Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Gli operatori telefonici di rete fissa continuano a martellarci con pubblicità più o meno invasiva e con solleciti più o meno corretti per passare ai loro servizi.
La tecnica usata è sempre quella: siamo allettati proprio con dei banalissimi specchietti per allodole, cioè promozioni sembrano scadere sempre da un momento all'altro. Solitamente scadono entro qualche giorno o al più una settimana.
Peccato che una volta scaduta la promozione -quando va male - essa viene protratta per un altro po' di tempo, altrimenti viene surclassata da una promozione ancora più irresistibile. E quindi quelli che hanno firmato il contratto alle condizioni della promozione appena scaduta, si sentono un attimo "presi in giro", per dirla con un eufemismo.
Questo è il mercato della libera concorrenza nelle telecomunicazioni: il servizio e l'accesso alla rete fissa costa praticamente zero per tutti; la rete tecnologica viene in gran parte manumtenuta dal gestore monopolistica, cioè Telecom Italia, ma il garante della concorrenza ha acconsentito affinché anche altri "operatori" si spartiscano la torta prelibata.
Succede infine che, come tutti i clienti affezionati, vieni sedotto e abbandonato, cioè quasi tutte le promozioni sono davvero convenienti per un certo periodo di tempo e poi ti ritrovi di nuovo ad una tariffa non proprio conveniente.
Si fa pure fatica ad ottenere telefonicamente di avere le stesse condizioni dei nuovi contratti, senza stare lì a cambiare operatore.
Quando non ci si riesce, si fa quello che ho fatto io. Ho cambiato operatore, senza stare a mandare disette, che non sono più obbligatorie per legge, solo che ti ritrovi nell'ultima bolletta del precedente operatore, Infostrada nel mio caso, la "sorpresina" di 35 Euro, cosa che avevo comunque messo in conto, perché ne ero al corrente dalle condizioni contrattuali vigenti.
#sapevatelo
Puntuali come ormai da tempo, a distanza di qualche ora dalla presentazione ufficiale del prossimo iPhone, quest'anno trattasi dell'iPhone 6 dell'iPhone 6 Plus, eccovi a disposizione tutti i nuovi sfondi predefiniti che troverete nella distribuzione di iOS 8.
Chi ha accesso alla golden master di iOS 8 ha ben pensato di metterla a disposizione di tutti mettendo sia un JPEG unico con tutti i nuovi sfondi qui, ma più sotto anche a tutte le singole 15 immagini, alle risoluzioni sia per iPhone (5, 5C, 5S, 640x1136 pixel) che per iPad Retina Display (iPad 3, iPad 4, iPad Air, 2048x1536 pixel).
Io ho trovato in rete l'articolo di Jim Gresham, ma la rete già pullula di altri articoli, come il mio d'altro canto, con i nuovi wallpaper.
Riga superiore:
iPhone - 1; 2; 3; 4; 5
iPad – 1; 2; 3; 4; 5
Riga centrale:
iPhone - 6; 7; 8; 9; 10
iPad – 6; 7; 8; 9; 10
Riga inferiore:
iPhone - 11; 12 13; 14; 15
iPad – 11; 12; 13; 14; 15
Guardate questo video per capire cos'è successo ad Hesjedal. Lo ha fatto Alex Rasmussen con una bici perfettamente a posto.
Torna l'XC Running con l'arrivo dell'autunno. Quest'anno la disciplina mista di corsa offroad e mountain bike prenderà il via proprio a Grezzana, primo appuntamento dei sei previsti per il circuito nella provincia di Verona.
Quest'anno l'edizione grezzanese si terrà il 12 ottobre e farò quanto possibile per essere presente, dopo aver saltato a malincuore l'appuntamento dell'anno scorso, a causa di un altro impegno familiare.
Cercherò di farmi trovare in una forma dignitosa per quella data e devo anche darmi da fare per trovarmi un partner podista che farà la staffetta con me, visto che non è proprio mia intenzione quella di mettermi a correre a qualche settimana dal via di questo evento amatoriale.
