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 Marcante sull'Alpe de Fiddlebrugg... di Marco Tenuti
 
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Ma bisogna mettere in fila i più e i meno, e se i più sono più dei meno ed i meno sono meno dei più allora perlomeno ci penserei di più.

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Di Marco Tenuti (del 02/09/2013 @ 12:00:12, in MTB, linkato 876 volte)

Ecco il video integrale della seconda gara, corsasi sabato 31 agosto 2013, in occasione della Sagra della Madonna della Cintura. Da quello che ho capito di gare se ne sono tenute due e questo video è relativo alla gara tenutasi dopo le 16.30.

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Di Marco Tenuti (del 02/09/2013 @ 10:43:19, in MTB, linkato 667 volte)

Al via al giro bici di GrezzanaSabato scorso è avvenuto nell'ambito della Sagra della Madonna della Cintura il debutto in gara per Alice.

Dopo aver abbandonato le rotelline giusto qualche mese fa, adesso è arrivato il momento di provare questa nuova esperienza, cioè di pedalare fianco a fianco con altri concorrenti più o meno agguerriti.

C'è da dire che la manifestazione organizzata da un gruppo di genitori nell'ambito della sagra del paese è stata gestita in modo molto casereccio e molto poco formale, ma i bambini non stanno molto a guardare la questione agonistica.

L'impressione che ho avuto io è che la gara di biciclette fosse solo qualcosa a contorno della gara dei motorini "anni '80", vero perno di queste ore di divertimento paesano per tutti i genitori presenti.

Dopo aver condotto Alice per un giro di prova su questo tracciato ricoperto di tanta polvere e paglia, non senza qualche difficoltà alla prima curva dove la tenuta del fondo era molto approssimativa, la mia bimba, dopo una caduta nel fango, si è fatta coraggio ed ha portato a termine tutto il giro di ricognizione sfiorando spesso il fuori soglia, tipico delle gare nella polenta, cioè nelle Mantuen Bike, a cui ho preso parte più volte anni fa.

A qualche minuto dal giro ricognitivo, subito la partenza alla "Volemose ben", cioè in griglia di tutto un po': tutti insieme dai 4 anni fino ai 13, caschi omologati e non, bici molto ammortizzate, poco ammortizzate, per niente ammortizzate. Si poteva anche prendere parte senza bici, tanto che un bimbo se l'è fatta tutta di corsa nel marasma delle bici.

Alice raggiante a fine giroAlice, piano piano, è riuscita ad evitare l'incidente alla prima curva, che ha visto coinvolto anche il nostro amichetto e vicino di casa Enrico, e menando il suo unico rapportino SINGLESPEED, ha concluso il suo primo e unico giro dei 300 metri del tracciato, contentissima di questa esperienza.

Diverso è stato invece l'approccio del prof Enrico Tenuti, che, non senza qualche riserva, decideva di correre con la 20 pollici, anziché con la 26, principalmente a causa della notevole tortuosità del tracciato e la scarsa aderenza del fondo nelle curve.

La gara, che si teneva su due giri, ha visto Enrico francobollarsi dietro alla testa della gara, un ragazzo di un paio di anni più anziano di lui a bordo di un trespolo rigido e con casco integrale da moto. Enrico, sempre in odore di sorpasso, ha sbagliato qualcosa dal punto di vista tattico, non portando a termine lo scavalcamento prima dell'ultimo rettilineo, dove comunque ha tentato la volata, ostacolato non poco dalla stretta traiettoria del biker in prima posizione.

Seconda posizione finale per Enrico, ma a breve il video online!

Infine un giretto "finto-agonistico" anche per i grandi, dove l'Orlando vuol fare lo sborone e debutta con la Scalina da 20 pollici di Enrico, tribolando non poco con la catena ed il deragliatore. L'Orlando chiude DOPPIATO ad un giro, ma viene tributato con una bella birra fresca, unico suo obiettivo di giornata...

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Di Marco Tenuti (del 01/09/2013 @ 15:24:58, in MTB, linkato 873 volte)

Test di LegendCon la testa tutta orientata all'iscrizione alla Lessinia Legend XCS era il momento di fare qualcosa per la forma fisica, un po' carente sia sotto il profilo della resistenza che della potenza, in primis per lo stress psicofisico accumulato in queste settimane per gli affari di famiglia, ma anche per il peso non proprio forma di questi periodi.

