Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sembra che il problema sia pervasivo per tantissimi sviluppatori, che utilizzano versioni precedenti di Visual Studio, come la 2005, la 2008 e la 2010.
Non vanno più le macro, con grossi problemi di funzionamento dei normali flussi di produzione del lavoro.
La soluzione la trovate qui.
Originariamente la soluzione consisteva nel "sacrificare" una patch di sicurezza arrivata ai primi di febbraio 2014:
S.O. |
.NET 4.5.1 |
.NET 4.5 |
.NET 4 |
Windows 8.1 |
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Windows 8 |
KB2898870 |
KB2898865 |
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Windows 7 |
KB2898869 |
KB2898864 |
KB2898855 |
Windows XP |
|
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KB2898855 |
Poi qualcuno è andato avanti ed ha consigliato di mettere il nodo AllowDComReflection:
<?xml version ="1.0"?>
<configuration>
<runtime>
<AllowDComReflection enabled="1"/>
</runtime>
</configuration>
dentro tre file di configurazione e precisamente:
"C:\Program Files (x86)\Common Files\Microsoft Shared\VSA\9.0\VsaEnv\vsmsvr.exe.config"
"C:\Program Files (x86)\Common Files\Microsoft Shared\VSA\9.0\VsaEnv\vsaenv.exe.config"
"C:\Program Files (x86)\Microsoft Visual Studio 9.0\Common7\IDE\devenv.exe.config"
Per modificare questi file è necessario avere i previlegi di amministratore, pertanto, se usate Notepad, ricordatevi di fare l'escalation.
Mi capita sempre più spesso di dovermi mettere a fare pulizia di computer di amici, parenti ed annessi sempre più pieni di "immondizia". Tecnicamente rientrano tutti nella categoria dei software PUP, cioè Potentially Undesired Programs, che tradotto in italiano potrebbe venir fuori "programmi potenzialmente indesiderati" o meglio ancora, "programmi di cui potete fare benissimo a meno".
Il tutto, "immondizia", doverosamente virgolettato, perché se fosse lampante a tutti che trattasi di vera e propria spazzatura, sarebbe alquanto semplice evitare di installarsela nel proprio computer ed invece, immancabilmente, finisce dentro il computer, senza quasi accorgersene, perché si è concentrati nell'ottenere un software miracoloso e, con la scusa della funzionalità del software miracoloso, si è disposti ad abbassare la guardia a favore di questi altri incursori.
Peccato che chi presta poca attenzione alle domande richieste durante l'installazione di qualche softwarino, non si preoccupi minimamente per quello che potrà succedere. La fiducia riposta nelle azioni intraprese dagli installer è assolutamente troppa ed illegittimata.
Il risultato può essere abbastanza simile a quello di un PC disinfettato qualche mese fa. Qui sotto indicherò le "immondizie" che ho disistallato raggruppate per tipologia, tutte dal medesimo computer:
Antivirus o presunti tali
Questi i software antivirus, antimalware o protettori vari, compresi quelli scaduti o non più aggiornati:
- Activeris AntiMalware
- Advanced System Protector
- AnyProtect
- McAfee Security Scan Plus
- Norton Security Scan
- SupTab
Suggeritori di affari e svendite
Questi servirebbero a suggerirvi affari spesso per gli Stati Uniti, quindi quasi nulla di tarato per le vostre esigenze molto italiane e poco europee:
- Dropingsavings
- free ven
- fst_it_4
- gRReoatsaving
- PassWidget
- PowerOffer 2.0
- QuickShare
- RewardsArcade
- Save Sense
- Shopping Chip
- Web-Cake 3.00
Utility di gestione del computer
Si sa che gli altri software fanno più o meno tanti danni, per cui è il caso di dotarsi di altrettanti software in grado di riparare i danni altrui o di scongiurarli tramite la prevenzione. L'idea di base sarebbe anche giusta:
- MyPC Backup
- RegClean Pro
- VO Package
- YAC
Velocizzatori del computer
Provate ad immaginare cosa possono fare se installati tutti contemporeamente in un PC...
