Di Marco Tenuti (del 14/02/2012 @ 18:27:01, in MTB, linkato 810 volte)
Sabato mattina, causa addormentamento, ho ignorato completamente la sveglia delle 8.00, quella che avrebbe dovuto farmi trovare alla rotonda di Montorio all'appuntamento "Pedala col Conte", ma me la son presa con comodo, facendo colazione con Elisa ed i miei figli più piccoli e astenendomi volentieri dal congelamento per il trasferimento verso la cittadina ad est di Verona.
La voglia però di andare in MTB era intatta e, visto che il cielo non prometteva niente di buono con i primi fiocchi che si apprestavano a cadere a Grezzana, con un paio di SMS facevo cadere la maggioranza del Trio Piocio e mi accordavo con l'Orlando per un giro alternativo a quello del savoiardo.
Dopo venti minuti, lo zio Paolo era a casa mia armato della sua Rockrider 8XC in configurazione "all mountain" e guanti a doppio strato, per allontanare per quanto possibile i ghiaccioli ed il freddo buriano.
Salutata la mia famigliuola, si parte per il nostro giro e Paolo fa subito sapere che sarà un "giro riscaldante", cioè basse, bassissime velocità, ma caldo, sudore e frequenze cardiache belle alte.
E' così che attacchiamo una salita per me inedita, aperta da non molto stando alle parole di Paolo, cioè quella che sale dalle grotte degli Americani verso Slaìn, il cui inizio è collocato si e no duecento metri più a sud della ben più nota discesa omonima.
Lo strato di neve è già di cinque centimetri, ma il grip è ottimo e si sale subito di buona lena e con un livello cardiaco alto. Il BB King posteriore da 26" del Paolo stenta un paio di volte sulle pendenze più accentuate, mentre il gommone da 29x2,25 della Scalona non batte ciglio, se non fosse che il mio tiro è quello che è e dove Paolo invece riesce a passare indenne, io son costretto a spingere a piedi per "fiato esaurito".
In un breve lasso di tempo ci ritroviamo già attorno alla casa di Slaìn e proseguiamo spediti verso Campo Piano, dove abbandoniamo il bosco in favore dell'asfalto della provinciale che congiunge Grezzana a Montecchio. Da lì in poi tutto secondo manuale, cioè saliamo al Capitello San Vincenzo, segue la cresta single track dei Casotti e poi giù in discesa verso Salvalaio in tutta sicurezza. Ad Alcenago saliamo fino a Vigo per scegliere il bellissimo single track della Ria, da qui al Capitello San Giuseppe e poi a casa dei miei genitori per una breve pausa a base di grappa alla ruta e ginepro, mentre fuori i fiocchi cadono insistentemente.
Dopo aver riscaldato gli animi con lo spirito, ritorniamo in piazza alla Chiesa per affrontare la parte finale di una discesa dell'edizione 2010 della Verona-Boscochiesanuova, ossia il tratto dal Capitello San Giuseppe a Bosemai. Peccato che la discesa sterrata finisca presto: ci congeliamo per percorrere quel paio di chilometri che ci servono per arrivare in Turnover dove fare il punto della situazione.
Pochissimi chilometri pertanto lo scorso weekend, nemmeno sedici, e poco più di un'ora in sella alla bici, però la tecnica sia in salita che in discesa non è mancata, così come anche il divertimento: quando c'è la neve, è sempre garantito. Speriamo che si riesca nel prossimo weekend a pedalare molto di più in sella alle nostre mountain bike.
Più di un mese fa avevo sollevato la questione su come trovare un metodo per stabilire un punto interno ad un poligono qualsiasi. La questione era stata posta in questo articolo, anche se più di qualcuno aveva confuso questo tipo di problema col problema di stabilire se un punto si trovi o meno dentro un poligono.
Ripeto ancora una volta la questione: il problema algoritmico è proprio quello di trovare un punto completamente contenuto in un poligono ed il poligono può essere indifferentemente convesso o concavo. Il punto deve trovarsi internamente e non sul bordo, altrimenti basterebbe prendere uno qualsiasi dei vertici del perimetro o il punto medio di un qualsiasi lato.
La soluzione più elegante ed al tempo stesso molto pratica da implementare algoritmicamente si basa sul fatto che qualsiasi poligono è sempre suddivisibile in triangoli e, grazie a questa cosa, si può dimostrare per induzione che una soluzione valida al problema è il punto medio di una diagonale del poligono. E' chiaro che a questo punto la parte "difficile" è trovare una diagonale "interna" al poligono, cioè un segmento che congiunge una coppia qualsiasi di lati. Probabilmente in un poligono possono essere tante le diagonali completamente contenute nel poligono, ma ci limiteremo a trovare la prima.