Pertanto mercoledì 21 agosto è stata la volta di una pedalata in compagnia con Anonimo Turnover, dopo esserci rincorsi via SMS più e più volte. L'appuntamento in località Bernardi in alta Valdillasi è avvenuto grazie alla sua discesa da Campofontana, mentre io mi sono avvicinato dall'alto della Lessinia, cioè sorbendomi l'ascesa da Grezzana a Boscochiesanuova e poi passando in rassegna i paesi di Valdiporro, San Francesco, Camposilvano e Velo Veronese, senza dimenticare di scattare qualche foto.

Dopo essere sceso da Velo Veronese fin quasi a Giazza, si sale con Anonimo in direzione Velo e svoltando a destra per le rampe dell'Azzarino, che consentono di sbucare praticamente dietro il Monte Purga, cioè negli ultimi chilometri finali della Lessinia Legend degli ultimi anni.

Il menù di giornata è stato riccamente condito di una variante proposta dal sottoscritto, che è consistita nel saltare l'ascesa diretta da Camposilvano al Parparo, ma deviando a sinistra e salendo dalle rampette dei Gaspari e proseguendo in direzione San Giorgio e Passo Branchetto, dove ho ancora un buon giro di gamba.

Test di LegendSi scende così a Boscochiesanuova per una cochetta e saluto qui Michelino e la sua superleggera, portando a casa 92 chilometri e circa 2300 metri di dislivello.

Nel pomeriggio partono però accordi col Compagno di Merende per il giorno a venire, cioè qualcosa senza dubbio più impegnativo, sia come tempo che come chilometri.

La proposta del Radu è quella di scalare tutte le cime più alte della Lessinia Centrale, ma proprio tutte. L'appuntamento è dei più mattinieri, cioè ore 7.30 a Porta Vescovo, dove ci salutiamo ed infiliamo la strada per la statale in direzione Trento.

Nonostante qualche folata di troppo e qualche autoarticolato di troppo fino a Domegliara e Rivoli, da lì in poi è un alternarsi fino ai piedi della Peri-Fosse.

Io pongo come condizione la scalata della famosa salita veronese il tempo di 50', mentre il Radu si allarga a 55'; fatto sta che la scaliamo in 47'19", senza particolari ansie e patemi, tanto all'Ombra delle Fosse ci aspetta una cochetta in due, perché la salita non finisce qui.

Infiliamo così per la nostra prima volta la scalata al Col di Pealda Bassa - per i più diciamo che saliamo il Corno - e poi giù a capofitto a Sega di Ala, dove l'unico ricordo di giornata è un capitombolo del sottoscritto.

Cado sostanzialmente da fermo, senza riuscire a sganciare il piede dallo sgancio sinistro, complice un risucchio maldestro di catena. Il risultato è che cado rovinosamente a terra, procurandomi una bella abrasione al gomito sinistro ed una bella pacca al fianco sinistro, tanto che a distanza di 10 giorni, ancora ne porto i postumi.

Test di LegendRinfrescatici alla fontanella di Sega di Ala, si torna in territorio veronese su a Passo Fittanze, dove è la volta di un'altra cochetta ed un panino in due, visto che uno a testa è forse un po' troppo per la panza che mi ritrovo.

Si continua così per il Bivio del Pidocchio e giù in fretta ad Erbezzo, perché di strada da fare ce n'è ancora. Dopo i dossetti della contrada Masselli, Aglio e la Croce, nemmeno il tempo di scendere in centro a Boscochiesanuova, che si gira a sinistra in direzione Tracchi.

Su questo pezzo il Radu vorrebbe dettare un ritmo decisamente più importante di quello che impongo io, cioè 40 minuti per arrivare al Passo del Branchetto, ma quando nelle gambe hai già circa 4000 metri di dislivello tra le salite giornaliere e quelle del giorno prima con Anonimo, non c'è molto da fare.

Il Radu si posiziona là davanti, dandomi sempre qualche chance di recupero ed io dietro a inseguire, come l'asino con la carota. Bene, ai Tracchi pure una bella foto mi immortala sul moribondo, ma non proprio cadaverico, però si chiude l'ascesa in 36', il che vuol dire che proprio strasso non sono ancora.

Si scatta una nuova foto sul Passo e poi giù veloci a San Giorgio, le gobbe del Parparo e Camposilvano poi giù a Velo Veronese, dove ci aspetta per la grigliata la famiglia Zumerle al completo, con bisteccona al sangue e contorni vari, che le forze riappaiono tutte in un colpo.

Test di Legend Questo ristoro di un'ora abbondante vede i nostri serbatoi tornare sul MAX, solo che ci aspetta solo la discesa in Valdillasi, passando prima per la Bettola di Velo e poi scendendo da Centro fin giù a Tregnago.

