Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La Gran Fondo del Pandoro in pillole:
- seconda edizione
- ritrovo al campo sportivo di Stallavena per domenica 27 dicembre ore 9.30 (c'è parcheggio sufficiente su entrambi i lati della strada)
- organizzatore: Marco Tenuti col supporto del Pappataso Fans Club
- percorso di circa 23 km (Stallavena-Balzare-Torri-Molini-Bosemai-Vigo-Salvalaio-Settefonghi-Monte Comun-Chieve-Saline-Fiamene-Sengie-Coda-Costeole-Chiesa)
- percorso prevalentemente sterrato, con pezzi tecnici, ma anche pezzi in asfalto: richiesta pertanto la MTB con pneumatici adatti per uso misto
- dislivello totale: circa 750 metri
- gruppi invitati: Turnover, Aspetimebike, Focus Italia, GC Grezzana, Cicli Tagliaro, Team Sculazzo, Cicli Rodella, altri amici dei team Bussola, Ciclistica Valpantena, Verona Bike, Maddiline
- pettorali distribuiti poco prima della partenza
- ristoro previsto verso le 11.30 a Chiesa di Alcenago, presso fam.Tenuti
- in testa al gruppo ci saranno due moderatori del ritmogara
- in fondo al gruppo altri due moderatori
- il giro viene percorso ad andatura cicloturistica, non è pertanto una gara
- gli invitati che partecipano alla pedalata cicloturistica si assumono ogni responsabilità prima, durante e dopo la manifestazione.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Tutto ormai pronto per la seconda edizione della Gran Fondo del Pandoro. Stamattina ho dedicato un'oretta a controllare lo stato del percorso, e nonostante l'acqua e la neve caduta nell'ultima settimana, devo ammettere che il fondo ha tenuto discretamente e la temperatura relativamente mite che si è registrata oggi, dovrebbe consentire di drenare un altro po' d'acqua.
Oggi vanno in stampa i pettorali personalizzati che domani verranno sfoggiati davanti alle pipe. Anche la fornitura per il ristoro alla Chiesa di Alcenago è praticamente definita: previsti circa 100-120 panini al crudo, al salame artigianale, al cotto e mortadella. Previsti qualcosa come 18 litri di Cocacola, circa 6 litri di tè caldo, 12 litri di integratori e 3-4 litri di cioccolata calda.
Previsti anche 3-4 kg di banane, qualche kg di mandarini, patatine e salatini per i più sfiziosi. Ovviamente la parte del leone sarà recitata dai pandori e i panettoni che per l'occasione saranno tutti targati Melegatti.
Si ricorda che il Pappataso Fans Club ha deciso di mettere una quota simbolica di 2 Euro minimi quale contributo per l'organizzazione del ristoro, per cui sarà possibile versare tale contributo in un'apposita cassettina presente sui tavoli del ristoro.
In ogni caso se non sei ancora registrato nell'elenco partenti, ti invito a farlo al più presto, visto che l'organizzazione di un simile evento richiede comunque una previsione sufficientemente attendibile. Le stime parlano di 35-45 partenti domani mattina al campo sportivo di Stallavena...
Ieri sera avevo risposto positivamente all'invito del Pezzo di presentarsi alla rotonda di Montorio per una pedalata postnatalizia con unico scopo quello di smaltire la quantità di grassi accumulati ieri con le gambe sotto la tola.
Stamattina le buone intenzioni c'erano tutte, solo che quando son sceso in garage per prendere in mano la mia Scale, ho scoperto che la gomma anteriore era completamente a terra, nonostante l'avessi lasciata gonfiata ad almeno 3 atm da giovedì sera, quando avevo montato il Racing Ralph nuovo di trinca.
Poco male: ho gonfiato il pneumatico e mi son avviato di buona lena all'appuntamento. Qui c'erano più o meno tutti gli affezionati del Pappataso Fans Club e il giro in programma era anche abbastanza interessante, solo che un po' di paura di tirare un po' troppo alla mia "prima" uscita dopo due mesi di stop ce l'avevo.
Poi assaggio l'anteriore e scopro che se ne è andata almeno una buona atmosfera e mezza di pressione, così non mi rimaneva altro che abdicare e rimandare a domani.
Ho pertanto girato la bici e me ne son tornato verso Quinto e all'altezza delle Campagnole di Novaglie decidevo di fermarmi per dare una gonfiatina. Come ho tirato via il tappino ed ho fatto per svitare la valvolina, essa fuoriusciva completamente, rivelando così l'arcano della perdita progressiva di pressione. Era la valvola del tubeless appena appoggiata che perdeva aria ovunque e non una cattiva tallonatura del tubeless.
