Di Marco Tenuti (del 18/07/2012 @ 11:06:32, in MTB, linkato 976 volte)
Oggi la mia Cicci ha dato un'occhiata al meteo di Bormio per i prossimi giorni, evidentemente perché è a casa da neanche due giorni e non vede l'ora di andare di nuovo in vacanza.
Le previsioni sono tutto tranne che belle, ma non è che a Bormio ed in Alta Valtellina si può pretendere il cielo di Riccione.
Comunque il Marcante non dispera, visto che si tratta dell'ultima gara, la Granfondo Alta Valtellina per completare il Prestigio MTB 2012, quindi brutto o bello che sia il cielo, s'ha da fare, più o meno come l'anno scorso quando alla stessa domenica sono andato a raccogliere le ultime due stelle del mio Prestigio MTB 2011 qui a casa a Sega di Ala alla Lessinia Bike, sotto un cielo non certo clemente e con una temperatura minima di 7°C su in cima a Monte Castelberto.
Il pacco gara dell'evento bormina è comunque previdente e ci ha messo dentro il giubbetto smanicato - un gilet outdoor softshell recita il sito - griffato proprio col logo della gara, quasi a ricordare che su in quota non è mai troppo caldo.
Di Marco Tenuti (del 20/07/2012 @ 10:27:53, in MTB, linkato 959 volte)
E' da qualche anno che non torno a fare una "girada" in Alta Valtellina, posti, valli e montagne dove ho passato parecchie estati della mia adolescenza e della mia giovinezza.
Quest'anno ci ritornerò assieme alla mia famiglia nel pieno della maturità - maturità? magari - per correrci finalmente una gara in mountain bike, la mia sesta marathon dell'anno.
Stanotte ho studiato un po' anche il percorso e, come tante marathon di alta montagna, anche la Granfondo Alta Valtellina nel percorso marathon può essere divisa bene a settori, visto che è caratterizzata sostanzialmente da tre salite abbastanza lunghe.
E' insomma confrontabile e gestibile come una Dolomiti Superbike, dove bisogna prendere le salite con una certa calma e tenersi molto lucidi per affrontare le lunghe discese che le seguono.
La prima parte del marathon, in comune col percorso classic di 39 km, consiste nel salire la Valfurva prima sul versante meridionale, poi si attraversa in valle all'altezza dell'abitato di Valfurva e si risale il costone a nord sopra l'abitato di Plazzanecco. Prima si fanno 500 metri di dislivello a sud e poi altri 700 circa a nord.
Ritornati di nuovo a Bormio chi fa il Marathon come il sottoscritto se ne va dentro la Valdidentro, salendo anzitutto a fianco di Premadio di circa 200 metri. Poi si scende dolcemente verso Piandelvino e Valdidentro, ammirando sulla destra della valle Pedenosso e le Torri di Fraele.
Dall'abitato di Valdidentro si ricomincia a salire per altri buoni 600 metri di dislivello in quota e qui si fa sul serio quando le gambe cominceranno già ad indurirsi. La cosa bella è che verso il 50° chilometro di gara può considerarsi "conclusa" perché da quota 1800 circa si torna giù a Bormio per Oga continuando a perdere quota in circa 15-16 km di discesa e di tratti pianeggianti.
Il percorso 2012 dovrebbe essere identico a quello 2011, senza alcuna variazione degna di nota, stando a quando fino ad ora pubblicato sul sito dell'organizzatore.
Il punto più basso della gara, a quota 1170 metri, è rappresentato dal fondo valle in cui si trova Bormio, cioè dove la Valfurva e la Valdidentro si congiungono.
Due sono i GPM della prima parte della gara, in comune col percorso classic, ossia sopra Sant'Antonio (Campolungo e Calvarana) a quota 1660 metri e sopra Planezecco a quota 2050 metri sull'Alpe Solaz, punto più alto della gara.
La seconda parte della gara arriva invece fino a quota 1876 metri per Raglio e Palancana, sul versante meridionale della Valdidentro.
Il totale del percorso si aggira sui 69 km totali ed i 2300 metri stimati di ascesa, cioè meno degli abbondanti 2872 dati erroneamente dalle informazioni GPS.
Di Marco Tenuti (del 23/07/2012 @ 11:23:14, in MTB, linkato 1780 volte)
Marco Aurelio Fontana si laurea campione italiano Cross Country per la quarta volta consecutiva - il decimo titolo italiano se si considerano anche i vari campionati italiani vinti nel ciclocross e nelle categorie giovanili.
Di Marco Tenuti (del 26/07/2012 @ 01:29:58, in MTB, linkato 886 volte)
Eccomi a sfoggiare la divisa del 15° anniversario del negozio Turnover!
L'azienda specializzata nei brand sportivi più importanti nel mondo dello sci, della montagna e del ciclismo compie quest'anno i 15 anni di attività e lo vuole ricordare attraverso questa divisa speciale, che si discosta completamente dai colori tradizionali del team ciclistico, cioè rosso, bianco e blu.
