Di Marco Tenuti (del 11/02/2012 @ 00:26:59, in MTB, linkato 780 volte)
Il meteo prevede ancora freddo becco per il weekend che sta cominciando in queste ore e forse qualche precipitazione anche sul Veneto e la provincia di Verona.
Purtroppo niente a che vedere con i fenomeni nevosi che stanno imperversando nel Centro Italia, però dobbiamo accontentarci di vedere solo qualche fiocco cadere per terra.
Per tutta la giornata di sabato la temperatura non salirà mai oltre lo zero, stando alle previsioni elaborate da Il meteo su Grezzana. Si oscillerà tra la minima stimata di -4,3°C poco prima del sorgere del sole, fino ai -1,4°C dell'ora di punta, cioè le 14. Sono previsti fiocchi di neve già al mattino, mentre una buona probabilità c'è solo per il pomeriggio.
La buriana non risparmierà proprio tutti gli amici e i biker che cercheranno di affrontare il debutto stagionale a Locara, la Granfondo di San Valentino.
Non posso fare altro che augurare loro di trovare forti motivazioni per prendere il via alla gara e fare spalluccia se qualcuno, probabilmente più codardo, griderà all'insanità di correre una gara con tanto freddo. Semmai si potrà gridare al masochismo se domenica vedremo qualcuno a Locara partire con le gambe scoperte, ma si sa che si sarà sicuramente qualche irsuto che lo farà.
Per quel che mi riguarda, vedrò di essere presente col giaccone a scattare foto a tutti quanti e a condividere magari i momenti della partenza e dell'arrivo! Buona gara a tutti!
Di Marco Tenuti (del 11/02/2012 @ 09:51:57, in MTB, linkato 862 volte)
Siamo a circa 40 giorni dalla partenza, cioè la mia prima gara dell'anno 2012. La tessera UDACE 2012 ce l'ho già da qualche settimana, la visita per l'idoneità agonistica è stata fatta ancora due settimane fa. Le bici sono più o meno pronte, la gamba un po' meno, ma la voglia sta piano piano salendo...
Di Marco Tenuti (del 12/02/2012 @ 14:05:10, in MTB, linkato 1411 volte)
Stamattina ho visto i panni del fotografo e sono andato a Locara assieme al Compagno di Merende, fermo per un paio di turni per infortunio.
Il meteo era a dir poco proibitivo e assolutamente insolito per una gara di mountain bike. Neve per terra e neve dal cielo e temperature rigide. Per carità, niente di eccezionale per essere metà febbraio, ma sono stati in tanti, tantissimi i ciclisti a rinunciare alla partenza e a rifugiarsi come conigli in questo o quel baretto della frazione di San Bonifacio.
Vi lascio alla gallery su Picasa. Se qualcuno volesse ricevere le sue foto in alta risoluzione, non ha che da chiedermele privatamente in e-mail o su Facebook ed io farò il possibile per fargliele avere il più rapidamente possibile.
Di Marco Tenuti (del 14/02/2012 @ 18:27:01, in MTB, linkato 811 volte)
Sabato mattina, causa addormentamento, ho ignorato completamente la sveglia delle 8.00, quella che avrebbe dovuto farmi trovare alla rotonda di Montorio all'appuntamento "Pedala col Conte", ma me la son presa con comodo, facendo colazione con Elisa ed i miei figli più piccoli e astenendomi volentieri dal congelamento per il trasferimento verso la cittadina ad est di Verona.
La voglia però di andare in MTB era intatta e, visto che il cielo non prometteva niente di buono con i primi fiocchi che si apprestavano a cadere a Grezzana, con un paio di SMS facevo cadere la maggioranza del Trio Piocio e mi accordavo con l'Orlando per un giro alternativo a quello del savoiardo.
Dopo venti minuti, lo zio Paolo era a casa mia armato della sua Rockrider 8XC in configurazione "all mountain" e guanti a doppio strato, per allontanare per quanto possibile i ghiaccioli ed il freddo buriano.
