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 Dopo Prato Piazza è la volta di buttarsi verso Carbonin (Dolomiti Superbike 2012)... di Marco Tenuti
 
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In effetti, è un vero miracolo che i moderni sistemi pedagogici non siano ancora giunti a soffocare la sacrosanta curiosità umana; perché essa è una piccola, delicata pianticella...che ha soprattutto bisogno di libertà; senza questa, va sicuramente verso la rovina e la più completa distruzione.

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Marco Tenuti (del 31/03/2008 @ 16:44:42, in MTB, linkato 1363 volte)

Stamattina sono finalmente comparsi i tempi del percorso lungo e corto della Lessinia Legend '08. Purtroppo i tempi non sono tempi reali, per cui chi è partito dietro è stato irremediabilmente penalizzato, per cui non rimane che accettare il responso così com'è, quindi chi era in odore di piazzamento assoluto o di categoria potrebbe essere stato graziato o aver subito un torto.

Detto questo il mio tempo è: 2h28'40"29, si perché appena davanti a me in volata si è affiancato il Piaccia, mentre appena dietro Simone Pasetto e Paolo Orlandi.

Se cercate qui sul sito di TDS Live, trovate i tempi di tutti coloro che hanno preso parte alla gara.

Se invece cercate foto, ne trovate a bizzeffe nella mia area Picasa. Nel caso in cui foste interessati alle immagini originali, cioè con una risoluzione superiore a quella presente nel sito, non dovete fare altro che contattarmi.

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Di Marco Tenuti (del 31/03/2008 @ 08:53:19, in MTB, linkato 1509 volte)

Ieri era la mia prima volta in cui rifacevo una gara MTB. Si, con la Lessinia Legend 2008, ieri festeggiavo il mio primo anno di gare in MTB, visto che avevo debuttato nel mondo agonistico al "lontano" 1 aprile 2007. L'esito è stato a dir poco positivo, visti i miglioramenti fatti in un anno, ma mi trovo ancora a commentare questa gara, senza sapere ancora il tempo che ho totalizzato e la mia posizione nella classifica assoluta.

E qui non ci sono molti colpevoli o cause da cercare di capire. E' sicuramente l'organizzatore della gara a peccare clamorosamente per la seconda volta. Io non sono stato presente tre settimane fa alla Gran Fondo Bardolino, ma anche là ho sentito che lo stesso organizzatore non aveva sicuramente eccelso per la puntualità e l'ordine nel coordinare le operazioni di partenza e arrivo.

Alla Legend, ci siamo ritrovati invece, con l'accesso alle griglie assolutamente non regolamentato dagli assistenti, griglie su cui erano ancora presenti i cartelli dei numeri di gara del corto, mentre per il lungo non si è assolutamente saputo come comportarci. E' nato un ammassamento di ciclisti e biciclette abbastanza autogestito, visto che lo speaker aveva smesso di parlare ai microfoni molti minuti prima. Succede che pressapoco alle 10.30 anche noi del percorso lungo partiamo senza spari o inviti, ma semplicemente vediamo che i primissimi del gruppo cominciano a muoversi in avanti. La salita all'abitato di Colognola ai Colli è lievemente caotico, perché tutti vogliono passare, ma nonostante questo riesco ad arrivare in fretta in cima in compagnia del Radu e dei suoi compagni di squadra Tagliaro. Sia io che Matteo Milani, seguiamo le sue indicazioni e abbastanza rapidamente arriviamo al Capitello di Sant'Anna sopra Tregnago. E' pero' nel pezzo della strada bianca lungo il greto dell'Illasi che perdo contatto coi Tagliaro e d'ora in poi farò gara per conto mio. Il tempo di salutare mio cognato e mio figlio appostati all'attraversamento del torrente e poi si comincia di nuovo a salire verso il poligono. A dire il vero non ho moltissimo mordente, e sulla salita verso Sul Vago non ho una grinta eccezionale, cionostante mi difendo e vado su agilissimo.

