Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Cari amici, nella logica di ottimizzazione e massimo risparmio, giovedì scorso ho fatto benzina al distributore Iper Station, fuori dalle Corti Venete di San Martino Buon Albergo.
Tutti gli Agip della zona con tessera Faidatè facevano come prezzo 1,276 Euro al litro per la super senza piombo. All'Iper, dove son arrivando con la macchina praticamente a secco, son riuscito a fare qualcosa come 44,5 litri di benza al prezzo di 1,11 Euro/litro, cioè ho risparmiato la bellezza di 7,50 Euro!
Semplicemente impressionante! Dopo attenta analisi chimica del mio "cognato" Francesco, sembrerebbe essere che la benzina dell'Iper sia identica alla benzina venduta anche presso l'Agip o altri distributori della zona, cioè benzina a 95 ottani. Per cui avanti col massimo risparmio: pratichiamo il vero libero mercato, girando le spalle sia ai "furbetti del quartierino", che ai "furboni delle multinazionali"!
Fino a quando però l'Iper farà questi prezzi? Fino a quando si sarà insediato in zona ed avrà acquisito una massa di clienti non troppo scomoda per tutti gli altri?
Editoriale del lunedì tutto dedicato al "compagno di merende", più che mai compagno ideale delle uscite durante questa fase riabilitativa dei danni provocati dai rispettivi stiramenti muscolari.
Succede che entrambi vorremmo fare un percorso lunghetto, senza però farlo a medie elevate, onde evitare di stressare troppo sia i nostri muscoli defessi, che tutto l'apparato scheletrico-muscolare. C'è sempre da tener conto che io posso scegliere se prender su la MTB o la BDC, mentre il figlio di Aldo, ancora per poco, non ha possibilità di scelta e affronta i 100 e passa km previsti con le ruote grasse, gonfiate però per l'occasione a 3,5 atm.
E' così che ci troviamo più o meno tra Montorio e Ponte Florio, pronti per il nostro "giretto" sul lago. Era da metà gennaio che io non arrivavo alle coste benacensi in sella alla bici, ma ieri mi son sentito Cicerone, nell'accompagnare il Radu, che sfoggia la bella divisa Tagliaro 2009, e nel dirgli le impossibili velocità di percorrenza di parecchi tratti, quando mi trovo nel gruppo Turnover.
Dopo aver attraversato la città di Verona e aver superato sul Lungadige Attiraglio alcuni compaesani di Alcenago, ci ritroviamo lungo il più classico dei percorsi per ciclisti che conducono al lago, cioè dalla diga del Chievo arriviamo a Bussolengo lungo la pista ciclabile, mentre da Bussolengo fino a Lazise non ci facciamo mancare affatto la salitella del Flover, dove proviamo l'ebbrezza dei 186 battiti, nonostante 4-5 km/h in meno delle velocità ascensionali tipiche da Turnover.
Buona insomma la risposta dei nostri apparati cardiovascolari che salgono su di giri come un motore di Formula 1, anche se al momento il recupero non è ancora ottimale, oltre ovviamente alla potenza, che dovrebbe far si che tra un mese dovremmo leggere sui rispettivi cardiofrequenzimetri circa 15-20 battiti in meno a parità di carico.
In riva al lago la sosta prevista è al Bar Gelateria Miralago a Bardolino, classico punto di ristoro per le mie uscite coi GC Grezzana, dove inzuppiamo la brioche alla crema nel cappuccino.
Dopo aver apprezzato anche qualche bella pischella teutonica in riva, è sempre il sottoscritto che fa il percorso di ritorno verso la città scaligera e così il Radu viene battezzato sulla salita del Pigno, dove soffre un po' la zavorra che ha dietro, ma l'invito è reciproco a non tirare troppo, nonostante le carte dicano che siamo fisiologicamente guariti.
Da Albarè di Costermano, solito tragitto per Coletto e Porton, San Pieretto, Sega di Cavaion, Ponton. A seguire Santa Lucia, Arcé, Pescantina, Settimo, Mirandola e Parona. Piccola nota di orgoglio per il Radu, quando nel tratto pianeggiante tra San Pieretto e Sega di Cavaion, veniamo superati da un paio di ciclisti in sella alle loro MTB, che indossano con scarpe da ginnastica. L'omone della Pieve non ci vede più e sentenzia che simili umiliazioni non possono essere perpetrate a dei professionisti ed è così che arriviamo in scioltezza al canale ai 45 km/h e ci buttiamo già verso Sega ai 60 km/h, ripristinando le gerarchie sociali tra i ciclisti della domenica e quelli agonisti.
Affrontiamo nuovamente il Lungadige Attiraglio, dove viene assimilata una barretta alle nocciole dentro l'enorme stomaco di Big Mark, e decidiamo di attraversare il centro storico di Verona, proprio a Castelvecchio, praticamente in passerella come i big ad una crono, anche se la verità è quella di farsi sempre l'occhio, col chiaro tentativo di stimolare un po' di testosterone per gli ultimi quindici chilometri che ci separano dalla doccia.
Ci congediamo a Porta Vescovo e poi via in solitaria ognuno verso casa sua. Questi probabilmente i chilometri più difficoltosi, soprattutto per il Radu che soffre le classiche raffiche di vento contro tra Borgo Venezia e Colognola ai Colli, di cui il Pappataso parla spesso nelle sue ciclocronache.
