Tra tutti i biday che non mi sono mai fatto mancare da quando sono "ciclista professionista", non ho mai fatto fatica come ieri, nel senso che non ero affaticato o stanco, ma era l'andare in bici una cosa sovraumana. Me pareva de esser Don Chisciotte contro i mulini a vento. A volte ti si insinua il dubbio che Eolo, la figura mitologica dei venti, sia lì sopra che guarda te, improvvido ciclista, e decida di farti impazzire, soffiandoti il vento in faccia, qualsiasi sia la tua direzione. Ben presto ho però capito che, per mia fortuna, non era così. Il senso era proprio unico ed io non ero sulla circonferenza dell'uragano a pagaiare controcorrente...
Ho sceso la Valpantena senza problemi, anzi con leggero vento a favore. Qualche cattivo presagio l'ho intuito all'attraversamento della galleria prima di Teatro Romano: una galleria del vento, che mi ha fatto pentire di non avere la Foil. Da Ponte Catena in poi, robe impossibili. Non mi era mia capitato di fare Lungadige Attiraglio alla velocità media dei 23 km/h ed essere fuorisoglia. La direzione del vento era proprio da ovest verso est, ma era qualcosa di veramente sostenuto. Mi son detto: "speriamo che continui così, devo solo guadagnarmi la costa del lago, così poi mi spinge a casa e speriamo di non esser sfortunato come Anonimo". Sul Lungadige nessuno nella mia stessa direzione: tutti nella direzione opposta con la coda fra le gambe. Evidentemente tutti stavano battendo in ritirata dopo averci provato.
Io, duro e puro, da bravo biker, ci ho creduto. Se ho portato a termine tante gare più o meno impegnative, porterò a casa anche questa, mi son detto. Ho però "mangiato la foglia" percorrendo la ciclabile verso Bussolengo: l'acqua del canale tendeva a crespare, cosa mai vista!
Solo che era impossibile stare in strada. Superata la località Sacro Cuor, a soli 4 chilometri da Lazise, ho rinunciato all'obiettivo di giornata, cioè Lazise e Bardolino e conseguente salita del Pigno. Era troppo rischioso cercare di andare a 30 all'ora con le raffiche di vento impetuose: per almeno tre o quattro volte mi son ritrovato a riprendere la bici storta dalla folata. E poi ti sfilano le macchine a velocità ben più sostenute. Per via del vento in direzione opposta, sarebbe logico starsene un po' al centro della strada ed evitando di rischiare di cadere giù dal ciglio della strada, però aumentando il rischio di essere sfilato dalle macchine. Non era il caso di insistere.
Così ho girato a destra ed ho fatto la strada interna verso la Colombara in direzione Calmasino. Appena me son girà verso Verona, me pareva de averghe sotto el Gruber: 35 km/h senza pedalare e pedalando un po' 45 km/h e giù dai cavalcavia anche i 55 km/h senza spinger troppo forte. Peccato che da Borgo Venezia fino a casa, mi son sentito di nuovo Don Chisciotte. In Valpantena la direzione era nord-ovest verso sud-est, quindi tornarsene a Grezzana era l'ultimo GPM di giornata.
Per gli amanti dei numeri, chilometri totali della tappa 70,7, frequenza media cardiaca di 154 bpm HR, 2038 kcal, velocità media penosa 27,7 km/h (media dell'andata di 26,1 km/h, contro i 31-32 km/h quando si è da soli), temperatura eccellente (12°C al sole).
Per esempio el Flover l'ho salito ad una velocità paragonabile a quella con cui si sale al Pian de Castagnè e si che il Flover andrebbe attaccato ai 30 km/h e andrebbe concluso almeno ai 23 km/h, non ai 15 km/h!
Arrivato a casa mi son pesato e se ne erano andati 2 kg lordi di sudore: il vento ti disidrata come una prugnetta della California. In compenso quando si ha il vento a spalle, la bici va dritta come uno schioppo.
Solo a sera apprendo dal TG3 regionale che proprio la zona del Basso Lago veronese è stata interessata da fenomeni ventosi e alcuni danni materiali ed anche ad alcune barche ormeggiate proprio a Lazise e Bardolino. Anche il quotidiano di Verona, L'Arena, riporta proprio un articolo nella versione online. Parrebbe proprio essere che ho corso un certo rischio a spingermi in zona Lago.
D'ora in poi dovrò chiedere all'Oracolo de Senago di sapermi dire qualcosa anche sul vento!
Più ti conosco, caro Marcante, e più mi rendo conto di essere un uomo comune e cerco di riassumere il perchè:
- oggetto di innumerevoli studi di luminari della psicologia moderna e non, è, da sempre, il caso di "Doppia personalità";
- ebbene tu, invece, soffri di "Tripla personalità": Ganassa, Criceto e Oracolo
- con l'aggravante che poni una domanda a te stesso e magari ti aspetti anche una risposta!!!
Il Muro di Berlino è crollato, ma quello del tuo garageto di Via Pozzo, no
Complimenti per l'articolo, adesso invio il link anche alla Contessa.
Di
Il Conte
(inviato il 16/02/2012 @ 15:40:57)