- Optimizer Elite Max
- Optimizer Pro v3.2
- PC Speed Maximizer v3.2
- SpeedUpMyPC
- TuneUp Utilities 2014
Ricerca sul web
Si sostituiscono ai tradizionali server di ricerca e vi fanno trovare i risultati che vogliono loro, favorendo così i loro sponsor, anziché quelli standard dei più "sani" motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo:
- Avesomehp uninstaller
- DMUninstaller
- Client for Google Translate
- Search Protect
Scaricatori di multimedia
Stanno sempre in agguato per catturare questo o quel video Youtube o proveniente da qualche altro content server. Come se non bastasse, tutti sono dotati di toolbar o relativa controparte in tutti i browser che avete sul PC. Non si sa mai che rimuovano il video indiscreto dal web col rischio di non vederlo più per sempre:
- Movie Mode
- Movies Toolbar for Firefox
- Movies Toolbar for Internet Explorer
- OMG Music Plus
- Plus-HD 7.5
- VideoScavenger Internet Explorer Toolbar
- VideoScavenger Firefox Toolbar
- media enhance
Scaricatori di software e update
Questi dovrebbero facilitarvi nel compito di installare altri software ed aggiornare i software che avete già:
- Softonic for Windows
- SoftwareUpdater
- Movies Toolbar for Internet Explorer
- OMG Music Plus
- ValueApps
- Vittalia Installer
Perché insomma togliere tutta questa "immondizia" dal proprio computer?
Tutti questi software, i PUP appunto, vi serviranno si e no nella vita, anzi non vi servono praticamente mai. Fidatevi:
- Quasi tutti i servizi che questi software vi promettono, si riescono ad ottenere in egual misura sul web gratuitamente, senza bisogno di installare alcunché.
- Tanti di questi modificano inavvertitamente le impostazioni del proprio browser senza chiedere alcun permesso.
- Dopo aver preso il controllo del vostro computer installandosi, si mettono ad installare altri potenziali software dannosi.
- Rallentano la vostra connessione ad internet, perché usano banda.
- Vi bombardano continuamente con avvisi e finestre, rendendo la vostra esperienza utente deludente.
- Vi possono rubare informazioni confidenziali come abitudini di navigazione, numeri di carte di credito, nomi di account e password
Era da un bel po' che non andavo a Madonna della Corona, per cui ieri, giornata di primo maggio, ho cercato di unire l'utile al dilettevole, senza star qua a distinguere cos'è utile e cos'è dilettevole. Quando si vuol andare in bici il più possibile e c'è da conciliare le esigenze di famiglie, bisogna pensarle tutte quante e devo dire che quello che ne è venuto fuori ieri è davvero ammirevole, sia per lo spirito che per il fisico.
Una grossa mano nella realizzazione di questa giornata me l'ha data lo zio Paolo, che non si tira mai indietro quando c'è da prodigarsi in simili maratonine: ieri siamo andati in bici a Madonna della Corona assieme alla Comunità del Seminario Vescovile di Verona, come hanno fatto anche tanti altri gruppi parrocchiali della provincia veronese, come la nostra parrocchia di Grezzana, ma anche le parrocchie di Alcenago e Stallavena.
La partenza da Grezzana è prevista per le ore 6.00 da Grezzana, ma quella effettiva è alle 6.10, perché il sonno è sempre molto forte. Io e Paolo siamo partiti da Grezzana con le nostre mountain bike configurate in versione "all tarmac" con destinazione anzitutto Seminario Minore di San Massimo. Facciamo rotolare velocemente le nostre ruotone nel centro cittadino passando per via XX Settembre, Stradone Maffei, via Roma, San Zeno, Corso Milano e via San Marco, tanto alle 6.30 del mattino in giro non c'è un cane e, senza alcune ansia o fuori soglia, arriviamo in via Bacilieri con una media dei 28,4 km/h.
Fuori dal Seminario la comitiva dei ciclisti, tutti gli adolescenti che frequentano il liceo classico Giberti ad esclusione di mio figlio Enrico, unico delle medie ad imbattersi in questa piccola grande impresa, sono pronti a partire: stavano aspettando proprio noi.
Tutti contenti ci muoviamo dalla campagna tra San Massimo e Lugagnano di Sona verso la pista ciclabile dalle parti del Chievo: il programma prevede di pedalarla tutta fino alla fine, compresa l'ascesa che porta a Rivoli Veronese. Gli adolescenti sono molto entusiasti, nonostante l'ora mattutina, e subito ci scappano un paio di svarioni - cercando di attraversare un incrocio stradale regolato dal semaforo - e un incontro ravvicinato del quarto tipo in ciclabile, ma evidentemente qualcuno molto vicino a Dio, se non direttamente qualche santo deve aver sistemato tutto con uno schiocco di dita. Succedono anche degli imprevisti minimi, cioè qualche catena che va giù, qualche cambio che fa le bizze, ma niente di che. Una sola foratura, ma per un papà stradista, per cui molto avvezzo con le camere d'aria.
