Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Si, si, col 39-27 riesco a farla anch'io che non ho due gambe come quelle del Campione del Mondo o di Michael Rasmussen.
Peccato che oggi in cima c'erano delle raffiche di vento che spingevano proprio contro e quindi si saliva davvero piano nel pezzo più duro.
Comunque alla fine della fiera 156 km a quasi i 27 km/h, direi che siamo pronti anche noi per fare il CAMPIONATO DEL MONDO DI VERONA, cioe' la Avesani. Adesso salto in vasca e me lavo.
Aggiornamenti esaustivi a più tardi...
Questo weekend vede un po' tutti gli amici di escursioni nell'elenco iscritti della Gran Fondo Tre Valli, in programma domani a Tregnagno, per cui di gente in giro con cui pedalare assieme non ce n'era molta disponibile.
E' così che mi son accordato col compagno di merende per andare a vedere com'è fatta 'sta salita di Novezza, visto che io non c'ero mai stato neanche in macchina.
Tra una roba e l'altra, stamattina all'appuntamento di San Martino Buon Albergo si presenta una parte del team Cicli Tagliaro, più che mai determinato a fare bene. C'è infatti il buon Fabio Ridolfi, che farà un lavoro da gregario eccezionale da Lungadige Attiraglio fino al Ponton.
All'innesto della strada proveniente da Piovezzano e il ponte sull'Adige al Ponton il livello del gruppo si alza di brutto, grazie all'aggregazione del Campeon do Mundo Miglio, il suo compagno di squadra Mattia Turrina - quest'ultimo con divisa Diquigiovanni e bici Guerciotti - Giorgio Galli del team Bussola e infine Enrico Tonoli, per l'occasione battezzato Mister Giordana.
E' così che evitiamo da subito la salita di Ragano in favore di un passaggio a Gaium e mettiamo davanti al gruppo i più forti in modo da proteggerci dalle forti raffiche di vento in direzione laterale, che spostano più di una volta le nostre bici.
A Caprino perdiamo il Fabio Ridolfi, che deve tornare alle faccende lavorative, impegnato com'è con la stagione di vendemmia. Lo ringraziamo e cominciamo a menare subito in direzione Pazzon. Qua i big del gruppo prendono lentamente il largo, mentre io, il Radu e Tonoli sfiliamo inesorabilmente.
Dopo un paio di chilometri io mi sento abbastanza bene ed allungo di qualcosina sul Radu. Arriviamo praticamente a Spiazzi, che manco ce ne accorgiamo, il tempo di mangiare una barretta, di fare qualche foto di rito e subito titoli di coda, per chi non può pedalare di più, visto che anche il Miglio e Turrina sono in lista per la Tre Valli.
Rimaniamo pertanto in due: voi direte "Pochi, ma boni". Mi dispiace smentirvi, ma quelli "boni" iera zà sulla via del ritorno... Comunque non c'è problema: ci siamo tirati su le maneghe, ci abbiamo messo 5 minuti cadauno a riempire la borraccia dallo zampillo della fontanella di Spiazzi, viste le folate di vento, ma di buona lena ci siamo abbassati a Ferrara di Monte Baldo, posto assolutamente inedito per il sottoscritto.
La pontara appena dopo il paese è introdotta con un bel cartello che dice laconicamente 15%. Ecco che il pignone del 27 torna subito utilissimo, anche se ho fatto una parte della pontara col 25, visto che il peggio deve ancora venire. Durante la salita superiamo qualche altro impavido ciclista e ci scambiamo pure con un altro ciclista che aveva tagliato fuori Ferrara di Monte Baldo, facendo la variante alta del Villaggio Alpino.
Dopo questi aperitivi e antipastini, arriviamo al piatto forte! La salita che porta a Rifugio Novezza è bella tosta, il vento spira forte ovviamente in direzione contraria, e la velocità di ascesa è 8-10 km/h. Il Radu mi va via di 50 metri, forte della sua Compact e pignone 27, lo lascio andare senza problemi di sorta, cercando di controllare la frequenza cardiaca tra 162 e 169 battiti.