Alla fine della tappa son 98 km per il sottoscritto e 104 per il "compagno di merende". Non vi stiamo a dire le medie chilometriche: saranno argomento di discussione tra pressapoco un mese, in vista della preparazione per la Dolomiti Superbike. Intanto accontentiamoci alla grande di aver concluso questo bel percorso ciclabile, senza alcun patema muscolare. A distanza di ventiquattr'ore le gambe non son neanche tanto strache, quindi "Avanti tutta", siamo pronti per distruggercele nuovamente!
Dopo la poco piacevole evoluzione del mio stiramento muscolare nelle ultime due settimane, ieri sera sono andato a fare l'ennesima ecografia dallo specialista e così si è messo il naso "elettronico" nel mio muscolo soleo.
Distretto esaminato: gamba sinistra, loggia posteriore in data 15/05/2009
REFERTO
Al controllo odierno confrontato con precedente esame del 30/03/2009, si osserva pressoché totale risoluzione della lesione distrattiva descritta a carico del terzo prossimale del m.soleo, con comparsa di zona iperecogena di forma irregolare di verosimile genesi cicatriziale.
CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE
Il quadro descritto è compatibile con esiti cicatriziali di pregressa lesione muscolare.
Tutto questo cosa vuol dire? Che son in sostanza guarito, ma c'ho i tipici postumi di uno stiramento muscolare, cioé il muscolo continua a tirare ancora per un bel po', ho il "gnocco" dentro la gamba, che si squaglierà solo alla distanza e che la cicatrice può essere che comprima uno dei nervi periferici o meno probabilmente un'arteria in zona, per cui si continua con la terapia riabilitativa e con massaggi di scollamento.
Questo comunque vuol dire che riprenderò sulla mia strada del recupero e dei giretti in bici, senza timori particolari. E vuol dire anche che la mia partecipazione alla Dolomiti Superbike, unico obiettivo agonistico stagionale, non è compromessa, anche se mi limiterò al percorso da 60 km assieme al "compagno di merende" e al Bazzo.
Intanto guardatevi qualcosina su Wikipedia:
Appena arrivata la foto via MMS che dovrebbe attestare l'eccezionale stato di forma del Conte Savoia di Marzana: 7'40"12 è il tempo decretato dal ciclocomputer sul Piccolo Stelvio, secondo i rilevamenti ufficiosi del suo ciclocomputer e usando come riferimenti la prima griglia e il tappeto virtuale in cima alla salita, cioè quelli della Lessinia Legend 2009.
Effettivamente quando ci si avvicina alla velocità della luce, il tempo e le distanze si accorciano, secondo la teoria relativistica di Einstein.
A parte questo, il tempo del Conte è fatto si in condizioni ideali, rispetto a quelle dell'ultima edizione della Lessinia Legend, ma sono di assoluto spessore.
Grazie anche alla Air Niner con ruote da 29 pollici e forcella rigida - più o meno un chilo in meno rispetto alla precedente MTB - il tempo di 7'40"12 collocherebbe Fabio TRENTESIMO ASSOLUTO in classifica, giusto davanti a gente come De Bertolis, Bianchi, Eder Medeiros e Andrey Mukhin. No digo altro.
La certificazione è arrivata anche dal Mario Claps, il quale ha voluto fugare subito il campo da dubbi e insinuazioni sulla bontà del cronometraggio.
Ma non è che la nuova Air Niner abbia un bel pacco di batterie al litio e un motorino elettrico, a mo' di KERS, ben nascosti dentro il telaio?
Nell'escalation della grammomania, a cui non mi sottraggo affatto, ma in cui mi sento assolutamente coinvolto e in corsa, piccola novità arrivata solo in questa giornata di sabato per la mia Scott Speedster S10 del 2007: si tratta delle Fulcrum Racing Zero, ruote al top di gamma della casa Fulcrum, se escludiamo le ruote per tubolari o quelle in carbonio come le Racing Speed o le Racing Light.
Le trattative erano in corso da più di una settimana, ma alla fine le ho sottratte alla concorrenza del Fix, che a dire il vero non sembrava molto interessato, così mi son aggiudicato le ruote del Piace, che per un po' ha deciso di smettere sia la MTB che la BDC.
Un piccolo problema però è saltato fuori nella giornata di mercoledì scorso, quando ho notato che il corpetto delle ruote del Piace erano montate su un gruppo Campagnolo, così ho dovuto aspettare che Remo mi cambiasse il corpetto, cosa che, tra un incentivo e l'altro, è stata sistemata solo oggi.
E' così che la mia Speedster ha perso al semplice schiocco delle dita qualcosa come 4 etti!
Attualmente il look è migliorabile soprattutto dal punto di vista cromatico, perché abbiamo tre colori sulla bici, cioè nero, rosso e giallo. Provvederò al più presto a cambiare l'etichettina venuta erroneamente di colore magenta, ma son errori di CMYK...
Adesso mandiamo in onda la pubblicità, non cambiate canale, ma state sintonizzati perché abbiamo appena cominciato con le novità e le prossime saranno groooosse novità!
Ieri giornata fotografica - tanto per cambiare - in quel di Colognola ai Colli alla Panorama Bike.
Tutti i miei scatti li trovate nella gallery messa su Picasa dal compagno di merende:
http://picasaweb.google.it/marco.zumerle76/PanoramaBike2009
La gara è stata caratterizzata da buone condizioni meteo, ma una generale assenza dei più forti biker veronesi, attratti in giro per le province limitrofe da altre gare ciclistiche.
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