Davide si cimenta provetto fotografo in Kenia... di Marco Tenuti
"
Santa Lucia no l'è più quela de na olta.
Adesso la ghe porta el Carbon a quei brai,
e l'Aluminio a quei catii...
A quei molto brai la ghe porta el Carbotecture.
Di Marco Tenuti (del 22/08/2009 @ 13:10:13, in MTB, linkato 1294 volte)
Non contenti dell'escursioncina sul percorso della Bike Xtreme, il Ganassa della settimana e il compagno di merende oggi mi hanno chiesto la mia compagnia da Colognola ai Colli fino a Lago Seco in Valle di Rivolto.
Dopo aver organizzato pertanto il trasferimento del resto della famiglia verso Giazza, son partito di buona lena da Quinto di Valpantena verso le 7.45 in modo da farmi trovare all'appuntamento di Pieve pronto per risalire l'intera Val d'Illasi.
Dopo un breve riscaldamento i due soci di giornata cominciavano ad alzare il ritmo e la frequenza delle pedalate, tanto è vero che ci siamo mangiati qualsiasi cosa che non fosse motorizzata: sembravamo insomma gli ultimi rimasti per l'ultimo chilometro di uno squadrone Protour in configurazione cronosquadre. Io, da bravo vecchietto, me ne stavo a ruota fino a Giazza, senza permettermi mai di dare il cambio, tanto a tirare i due Ganassa si davano già sufficientemente da fare.
Dopo un breve abbeveraggio sia a Selva di Progno che a Giazza alla fontana del mio antenato Pfaffen Mercante, la risalita della Valle di Rivolto avviene che io non ci penso due volte a lasciarli sfogare, mentre io procedo col mio ritmo a 135-145 bpm, che tanto non cambia nulla ai fini della classifica.
Vengo a sapere che il Radu inscena il solito schema, in cui manifesta prima di essere moribondo e poi dà due pacche sui pedali, alle quali anche Matteo Ganassa prima recupera, ma poi non può nulla e molla a 150 metri dai cassonetti del Lago Seco. E' così che il figlio di Aldo conquista anche nella tappa di venerdì 21 agosto i punti del GPM - di seconda categoria - e la maglia a pois diventa definitivamente sua, grazie anche ai punti del GPM al Rifugio Garda sul Tremalzo, dove aveva perfino osato il padellone per la gioia del Max Maga.
Io arrivo staccato ai cassonetti, ma fresco come una rosa, tanto è vero che tutti e tre salutiamo la mamma Radu e la nipotina Gaia, e continuiamo fino alla sbarra che termina la striscia asfaltata oltre Rifugio Revolto.
Dopo una cochetta e qualche waferino offerto dalla Marcante Enterprises Unlimited, si torna giù a Lago Seco, dove il padre Aldo, gli zii, sorella, cognati e parenti tutti hanno ormai imbandito i tavolini e siamo pronti per un lauto ristoro a base di salsiccie, pasta e riso freddo.
Non può mancare la deliziosa torta - questa volta ai perseghi - della Cicci, mentre le piccole Gaia, Alice e il grandicello Enrico continuano a ronzare tra gli alberi e le frasche. Ovviamente il momento clou è quello in cui si arriva al cavatappi di Lago Seco, dove ci scappano sia un ripasso che un ottimo recioto di casa Zumerle.
Ci scappa perfino un bel riposino di una buona mezz'oretta, mentre solo verso le 17.30 ci rimettiamo i panni dei professionisti, pronti a buttarci di nuovo a capofitto nella Val d'Illasi.
La velocità di discesa è sempre elevatissima, da bravi ganassa quali siamo, ma quello che è sicuramente straziante è sentire che la temperatura e i livelli di umidità tornano abbastanza presto a livelli inaccettabili.
Verso Badia Calavena riprendiamo pure un gruppetto di bambini in erba, i quali inscenano dietro di noi volate ad ogni cartello del paese, pertanto adottiamo un livello di prudenza necessario a non causare ulteriore scompiglio tra i giovinetti, visto che avanziamo comunque a velocità tra i 45 e i 55 km/h, col battito cardiaco praticamente a 110 bpm.
Il Radu medita di staccarli tutti ai 75 km/h stile Cavendish, ma forse non è il caso vista la sua guarnitura compact. Quando ad Illasi torniamo da soli, un breve tirone invece del sottoscritto ai 59 km/h, forte del suo padellone da 53 denti.