Salutata la mia famigliuola, si parte per il nostro giro e Paolo fa subito sapere che sarà un "giro riscaldante", cioè basse, bassissime velocità, ma caldo, sudore e frequenze cardiache belle alte.
E' così che attacchiamo una salita per me inedita, aperta da non molto stando alle parole di Paolo, cioè quella che sale dalle grotte degli Americani verso Slaìn, il cui inizio è collocato si e no duecento metri più a sud della ben più nota discesa omonima.
Lo strato di neve è già di cinque centimetri, ma il grip è ottimo e si sale subito di buona lena e con un livello cardiaco alto. Il BB King posteriore da 26" del Paolo stenta un paio di volte sulle pendenze più accentuate, mentre il gommone da 29x2,25 della Scalona non batte ciglio, se non fosse che il mio tiro è quello che è e dove Paolo invece riesce a passare indenne, io son costretto a spingere a piedi per "fiato esaurito".
In un breve lasso di tempo ci ritroviamo già attorno alla casa di Slaìn e proseguiamo spediti verso Campo Piano, dove abbandoniamo il bosco in favore dell'asfalto della provinciale che congiunge Grezzana a Montecchio. Da lì in poi tutto secondo manuale, cioè saliamo al Capitello San Vincenzo, segue la cresta single track dei Casotti e poi giù in discesa verso Salvalaio in tutta sicurezza. Ad Alcenago saliamo fino a Vigo per scegliere il bellissimo single track della Ria, da qui al Capitello San Giuseppe e poi a casa dei miei genitori per una breve pausa a base di grappa alla ruta e ginepro, mentre fuori i fiocchi cadono insistentemente.
Dopo aver riscaldato gli animi con lo spirito, ritorniamo in piazza alla Chiesa per affrontare la parte finale di una discesa dell'edizione 2010 della Verona-Boscochiesanuova, ossia il tratto dal Capitello San Giuseppe a Bosemai. Peccato che la discesa sterrata finisca presto: ci congeliamo per percorrere quel paio di chilometri che ci servono per arrivare in Turnover dove fare il punto della situazione.
Pochissimi chilometri pertanto lo scorso weekend, nemmeno sedici, e poco più di un'ora in sella alla bici, però la tecnica sia in salita che in discesa non è mancata, così come anche il divertimento: quando c'è la neve, è sempre garantito. Speriamo che si riesca nel prossimo weekend a pedalare molto di più in sella alle nostre mountain bike.
Di Marco Tenuti (del 14/02/2012 @ 18:45:28, in MTB, linkato 825 volte)
Domenica scorsa si sono visti a Locara parecchi concorrenti non tirarsi indietro alla sfida nella sfida, cioè quella di correre in gara contro gli altri concorrenti - andava in scena la quinta edizione del Trofeo San Valentino organizzato dal Team Ciclotazze - ma soprattutto quella non meno ardua di cimentarsi contro il freddo polare e la consistente precipitazione nevosa.
Sicuramente concorrenti portoghesi non se ne sono visti, se non qualche ciclista di appoggio all'organizzazione: tutti hanno preferito assistere a bordo strada, come il sottoscritto armato di fotocamera, o starsene saggiamente a casa.
Incurante delle intemperie, c'era però un "animale" alquanto insolito - per il look invernale Focus 2012, guanti e casco giallo fluò - che è partito con minimo vantaggio sulla testa della gara ed ha provato a resistere fino alla fine: sfilato a pochi chilometri dall'arrivo, il "Biondo", al secolo Davide Biondani, dal 2012 in forza al Team Focus Italia, se ne è partito da casa per raggiungere Locara, si è fatto tutti i 47 km del percorso di gara e poi se ne sarà sicuramente tornato a casa, per la bellezza di "soli" 85 km, stando a conti che ho fatto per conto mio.