Sono infatti due le paure che mi pervadono: aver sottovalutato la Legend 2008, per il fatto che di dislivello ce n'è comunque un bel po' da affrontare col rischio di incappare in crampi nell'ultimo pezzo, ma soprattutto la paura di forare nel pezzo in discesa che dalla Pineta conduce a Villa di Mezzane. Infatti è proprio sul pezzo nel bosco - tratto di gara in cui avevo forato in allenamento all'incirca un mese fa - che non lascio assolutamente correre la bici, ma vado di conserva con l'unico obiettivo di arrivare in fondo con le ruote a posto. Appena mi ritrovo nella contrada di Villa il pericolo è scongiurato: ritrovo la serenità e di nuovo Enrico e Matteo a scattarmi la foto, con mio figlio, accortosi all'ultimo secondo del mio sopraggiungere, che scatta in piedi come una molla pronto ad esibirmi il cambio di borraccia. Quel momento è stato uno di quelli più belli per quel che mi riguarda. Poco avanti sull'attacco su asfalto verso Pian di Castagnè c'è il ristoro, dove rimango fermo si e no un minuto a bere un paio di bicchieri di tè, mi riempio una tasca di albicocche e la bocca di uvetta secca e via di nuovo. Mi prendo anche le critiche di Simone di San Briccio, il quale mi rimprovera scherzosamente: "Smettila di mangiare e pedala!" E così è: riprendo l'asfalto e subito al tornante ti ritrovo il dr.Pich a scattarmi una foto. I tornanti poco sotto la Croce Nera se ne vanno in rapida successione, senza particolari affanni o difficoltà. Poco prima della Croce Nera supero anche Ceresce, al secolo Umberto Zanichelli, in difficoltà con la sua biammortizzata, perché il deragliatore anteriore non vuol saperne di mettere la corona più piccola, mentre io comincio il nuovo pezzo in discesa molto serenamente, visto che lo conosco ormai a menadito, a forza di farlo coi Pezzo e tutti gli altri amici veronesi.

Infatti dalla Tenuta Sant'Antonio fino giù al Casale di Marcellise, percorro questo pezzo veloce tutto in solitaria, potendomi così permettere di fare la miglior traiettoria e una velocità molto sostenuta, andando così a riprendere il gruppo antecedente. La salita a San Briccio la percorro abbastanza allegramente, però un concorrente davanti mi fa perdere il ritmo e decido di salire spingendo avanti la bici, con qualche difficoltà a risalire. Appena in cima c'è tutta la famiglia di Simone a salutarlo qualche metro dietro di me, mentre da lì in poi comincia in sostanza la discesa e con parecchi falsopiani che non fanno certo bene alle gambe. Raggiungo infatti il Piacentini, mio compagno di squadra Turnover, afflitto dai crampi e sconfortato dall'idea di quanto sia dura una gara in MTB - si trattava per lui della prima gara di sempre in MTB, nonostante l'esperienza di gran fondo su strada - ma nonostante questo anche lui si attacca dietro e affrontiamo il tratto pianeggiante in mezzo ai vitigni di Colognola, dopo l'insidioso pezzo della discesa del Bosco della Fratta.

Qua c'è da ciucciare ruota e ne approfitto di qualche trenino che arriva a superarmi e così questi ultimi chilometri se ne vanno abbastanza rapidamente. A poco più di un chilometro dall'arrivo è un altro mio compagno di squadra a rinvenire, Orlandi, il quale ha ancora un paio di cartucce da sparare e si mette a menare come un forsennato sull'asfalto e non facciamo altro che accodarci. Il rettilineo finale è una tiratona probabilmente ai 45-50 km/h. Per fortuna che ho lasciato in macchina il contachilometri, così non mi sono fatto impressionare, ma sostanzialmente facciamo l'arrivo in parata, contenti di aver portato in fondo dignitosamente i colori della nostra squadra. Sicuramente Boscaini ha fatto la sua parte, sapendo qualche minuto dopo di averci impiegato circa mezz'ora in meno, giungendo nell'assoluta tra i primi 40.
Penso che il mio tempo finale sia di 2h28', buscandomi circa 3 minuti dal motorino del Radu, ma quello che mi fa più impressione è che il Pezzo, mi dice di aver impiegato 2h17', segno che la stoffa e l'esperienza contano sempre di più di tanti allenamenti.