Alla sella di Novezza, un'altra botta al morale col cartello del "19%". Qua non c'è molto da fare, da zizzagare: c'è da menare lentamente e ogni tanto c'è da alzarsi in piedi se si vuole arrivare in cima. Superate le bandiere che segnano il confine tra il Veneto e la provincia autonoma di Trento, a mio avviso una larga curva verso sinistra è il pezzo senza dubbio più duro. Sono però poche centinaia di metri: appena sopra la strada torna ad una pendenza del 7-8% e mi sembra di volare di nuovo ai 16-17 km/h. Il Radu intanto porta il suo vantaggio forse a 100 metri, solo che tradotto in secondi è un'infinità di secondi, parché qua NO SE VA AVANTI.
Facciamo tutto il pezzo pianeggiante scambiandoci qualche opinione del tipo "Credea pezo!" o "Ben dai, son proprio contento dela gamba" o anche "In gara go in mente che no narò mia tanto de pì". Dopo queste perle di saggezza si torna a velocità di crociera sui 35-45 km/h e ci fermiamo per la meritata pausa torta al rifugio poco dopo il bivio per Brentonico.
"Due cochette, per me crostata alla ricotta e nocciole, per il compagno torta soffice con marmellata di mirtilli" sentenzia il figlio di Aldo, ancora un po' stravolto alla vista del cartello 19%, come potete vedere dalla foto.
Da lì in poi non c'è storia: la discesa verso Avio non ci pare niente di che; c'è solo da sperare che il giorno della gara sia pulita e non viscida, mentre oggi era praticamente un biliardo, a parte qualche rametto secco qua e là nella parte sotto bosco.
Ad Avio il duo Marcante-Radu toglie l'antivento e punta dritto in direzione Verona. Il vento una volta tanto torna in poppa e ci alterniamo a dovere nel tirare verso la città del Gran Can de la Scala. Ad Avio troviamo "Verona 60", dopo pochissimi chilometri diventa "Verona 50", dopo "Verona 40", dopo un altro po' "Verona 22", alchè dico al Radu di dirmelo quando arriviamo a Verona, perché a Verona io devo mettere la freccia in direzione Valpantena. Tutto il trasferimento in Valdadige lo facciamo a velocità supersoniche. La velocità di crociera è stabilmente ai 38-39 km/h, ma qualche volta ci siamo trovati anche a 45 o 50 km/h.
Un breve svarione solo a Parona, ormai in preda alla disidratazione, alla ricerca della fontanella perduta. Il Radu ferma Indiana Jones, il quale ci dice che l'ha già trovata lui, ma l'ha fatta rimuovere per paura che qualche assetato ciclista gliela rubi. E' così che ci tocca arrivare fino alla Diga del Ceo per riempire nuovamente la borraccia.
Dopo tutto ad un tratto al Radu ghe vien voia de figa e così anziché passare per Teatro Romano e Ponte Catena, si passa a Castel Vecchio, via Roma e Piazza Bra, cioè qualche tanto che basta per accontentare l'occhio con un po' di gnocca turistica. Da lì in poi solo le ultime menate verso la Valpantena con una gamba del sottoscritto ancora ottima, con velocità di ascesa dall'Esselunga fino a Quinto stabilmente ai 32 km/h. Per il ritorno solitario del Radu da via Venezia fino a Colognola ai Colli nessuna notizia ci è ancora pervenuta. Di solito spira un vento contrario tanto affezionato al Pappataso - nel senso che è il vento che cerca il Pappataso, non il Pappataso che cerca il vento contro - per cui può anche essere che il Radu, nonostante anche oggi fosse in forma smagliante, stia a quest'ora salendo San Giacomo o giù in statale che continua a strambare di qua e di là con la sua Flora. Se per caso è arrivato alla Pieve, fatemelo sapere perché son in apprensione per il compagno di merende, che mi ha sopportato anche oggi per qualcosa come 136 km.
Ah per la cronaca il mio ciclocomputer dice 156 km, che è il mio giro in bici più lungo di sempre. Ma non è detta l'ultima: ad Ottobre il gruppone TAV Turnover fa il solito giro del lago di Garda...
Ultimo pensiero: scusate se non ci sono foto lungo il tragitto, ma io ed il Radu ci avevamo da imparare le traiettorie in tiscesa, mentre in salita ci avevamo da imparare a pedalare così duro, perché non siamo abituati a leggere cartelli con scritto sopra "diciannoveperciento".
Metto anch'io in evidenza la gallery fotografica del compagno di merende, andato ieri lungo il percorso della Gran Fondo Tre Valli in sella ad una Cannondale con tanto di forcella Lefty, di cui aspettiamo una recensione a caldo.