Così ho dato almeno un centinaio di pompate con la pompetta del Decathlon e son ripartito con la speranza che il problema fosse tutto lì. All'altezza di Vendri beccato Federico Bioti, anche lui ormai con l'embolo dell'uscita domenicale e per il momento ancora in BDC...
Così continuavo la mia pedalatina in direzione Santa Maria in Stelle ed ho cominciato a pensare tra me che forse la giornata non era del tutto persa. La temperatura alle 8.40 non era della più miti, ma già verso le 9.30 cominciava ad essere accettabile e così mi son avviato anch'io verso il Piccolo Stelvio.
Supera Tizio, supera Caio, supera Sempronio, prendo piano piano confidenza sia delle gambe che del fiato e così mi son ritrovato in cima al Piccolo Stelvio, senza aver tribolato più di tanto.
E' così che mi son ritrovato a pedalare sul 16% della Gualiva senza manco accorgermene, poi Pesa di Romagnano, Romagnano e discesa a Grezzana.
A questo punto mi son detto: andiamo a provare i pezzi più ostici della Gran Fondo del Pandoro in vista dell'uscita di domani.
Rotta diritta verso Stallavena e poi su per la Chiesa di Alcenago sempre con marcette molto corte e belle agili. Subito a provare la deviazione di Bosemai, fino alla palestra di trial. Il pezzo più ostico ho deciso di farlo a piedi, vuoi per i pietroni smossi dai trialisti, vuoi perché l'anno scorso ho fatto un volo con caduta rovinosa sul polso, che ho sofferto per alcuni giorni.
Il fangosissimo pezzo dalle rocce di Bosemai fino alle Oliare non mette in difficoltà i miei nuovi Racing Ralph e le mie gambe, tant'è che son addirittura sorpreso della mia ascesa e la confidenza continua a crescere.
Così mi son detto che forse è il caso di andare a vedere anche il pezzo da Salvalaio fino a Settefonghi, pezzo che non avevo mai provato. Anche qui sorpresa delle sorprese: il pezzo è una carrareccia bella larga e tutta ricoperta da un verdissimo manto erboso. Ci sono alcune proprietà private da attraversare, ma speriamo che anche domani siano tutte aperte e che si possa salire senza problemi.
Solo un piccolo varco tra le spine mi ha fatto scendere dalla bici, ma ho speso qualche minuto per togliere i rovi e qualche ramo di troppo, così domani passeremo tutti di padella senza preoccupazioni.
Il giro si conclude con la discesa delle Costeole e tappa dai miei genitori per rifinire gli ultimi dettagli. Ulteriore pausa a Stallavena dalla Fornarina per ordinare i 5 kg di pane e si può dire che tutto è pronto per la GF del Pandoro.
Il Marcante di Quinto e tutta la sua famiglia sono lieti di augurare Buon Natale a tutti voi che passate su questo blog!
Il piacere di includere qualche immagine natalizia scattata negli ultimi giorni di permanenza in Brasile!
Per tutti i ciclisti ricordo infine ancora una volta l'appuntamento per domenica 27 dicembre al campo sportivo di Stallavena per la seconda edizione della Gran Fondo del Pandoro, dove ci sarà l'occasione di scambiarci gli auguri.
E anche quest'anno abbiamo messo già in saccoccia l'iscrizione alla Dolomiti Superbike, edizione 2010, con tutta l'intenzione di fare il percorso lungo!
Anche quest'anno ho fatto l'iscrizione cumulativa assieme agli amici di Cicli Tagliaro, cioè il Radu, Simone e il Fabio.
Quest'anno, come da tradizione, il giro viene cambiato di senso rispetto all'anno precedente, pertanto la gara comincia con la salita di Prato Piazza per la gioia di tutti quanti.
Nei prossimi giorni vedrò già di studiare un po' come sarà il percorso nel dettaglio lungo, in modo da capire un po' la parte che ancora non conosco.
L'iscrizione alla Dolomiti Superbike al momento non è fatta che sto pianificando la partecipazione a qualche circuito particolare, ma la faccio solo perché almeno una volta voglio anch'io portarla a termine nella versione da 120 km.
Ora devo solo stare attento ad arrivare per gradi all'appuntamento di luglio 2010, magari evitando eccessive sollecitazioni nei primi mesi dell'anno e arrivando così in piena forma alla fatica delle fatiche in mountain bike!