Dopo il calo emozionale susseguente l'arrivo, le operazioni di riconsegna del chip, nonchè di ritiro del resto del pacco gara, è a dir poco penoso, per l'indovinatissimo posizionamento dell'arco di arrivo rispetto all'entrata della zona della gara, cioè nel parcheggio interno alla Vagotex. Qualche minuto dopo mi ricongiungo con Enrico e Matteo e qualche minuto dopo anche la sorpresa di vedere mia moglie e mia figlia arrivare per ora giusta del pasta party. Devo però spezzare una lancia a favore dell'organizzazione per la quantità di cibo del pasta party e del ristoro finale, nonché dei servizi delle docce, molto professionali e puliti, ma soprattutto dell'acqua calda.

Poco prima di andarmene saluto gli amici del Rodella, sempre là a dirsene di tutti i colori e farsi le pippe sull'utilità di questo o quell'accessorio che fa risparmiare qualche grammo di bici, pensando troppo poco invece alle proprie gambe.

Io rimango comunque contentissimo della mia prestazione, in continuo miglioramento rispetto all'anno scorso. Adesso però è giunto il momento di lasciare l'insostenibile calendario di gare, a cui mi vorrebbero tutti i soliti amici, magari dedicando un po' più di tempo alla famiglia e alle escursioni con gli amici.

 

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Di Marco Tenuti (del 22/03/2008 @ 22:10:32, in famiglia, linkato 1402 volte)

Con questo post sul mio blog desidero porgere a tutti i visitatori ed amici i miei auguri di Buona Pasqua. Sia sempre di esempio e di monito a tutti il gesto estremo di Cristo, che ha donato la vita per la salvezza di tutti noi.

Domani, nella giornata di Pasqua, avremo anche il primo impegno cristiano di Alice, che verrà battezzata nel nome di Cristo. Il sacramento sarà celebrato in occasione della messa pasquale alle ore 10 ad Alcenago di Grezzana.

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Di Marco Tenuti (del 21/03/2008 @ 19:00:39, in MTB, linkato 1430 volte)

In questa settimana è proseguita la preparazione per la Legend. Ho deciso di riservare anche una sessione di MTB, perché da quando ho la BDC vado via spesso con quella, più che altro per risparmiare pneumatici e soprattutto le gambe...

Mi sono spostato sempre verso Est, a respirare aria di Lessinia Legend. Lunedì mi sono infilato su da Montorio verso Pian di Castagné, ma visto l'esiguo tempo a disposizione, non ho proseguito più in alto. Ne è uscito un giro di poco più di 38 km con una media di circa 28 km/h.

Mercoledì è stata la volta del Piccolo Stelvio, il castello di Montorio, nonchè la salita verso il Monte dei Santi da Ferrazze e successiva discesa verso Arcandola e S.Martino B.A., tanto per fare qualcosa di un po' tecnico. Con la MTB giro di 34 km e media di un pelo superiore ai 24 km/h.

Col venerdì Santo invece il giro fino a Castagnè sempre da Montorio non me lo leva nessuno e a testa bassa mi sono macinato tutta la valle di Mezzane, con chilometraggio totale di 48 km alla media dei 28,6 km/h, cioè nuovo record personale in 1h39'57".