Compare qua e là sulla divisa il numero 15, ma è indicato anche chiaramente il sito web del team ciclistico, ossia Turnover Team, una mia creazione, supportata però anche dal valido aiuto di Anonimo Turnover.
Per aggiudicarvela, basta che passiate in Turnover nei prossimi giorni, ma fate presto, perché sta andando a ruba.
E adesso che l'avete vista anche qui sui blog e sui social network, sono sicuro che sparirà alla vista...
C'è anche qualcuno che rimarrà particolarmente attratto dalla combinazione nera e verde, che ricorda per certi versi Cannondale e anche i colori di un altro marchio veronese...
Di Marco Tenuti (del 31/07/2012 @ 00:36:19, in MTB, linkato 7332 volte)
Anche quest'anno, per la terza volta consecutiva, porto a casa il brevetto del Prestigio MTB grazie alle quattro pesantissime stelle acquisite con la GF Alta Valtellina a Bormio.
Quest'anno la sfida si è fatta ancora più dura, poiché il numero di stelle necessarie è stato alzato da 21 a 24 e conseguentemente tutti i prestigiosi e gli aspiranti sono stati o sono costretti a fare praticamente una gara in più.
Io ho accettato la sfida anche quest'anno, affrontando la cosa di petto e cioè facendo praticamente solo gare marathon, a parte le prime due "passeggiate" iniziali, cioè la Granfondo di Monteriggioni e la Granfondo Tre Valli.
Da lì in poi solo marathon, cioè ben cinque, che in taluni casi sconfinavano in Extreme, quando il dislivello sforava i 3000 metri.
Ora è il momento di riposare e di pensare già a qualche altra sfida per il 2013!
Di Marco Tenuti (del 01/08/2012 @ 12:24:55, in MTB, linkato 1170 volte)
E' sempre stata la foto più rappresentativa della Granfondo Alta Valtellina questa che ritrae le baite dell'Alpe Solaz ed il serpentone di biker prossimi a raggiungere il punto più alto della gara.
Questo tratto sotto le baite non era molto lungo, ma era necessario tirare fuori tutta la grinta necessaria per superarlo in bici ed evitare di scendere e spingere, visto che c'era in agguato anche l'obbiettivo del fotografo.
L'Alpe Solaz è a tutti gli effetti uno dei punti più panoramici della mountain bike agonistica italiana, dall'alto dei suoi 2050 metri sul livello del mare.
La vista sulla Valfurva è a dir poco suggestiva e meritevole dopo aver spinto l'ultimo rapporto.
Di Marco Tenuti (del 02/08/2012 @ 19:07:55, in MTB, linkato 1496 volte)
Il Maga vende il suo supermezzo con cui ha scorrazzato in lungo ed in largo per la nostra provincia e anche quella trentina, perché passa alla 29er.
Effettivamente uno spilungone come lui sta decisamente meglio sulla Focus Raven da 29 pollici.
La bici è un telaio Focus Raven del 2010 in taglia XL montata con gruppo misto SRAM X0-XX, corone Rotor Q-Rings, la coppia di ruote è Shimano XTR, la forcella DT Swiss XRC-100.
Per ulteriori dettagli contattate direttamente lui in e-mail all'indirizzo magagnotti.massimoATliberoPUNTOit o chiamate Focus Evolution a San Giovanni Lupatoto (045-9250623): il prezzo è di 1500 Euro.
Di Marco Tenuti (del 02/08/2012 @ 19:53:28, in MTB, linkato 853 volte)
Domenica per me è stata la volta della Granfondo Alta Valtellina. L'edizione 2012, la quinta, organizzata molto bene dal Club Lombardia Team prevedeva il percorso Marathon di 69 chilometri e 2300 metri di dislivello: questo non ha nulla da invidiare ad altre tracce marathon o extreme di gare molto più blasonate.
Il paesaggio in cui si cala la gara di Bormio è assolutamente struggente e supera a mio parere perfino i panorami dolomitici, grazie alle vette ben oltre i 3000 metri che circondano l'Alta Valtellina, grazie al gruppo delle Alpi Retiche, col Cevedale e l'Ortles lì attorno. Dal punto di vista tecnico la gara è ben condita con salite a pendenza costante, strappi degni di un rabbioso cross country, discese veloci e guidabili, altre discese decisamente tecniche ed impegnative, ma anche piccoli tratti di bike park. Senza dubbio quello che merita più di tutti è il lunghissimo single track che porta dall'Alpe Solaz verso l'abitato di Bormio verso metà gara, dove il divertimento è massimo e garantito, anche con la forcella rigida della mia Scalona.
Le previsioni meteo non erano molto favorevoli a qualche giorno dalla gara, ma al via domenica mattina sono quasi 1200 i concorrenti in griglia pronti per partire sia per il percorso Classic che il Marathon. Davanti a tutti nella griglia di merito parecchi atleti Elite, come Celestino e Ronchi del team Axion, Bettelli, Ragnoli e Mensi della Scott e Tony Longo, che si aggiudicherà l'assoluta dopo 3 ore di gara. A giudicare però dal numero di concorrenti presenti nelle classifiche finali, penso che siano stati un bel po' quelli che hanno rinunciato, dopo aver tentato di resistere nei primi chilometri della gara.