Supponiamo per un attimo di pensare ad un algoritmo molto semplice per pervenire a soluzione:
ciclare da 1 ad n per costruire preventivamente l'insieme dei lati del poligono
prendere ad uno ad uno ogni vertice (i) da 1 fino a n, se n è il numero di vertici del poligono
prendere ad uno ad uno un altro vertice (j) da i+1 fino ad n, con cui andare a formare una diagonale di prova, che non deve appartenere all'insieme dei lati del poligono
prendere ad uno ad uno uno lato k nell'insieme dei lati costituenti il poligono
controllare se la diagonale di prova che congiunge il vertice i al vertice j interseca il lato k
se la diagonale di prova non interseca alcun altro lato, essa potrebbe essere completamente contenuta nel poligono, come potrebbe anche essere completamente esterna al poligono
controllare se il punto medio della diagonale di prova è dentro o fuori il poligono e se è dentro, abbiamo la soluzione al problema
Come potete vedere questa implementazione è relativamente semplice, ma tutto fuorché efficiente, visto che la sua complessità polinomiale è O(n3).
Arriviamo pertanto al dunque, cioè illustro rapidamente il metodo che è basato sulla dimostrazione che esiste sempre una diagonale interna in un poligono [O'Rourke 13-14]. L'idea è appunto che il punto medio di una diagonale interna è sicuramente interno al poligono.
La dimostrazione per induzione la possiamo fare considerando il numero di vertici/lati di un poligono. Se c'è la soluzione per un poligono di N lati, si può trovare anche la soluzione per un poligono di N+1 lati.
Nel caso del triangolo, base dell'induzione perché è il poligono con numero minimo di lati (3), la soluzione al problema la troviamo banalmente utilizzando il centroide tra i tre vertici.
Per un quadrilatero, se esso è convesso, abbiamo due diagonali interne, quindi sicuramente entrambe vanno bene, se invece il quadrilatero è concavo, abbiamo una sola diagonale interna, ma abbiamo comunque la soluzione. C'è da notare che una diagonale interna è proprio il lato che è condiviso tra due triangoli contigui di una possibile triangolarizzazione di un poligono, cioè basta considerare in una triangolarizzazione proprio uno dei lati contigui dei triangoli come diagonale interna.
Passiamo ora all'algoritmo:
individuare un vertice convesso v del poligono e consideriamo a e b i vertici adiacenti a v
per ogni altro vertice q del poligono:
se il vertice q è dentro il triangolo avb, calcolare la distanza di v ortogonale al segmento ab
tenere per buono il vertice q se la sua distanza è minima rispetto alle altre calcolate
se non esiste alcun punto q dentro il triangolo avb, allora considerare come soluzione il punto medio del segmento ab o il centroide di avb
se invece qualche punto q è dentro il triangolo avb, allora la diagonale qv è sicuramente interna ed in tal caso la soluzione è il suo punto medio
Nell'immagine qui a lato potete notare che il punto più vicino alla retta ab, non cade dentro al triangolo avb, quindi la soluzione al problema è proprio data dal centroide del triangolo avb o il punto medio del segmento ab, in quanto diagonale interna.
Potete notare che la complessità dell'algoritmo è O(n), quindi non si può desiderare niente di meglio dal metodo: esso è ottimale anche come performance.
Di Marco Tenuti (del 12/02/2012 @ 14:05:10, in MTB, linkato 1410 volte)
Stamattina ho visto i panni del fotografo e sono andato a Locara assieme al Compagno di Merende, fermo per un paio di turni per infortunio.
Il meteo era a dir poco proibitivo e assolutamente insolito per una gara di mountain bike. Neve per terra e neve dal cielo e temperature rigide. Per carità, niente di eccezionale per essere metà febbraio, ma sono stati in tanti, tantissimi i ciclisti a rinunciare alla partenza e a rifugiarsi come conigli in questo o quel baretto della frazione di San Bonifacio.
Vi lascio alla gallery su Picasa. Se qualcuno volesse ricevere le sue foto in alta risoluzione, non ha che da chiedermele privatamente in e-mail o su Facebook ed io farò il possibile per fargliele avere il più rapidamente possibile.
Di Marco Tenuti (del 11/02/2012 @ 09:51:57, in MTB, linkato 861 volte)
Siamo a circa 40 giorni dalla partenza, cioè la mia prima gara dell'anno 2012. La tessera UDACE 2012 ce l'ho già da qualche settimana, la visita per l'idoneità agonistica è stata fatta ancora due settimane fa. Le bici sono più o meno pronte, la gamba un po' meno, ma la voglia sta piano piano salendo...