Una domanda sorge spontanea: ma ci te l'ha fato far, Biondo?
Di Marco Tenuti (del 16/02/2012 @ 14:00:26, in MTB, linkato 789 volte)
Tra tutti i biday che non mi sono mai fatto mancare da quando sono "ciclista professionista", non ho mai fatto fatica come ieri, nel senso che non ero affaticato o stanco, ma era l'andare in bici una cosa sovraumana. Me pareva de esser Don Chisciotte contro i mulini a vento. A volte ti si insinua il dubbio che Eolo, la figura mitologica dei venti, sia lì sopra che guarda te, improvvido ciclista, e decida di farti impazzire, soffiandoti il vento in faccia, qualsiasi sia la tua direzione. Ben presto ho però capito che, per mia fortuna, non era così. Il senso era proprio unico ed io non ero sulla circonferenza dell'uragano a pagaiare controcorrente...
Ho sceso la Valpantena senza problemi, anzi con leggero vento a favore. Qualche cattivo presagio l'ho intuito all'attraversamento della galleria prima di Teatro Romano: una galleria del vento, che mi ha fatto pentire di non avere la Foil. Da Ponte Catena in poi, robe impossibili. Non mi era mia capitato di fare Lungadige Attiraglio alla velocità media dei 23 km/h ed essere fuorisoglia. La direzione del vento era proprio da ovest verso est, ma era qualcosa di veramente sostenuto. Mi son detto: "speriamo che continui così, devo solo guadagnarmi la costa del lago, così poi mi spinge a casa e speriamo di non esser sfortunato come Anonimo". Sul Lungadige nessuno nella mia stessa direzione: tutti nella direzione opposta con la coda fra le gambe. Evidentemente tutti stavano battendo in ritirata dopo averci provato.
Io, duro e puro, da bravo biker, ci ho creduto. Se ho portato a termine tante gare più o meno impegnative, porterò a casa anche questa, mi son detto. Ho però "mangiato la foglia" percorrendo la ciclabile verso Bussolengo: l'acqua del canale tendeva a crespare, cosa mai vista!
Solo che era impossibile stare in strada. Superata la località Sacro Cuor, a soli 4 chilometri da Lazise, ho rinunciato all'obiettivo di giornata, cioè Lazise e Bardolino e conseguente salita del Pigno. Era troppo rischioso cercare di andare a 30 all'ora con le raffiche di vento impetuose: per almeno tre o quattro volte mi son ritrovato a riprendere la bici storta dalla folata. E poi ti sfilano le macchine a velocità ben più sostenute. Per via del vento in direzione opposta, sarebbe logico starsene un po' al centro della strada ed evitando di rischiare di cadere giù dal ciglio della strada, però aumentando il rischio di essere sfilato dalle macchine. Non era il caso di insistere.
Così ho girato a destra ed ho fatto la strada interna verso la Colombara in direzione Calmasino. Appena me son girà verso Verona, me pareva de averghe sotto el Gruber: 35 km/h senza pedalare e pedalando un po' 45 km/h e giù dai cavalcavia anche i 55 km/h senza spinger troppo forte. Peccato che da Borgo Venezia fino a casa, mi son sentito di nuovo Don Chisciotte. In Valpantena la direzione era nord-ovest verso sud-est, quindi tornarsene a Grezzana era l'ultimo GPM di giornata.
Per gli amanti dei numeri, chilometri totali della tappa 70,7, frequenza media cardiaca di 154 bpm HR, 2038 kcal, velocità media penosa 27,7 km/h (media dell'andata di 26,1 km/h, contro i 31-32 km/h quando si è da soli), temperatura eccellente (12°C al sole).
Per esempio el Flover l'ho salito ad una velocità paragonabile a quella con cui si sale al Pian de Castagnè e si che il Flover andrebbe attaccato ai 30 km/h e andrebbe concluso almeno ai 23 km/h, non ai 15 km/h!