Questo il link alla gallery, mentre sotto trovate la foto della sfida di giornata, cioè dopo tanti mesi si ripropone la sfida in famiglia tra i due Pezzo, l'Anonimo Turnover e il Pappataso:
http://picasaweb.google.it/marco.zumerle76/GF3Valli2009
Si ritorna da Zlin senza punti IRC in saccoccia. Davvero un grosso peccato per l'equipaggio Abarth, che stava tenendo molto bene la terza posizione assoluta del rally, evento più che mai pieno di aspettative per lo squadrone ceco della Skoda, che al Barum Rally puntava ad attaccare al massimo.
L'episodio che ha cambiato il volto al rally per Giandomenico Basso e Mitia Dotta è una leggera toccata sulla penultima prova speciale di sabato 22. La rottura del tirante dello sterzo comportava l'impossibilità di finire le due prove finali della prima tappa, ma non comprometteva la possibilità di tornare a correre nuovamente domenica mattina con la formula del Superrally. Senza però velleità di classifica generale nel campionato IRC, Giandomenico e Mitia potevano concentrarsi sull'ultima tappa e quindi sui punti preziosi per il Campionato Europeo.
Giandomenico Basso rimane pertanto in terza posizione nel campionato piloti IRC 2009 a 27 punti, però coi primi due, Kris Meeke e Jan Kopecky, che prendono il largo, grazie rispettivamente al secondo e primo posto in questo evento.
Nella classifica conduttori del Campionato Europeo, Giandomenico scivola in seconda posizione con 62 punti col leader provvisorio Michal Solowow a sole quattro lunghezze.
Per ogni altro dettaglio vi rimando al sito di Giandomenico Basso.
E' già passata più di una settimana da quando ho acquistato con la nostra compagnia di bandiera il biglietto elettronico per il Brasile. Il prezzo a cui l'ho acquistato è stato favorevolissimo. Adesso c'è solo da sperare che in quel di Fiumicino non ci perdano le valigie, anche se quanto è successo qualche settimana fa nello scalo romano non fa pensare a niente di buono. Se le valigie andranno perse, poco male: in Brasile troveremo caldo e non dovremo spendere un capitale per rivestirci!
Che me ne faccio del volo aereo per il Brasile, penserete voi? Facile! Vado in vacanza con tutta la famiglia e con i suoceri. Andiamo a trovare i nostri amici Giarola a Jundiai, nello stato di San Paolo e dato che ci siamo, ci facciamo un bel giretto fuori dal loro isolato...
Ricordo a tutti i ciclisti "senaghesi" e simpatizzanti che sabato pomeriggio verso le ore 14.45-15 c'è l'appuntamento alle Fosse per pedalata cicloturistica Peri-Fosse dei Ghelafemo, com'è ormai tradizione dal lontano 2002.
Lasceremo le macchine parcheggiate in piazza alle Fosse e scenderemo in Valdadige per ricongiungerci con qualche altro simpatizzante che arriverà a Peri da altre strade.
Sono ammesse biciclette di tutti i tipi, purché non motorizzate: bisogna far fadiga e bisogna farghela! Alla fine solito piccolo intrattenimento all'Ombra per i goti postpedalata.
Per ogni riferimento chiedere a me o al Daniele Taviani. Disponibile anche il volantino in PDF.
Me lo aveva proposto il buon Miglioranzi per stamattina, cioè il giro del lago completo nel gruppone coi professionisti, Pietropolli, Bellotti, Turrina e altri pro tirati su lungo la sponda bresciana. Gli accordi erano che loro stanno davanti a tirare e dietro si accodano tutti quanti. La partenza era prevista alle ore 9.00 alla rotonda di Lazise.
Per evidenti motivi lavorativi ho rinunciato alla cosa, più che altro perché devo alzare di brutto il PIL, prima della fine di novembre. Ho un progetto nuovo in Concrete su cui ho avuto carta bianca e devo darci dentro come un musso, in modo tale da arrivare alla presentazione al SAIE di Bologna e alla consegna per il CD-ROM per metà novembre.
Intanto guardatevi qua alcune foto del giro del lago...
Da ieri pomeriggio i compagni di merende risultano nell'elenco dei concorrenti iscritti alla Gran Fondo Luca Avesani, in programma domenica 20 settembre.