Di Marco Tenuti (del 11/02/2012 @ 00:26:59, in MTB, linkato 778 volte)
Il meteo prevede ancora freddo becco per il weekend che sta cominciando in queste ore e forse qualche precipitazione anche sul Veneto e la provincia di Verona.
Purtroppo niente a che vedere con i fenomeni nevosi che stanno imperversando nel Centro Italia, però dobbiamo accontentarci di vedere solo qualche fiocco cadere per terra.
Per tutta la giornata di sabato la temperatura non salirà mai oltre lo zero, stando alle previsioni elaborate da Il meteo su Grezzana. Si oscillerà tra la minima stimata di -4,3°C poco prima del sorgere del sole, fino ai -1,4°C dell'ora di punta, cioè le 14. Sono previsti fiocchi di neve già al mattino, mentre una buona probabilità c'è solo per il pomeriggio.
La buriana non risparmierà proprio tutti gli amici e i biker che cercheranno di affrontare il debutto stagionale a Locara, la Granfondo di San Valentino.
Non posso fare altro che augurare loro di trovare forti motivazioni per prendere il via alla gara e fare spalluccia se qualcuno, probabilmente più codardo, griderà all'insanità di correre una gara con tanto freddo. Semmai si potrà gridare al masochismo se domenica vedremo qualcuno a Locara partire con le gambe scoperte, ma si sa che si sarà sicuramente qualche irsuto che lo farà.
Per quel che mi riguarda, vedrò di essere presente col giaccone a scattare foto a tutti quanti e a condividere magari i momenti della partenza e dell'arrivo! Buona gara a tutti!
E' proprio vero che a volte mancano le parole per esprimere sentimenti e concetti che sono difficili da esternare. Altre volte invece sono gli stessi sentimenti e le emozioni ad essere così forti a togliere le parole di bocca; sono talmente forti che lasciano basiti.
Ci sono al contrario delle situazioni in cui le parole si sprecano e forse sarebbe il caso di parlare o di scrivere un po' meno, ma ci sono tanti momenti in cui bisogna anche saper leggere tra le righe, bisogna saper cogliere un secondo significato, un'intenzione più profonda che va oltre le semplici lettere di sterili parole.
E' così che stasera sono partito alla ricerca di una nuove dimensione letteraria, la terza. Ho provato un po' a cercare quel qualcosa che non sono riuscito ancora a carpire, ho provato a guardare tra le lettere, ho provato ad analizzare alla radice ogni parola, ma che dico, sono andato alla radice di ogni singola lettera per comprendere una volta per tutte cosa si celasse dietro ogni parola e sotto ogni lettera.
C'era una strana sensazione nelle ultime parole che ho scritto, c'era quel non so che che non riuscivo a realizzare fino in fondo e solo il senso dell'olfatto è riuscito ad aiutarmi in questa incontentabile ricerca cha spazia dall'indagine lessicografica arrivando a quella etimologica.
Cosa ci ho trovato? Il rigurgito di latte di Tommaso!
Di Marco Tenuti (del 08/02/2012 @ 09:23:36, in MTB, linkato 1039 volte)
[In quest'articolo anch'io mi cimento in una delle cose che riescono meglio ai gemelli montoriesi, cioè le ricorrenze dei numeri, ma d'altro canto un compleanno non è nient'altro che questo, cioè la ricorrenza di un numero, un traguardo].
Non sono altri cinquanta i sudditi assoggettati ai suoi ordini conteali. Non sono altri cinquanta chilometri messi sotto le ruote delle sue bici da ventinove pollici nelle tenebre del circuito notturno di Novaglie.
Non è cinquanta il numero di "Piccoli Stelvi" a cui è arrivato il nostro ciclista, ovviamente si intendono solo "Piccoli Stelvi" fatti in meno di 8 minuti. Non è cinquanta il numero di denti della corona maggiore che sarebbe capace di spingere anche con la ventinove. Non è nemmeno cinquanta il numero di denti della corona più grande (la Compact) della bici da strada di cui si è disfatto.
Non è cinquanta il numero di brioches al mese ingurgitate da Fabio tra pause brioches e pause lavorative e che non si fa mai mancare in ogni occasione. Non sono nemmeno cinquanta i chili del peso del nostro atleta - sarebbero troppo pochi - ma l'impressione visiva è che non ne pesa uno in più al vederlo salire sulle rampe più ripide. Non è neanche cinquanta chili la zavorra che dovremmo caricargli sulle spalle per vedere di contenere le sue sfuriate e metterlo dietro.