Pochi minuti prima del via in tanti siamo stati ad indossare lo spolverino per evitare le prime gocce rilasciate dal nuvolone sovrastante il Pentagono di Bormio, anticipate anche da un fragoroso tuono, che non prometteva niente di buono.
A trenta secondi dal via, Giove Pluvio chiude il rubinetto ed io ne approfitto per sfilarmi rapidamente il spolverino bianco firmato Dolomiti Superbike: non mi va proprio di fare la prima salita con un codeghin cotto a vapore!
Intrepidi ed ottimisti gli organizzatori danno il via della gara a suon di musica, solo che sulla prima salita nessuno viene risparmiato dallo scroscio durato una buona ventina di minuti, sufficiente per insozzare bene tutta la prima parte del percorso. La fortuna è stata che l'acqua non era eccessivamente fredda, tanto che io non sono nemmeno fermato a rimettermi lo spolverino.
Se ne va così la prima salita senza strafare e recuperando circa 200 posizioni rispetto al mio posizionamento iniziale in griglia. Appena arriviamo quasi in cima comincia un tratto abbastanza lungo in cui mi attesto abbastanza bene nelle posizioni di rincalzo in attesa della prima discesa verso Sant'Antonio di Valfurva.
Quasi in fondo alla discesa un concorrente davanti a me vola sulle lastre scivolose, ma sono pronti a lato i soccorsi per rimetterlo in sesto, mentre ormai siamo arrivati sulla ciclabile di fondo valle che conduce al primo ristoro e all'attacco della salita verso l'Alpe Solaz.
Anche qui salgo parsimoniosamente recuperando di tanto in tanto una mezza dozzina di posizioni. Lo scollinamento all'Alpe Solaz lo faccio tutto in sella, mentre in tanti a lato spingono causa pendenza proibitiva. La Scalona non delude affatto sul pratone al 30%, ma è subito ora di scendere in picchiata su uno sterrato molto tecnico e davvero ostico per essere affrontato con la rigida. In tutta la giornata non ho visto altri concorrenti osare tanto, evidentemente chi conosceva la gara, sapeva che la rigida era un po' troppo per certe discese, ma considerando le parecchie rampe trovate nei 70 chilometri di gara, ringrazio ancora il mio supermezzo.
I primi 40 chilometri del percorso, coincidenti al percorso Classic, se ne vanno in scioltezza, soprattutto il single track verso Bormio, in cui sono costretto a stare in coda ad un concorrente poco incline a dare strada, per carità davvero bravo a scendere così veloce con la ruota posteriore completamente a terra.
Transitiamo in centro storico a Bormio sperando di vedere Elisa ed i miei bambini, ma la mia azione ganassa di sorpasso davanti al pubblico non viene purtroppo immortalata da Enrico...
Scendo pertanto verso il bivio tra Classic e Marathon, speranzoso di tenere sulla lunga distanza nei 30 chilometri finali, che sono appunto quelli che caratterizzano il Marathon. Sulla salita di Oga e di Palancana, grazie al 118° tempo di frazione, riesco a recuperare quasi una decina di posizioni totali, in virtù anche della leggerezza assoluta della Scalona, ma che fatica l'ultimo mezzo chilometro della Palancana tutto a piedi!
A tutti i ristori prendo sempre un ciucciotto Kyboom, oltre ad acqua o sali e questa sarà la mia fortuna fino a fine gara. Solo negli ultimi tre chilometri finali comincio a sentire la stanchezza di più di quattro ore di gara, tanto che il frusinate Ruggero Perna rientra su di me e tagliamo assieme il traguardo di questa bella marathon bormina.
Solo un po' di scoramento non vedere nemmeno sul traguardo la mia famiglia incitarmi, ma nei dieci minuti di rifocillamento al ristoro, riprendo a funzionare bene dopo la tirata degli ultimi chilometri ed arrivano tutti quanti a farmi compagnia! E che dire dei pizzoccheri e la breasola del pasta party? Eccellenti. Davvero squisiti i primi!
Tornando alle classifiche, si conclude così in 4h26'19" questa mia piccola impresa, grazie al 140° posto assoluto (26° di M2) su 428 concorrenti che sono riusciti a portare a termine questo ammirevole percorso. Il piazzamento vale ben quattro stelle del Prestigio MTB 2012, sufficienti per andare ad un totale di 25 stelle, cioè oltre quota 24, che è la soglia minima nel 2012 per conseguire il brevetto della rivista MTB Magazine.
Sarà che ci ho passato tanti anni della mia giovinezza qui a Bormio, sarà che mi sono innamorato, ma a parte queste legami sentimentali, rimane il fatto che la gara mi è piaciuta un sacco, vuoi per la varietà del percorso, vuoi per lo spettacolo delle montagne che lo circondano. L'anno prossimo penso che tornerò, anzi torneremo io, la mia Cicci ed i miei bambini.
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