In realtà il ciclista e soprattutto il biker trae il massimo del godimento, quando è ora di intraprendere la discesa. Pensare che un biker tragga soddisfazione solo dal far forte le salite è istigazione al masochismo.
Stasera ne ho avuto la prova nell'uscita di un'ora e mezza assieme a Suor Germana e a Francesco Gugole. Quando torni a far filare la mountain bike in mezzo ai sassi smossi che delimitano un single track o quando, sia con abili che con goffe manovre, scansi col corpo la frasca nel mezzo di un passaggio, torni a capire quanto è importante provare spesso questa sensazione di adrenalina.
Passi insomma per aver fatto un Piccolo Stelvio in dieci minuti netti, anziché in otto, passi per essere arrivato in cima senza aver conosciuto l'oltretomba cardiovascolare, l'appagamento sta tutto lì. Nella discesa.
Un biker che esce con la mountain bike sa cosa voglio dire. Quando ti mette a scendere con la bici, non c'è molto tempo per pensare: c'è da mettere sempre le ruote nel posto giusto, senza toccare possibilmente i freni. Lasci a casa ed in ufficio tutti i pensieri. Ti scivolano dietro come l'aria che stai fendendo.
Ma c'è anche molto tempo per far affiorare una quantità di ricordi che rimangono indelebili nella mia mente, ricordi che conducono alle più belle gare e a quelle più ricche di emozioni.
E non serve per questo arrivare a scendere a cannone rischiando di spezzarsi in due per una questione di orgoglio o più tecnicamente di "celodurismo da discesa". Quando ti senti la bici in mano - o forse sarebbe il caso di dire "quanto ti senti perfettamente la bici sotto il culo" - com'è il caso di una bella ventinove pollici come la mia, magari leggermente tarata a favore del divertimento in discesa, cioè con la forcella che asserve un po' morbidamente le asperità del terreno e le gomme a pressioni non esagerate, ti viene tutto facile, compreso qualche droppetto e qualche bunny hop, e ti viene da fare delle traiettorie che si potrebbero mettere giù con delle forme polinomiali fino a x alla quinta. Ed in fondo alla discesa il sorriso stampato sul viso è garantito.
Ecco perché uscire un paio di volte la settimana fa bene al biker - soprattutto quello amatore - più di qualsiasi altra terapia: perché fa secernere una buona dose di serotonina, l'ormone del buon umore. Ecco perché se mi dicono che sono "drogato", sono fiero di me.
Ancora volta lancio un messaggio universale per il popolo dei biker: "Molela".