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Di Marco Tenuti (del 17/03/2008 @ 09:33:18, in MTB, linkato 1404 volte)

Continua pian pianino la preparazione del sottoscritto alla Lessinia Legend 2008. A dire il vero la MTB è rimasta molto ferma in questi ultimi giorni ed è toccato alla BDC a subire un carico di lavoro non da poco. Oltre ad alcuni giri abbastanza classici come la salita di Cola (il giro 1 secondo la mia categorizzazione) o i mille metri di dislivello puro per raggiungere Bosco Chiesanuova, domenica 9 marzo sono stato "iniziato" nel Gruppo Ciclisti di Grezzana, che è un gruppo di amatori puristi della strada, con ottimi riscontri nel giro Grezzana-Verona-Lasize-Bardolino-Grezzana. Ci si era posto come destinazione quella di andare a vedere quantomeno il rettilineo d'arrivo della Gran Fondo di Bardolino: l'andatura non è stata sostenutissima, ma è stata comunque l'occasione per una bella sgambata di allenamento, col sottoscritto davanti a tirare il gruppo per almeno 25-30 km.

Domenica 16 marzo, cioè ieri, nonostante i buoni propositi di alzarmi presto e di andare sempre coi ciclisti di Grezzana, la sveglia ha suonato, ma è stata ignorata ed ho letteralmente "girato galon". Ci scappava così un giretto in MTB su parte del circuito notturno con mio figlio, mentre poco prima di mezzogiorno partivo per il giro 3, cioè quello di Quinto-Fumane-Breonio-Fosse-Alcenago-Quinto. L'ultima volta lo avevo fatto quasi due anni fa in compagnia del Righe in sella alla mountain bike, mentre ieri l'ho fatto alla mia andatura in solitario. Arrivato sotto alla salita della Pendola come una media abbastanza sostenuta per essere da solo, ho affrontato la salita che da Fumane conduce a Mazzurega non con zelo eccessivo, badando più che altro a non rimanere troppo tempo fuori soglia. Anche l'abitato di Cavalo veniva raggiunto abbastanza presto, mentre il meteo poco favorevole e la foschia di alta collina penalizzava un po' la prestazione nel raggiungere prima Breonio e poi Fosse.

La discesa da Fosse mi consentiva di recuperare un po', ma lo strappetto di pochi metri dalla provinciale verso Fane che porta al passo di Fiamene era a dir poco distruttivo: avevo finito i carboidrati! Per fortuna che pochi chilometri più sotto mi aspettava il ristoro della mamma con torta della nonna farcita con ricotta e uvetta. Dopo la lauta pausa presso i miei il ritorno da Alcenago verso Quinto lo facevo sotto lo scroscio pomeridiano, quasi a dire "Adesso ti tocca lavare tuta e bici!".

Ricapitolando i numeri del giretto, il giro 3 l'ho terminato in 2h41' ai 25,9 km/h di media, di cui 59' fuori soglia. Tenete conto che il mio Polar è impostato con una soglia cardiaca 120-157. Questo testimonia insomma che la mia stima di 2h40' era perfetta per le mie gambe.

Oggi si punta a superare quota 2000 km dal primo gennaio col probabile giro 4.

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Di Marco Tenuti (del 05/03/2008 @ 22:25:24, in MTB, linkato 1673 volte)

Ancora una volta il Team Sculazzo di Guastalla mi sorprende, perché oltre ad aver organizzato molto bene la loro gara, intraprendono un'iniziativa, che li fanno ammirare per gli scopi caritatevoli e contemporaneamente vengono incontro a tutti i ciclisti amatori, come il sottoscritto, che si ritrovano spesso a dover pagare più soldi per ottenere le foto della gara, che l'iscrizione alla gara stessa.

Riporto le parole del Team Sculazzo, così come presenti sul loro sito:

Abbiamo acquistato come Team Sculazzo tutte le 924 foto realizzate dal fotografo ufficiale dell'Aironbike 2008 Massimo Bianchi (www.photomax-gallery.it). Queste foto verranno messe in vendita ad un prezzo simbolico di 2 Euro che verseremo interamente al preventorio Ranier III in Madagascar - centro di accoglienza e recupero di bambini denutriti con disabilita fisiche. La somma raccolta verrà consegnata personalmente dalla nostra Giulia Avanzi (biker e volontaria di Reggio Terzo Mondo) a Suor Delphine (suora superiora che si occupa di questi bambini).