Sono tornato a casa da neanche una settimana e comincio già a sentire la saudade do Brasile. Cominciavo ad abituarmi bene: sarà che il clima è stato ideale per tutte le tre settimane - sole sullo zenith, acquazzone tropicale, pioggerellina fitta fitta - sarà che la gente non ha tutte le preoccupazioni che abbiamo noi, sarà che la gente è serena e non deve incazzarsi perché il treno è in ritardo, perché è intrappolata in macchina a causa dell'ingorgo della neve o in coda per entrare al centro commerciale. Sarà perché non c'è la "paciarina" che sporca e bagna le scarpe, sarà perché non c'è bisogno di avere l'ultimo modello del Woolrich, sarà perché non c'è tutto sto bisogno di avere l'iPhone da 32 GB e la banda larga sul telefono, sarà anche perché non c'è tutto 'sto bisogno di consultare spasmodicamente Facebook ogni due ore, per vedere se qualcuno ha scritto qualche cavolata nella tua bacheca.
Ti siedi fuori da un locale: ti ordini un bel suco de laranja e abacaxi, lo accompagni con un pezzo di picanha, un ciuffo di riso in bianco ed un paio di cucchiaiate di fagioli lessi e puoi sorridere in felice compagnia dei tuoi compagni di avventura o di lavoro.
Non c'è neanche l'assillo di dover correre in palestra per fare gli esercizi che ti ha programmato il personal trainer, nè c'è il criceto che insiste nel farti fare anche oggi 45 km in sella alla bici ai 30 km/h col 53/14. Non c'è tutto sto bisogno che il BMI sia al di sotto di 21 punti, nè quello di indossare a tutti i costi la taglia 38. Dopo tutto se le tre ragazze mulatte che ti passano di fronte, hanno le smagliature sulle cosce, la pancetta che sborda un po' e seni generosi, loro le scarpe coi tacchi le indossano lo stesso e non è un problema se mangiano un pao de quejio in più.
Nessun problema neanche se con la macchina ti scartano davanti al tuo cofano da una corsia all'altra, tanto se arrivi al mare anche dieci minuti dopo, la sabbia uguale allo zucchero di canna è comunque dorata. Ci sarà anche qualche sacchetto di plastica in più sul bagnasciuga - cosa orripilante per i nostri ecologisti - ma non è un problema qui farsi a piedi cinque chilometri da una frazione all'altra o mettere l'alcol comum invece della gasolina. Il tempo non è tutto sto denaro e poi il denaro è pur sempre del diavolo.
Ma non è nemmeno un problema se passi di fronte ad un disperato, che sta dormendo sopra un cartone e ti chiede l'elemosina. Se ti va di dargli 50 centavos, lui apprezza molto di più un panettino col presunto di tutto il resto e non ti preoccupi del fatto che simile gente non lo vorresti nemmeno vedere in circolazione.
E se una "bixia" ti fa l'occhiolino, tu puoi sempre risponderle con un bel pollice su in segno di approvazione e non devi subito preoccuparti se i tuoi amici scherzano sulla tua omosessualità. E se ci sono 35°C e l'aria condizionata non funziona, non è che devi imprecare contro Lula perché il "governo è ladro".
Insomma in Brasile "si stava meglio quando si stava peggio". Non serve insomma andare indietro nel tempo, basta spostarsi fuori di casa nostra. Un sorriso sulle labbra non si compra certo coi soldi: ho già saudade do Brasil.
Come già comunicato ampiamente dai vari blog, cioè il blog del Pezzo e quello dell'Anonimo Turnover, oltreche sui canali preferenziali di Facebook, non c'è stata molta scelta ieri mattina, se non quella obbligata di rimandare l'edizione 2009 della Gran Fondo del Pandoro a domenica prossima, 27 dicembre, stessa ora, stesso posto, stesse modalità.
Sicuramente le difficoltà meteorologiche hanno condizionato lo svolgimento della pedalata cicloturistica nei dintorni di Alcenago, ma non solo. Le temperature polari registrate per tutta la giornata di ieri hanno più che mai giustificato la scelta di rimandare a domenica prossima.
In secondo luogo, la mia difficoltà personale a tornare a casa da Roma avrebbe di fatto reso abbastanza difficile riuscire a completare gli ultimi preparativi per il ristoro finale. La cancellazione del volo Alitalia da Roma Fiumicino a Verona Villafranca e il conseguente trasferimento dalla capitale avvenuto a colpi di shuttle, Eurostar e "regionalone" ha fatto ritardare il rientro mio e della mia famiglia dalle 15 di sabato alle 21.
Poco male: per il prossimo weekend le previsioni meteo non sono così negative e ci dovrebbero essere tutti i presupposti per riuscire a pedalare in compagnia senza particolari disagi sia dal cielo che sul fondo. State comunque collegati per seguire le ultime evoluzioni.
Ieri a Jundiai ultima giornata brasiliana dedicata a preparare le valigie e a fare le ultime spese. Chiaro che non si sprizza gioia per tornare dalle vacanze oltreoceano e rientrare al lavoro ed al solito tram tram, ma a questo giro ci son tutte le attenuanti del caso, che ci hanno rinfrancato nel rientro dall'America.