L'edizione grezzanese sarà curata anche quest'anno da Franceschino, che coordinerà le forze della Proloco di Grezzana. Lo "spilungone di Mizzago" ha promesso che il percorso sarà a breve a disposizione per chi lo vuole provare di persona. Devo insomma mettermi dietro a cominciare a girare tra gli uliveti di Redoro!
Ho sempre considerato il ciclismo uno sport faticoso, dove bisogna tirare fuori gli attributi. Di questa verità uno se ne rende conto la prima volta che prende la bici e affronta la sua prima salita: si chiede subito come fanno i corridori che fanno il Giro ed il Tour a non sentire tale fatica. Marco Pantani diceva che andava così forte in salita, per ridurre la durata della sua sofferenza.
Senza andare alla ricerca dei "facili trucchetti" - e qualcuno di voi penserà subito al doping - chiunque può scoprire abbastanza presto che una delle cose più importanti del ciclismo è l'allenamento: se ti alleni a dovere, puoi superare tante asperità. Se ti alleni alla fatica, alla sopportazione, allo sforzo, non dico che puoi affrontare qualsiasi montagna, perché a tutto c'è un limite, ma ci puoi arrivare molto vicino. Si realizza in questo sport proprio la metafora della vita: se ti impegni strenuamente, i risultati a cui puoi arrivare possono essere assolutamente sbalorditivi, quasi dei miracoli.
Quando tanti anni fa ho cominciato ad andare in bici con Lorenzo R., non riuscivo a capacitarmi di come lui potesse andare tanto sul piano quanto in salita. Poi piano piano, col passare degli anni, partendo dalla mia prima Lessinia Legend del 2007, arrivando fino ai vari brevetti nazionali degli ultimi anni, ho realizzato che la resistenza sulla lunga distanza e prolungata nel tempo era una caratteristica in cui avevo qualcosa da dire, vuoi perché non eccellevo nello sprint o nella salita pura, vuoi perché quando c'è da mettersi in discussione, non mi tiro mai indietro.
Due anni fa ho cominciato ad immaginare se avrei mai potuto affrontare e portare a termine la Salzkammergut Trophy, la gara di mountain bike più dura d'Europa, stando a quanto recita il manifesto ed il sito della gara.
Questa gara, nel cuore della Mitteleuropa a poco più di un'ora da Salisburgo in Austria, frequentata da migliaia di ciclisti dell'intero arco alpino, ma anche tantissimi tedeschi ed amatori di tutta l'Europa, catalizza l'interesse dei più arditi amatori, proprio per i numeri del percorso più lungo: 211 chilometri di sterrati e 7000 metri di dislivello in salita! In più si aggiunge un paesaggio tanto incantevole, quanto impervio in alcuni passaggi, che lo rendono assolutamente desiderabile a tantissimi altri percorsi nel resto d'Europa.
Tanto per intenderci le più dure tappe del Giro d'Italia possono arrivare a tale chilometraggio, molto spesso in pianura, mentre le salite difficilmente arrivano ad accumulare più di 5000 metri di dislivello. Solo che il Giro d'Italia si corre su strade asfaltate, non su carrarecce, mulattiere forestali, ciclabili a fianco dei laghi e sentierini sperduti nei boschi come alla "Salz"!
L'anno scorso mi ero deciso di prendere parte virtualmente a questa gara, semplicemente seguendo sul web i tempi intermedi di alcuni amici romagnoli. Vederli superare i vari cancelli accresceva la mia stima nei loro confronti, ma al contempo accendeva il desiderio di emularli, visto che anche loro erano passati prima di me per gli stessi tracciati che ho pedalato negli ultimi anni, come la Dolomiti Superbike in Val Pusteria, la Marathon dell'Alta Valtellina e la Black Forest in Germania.
All'inizio della primavera di quest'anno ho coinvolto così qualche altro amico nell'impresa e così, senza strafare nei mesi precedenti, mi sono preparato diligentemente a questa piccola impresa: vedere il traguardo della Salzkammergut Trophy!
L'obiettivo principale di ogni allenamento nel corso della primavera è stato anzitutto quello di stare seduto in sella tante ore, fino a avere il "culo quadrato.