Ovviamente pubblicheremo il totale della somma versata ed i dettagli dell'operazione. Fin da ora grazie a tutti gli amici che contribuiranno.

Ancora una volta i miei complimenti a tutto il team e in particolar modo a tutti coloro che si adoperano in queste imprese!

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Di Marco Tenuti (del 05/03/2008 @ 10:32:10, in MTB, linkato 6389 volte)

Qualche giorno fa mi è capitato di portare la mia esperienza al proposito dell'energia spesa per avanzare in bici, argomento molto realistico e allo stesso tempo molto accademico. Tenete però conto che io non ho la fissa di bruciare calorie, ma solo quella di stare costantemente allenato a un livello decente, in modo da affrontare le gare agonistiche, con un certo piglio e non classificarmi ultimo.

Fino a poco tempo avevo la fissa di riuscire a comparare la potenza spesa per spingere una BDC (Bici Da Corsa) e una MTB (MounTain Bike). Da quasi un mese si è aggiunta nel mio garage anche la BDC, per cui adesso posso farmi tutte le pippe mentali del caso e ho risolto il cruccio sulla mia pelle.

Se io faccio un uscita in MTB - con gomme non eccessivamente larghe, cioè 26x2,00 o 26x2,10, non eccessivamente tacchettate e abbastanza scorrevoli e gonfiate ad una pressione di 2,5 atm:

  1. asfalto completamente pianeggiante: media dei 28-29 km/h
  2. tipico giro di 40 km con 6-700 metri di dislivello: media dei 25-25,5
    km/h

Se faccio l'uscita in BDC:

  1. asfalto completamente pianeggiante: media dei 31-32 km/h
  2. tipico giro di 40 km con 6-700 metri di dislivello: media dei 26,5-28 km/h

Piccolo particolare: i valori di cui sopra si riferiscono ad uscite in solitaria, altrimenti con la BDC le medie si alzano di brutto.
Ovviamente spingo a pari forze, cioè carico alla stessa maniera, in modo da arrivare allo stesso regime cardiaco, ma senza badarci più di tanto. Insomma vado quel che mi sento di andare, senza voler strafare, con una o l'altra bici. Ne vien fuori che la differenza di media oraria è indicativamente tra i 2 e i 3 km/h.

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Negli ultimi giorni sto insistendo col giro denominato n.4, perché presenta una quantità di dislivello interessante, senza farmi salite in montagna e patire temperature eccessivamente rigide, e come tempi è comparabile con altri giri che devo ancora pianificare, ma che percorro molto spesso.

Giro 4: casa-Montorio-Pian di Castagnè-Castagnè-Mezzane di Sotto-San Pietro di Lavagno-San Martino B.A.-casa (47,3 km, circa 1h45')

 


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Di Marco Tenuti (del 03/03/2008 @ 19:44:24, in MTB, linkato 1229 volte)
Oggi è stata giornata di scarico, o meglio, doveva essere giornata di scarico dopo il piattone della Airon Bike a Guastalla, visto che ieri sono arrivato vicino ai primi morsi che preavvisano l'arrivo dei crampi. Inveceil chilometraggio e la media sono state le solite abbastanza elevate, segno che la gamba non era poi così affaticata. Ho fatto il giro n.4 dei miei giri pianificati, cioè quello fino a Castagnè ai 27,8 km/h. Abbigliamento estivo e configurazione da professionista: tutto il mese di marzo sarà dedicato alla preparazione della Lessinia Legend lunga!
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Di Marco Tenuti (del 02/03/2008 @ 22:44:41, in MTB, linkato 1377 volte)

Oggi per il sottoscritto è arrivato il debutto agonistico della stagione 2008 alla nona edizione della Airon Bike, gran fondo ben organizzata dal Team Sculazzo di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Tanto per farla breve, mi sono piazzato 100° assoluto, su 502 partenti e 353 giunti al traguardo. In categoria Senior sono arrivato 32° su 83 arrivati, mentre il tempo del vincitore è stato di 1h33'33" e sono arrivato a 21'18" dal primo.