Io e Paolo siamo perfettamente coscienti che andare al Santuario della Madonna della Corona non è affar semplice per gli adolescenti e soprattutto per Enrico, che ha undici anni e mezzo, visto che i chilometri sono 42 ed il dislivello è 850 metri buoni, ma noi siamo forti di un bel po' di Granfondo Avesani in versione rossa e verde, per cui proseguiamo diritti con le nostre convinzioni, cioè spingere su chi non ce la fa, il tutto, ovviamente, in preparazione alla Salz A-strecken.
Il gruppo comunque arriva a Platano, ai piedi della salita per Spiazzi, senza grossi patemi, supportati a partire dal bivio delle Zuanne dal pulmino del Seminario guidato da Davide. Ci chiedono se è tutto a posto vedendoci in fondo al gruppo con Enrico e noi siamo più che mai sereni, forti che la Madonna della Corona commuterà il segno della forza gravitazionale.
A Platano i ragazzotti non ci pensano due volte a tracannare l'improbabile liquido azzurro del Powerade, mentre noi ripieghiamo sul croissaint confezionato "imbugante" coadiuvato da qualche bicchiere di tè. La pausa è di buoni venti minuti, ma il nostro pensiero va invece ai pellegrini che sono partiti dal Seminario ancora a mezzanotte e che si sono fatti sostanzialmente una maratona a piedi per arrivare al santuario: la Madonna aiuti loro adesso nel momento del bisogno. Noi sapremo cavarcela per raggiungere Spiazzi.
Si riparte così dal piazzale della frazione di Platano, col grosso del gruppo che decide di salire per la strada principale, oggi trafficatissima per via del pellegrinaggio nel primo giorno del mese mariano, mentre in pochissimi, tra i quali anche noi, decidiamo di salire per l'impegnativa salita del Porcino.
L'asfalto è quello che è, ma noi tre, Paolo, Enrico ed io, abbiamo le ruote grasse, le pendenze sono proibitive, ma di rapporti ne abbiamo quasi da vendere, per cui non c'è che da tenere sott'occhio l'altimetro e vedere che minuto dopo minuto continuiamo a guadagnare metri di dislivello.
In lontananza riusciamo anche a scorgere dall'altra parte della valle gli adolescenti salire con le loro ventisei pollici e intuiamo che la maggioranza avanza più o meno col nostro stesso passo, per cui questa cosa conforta più che mai Enrico.
Una sola sosta per lui lungo l'intera salita: davvero notevole per un ragazzino di poco più di undici anni: il senso di fiducia che gli diamo noi ed il suo coraggio e la sua determinazione fanno sì che la rampa più dura sia superata quasi senza l'ausilio della nostra spinta. Davvero i miei complimenti ad Enrico! In pochissimi sarebbero riusciti a fare altrettanto!
"Mi fanno male le gambe" è la sua affermazione a metà salita, a cui segue immediatamente la nostra battuta: "E tu non stare ad ascoltarle! Prega la Madonna e che ti faccia salire su al Santuario!". Non fanno a tempo a passare cinque minuti che le richieste sono esaudite ed Enrico esclama: "Non sento più le gambe!". E noi più o meno col sorriso in faccia: "La Madonna ti assiste e ti protegge: ti ha fatto sparire subito il dolore, sei fortunato: a noi spesso prima ci fa provare una lunga ed intensa esperienza dei crampi"!
Così sbuchiamo di nuovo sul stradone principale e ci manca solo un lunghissimo rettilineo per arrivare a Spiazzi, dove arriviamo praticamente coi primi del gruppo, saliti invece dall'altra parte!
Dopo un breve ristoro a base di panino col prosciutto parcheggiamo le bici, ci cambiamo un po' ed attendiamo il congiungimento del resto della nostra comitiva, giunta chi a piedi da Brentino Belluno, chi in corriera direttamente a Spiazzi, chi in macchina, come la nostra famiglia.