Arrivato a casa mi son pesato e se ne erano andati 2 kg lordi di sudore: il vento ti disidrata come una prugnetta della California. In compenso quando si ha il vento a spalle, la bici va dritta come uno schioppo.
Solo a sera apprendo dal TG3 regionale che proprio la zona del Basso Lago veronese è stata interessata da fenomeni ventosi e alcuni danni materiali ed anche ad alcune barche ormeggiate proprio a Lazise e Bardolino. Anche il quotidiano di Verona, L'Arena, riporta proprio un articolo nella versione online. Parrebbe proprio essere che ho corso un certo rischio a spingermi in zona Lago.
D'ora in poi dovrò chiedere all'Oracolo de Senago di sapermi dire qualcosa anche sul vento!
Di Marco Tenuti (del 18/02/2012 @ 14:11:32, in MTB, linkato 752 volte)
Il Biondo pedala senza numero il percorso della quinta edizione del Trofeo San Valentino a Locara, organizzato dai Ciclotazze e pedala assieme agli immediati inseguitori della testa della corsa.
Di Marco Tenuti (del 20/02/2012 @ 10:39:16, in MTB, linkato 1295 volte)
E' arrivato da qualche giorno da Chesini la versione 2012 del telaio da 29 pollici che il produttore veronese propone per la mountain bike agonistica e non solo, il Chesini Sengia R.
Le grafiche del telaio propongono qualcosa di interessante sia negli accostamenti cromatici, che nella denominazione del prodotto, cioè Chesini Sengia. Rimaniamo in attesa di comprendere bene la denominazione esatta dal produttore, visto che il tubo diagonale indica a caratteri molto grandi il brand Griez, già visto su una precedente versione da 29", mentre sul seat tube campeggia una R rossa, che dovrebbe stare indicativamente per "racing".
Stando alle parole del Conte, anche lui quest'anno arruolato nelle fila del team Chesini, è in via di allestimento proprio in queste ore una bici test basata su quel telaio, con un equipaggiamento di prim'ordine e accessori KCNC.
Di Marco Tenuti (del 20/02/2012 @ 10:52:25, in MTB, linkato 1528 volte)
Sabato mattina ho abbracciato volentieri la bici da strada per pedalare in compagnia degli amici Pezzo e dello zio Paolo e farci una scorpacciata di salite, tra le più classiche dell'est veronese.
Siccome la stagione era ancora freddina, la proposta di Michele Pezzo, elaborata sulla base di una precedente proposta del fratello Andrea, è stata quella di infilarci dentro un sacco di salite a quote relativamente basse e non eccessivamente irte, ma che a fine giornata hanno totalizzato un allenamento assolutamente degno di un granfondista.
Elenchiamole brevemente:
Montorio-Pian di Castagné
Ponte sul Vago-Mezzane di Sopra-San Vincenzo
Illasi-San Felice
Cazzano-Monti
Roncà-Monte Calvarina
Senza dubbio l'ultima, oltre ad essere la più lunga, è quella più impegnativa, visto che ci si arriva avendo accumulato nelle gambe già mille metri di dislivello fatti non certo al ritmo medio o medio-basso, secondo tradizione Pezzo, ma tutte praticamente nell'ultima fascia di frequenza cardiaca indicata dai miei Polar.
E' successo pertanto che sul mio cruscotto si sono accese le spie di esaurimento dei carboidrati nel sangue, a causa anche di aver saltato un pasto il giorno prima: poco male, ho salito l'ultima salita al mio ritmo. Inutile dire che al ritorno abbiamo dovuto fare pausa ad un baretto in quel di Caldiero, per riuscire con successo nel rientro in media Valpantena.
Alla fine della fiera ho portato a casa 119 chilometri e superando il tetto dei primi 1000 km stagionali, cioè già un buon viatico per pedalare bene alla prima gara dell'anno, che scatterà in Toscana il 18 marzo, cioè la Granfondo di Monteriggioni nel senese.
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