La gara è anzitutto caratterizzata da condizioni meteo alquanto eccezionali per essere la prima domenica di marzo. Lungo il tragitto da Verona verso Guastalla, il termometro della macchina passa ben presto da 8°C a 17°C e impone la scelta di partire vestiti con l'abbigliamento estivo. Arriva insomma l'occasione di sfoggiare da subito il completo estivo del decennale Turnover.

Il percorso della gara, caratterizzata da due giri del circuito, a dispetto della location in prossimità del fiume Po' è a dir poco suggestiva e singolare, per alternare piattoni di sterrati e di argini a toboghe entusiasmanti dentro canali e dune scavate nelle sabbie del Po', tanto che gli organizzatori ci hanno pure ricavato una prova speciale cronometrata, denominata "la Gara nella Gara".

Il mio primo giro è costituito da una partenza in sordina, ma dopo si e no un chilometro capisco che è il momento di non stare tanto a guardare e di cominciare a spingere subito come un forsennato, se non voglio perdere il treno dei più veloci. E così riesco a svincolarmi da subito di un bel po' di concorrenti e riesco a piazzarmi in una posizione di rincalzo, che mi consente continuamente di recuperare posizioni su posizioni, grazie ad un buon compromesso da chilometri a tirare da solo e qualche mezzo chilometro alla ruota di questo o quell'avversario.

Il primo giro infatti se ne va molto rapidamente e probabilmente con una media molto elevata. Speriamo che Team Sculazzo ci metta a disposizione anche le classifiche parziali dopo il primo giro, perché sono curioso di sapere quanti minuti ho lasciato al secondo giro, quando sono più o meno scoppiato, come tanti altri concorrenti.

Il secondo giro è invece una vera e propria tribolazione, perché mi si accoda un concorrente del team locale, Ceglia - ho perfino imparato il suo nome a sentire i vari commissari, amici e parenti lungo il percorso che lo incitavano, mentre mi ciucciava la ruota - che non vuol saperne di collaborare e mi costringe a tirare da solo per quasi 10 km, senza mai darmi il cambio. Lui mi invita pure ad andare regolare per non farlo morire ed io non ho altra scelta che continuare sul mio passo.

Ad un certo punto, prima di entrare, nel toboga del secondo tratto cronometrato, Ceglia si stacca definitivamente e di tanto in tanto sono superato da qualche concorrente molto veloce partito in seconda griglia, alla cui ruota non provo neanche a stare.

L'ultimo chilometro arriva con un po' di consolazione, perché le gambe cominciano a tirare un po' troppo per i miei gusti - complice l'azzardata scelta di partire con solo mezza borraccia di integratore per 46 km di gara e nessun ciucciotto di zucchero da dare quel giusto sprint per alcuni tratti. Arrivo però al traguardo senza patemi e senza dovermi lanciare in volata con altri, con tanto di foto di rito scattata dal moroso di mia sorella. Mi appoggio alla transenna e il crampo è prossimo a comparire, ma per fortuna sgancio i pedali e recupero forze immediatamente.

Poi una doccia calda e senza coda, così come un piattone di cappelletti al burro, un numero incalcolabile di brioche integrali, senza crema, con marmellata di mirtillo, con marmellata di albicocche. Sento comunque che il piazzamento tra i premi nella mia categoria è nelle mie capacità, visto che oggi più di qualcuno alla mia portata ha messo in saccoccia il premio del piazzamento.

L'esperienza è stata totalmente positiva, vuoi perché è la conferma del mio stato di forma in continuo crescendo dall'anno scorso, vuoi perché la giornata è stata eccezionale, con una temperatura a dir poco mite, a parte le folate di vento che soffiavano da nordovest e che alzavano una quantità di sabbia dall'arenile del Po' non indifferente.

Ringrazio con l'occasione mia sorella Martina, il moroso Francesco e mio figlio Enrico, per avermi accompagnato e avermi dato man forte nel debutto 2008.

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