[Mi fermo qua con le occorrenze "mancate", perché sto superando il livello medio di logorroismo ingegneristico].
E' CINQUANTA il numero di candeline che oggi soffierà sulla torta Fabio, amico e compagno di tantissime pedalate in giro per la Lessinia e la provincia scaligera!
A U G U R I
F A B I O !
Eccolo qui sotto, ritratto quando era "giovane" - di anni ne aveva solo quarantanove - nella situazione per lui più ideale, ossia in sella alla sua Verdona, abbigliamento estivo in una bella giornata di primavera, in mezzo al verde della natura - verde sì, ma non troppo "padano" - gamba che tira benissimo de drio ed ovviamente numero davanti in piena trance agonistica causata da embolone!
Di Marco Tenuti (del 07/02/2012 @ 09:36:26, in MTB, linkato 1458 volte)
Ieri sera il movimento del cricetismo ha abbracciato un nuovo adepto, il Marcante, che si è infilato dentro la sua ruota della fortuna, per l'occasione la stanzetta della centrale termica di casa. In compagnia della caldaia di un numero di BTU ancora imprecisato - anch'essa alla soglia del ritmo medio - dopo aver rimboccato le coperte per benino a tutta la prole, il bravo papà si è vestito con un improbabile abbigliamento mezza stagione da far invidia a momenti ad Anonimo Turnover. Sotto il vestito la fascia del Polar al torace, tanto per vedere il regime cardiaco da tenersi durante questo primo allenamento da criceto.
Qui la temperatura iniziale di 14 gradi è stata assolutamente ideale, per poter sudare come ad una granfondo nel mese di maggio. L'equipaggiamento tecnico ha visto in azione il Marcante in sella alla gialla MTB Cannondale M400 in alluminio dei primi anni novanta, su rullo Elite Travel di terza mano, gentilmente offerto dalla premiata ditta Aganetto-Righe ed un pneumatico nuovo per l'occorrenza, un Areo liscio da 1,5", recuperato ieri sera in Turnover, dopo una piccola ciacola col Bosca circa l'utilità di uscire con troppo freddo o rifugiarsi in sessioni di spinning o ai rulli.
La sessione è stata un alternarsi di ripetute da 10 minuti al medio e al medioalto, dopo alcuni minuti iniziali di warmup al mediobasso e quelli finali defaticanti. Pochissimi secondi in fascia alta hanno caratterizzato la fase centrale del giro sulla ruota panoramica di Vienna.
Se n'è andata così la prima ora, che non è stata così monotona, come poteva sembrare prima di salire a bordo, visto che mi son portato dietro l'iPhone e mi son fatto una controllatina sia alla posta che a Facebook, nelle fasi al medio alla frequenza di 140 bpm.
Finire l'esercizio, rimettersi le savatte ed entrare direttamente nell'acqua calda in vasca non ha prezzo: chiaro che pestare con le gomme sulla neve è tutta un'altra cosa, però bisogna accontentarsi anche di queste piccole cose, tanto per contrastare il fenomeno del suino ciclista in inverno.
Pertanto, tanto per accontentare tutti i miei fans, considerata sia la condizione influenzale dell'ultima settimana, le esigenze familiari con due bambini su tre malaticci, e soprattutto il persistere del freddo intenso, direi che andrò a godermi il panorama di Vienna by night anche per le prossime sere, a meno che non ci scappi una ciaspolada in notturna, cioè con partenza non prima delle 22.00 da casa.
Bene, adesso siete autorizzati a martirizzarmi, ma solo i nudi e puri. Non possono farlo coloro che pedalano saltuariamente sui propri rulli o a spinning, ma da questi ultimi mi aspetto solo parole di conforto e commiato, pacche sulle spalle ed affermazioni del tipo "te ghe sempre na bela gamba".
Apprendo dal portale TM News, agenzia giornalistica multicanale.
Anche l'ANSA riprende con notizie più o meno delle stesso tenore.
Sul versante del rifornimento di gas, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha detto che la situazione è critica ma ben monitorata. Per l'Italia, secondo l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, la situazione della fornitura del gas sarà tranquilla fino a mercoledì. Ma da giovedì, a causa del picco eccezionale dei consumi per il freddo e del taglio di Gazprom, potrebbero arrivare infatti le prime interruzioni nelle forniture a partire dai cosiddetti clienti interrompibili, aziende o uffici i cui proprietari accettano stop temporanei in cambio di alleggerimenti della bolletta.
Praticamente ci sta scritto che, se continua così, da mercoledì e giovedì potrebbero cominciare a tagliare il gas ad alcune utenze.
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