Salutati gli amichetti di merende in quel della Pieve, il ritorno verso Quinto avviene lungo la solita direttrice San Giacomo-San Martino Buon Alberto e industrie Aia. Alla sera saranno 112 km fatti in scioltezza, tutto un altro andare rispetto ai più di 200 km fatti nei giorni precedenti con la Scaletta.
Di Marco Tenuti (del 23/08/2009 @ 23:13:03, in MTB, linkato 1399 volte)
Roel Paulissen si conferma campione del mondo Marathon. Dopo la vittoria a Villabassa nell'edizione 2008 della Dolomiti Superbike, il campione belga a Stattegg, piccola cittadina vicino a Graz si ripete e conquista anche i mondiali 2009.
Quest'anno la gara, che prevedeva 104 km e un dislivello di 3800 metri, è caratterizzata da innumerevoli difficoltà tecniche per tanti atleti dovute alla pioggia caduta nei giorni antecedenti la gara, mentre per Roel Paulissen tali difficoltà sembrano non ostacolarlo verso la vittoria con una media di 22,7 km/h, sicuramente molto indicativa dell'impegno richiesto. L'anno scorso, invece, la vittoria era arrivata a tavolino, per la squalifica di Christoph Sauser che, a giudizio della direzione gara, commetteva una scorrettezza, chiudendo la strada a Paulissen nella volata dell'arrivo.
Secondo classificato comunque l'austriaco Alban Lakata a 51" e Christoph Sauser a 4'39".
Tra gli italiani il migliore è Cioni (7°) a 8'49", a seguire De Bertolis (12°) a 11'12", Celestino (15°) a 14'06", Pirazzoli (27°), Pallhuber (30°), Simoni (31°), Visinelli (37°) e Felderer (47°).
Tra le donne la tedesca Sabine Spitz si aggiudica il mondiale Marathon 2009, corso su un percorso accorciato di circa 20 km rispetto a quello maschile.
L'anno prossimo i mondiali arriveranno in Germania, a Saint Wendel, mentre nel 2011 tornano in Italia al Montello.
Per tutti i risultati, le notizie e le classifiche maschili e femminili vi rimando al sito della gara austriaca.
Di Marco Tenuti (del 24/08/2009 @ 09:40:32, in MTB, linkato 1823 volte)
Ecco online su Picasa la gallery di Matteo Milani della Bike Xtreme, provata giovedì scorso in quattro, tanto per rendersi conto di cosa sia 'sta gara.
Di Marco Tenuti (del 24/08/2009 @ 11:58:27, in MTB, linkato 1275 volte)
Tra poco più di una settimana, precisamente dall'1 al 6 settembre, a Canberra, capitale dell'Australia, si terranno i mondiali delle specialità XC, DH, 4X e Trial di mountain bike.
La pista del 4X è già praticamente definita e messa a punto nei minimi particolari è stata disegnata da Glen Jacobs a Strmlo Park, per cui la lascio alla vostra visione in questo breve clip:
Di Marco Tenuti (del 25/08/2009 @ 17:49:38, in MTB, linkato 1202 volte)
Piccolo scoop anche per il Maga sul numero di settembre 2009 di TecnoMTB a pagina 68. L'obiettivo del fotografo lo ritrae in azione alla GF Colli Piacentini 2009, mentre spinge in salita come un musso davanti ad un gruppetto in evidente difficoltà a giudicare dalle traiettorie di chi insegue.
La curvatura della schiena non lascia spazio a dubbi: è inequivocabilmente il Vescovo Moro che scarica sui pedali tutta la sua putenza, per la gioia del suo padellone e della catena.
Ricordiamo a tutti i lettori che la Freccia di San Zeno ha già messo in saccoccia il titolo di Nobile TecnoMTB, visto che le sei gare necessarie sono già state portate a termine (Lessinia Legend, Valleogra, Conca d'Oro, Colli Piacentini, Montello, Dolomiti Superbike).
L'obiettivo da completare nel mese di settembre ed ottobre è invece il titolo di Prestigioso dell'altra rivista del settore MTB Magazine, per la quale il Max Maga è a quota 5 gare portate a termine ed è necessario completarne almeno 7 per conseguire questo titolo.
La scelta del missile sanzenate ricadrà sull'integerrima Valdifassa Bike in programma al 13 settembre e la Adrenalina Bike Extreme all'11 ottobre. Le gare saltate sono la Costa degli Etruschi e la Bardonecchia MTB Race, mentre quella che verrà saltata sarà l'Adamello Bike.