570 per il Marcante, 571 per il Radu e 572 per Simone Pasetto, dal 2009 in forza a Cicli Tagliaro. Sarà probabilmente dei nostri anche Massimiliano Miglioranzi, nel senso che anche lui farà il percorso medio. Il percorso medio prevede l'impegnativa scalata da Caprino fino a Novezza, la discesa ad Avio e a Peri, dove il percorso si ricongiunge col percorso corto verso Fosse ed Erbezzo, per poi scendere tutta la Valpantena fino a Porta Vescovo dove l'ultimo ostacolo è rappresentato dalle Torricelle. Dovrebbero essere suppergiù 2890 metri di dislivello.
Il percorso lungo, invece, una volta arrivati ad Erbezzo, prosegue verso Boscochiesanuova, Tracchi, Branchetto, San Giorgio, Velo Veronese, Roverè Veronese, ponte sulla Pissarotta, Cerro Veronese, Azzago, Romagnano, Grezzana e salitella finale delle Torricelle per un totale di 183,5 km e un dislivello da spettino.
Per chi non avesse notato, i pettorali da 1 a 500 vengono assegnati agli intrepidi del percorso lungo, da 501 a 1500 ai temerari del medio, mentre da 1501 in su a tutti quelli del percorso corto, che affronteranno solo le salite della Peri-Fosse la Barozze-Ronconi.
Volevo anch'io ringraziare tutti quanti per l'ottima riuscita della notturna delle notturne, cioè Camuzzini Night, con l'ideale location e l'ospitalità di Christian Aldegheri e la partecipazione dell'intero Pappataso Fans Club e di tanti del team Focus Italia. Quella di ieri sera chiude di fatto la stagione estiva 2009, anche se è già previsto qualche strascico...
Tutto riuscito alla perfezione:
- le solite sfuriate ci sono state come sempre e questa volta recito il "mea culpa" per aver buttato benzina sul fuoco proprio alla prima salita, cioè quella che portava al castello di Montorio
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la pedalata è stata caratterizzata comunque da un ritmo alla volemose bene
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"mondiale" la grigliata della famiglia Aldegheri: menzione d'onore per la coppa di cui ho fatto il bis (dove l'avete comprata che era così tenera?)
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altrettanto "mondiale" l'organizzazione della famiglia Aldegheri, che passava al tavolo, meglio dei più puntuali camerieri
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ottimo il contorno a base di video della stagione 2008/2009 del Pappataso (la prossima volta si può addirittura studiare bene la scaletta di proiezione)
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eccellente come sempre l'attività di coordinamento del Pappataso che non ha lasciato nulla al caso ed avrà speso anche questa volta un buon deca tra SMS e telefonate
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suggestive le discese fatte da un gruppo così numeroso con la fila di lucette ad illuminare la strada
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più che soddisfacente la scelta del percorso che non presentava niente di tecnico, tale da mettere in difficoltà chi come il sottoscritto era praticamente senza luce
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insuperabile il mio Maxxis Crossmark che è arrivato ormai a 10 mesi di utilizzo e resiste ancora: ieri sera mi ha fatto prendere un colpo, si trattava solo di una fuoriuscita d'aria, ma alla fine è bastata una pompatina per ripristinare una pressione accettabile
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fortunato il buon Orlandi che a mezzanotte passata ha ritrovato sul tetto della propria Polo il borsellino con soldi, chiavi e telefono
Si chiude insomma la stagione estiva 2009 e adesso al mercoledì parte quella sontuosa del BIDAY da farsi prevalentemente nelle ore centrali della giornata o nel primissimo pomeriggio per chi ha la fortuna di poterlo fare. Vorrei però riprendere un'idea che in Turnover di tanto in tanto si sente parlare e cioè quella di fare la "notturna novembrina". Le possibilità sono due:
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"notturna stradale a San Giorgio", pedalata in BDC che parte da Grezzana-Stallavena verso le 18.30-19 ed arriva fino a San Giorgio capeggiata spesso dal Negu (generalmente questa viene fatta con una vettura di appoggio che porta in quota le borse in modo tale che tutti a San Giorgio possano cambiarsi e scendere con indumenti asciutti)
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"Translessinia notturna", pedalata in MTB da farsi in condizioni di luna piena e con Translessinia non ancora innevata verso fine ottobre o primi di novembre, di cui mi ha parlato di tanto in tanto il Bosca
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