Oggi per il sottoscritto è arrivato il debutto agonistico della stagione 2008 alla nona edizione della Airon Bike, gran fondo ben organizzata dal Team Sculazzo di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Tanto per farla breve, mi sono piazzato 100° assoluto, su 502 partenti e 353 giunti al traguardo. In categoria Senior sono arrivato 32° su 83 arrivati, mentre il tempo del vincitore è stato di 1h33'33" e sono arrivato a 21'18" dal primo.
La gara è anzitutto caratterizzata da condizioni meteo alquanto eccezionali per essere la prima domenica di marzo. Lungo il tragitto da Verona verso Guastalla, il termometro della macchina passa ben presto da 8°C a 17°C e impone la scelta di partire vestiti con l'abbigliamento estivo. Arriva insomma l'occasione di sfoggiare da subito il completo estivo del decennale Turnover.
Il percorso della gara, caratterizzata da due giri del circuito, a dispetto della location in prossimità del fiume Po' è a dir poco suggestiva e singolare, per alternare piattoni di sterrati e di argini a toboghe entusiasmanti dentro canali e dune scavate nelle sabbie del Po', tanto che gli organizzatori ci hanno pure ricavato una prova speciale cronometrata, denominata "la Gara nella Gara".
Il mio primo giro è costituito da una partenza in sordina, ma dopo si e no un chilometro capisco che è il momento di non stare tanto a guardare e di cominciare a spingere subito come un forsennato, se non voglio perdere il treno dei più veloci. E così riesco a svincolarmi da subito di un bel po' di concorrenti e riesco a piazzarmi in una posizione di rincalzo, che mi consente continuamente di recuperare posizioni su posizioni, grazie ad un buon compromesso da chilometri a tirare da solo e qualche mezzo chilometro alla ruota di questo o quell'avversario.
Il primo giro infatti se ne va molto rapidamente e probabilmente con una media molto elevata. Speriamo che Team Sculazzo ci metta a disposizione anche le classifiche parziali dopo il primo giro, perché sono curioso di sapere quanti minuti ho lasciato al secondo giro, quando sono più o meno scoppiato, come tanti altri concorrenti.
Il secondo giro è invece una vera e propria tribolazione, perché mi si accoda un concorrente del team locale, Ceglia - ho perfino imparato il suo nome a sentire i vari commissari, amici e parenti lungo il percorso che lo incitavano, mentre mi ciucciava la ruota - che non vuol saperne di collaborare e mi costringe a tirare da solo per quasi 10 km, senza mai darmi il cambio. Lui mi invita pure ad andare regolare per non farlo morire ed io non ho altra scelta che continuare sul mio passo.
Ad un certo punto, prima di entrare, nel toboga del secondo tratto cronometrato, Ceglia si stacca definitivamente e di tanto in tanto sono superato da qualche concorrente molto veloce partito in seconda griglia, alla cui ruota non provo neanche a stare.
L'ultimo chilometro arriva con un po' di consolazione, perché le gambe cominciano a tirare un po' troppo per i miei gusti - complice l'azzardata scelta di partire con solo mezza borraccia di integratore per 46 km di gara e nessun ciucciotto di zucchero da dare quel giusto sprint per alcuni tratti. Arrivo però al traguardo senza patemi e senza dovermi lanciare in volata con altri, con tanto di foto di rito scattata dal moroso di mia sorella. Mi appoggio alla transenna e il crampo è prossimo a comparire, ma per fortuna sgancio i pedali e recupero forze immediatamente.
Poi una doccia calda e senza coda, così come un piattone di cappelletti al burro, un numero incalcolabile di brioche integrali, senza crema, con marmellata di mirtillo, con marmellata di albicocche. Sento comunque che il piazzamento tra i premi nella mia categoria è nelle mie capacità, visto che oggi più di qualcuno alla mia portata ha messo in saccoccia il premio del piazzamento.
L'esperienza è stata totalmente positiva, vuoi perché è la conferma del mio stato di forma in continuo crescendo dall'anno scorso, vuoi perché la giornata è stata eccezionale, con una temperatura a dir poco mite, a parte le folate di vento che soffiavano da nordovest e che alzavano una quantità di sabbia dall'arenile del Po' non indifferente.
Ringrazio con l'occasione mia sorella Martina, il moroso Francesco e mio figlio Enrico, per avermi accompagnato e avermi dato man forte nel debutto 2008.