Ricordo che nell'arco di 24 ore sono andato con la bici da strada da Grezzana a Bosco Chiesanuova ben quattro volte, con sosta obbligatoria nella pasticceria in paese. Ho scorrazzato in compagnia degli amici ciclisti per tutta l'Alta Lessinia almeno tre o quattro volte; ho corso anche una gara in Liguria nel cuore della notte ed infine, a solo una settimana dalla gara austriaca, mi sono sparato il tragitto dalla spiaggia romagnola fino a Grezzana, con un solo panino, un gelato e tanta cola!
Il giorno della gara la sveglia suona alle 3.30. Si parte talmente presto, alle 5 in punto, che il sole deve ancora sorgere, ma ci si vede abbastanza da non cadere a terra, anche se le facce dei più sono "imbogonate". Così si parte abbastanza increduli ed in un'atmosfera quantomeno surreale.
Lo speaker, dopo parecchie incitazioni in lingua teutonica, fa il conto alla rovescia e ci si ritrova senza volerlo già ai piedi della prima salita. Si sale già ad un ritmo abbastanza alto che viene subito il dubbio se le successive ennemila salite si riuscirà a farle o se si sarà costretti a girare la bici e ritirarsi per "forze esaurite". Sono tutti i "pensieri cattivi": cercano di remare contro la costanza e la determinazione che io, come altri seicento e più impavidi attorno a me, hanno deciso di mettere in campo. Più che l'allenamento è la convinzione di potercela fare che deve rimanere intaccata, nel ciclismo come in tanti altri sport di resistenza estrema, una questione di fede, insomma.
Guardi poi subito l'orologio e vedi che sono le 5.20: "Sei partito da venti minuti e già guardi l'orologio"? Quando il sole prova invano ad alzarsi e di farsi largo tra nubi minacciose, comincia a piovigginare. Qualcuno davanti a me decide drasticamente di porre fine alle prime avversità. Nel corso della gara è tutto un incrociare concorrenti, che optano per il ritiro e percorrono contromano la salita, che io e quelli a fianco a me stiamo cercando di scalare. Sembra quasi di vivere una scena dantesca, ma non distinguo bene se ci troviamo all'inferno o al purgatorio, in paradiso no di certo.
Comincio il gioco delle frazioni. Ogni tanto dico a me stesso e a Paolo, che pedalerà al mio fianco per l'intera gara, neanche fosse un angelo custode: "Abbiamo fatto un decimo", "abbiamo fatto un ottavo", "abbiamo fatto un sesto", "abbiamo fatto un quarto"!
E le ore passano. La pioggia smette e riprende. Fortunatamente i ristori si susseguono sul nostro percorso con una certa regolarità. Rimbombano più che mai i moniti di tutti quelli che sono passati prima di noi: "l'importante è bere e mangiare".
E ancora: “Se continui ad attingere alla fonte e ad alimentarti del pane quotidiano - neanche fosse una rivelazione cristiana - puoi andare molto avanti”. Per me e Paolo il menu giornaliero si compone di decine e decine di tranci di torta: torta paradiso e crostata alla cannella con marmellata di mirtilli, sorseggiando litri e litri di sali minerali intervallati da qualche bicchierata di Redbull, che, per chi non lo sapesse, in Austria scorre dai rubinetti come l'acqua calda.
Tra una salita e l'altra c'è però tempo di rifiatare: le discese sono spesso molto lunghe e veloci e si organizzano le forze rimaste, anche se di tanto in tanto qualche agguato si presenta dietro l'angolo, prima con un tratto di mezzo chilometro nel fango liquido di un sottobosco, poi su discese rocciose e sconnesse, dove Paolo ha la peggio volando letteralmente nel bosco e procurandosi qualche bella ammaccatura, senza però compromettere la sua continuazione. Quante volte avete visto i ciclisti rialzarsi e ripartire, altro che calciatori!
E' appena passato mezzogiorno, un acquazzone è lì dietro l’angolo, sono in sella già da sette buone ore ed il giochino delle frazioni è prossimo a sentenziare: "Siamo a metà"! In un tratto percorso in solitario mi lascio andare in un pianto liberatorio: comincio a realizzare che ce la posso fare. La quantità di adrenalina rilasciata da quel pianto farà tutto il resto.
