Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Inutile dire che l'ho invidiato non poco durante la settimana scorsa, ma il mio amico Bazzo, andato negli States per visitare la Grande Mela, può davvero dire di avere visto dov'è il centro del mondo. La sua carrellata di foto forse non fa molto giustizia delle emozioni che si provano andando a visitare New York sotto le feste, ma sicuramente lui porterà un bellissimo ricordo e non vedrà l'ora di ritornarci al più presto.
Vedere tutti i posti sono sono stato anch'io con Elisa ed Enrico, mi ha fatto rivivere per un attimo quelle emozioni. Vedere il muffin col caffettonedello Starbucks, la traversata del ponte di Brooklyn, una bicicletta legata ad un palo ad un incrocio, fiumane di taxi gialli che occupano tutte le corsie di un Avenue, non ha prezzo.
Mi son imbattuto quasi per caso in questo articolo, che sottopongo alla vostra attenzione:
L'articolo è in lingua inglese, ma per farvela breve, sembrerebbe essere che i piloti della compagnia aerea Emirates che hanno l'onore di pilotare il superjumbo Airbus A380, non riescono ad addormentarsi perché i quattro motori del velivolo sono troppo silenziosi e così, durante le pause, non riescono a prendere sonno, perché si sente tutto dall'area passeggeri, cioè bambini che piangono, gente che tossisce, passeggeri che tirano lo sciacquone al bagno e via dicendo. Insomma, come essere in condominio... alla faccia del volo di crociera a 11000 metri!
Sarà che la demenza senile comincia già ad essere galoppante, ma ieri sera il mio percorso mentale mi ha portato ben presto fuori dalla superficie terreste e mi sono imbattuto in una cosa che ignoravo parzialmente.
Diciamo che il tutto è partito dalla parola tether, dopo che mi son configurato l'iPhone col nuovo OS 3.0 ed il mio portatile. Grazie al modem tethering, sono andato a vedere i progetti spaziali della NASA di mettere a punto un tethering spaziale, cioè una sorta di cavo più o meno lungo che teneva uniti due corpi nello spazio per svariati motivi.
Dal tethering trovato su Wikipedia all'ascensore spaziale - se dico Spacelift o Space Elevator probabilmente vi vengono in mente un bel po' di episodi di film fantascientifici - il passo è relativamente breve e devo dire che la trattazione in lingua italiana su Wikipedia è assolutamente esauriente per comprendere le implicazioni di tipo tecnologico, strategico e politico da una sua ipotetica realizzazione
Fermandosi esclusivamente a considerazioni di tecnologia dei materiali la sua progettazione con nanotubi di carbonio è affascinante e la lega blandamente alle tecnologie che vengono riversate anche sulle ultime bici. A quando le Lightweight della Carbonsports con nanotubi in carbonio e il peso da soli 200 grammi alla coppia?
Appena ho visto che Ryanair a partire dai primi di novembre collegherà con un suo volo Bergamo Orio al Serio a Oslo Rygge, sono andato subito a vedere quanto dista questo aeroporto dalla cittadina di Ridabu, dove son già stato un paio di volte sia con gli amici che con la famiglia per il Rally Norway.
I chilometri da Oslo Torp a Ridabu erano più di 250, mentre da Oslo Rygge a Ridabu sono 188, il che vuol dire che ci vuole all'incirca un'ora in meno per spostarsi dall'aeroporto fino a Ridabu, per la gioia del nostro prossimo trasferimento! A differenza dell'altro trasferimento, dove si passava dall'autostrada E18 alle E6, si rimane sempre sulla E6 che collega Goteborg al grande nord scandinavo, cioè Trondheim.
Visualizzazione ingrandita della mappa
E' già passata più di una settimana da quando ho acquistato con la nostra compagnia di bandiera il biglietto elettronico per il Brasile. Il prezzo a cui l'ho acquistato è stato favorevolissimo. Adesso c'è solo da sperare che in quel di Fiumicino non ci perdano le valigie, anche se quanto è successo qualche settimana fa nello scalo romano non fa pensare a niente di buono. Se le valigie andranno perse, poco male: in Brasile troveremo caldo e non dovremo spendere un capitale per rivestirci!
