora sono leader del circuito Master 1 e ho vinto le quattro gare
finora disputate. Conto di concludere con buon margine che mi permetta di partecipare alla Gran fondo Tre
valli", promette.
Collegati alla gara di settembre anche altri eventi importanti: il "Tre Valli Training", iniziativa, unica in Italia,
proposta in collaborazione con la facoltà di Scienze motorie di Verona, che ha come principale finalità quella
di mettere a disposizione di tutti gli appassionati di mountain bike alcune indicazioni utili per partecipare alla
gara al massimo delle proprie possibilità; la "Vetrina del biker" ha invece lo scopo di dare visibilità a tutti i
biker che che desiderano essere inseriti nel sito
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Storico
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Quando ieri io e il Radu eravamo appostati a cento metri dal tubo gonfiabile in cima alla salita di Torri-Albisano-Bivio, siamo rimasti a dir poco esterrefatti e vedere la progressione del Miglio che cercava di andare a prendere il campione italiano Vincenzo Pisani.
E' stato a dir poco uno spettacolo vedere il nostro campioncino menare per duecento metri un rapportone pur di staccare i concorrenti e cercare di aggiudicarsi la cronoscalata.
Il risultato è alla fine assolutamente confortante, perché, pur rinunciando alla volata degli ultimi 200 metri in centro a Lazise, dove il porfido bagnato sconsigliava a chiunque di provarci a scattare, Massimiliano Miglioranzi del Team Bussola arriva quarto assoluto nel percorso lungo della prima edizione della Gran Fondo Città di Lazise.
Dopo l'exploit alla Gran Fondo Zen Air dove la vittoria gli è sfuggita per un paio di biciclette, oggi c'era forse poco da fare contro Pisani, ma sull'ultimo passaggio a Pastrengo noi lo abbiamo visto assolutamente fresco e pimpante, segno che fa ben sperare per i prossimi impegni agonistici.
Molto probabilmente l'intuizione del Miglio - cioè di concentrarsi di più sulle gare da strada a sfavore della MTB - lo stanno ripagando ampiamente e sicuramente la preparazione invernale fatta al fianco dei professionisti veronesi è sicuramente valida.
Vi lascio alle foto della mia lunghissima gallery:
http://picasaweb.google.it/MarcoPpower/GFCittaDiLazise2009
La primavera avanza e quella 2009 ha per me un sapore tutto strano, con la scusa che entro nella stagione ancora azzoppato. Lo stiramento che mi son procurato a metà gennaio, nonostante se ne siano andati più di 3 mesi, sta facendo slittare tutti i più bei programmi che avevo in mente.
E pazienza: ormai me ne sono fatto una ragione. L'agonismo ormai me lo son proprio dimenticato e rimane una sorta di ricordo che cerco di rivivere dal mio obiettivo di fotografo. Nelle ultime settimane sono stato più che mai presente nelle varie gran fondo che si sono corse nel veronese, cioè Lessinia Legend, Zen Air, Città di Lazise e probabilmente domani alla Paola Pezzo.
Si, alla Gran Fondo Paola Pezzo, ritornata nel calendario delle gare nel 2009, dopo una pausa di un anno, dovevo esserci anch'io. Sarebbe stata la terza gara valida per il circuito Prestigio 2009, organizzato da MTB Magazine. E invece niente neanche quella. A questo punto l'unico obiettivo stagionale è quello di onorare l'unico impegno già preso, cioè fare la Dolomiti SuperBike in compagnia del mio "compagno di merende" Radu e del Bazzo. Già scartata l'idea di fare la 120 km, ci butteremo sulla 60 km, con tutta la speranza di essere pienamente in forma. Ovviamente parlo per me, ma anche il Radu non è un granché ottimista per il 12 luglio.
Un ambito in cui invece mi sto muovendo molto attivamente è quello del ciclomercato. Sono in arrivo grosse novità, ma non voglio svelare nulla. Se tutto andrà nel verso giusto, la settimana prossima arriverà l'annuncio!
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