Le varie difficoltà della catena che ogni tanto si aggroviglia su se stessa, del cambio che non vuole più saperne di cambiare, delle "sbroffe" di fango appiccicate sugli occhiali, delle tacchette delle scarpe che non vogliono starsene attaccate sui pedali, degli alluci contorti da una decina di ore, passano tutte una dopo l'altra, come sopra l'olio.
Nemmeno la salita cementata del Salzberg, affrontata dopo con 4500 metri di dislivello nelle gambe, mette in dubbio la riuscita dell'impresa, nonostante fosse quasi impossibile salirla anche a piedi, col 40% di pendenza.
Quando cominci a crederci, la salita prima si spiana e poi piega in discesa. Il gioco delle frazioni finisce e comincia un altro gioco, quello dell'attesa: prima delle ore, poi dei minuti che ti separano dal traguardo. Cominci già ad assaporarlo il traguardo. E' dolcissimo e lo gusti almeno un'ora prima, tanto da confondersi con l'ultimo trancio di crostata ai mirtilli - si, perché dopo tredici ore la torta paradiso se la sono mangiata tutta quelli davanti.
Io e Paolo siamo talmente ringalluzziti che recuperiamo ogni tanto su qualche altro concorrente sfatto e, ormai al traguardo dopo "solo" 14 ore e 41 minuti, sfiliamo ai 40 all'ora, neanche fossimo appena partiti ed ecco il traguardo pure in leggera discesa! Mi aspetta la mia famiglia a bocca aperta perché siamo arrivati un'ora prima del previsto, ci acclamano alcuni amici, applaude un intero paese con la stessa intensità con cui ha applaudito al vincitore, ai duecento arrivati prima di noi, così come agli altri duecento arrivati dietro.
Scendiamo dalle bici che non pare nemmeno essere vero. Non ero mai stato quindici ore consecutive in bici. Temevo dopo solo quattro o cinque ore di non sopportare più i piedi stretti nelle scarpe da mountain bike. Avevo paura per le braccia, che mi abbandonassero su una delle discese più spericolate. Pensavo che la schiena ricurva sul telaio in carbonio pretendesse una tregua dopo una decina di ore. Non pare nemmeno vero che non siano venuti né i crampi, né la tanto temuta crisi di fame.
Da subito ci credevo poco, poi ho creduto, infine sono stato abbagliato dalla verità. Nello sport, pari pari che nella vita, è solo una questione di fede.
Il racconto intitolato "Una piccola impresa nel Salzkammergut" è stato pubblicato questa settimana su "La Matassa", numero di settembre 2014, un giornalino che gira tra Alcenago e Stallavena.
Quanto costa l'energia in giro per l'Europa rispetto a quanto la paghiamo noi? Noi la paghiamo più cara di tutti, nonostante riusciamo a comprare il gas a buon prezzo rispetto ad altri, probabilmente per accordi commerciali e strategici molto vantaggiosi con le nostre forniture provenienti dal bacino mediterraneo.
Googlando molto spicciamente, ho trovato questo documento sul sito de Il Sole 24 Ore, quindi tenderei a fidarmi della fonte.
Ho scoperto quello che già mi aspettavo di trovare, tra cui il fatto che la paghiamo il doppio dei francesi. E pure i francesi di questi tempi non se la spassano tanto bene, nonostante un costo per l'energia dimezzato rispetto al nostro.
clicca per andare al report de Il Sole 24 Ore
Domani, sabato 30 agosto, finalmente affronterò per la mia prima volta in vita lo Stelvio in bici, dopo averlo fatto ennemila volte in pulmino ai bei tempi dei campi scuola di Pedenosso e Bormio.
Chiaro che le previsioni per Prato allo Stelvio sono probabilmente più affidabili di quelle in cima al Passo, rimane la questione abbigliamento. In teoria, a guardare da quota 2000 metri in sù, ci vorrebbe l’invernale senza pensarci tanto, in realtà bisognerà andare vestiti a SEOLOTO, per le temperature in basso e per non tirar el boio in salita.