Che me ne faccio del volo aereo per il Brasile, penserete voi? Facile! Vado in vacanza con tutta la famiglia e con i suoceri. Andiamo a trovare i nostri amici Giarola a Jundiai, nello stato di San Paolo e dato che ci siamo, ci facciamo un bel giretto fuori dal loro isolato...
In questi giorni a casa mia fervono i preparativi per la partenza verso il Sudamerica.
E' chiaro che la parola giusta è evidentemente "valigie", ma vi ricordo e ricordo soprattutto a me stesso la semplice regola grammaticale che stabilisce com'è il plurale delle parole che al singolare finisco per cia o gia.
"Se la c e la g sono precedute da una vocale (ad esempio ciliegia, camicia, fiducia), il plurale si forma con la i, mentre se sono precedute da una consonante (come invece pioggia, pancia, pronuncia), il plurale si forma senza la i".
Aggiungo inoltre un utilissimo link verso un articolo sul sito dell'Accademia della Crusca:
Plurali difficili
Per la gioia dell'Anonimo Turnover l'articolo conclude sostenendo che ormai sono di uso comune anche le "versioni errate" delle parole:
"La cosa migliore da fare è controllare i plurali difficili sul vocabolario. Oltre a indicarvi la forma giusta, esso avverte che, accanto ai plurali considerati corretti, anche forme come ciliege, valige, e provincie sono ormai usate e largamente accettate."
Le ultime 48 ore per noi, famiglia Marcante "allargata", sono state un po' impegnative dal punto di vista delle ore dormite, ma tutto sommato non abbiamo faticato molto per passare, da una lounge all'altra, dal sedile di un aereo ad un check-in: sicuramente la cosa più di impatto è quella di essere stati catapultati in mezzo all'estate.
Per fortuna che a San Paolo e a Jundiaì non abbiamo trovato il classico clima tropicale sudamericano di fine primavera, cioè una temperatura non altissima ed un'umidità relativa esagerata. Abbiamo così goduto appieno l'incontro coi nostri amici brasiliani Giarola.
Oggi la famiglia Marcante-Bioti ha affrontato la grande città di Buenos Aires nel più classico dei modi turistici, cioè col city tour organizzato dall'agenzia.
Dopo una lauta colazione all'Hotel Colon, dove staremo fino a sabato, siamo saliti sulla corriera verso le 9. Il tour prevedeva di puntare subito verso la Plaza de Mayo, teatro delle principali manifestazioni politiche e sociali di Buenos Aires e dell'intero Sudamerica ed abbiamo visto la Catedral Metropolitana, Casa Rosada e la Plaza stessa.
Poi giro sportivo al quartiere de La Boca, dove il fanatismo calcistico supera ogni livello possibile in tutto il pianeta, con decine e decine di negozietti con qualsiasi gadget del Boca.
Giretto poi al quartiere degli artisti, Caminito, dove siamo letteralmente assaliti da proposte commerciali, enogastronomiche, artistiche e folcloristiche, alla faccia del "No solicitation, obligation".
Il giro cittadino prosegue verso la zona del porto vecchio, Porto Madero, Porto Nuevo, poi passiamo nei quartieri Recoleta, Palermo, Belgrano e via dicendo...
Davvero una città enorme, altro che le nostre città italiane. Buenos Aires, coi suoi 13 milioni di abitanti - considerando l'intero anello di città minori, di fatto conglomerante nella Grande Ciudad de Buenos Aires!
Qualche nota storica sull'origine del nome della città può esservi utile: la città fu fondata per la prima volta dallo spagnolo Pedro de Mendoza il 2 febbraio del 1536 col nome di Ciudad del EspÃritu Santo y Puerto Santa MarÃa del Buen Ayre. La seconda e definitiva fondazione fu nel 1580 col nome di Ciudad de la SantÃsima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires: la città fu battezzata con questo nome in onore del santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari in Sardegna. Occupava un'area di 2,3 km² ed ospitava 63 abitanti.
Nel 1611 fu inaugurato il primo ospedale.
Pubblico qualche foto online e poi ci aggiorniamo a domani. Stasera ci aspetta il Tango Show, senza vedere il quale ci hanno detto che non si può dire di aver visitato "Buone Arie".
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