Di Marco Tenuti (del 31/08/2009 @ 09:49:08, in MTB, linkato 1215 volte)
Ieri è andata in scena la South Garda Bike 2009, terza edizione. Era la mia seconda partecipazione, in compagnia del "compagno di merende" e il Conte Savoia. Nessun obiettivo particolare per tutti noi, a differenza dell'anno scorso quando io e il Radu eravamo in corsa per il Garda Challenge 2008, se non quello di scannarsi per due ore e mezza.
Le aspettative meteo alla partenza erano leggermente favorevoli rispetto alle edizioni passate, grazie ad un cielo coperto, ma purtroppo le precipitazioni del sabato sera e notte non si son son fatte vedere nella zona del Basso Lago di Garda.
Una gara tirata e fuori soglia dall'inizio alla fine, dove c'era da stare col trenino giusto, per non prendere troppo vento e mangiare però tanta polvere.
Per me non c'erano grossi stimoli a tirare come un dannato, dopo che ho cercato di stare col Radu e il Conte per i primi 5-6 chilometri. Da lì in poi ho cercato di fare il mio ritmo e piano piano ho lasciato sfilare qualche concorrente.
A differenza dell'anno scorso non mi sono molto accorto delle piccole salitelle e difficoltà della gara, ma ho patito i pezzi dritti dove c'era davvero da menare in tante situazioni col vento laterale e frontale.
Una nota di apprezzamento al Max Maga, che è venuto in scooter assieme ad Eder Medeiros, a vederci e a darci il cambio borraccia. Senza la sua borraccia a 3/4 di gara la cosa sarebbe stata alquanto impegnativa, nel senso che i crampi non avrebbero tardato ulteriormente.
L'impressione generale è che la gara mantovana abbia perso un po' di lustro rispetto alle precedenti edizioni, sia nel numero totale di partecipanti, che nel parterre degli atleti Open.
Effettivamente la concomitanza della Folgaria Megabike deve aver sottratto un bel po' di atleti forti.
Guardando alle classifiche colpo grosso del Radu, che arriva in zona premiazioni, arrivando 107° assoluto sul percorso Marathon, che gli vale il 13° posto della categoria M1. Una gara che gli si addice molto, perché la sua stazza da cronoman può molto nei tratti piani, dove c'è da fare fondamentalmente velocità.
Per il Conte Savoia il 99° assoluto, che però vale il 16° assoluto di M4, quando premiano solo i primi 15.
Per il sottoscritto invece il 171° assoluto, cioè il 40° di M2, su un totale di 540 classificati all'arrivo. Nel percorso corto invece molto interessante il 15° assoluto del Bazzani, che tra uno spiedo, un mohito ed un siringone di vitamine, cerca di rimanere a galla.
Di Marco Tenuti (del 31/08/2009 @ 15:43:43, in MTB, linkato 1322 volte)
Una volta sono sparite le mezze stagioni, dopo hanno scambiato il giorno con la notte. Poi c'era gente che lavorava giorno e notte. C'è gente che fa due settimane di ferie consecutive e si ritiene fortunata. C'è gente che ne fa tre e si ritiene ancora più fortunata. C'è chi ne fa quattro e si lamenta pure.
Sarà anche vero che "Arbeit macht frei", ma se io debbo pagare le tasse, per avere dei servizi, è anche giusto che tutti lavorino il giusto e secondo principi di equità, no che ghe sia uno che laora tanto e gli altri i continua ad andar in giro in bicicletta!
Dopo ricevo pure la sequenza di cartelli di paese: è l'ennesimo delirio del Maga, che stamattina decide di superare il maestro e gira come un calzetto l'intera Lessinia. Sembra che il giro non sia stato fatto nè col Voyager, nè con lo scooter, nè con la MTB coi supertubolari Tufo, ma con la BDC. Il chilometraggio pare si sia fermato a 102,2 chilometri.
Vi dico solo che mercoledì 2 settembre scatta il primo Biday, no DIGO ALTRO. Vi lascio alla cartolina composita del Maga: voi pensate a canticchiare la musichetta dell'intervallo RAI, molto in voga negli anni settanta e ottanta.
Reading
Fabio Volo - E' una vita che ti aspetto
Michael Guillen - Le 5 equazioni che hanno cambiato il mondo
Sophie Kinsella - I love shopping a New York