Peccato che poi la giornata, dal punto di vista meteorologico, volga al peggio, con una pioggerellina che diventa quasi battente nel primo pomeriggio, ma tutte le altre attività in programma si svolgono regolarmente.
La santa messa nel santuario diocesano è celebrato dal nostro vescovo Giuseppe Zenti, assistito da tutti i sacerdoti del Seminario: davvero una bella cerimonia, soprattutto nell'omelia col rinnovo di un auspicio a favore della bellissima esperienza di fede che è, appunto, il Seminario minore di Verona. Devo dire che abbiamo davvero un bravo vescovo, molto capace di trovare le parole giuste nei momenti giusti.
Successivamente ci trasferiamo all'ottagono del Gresner, sopra Ferrara di Monte Baldo, dove facciamo un insolito pic-nic dentro le mura, quasi al freddo, ma in un immaginario cerchio costituito da tutte le famiglie convenute in questa giornata, compresi anche i nonni materni di Enrico.
Peccato che il ritorno in bici ci sia negato, perché a Spiazzi continua a piovere e la temperatura non è di quelle più favorevoli: 7 gradi centigradi, così a nostro malincuore, carichiamo le nostre tre mountain bike in macchina, mentre gli adolescenti le caricano nella stiva delle corriere.
Tornando giù in pianura scopriamo praticamente subito che non ha piovuto in basso. Così io e Paolo, arrivati a San Massimo, tiriamo giù le bici e completiamo l'opera pedalando gli ultimi 25 chilometri di nuovo verso Grezzana e dando un'ulteriore pacca al tickerkm.
Davvero una bella giornata per lo spirito, per il fisico e per il cuore! Un grazie alla Madonna della Corona!
Stasera si decidono le sorti della mia stagione agonistica o meglio, si decide l'ennesima potenza della mia ganassitudine.
La data da segnarsi è il 12 luglio 2014. Lascio spazio alla locandina e per i dettagli state collegati, che arriverà qualche aggiornamento sul mio blog...
clicca la locandina per andare al sito del Salzkammergut Trophy
L'ingegnere non deve mai porre questioni o dire che non si possono fare certe cose.
Sarà che ultimamente sono più che mai interessato agli aspetti molto tecnici che riguardano la realizzazione di fabbricati ed edifici, così non mi è passato inosservato l'accumulo di umidità che ho notato sabato mattina presso la piscina di Bosco Chiesanuova.
Una piscina molto calda ed accogliente, tutta circondata di ampie vetrate, purtroppo non solo a sud, ma anche verso nord, dove il ponte termico la fa da padrone in prossimità dei contorni delle vetrate, cioè nei serramenti di alluminio, manifestandosi in tutto il suo splendore con la formazione di condensa.
Evidentemente il giunto termico del serramento non è stato concepito proprio secondo Casaclima, né tantomeno la collocazione delle aperture trasparenti...
E' abbastanza semplice, ma è assolutamente consigliato avere tutti gli strumenti giusti, strumenti che potete avere inclusi nel bundle di sostituzione batteria acquistabile sulla baia a modica cifra, cioè una quindicina di Euro.
Nonostante si continui a dire che bisogna fare qualcosa per combattere il fenomeno della donna-oggetto nelle pubblicità televisive, sulla carta patinata, nello sport e non solo, le case di moda proseguono dritte per la loro strada, senza preoccuparsi assolutamente dei risvolti sociali e quelli psicologici di ragazzine ed adolescenti.
Guardate un po' cosa salta fuori dalle immagini del catalogo Denny Rose della scorsa primavera. A parte i tacchi da 12-13-14-15 cm, con tutte le difficoltà di portarli. Per carità: l'appariscenza di un tacco del genere è indiscussa, fa girare qualsiasi uomo.
Nelle immagini di cui sopra, si è lavorato sapientemente di Photoshop per distorcere enormemente i rapporti anatomici del corpo umano. La proporzione della gamba (tibia e perone) rispetto all'intera altezza raggiunge rapporti impensabili nel corpo umano, cioè nelle foto va da 36 e 38%.
I rapporti anatomici medi indicano che il femore è il 29% dell'altezza totale, mentre tibia e perone sono l'80% del femore, cioè il 23%. Aggiungiamoci tutto il tacco che vogliamo, anche 18 cm, ma siamo ancora al di sotto delle percentuali indicate sopra (33%). Ben 4-5 punti percentuali sono stati ottenuti semplicemente di stiramento.