A parte quello, il giro standard sarebbe quello di fare l'anello stretto e cioè Prato allo Stelvio-Passo dello Stelvio-Santa Maria in Monastero-Sluderno-Prato allo Stelvio, dove la salita è fino al Passo dello Stelvio e da lì in poi è praticamente "tutta discesa".
Volendola far sporca, due Salz finisher potrebbero fare addirittura entrambi i versanti e cioè Prato allo Stelvio-Passo dello Stelvio-Bormio-Passo dello Stelvio-Santa Maria in Monastero-Sluderno-Prato allo Stelvio, così vengono fuori circa 3200 metri di disvello, ma vedremo domani il da farsi...
Andremo domani perché il Passo dello Stelvio è chiuso alla circolazione dei mezzi a motore, come potete verificare sui vari siti relativi alla manifestazione cicloturistica e cioè sia dal lato lombardo, che dal lato altoatesino. La manifestazione cicloturisitca non competitiva è chiamata appunto "Scalata Cima Coppi".
Con l'occasione ci saranno magliette commemorative, panini, foto e fotografi ufficiali e chi ha più ne metta.
Dopo l'entusiasmo ed il successo dell'ultima notturna a cui ho partecipato, quella a San Giovanni Lupatoto organizzata dal Team Focus e relativo negozio, eccomi anche stasera, mercoledì 6 agosto 2014, con buone probabilità a prendere parte ad un'altra notturna, organizzata invece dallo staff della Valpantena, in primis col Conte a promuoverla.
La partenza prevista per la notturna Marathon è per le 18 all'Olmo in piazza a Grezzana, mentre un secondo appuntamento è dato per le 19.30 in piazza ad Erbezzo.
L'obiettivo è quello di essere per le 21.30 a Malga Castelberto per una bella cena.
Dovrei esserci anch'io!
Sono anch'io incappato nell'ultima trappola tesa dalle multinazionali, Amazon in primis, cioè sono "incappato" nel senso che sono andato a leggere cosa propongono.
Vogliono estendere il solo programma di promozione e diffusione commerciale, andando ad intaccare aree in cui altri stanno già lavorando più o meno bene, come Zalando, che si è fatto largo anche nella tivù commerciale grazie ai suoi spot.
Amazon ha deciso di spingere sul suo programma di BuyVIP, mandando una newsletter in cui ci sono in bella mostra tra le altre, un bel paio di scarpe colorate Puma St-Runner, molto trendy, a soli 27,95 €.
Mi piacciono, il prezzo è basso, molto basso, perché no? Peccato che siano esaurite.
L'unica cosa che puoi fare è scegliere comunque la taglia e metterle in "Lista d'attesa". Ora son pronto a scommettere che quando torneranno ad essere nuovamente disponibili su Amazon BuyVIP, non lo saranno più a 27,95 €, ma al prezzo standard, che è 55 €, cioè solo il doppio.
Sicuramente mi verranno a dire che il programma ha avuto un riscontro molto più ampio di quanto si aspettavano e che le scarpe sono andate esaurite prima di quanto pensavano. Un classico per venderne poche a quel prezzo.
Fino a prova contrario per me questo esercizio risulta essere un perfetto specchietto per le allodole: ti faccio desiderare una cosa ad un prezzo stracciato, mi prendo nota che la vuoi e poi provo a vendertela a prezzo pieno.
Tempo fa avevo segnalato più o meno una cosa simile con Prezzofelice.it, che pare essere fallita o quantomeno pare aver avuto i suoi bei grossi problemi, dopo aver promesso iPhone a destra e a manca a metà del prezzo di listino. Avevano messo a disposizione tre iPhone 5C al giorno su Padova e forse speravano che la Apple glieli girasse a prezzo di costo, per accontentare tutte le altre ennemila richieste.
Spero felicemente di essere smentito proprio da Amazon, che la faccio molto più seria di Prezzofelice.it. L'anno scorso mi ero assolutamente ricreduto, quando mi hanno stornato un dispositivo che non funzionava più, ridandomi indietro tutti i soldi fino all'ultimo centesimo.
I miei 27,95 Euro son lì pronti per essere spesi. Con la logistica ci sai fare: forza Amazon.
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