Anzitutto la saudade per l'Italia comincia a farsi sentire, anche se tre settimane "no Brasil" ci stavano portando piano piano a "diventare brasiliani", a circolare nel traffico con loro, a mangiare e a bere come loro, a parlare e interagire con loro. Non voglio con questo dire che pretendevo già la cittadinanza brasiliana, però tre settimane fatte non solo come turisti, ma anche da cittadini fa respirare un'aria diversa rispetto a quella dei soliti hotel, dei villaggi turistici e delle escursioni organizzate dai tour operator.
In secondo luogo la temperature polari che stanno pervadendo per tutta l'Europa ci intimoriscono non poco, però l'escursione termica di oltre trenta gradi ha pur sempre il suo fascino. All'imbarco a San Paolo son salito sull'aereo con pantaloncini e polo e stamattina, mentre scendevo dal volo da San Paolo, un addetto alla scaletta, vedendomi in braghe corte, mi ha detto che forse è il caso di vestirsi un po' di più, ma tant'è: c'era da fare lo sborone a Fiumicino, dove la temperatura all'atterraggio era di 9°C e quindi si poteva ancora tenere tale abbigliamento.
Ben altra cosa invece la temperatura in Padania, dove abbiamo trovato all'incirca 10 gradi in meno rispetto alla capitale. Domani mi aspetta pure la Gran Fondo del Pandoro, per cui posso placidamente dire che non sono cosa mi aspetta, dopo aver sudato un po' a San Paolo l'altro giorno.
Ultima attenuante, ma non certo ultima per importanza, è che il rientro ci catapulta direttamente nelle festività natalizie, per cui non l'impatto non dovrebbe essere così drastico. Solo i prossimi giorni potranno dire...
Ieri ultima giornata "completa" a Paraty: l'abbiamo dedicata completamente al mare, nonostante il tempo nella mattinata non fosse dei più clementi. Le previsioni meteo davano scarsa possibilità di pioggia prima di mezzogiorno, mentre per il pomeriggio solo cielo molto nuvoloso senza precipitazioni, così io e Nelson abbiamo optato per il "giro lungo" col barcone nel pomeriggio come programma per tutta la combriccola Tenuti-Giarola.
La partenza al porto di Paraty per le ore 12 ci riservava la piacevole sorpresa di condividere l'enorme barcone - la placca vicino al timone indicava un totale di 94 posti - solo con la truppa e una giovanissima coppietta di colore freschi di matrimonio da meno di 24 ore. Il capitano, i due mozzi e la cuoca ci hanno portato lungo un itinerario nella baia di Paraty composto di quattro soste.
Nella prima sosta abbiamo apprezzato un po' della fauna ittica, facendo un po' di snorkeling. Un tuffo in acqua con tanto di tubo e maschera, tanto per vedere le poche specie ittiche, però molto belle a vedersi appena sotto il pelo dell'acqua.
Nella seconda sosta invece il gruppo si divide tra chi arriva a riva a nuoto e chi invece ci arriva usando il gommone di supporto, abilmente manovrato dalla truppa. Per i nuotatori invece una nuotatina di quasi un centinaio di metri tra il Sonho Meu - nome appunto del barcone - e il bagnasciuga della Praha Vermelha.
La terza sosta invece consiste principalmente nel pranzo, sia per noi che rimaniamo sul ponte, che per i macachi indigeni e i lagarto che vengono a prendersi i pezzi di banana, opportunamente posizionati da un membro della truppa. La fauna appena dietro la foresta tropicale è a dir poco eccezionale per la varietà e i colori: mai si direbbe che su un'isoletta così piccola - solo qualche migliaio di metri quadrati - ci possano essere specie così singolari. Per noi un pranzo a base di pesce, cioè principalmente camarao, verdura mista e patate fritte, il piacere impagabile di mangiare appena sopra il pelo d'acqua e pure il divertimento di lanciare nell'acqua le lische e qualche boccone, osservando i numeri fatti del drappo di pesci circostanti per accaparrarsi gli avanzi della nostra mangiata.
La gita continua più tardi andando fino alla Praha Jurumirim, dove anche li ci dividiamo tra chi scende col gommone e chi invece - come il sottoscritto ed Enrico - se la fa tutta a nuoto fino alla sabbia dorata, dove ci aspettano una piccola comunità di tacchini e faraone, libera di vagare attorno ad alcune abitazioni private incustodite.
Il rientro nella cittadina ci vede fare alcuni acquisti nei negozietti, dove facciamo il pieno di souvrenir e gadget per gli amici e parenti, che non dimentichiamo mai in queste tre settimane lontane dall'Italia. Oggi rientreremo in zona continentale: lasceremo la suggestiva città di Paraty in macchina e in circa quattro ore di viaggio dovremmo arrivare a Jundiai.
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