Hanno insomma giocato con lo strumento principe del fotoritocco, trattando opportunamente il pattern dello sfondo in alcune foto usando bande verticali per ridurre il fenomeno e nascondere così la forte distorsione.
Chiaro che le ballerine non piacciono a nessuno, o meglio, dipende sempre da chi le porta, ma, donne, dite la vostra!
Dopo quattro anni consecutivi di partecipazione alla Granfondo Tre Valli, organizzata ottimamente dal Bibike Team, quest'anno non prenderò parte alla competizione, ma non per questo dimentico questa bella gara: spero anzi di essere presente sabato pomeriggio per vedere gli Elite del cross country in azione.
Questa gara presenta da sempre un percorso molto piacevole e dotato di una giusta dose di pezzi scorrevoli e discese divertenti, senza diventare mai proibitiva per la stragrande maggioranza dei biker che corrono anche saltuariamente.
Anche le condizioni del meteo, quand'anche siano difficili e drammatiche, com'è successo nell'edizione 2013 - edizione in cui mi sono divertito come un bambino, avete presente Peppa Pig? - non mettono mai KO la tenuta del fondo, a differenza del fondo valle delle vicine Valtramigna e Valdalpone, dove invece il fango la fa da padrone, mettendo in crisi tante coperture e tutte le trasmissioni meccaniche.
Dal punto di vista aerobico si può dividere la gara in cinque parti ben distinte, che non sono altro che le salite da scalare: le pendenze non sono mai impossibili, ma al contrario su alcune si può davvero fare velocità. Chi ha gas, potrà scatenarsi e scaricarlo tutto a terra sin dalla prima salita, che porta alla Croce del Vento, ma soprattutto sulla lunga salita dei Cancelli, l'ultima prima di fiondarsi all'arrivo a Tregnago.
In realtà il ciclista e soprattutto il biker trae il massimo del godimento, quando è ora di intraprendere la discesa. Pensare che un biker tragga soddisfazione solo dal far forte le salite è istigazione al masochismo.
Stasera ne ho avuto la prova nell'uscita di un'ora e mezza assieme a Suor Germana e a Francesco Gugole. Quando torni a far filare la mountain bike in mezzo ai sassi smossi che delimitano un single track o quando, sia con abili che con goffe manovre, scansi col corpo la frasca nel mezzo di un passaggio, torni a capire quanto è importante provare spesso questa sensazione di adrenalina.
Passi insomma per aver fatto un Piccolo Stelvio in dieci minuti netti, anziché in otto, passi per essere arrivato in cima senza aver conosciuto l'oltretomba cardiovascolare, l'appagamento sta tutto lì. Nella discesa.
Un biker che esce con la mountain bike sa cosa voglio dire. Quando ti mette a scendere con la bici, non c'è molto tempo per pensare: c'è da mettere sempre le ruote nel posto giusto, senza toccare possibilmente i freni. Lasci a casa ed in ufficio tutti i pensieri. Ti scivolano dietro come l'aria che stai fendendo.
Ma c'è anche molto tempo per far affiorare una quantità di ricordi che rimangono indelebili nella mia mente, ricordi che conducono alle più belle gare e a quelle più ricche di emozioni.
E non serve per questo arrivare a scendere a cannone rischiando di spezzarsi in due per una questione di orgoglio o più tecnicamente di "celodurismo da discesa". Quando ti senti la bici in mano - o forse sarebbe il caso di dire "quanto ti senti perfettamente la bici sotto il culo" - com'è il caso di una bella ventinove pollici come la mia, magari leggermente tarata a favore del divertimento in discesa, cioè con la forcella che asserve un po' morbidamente le asperità del terreno e le gomme a pressioni non esagerate, ti viene tutto facile, compreso qualche droppetto e qualche bunny hop, e ti viene da fare delle traiettorie che si potrebbero mettere giù con delle forme polinomiali fino a x alla quinta. Ed in fondo alla discesa il sorriso stampato sul viso è garantito.
Ecco perché uscire un paio di volte la settimana fa bene al biker - soprattutto quello amatore - più di qualsiasi altra terapia: perché fa secernere una buona dose di serotonina, l'ormone del buon umore. Ecco perché se mi dicono che sono "drogato", sono fiero di me.
Ancora volta lancio un messaggio universale per il popolo dei biker: "Molela".
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