Per completare l'opera dello scavalcamento di tutte le cime asfaltate della Lessinia, si potrebbe aver preso in considerazione anche l'ascesa a Campofontana, ma la mia famiglia aspetta coi piedi nell'acqua a Villabella e direi che anche per oggi può bastare, 146 chilometri.

Considerata anche un'escursione con la famiglia mercoledì sera, la due giorni di montagne veronesi si conclude pertanto con 246 chilometri fatti e 4800 metri di dislivello, un buon livello, anzi penso di non averne mai accumulati così tanti in due giorni.

Anche i tre passaggi della Lessinia sono un bell'impegno, cioè due volte al mercoledì ed uno più impegnativo al giovedì, cioè col Corno, il Pidocchio e Branchetto. Insomma ditemelo: "Te si sta brao, te si sta brao, però va in mo.."!

Si sa però che le imprese ed i record sono fatti per essere ripetuti e superati, per cui chi vivrà, vedrà.

Ringrazio comunque i due compagni di pedalata dei due giorni, che mi sono sempre rimasti al fianco, prima uno e dopo l'altro in una ciacola infinita durata per ben due giorni!

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Di Marco Tenuti (del 31/08/2013 @ 11:37:23, in cucina, linkato 1341 volte)

Esperimento culinario in casa Marcante, come se non se ne facessero abbastanza. In realtà trattasi di vero e proprio esperimento culinario, perché non è Elisa a spignattare, ma in via eccezionale il Marcante che si cimenta in un qualcosa di inedito per la nostra famiglia.

Si, una pastasciutta, una bistecca, un piatto di tortellini, una pizza o una torta salata son più o meno capaci tutti di farla, ma ogni tanto bisogna provare ad uscire dai soli schemi e cercare di estendere le proprie abilità.

Visto che è stagione e che l'orto di casa mia pullula di pomodori e melanzane, perché non preparare qualcosa di stagione?

Bene: presto fatto e servito. Melanzane alla parmigiana. Andiamo pertanto con gli ingredienti per farne una bella vaschetta per 8 persone:

  • 1500 g di melanzane
  • 100 g di sale grosso
  • 100 ml di olio d'oliva extravergine
  • 500 ml di olio di semi di girasole per la frittura
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 cipolla
  • 1750 g di passata di pomodoro
  • 250 g di formaggio caciocavallo o provolone
  • 50 g di Grana Padano o Parmigiano Reggiano grattuggiato
  • qualche foglia di basilico

Andiamo con la preparazione:

Preparazione melanzane alla parmigiana

La prima fase consiste nel tagliare tutte le melanzane a strati alti un centimetro abbondante. Disponete le melanzane in una ciotola e per ogni strato cospargete un po' di sale grosso. Lasciate riposare per almeno un'ora ed in questa fase le melanzane, grazie all'azione del sale, rilasceranno un po' di liquido che andrà rimosso, compreso il caratteristico amarognolo di questa verdura. Non lasciate troppo le melanzane a riposare oltre un'ora, altrimenti assorbiranno troppo sale. Dopo questa fase lavatele bene dal sale e asciugatele.

La seconda fase, che potete intraprendere durante il riposo delle melanzane col sale, consiste nel preparare il sugo. Versate in un tegame un po' dell'olio d'oliva e soffiggete gli spicchi d'aglio e la cipolla, dopo averli tritati finemente. Aggiungete sale fino quanto basta. Dopo qualche minuto aggiungete tutta la passata di pomodoro e lasciate a bollire molto lentamente per una buona mezz'ora, cioè fino a quando il sugo avrà assunto una consistenza un po' meno acquosa. Allo spegnimento della fiamma aggiungete le foglie di basilico strappate a mano.

La terza fase consiste nel friggere le melanzane a fette. Scaldato l'olio di semi, friggete tutte le melanzane ben asciutte ed assicuratevi di asciugarle bene aiutandovi con della carta assorbente. Entrambe le superfici di ogni fetta di melanzana deve indorarsi, ma non troppo: la cottura delle melanzana verrà comunque completata nell'ultima fase.

La quarta fase è quella di preparazione della casseruola per la cottura. Cospargete il fondo con la parte rimanente di olio d'oliva, tanto da avere il fondo oleato. Aggiungete subito un po' di pomodoro. Poi andate col primo strato di melanzane fritte e colorate con un pelo di sugo di pomodoro. Andate con un'ombra di formaggio grattuggiato. Poi strato di fettine di formaggio a fette. Poi un po' di pomodoro. Così avete completato il pacchetto.

Ripetete con un altro pacchetto di melanzane e formaggio e sempre sugo di pomodoro a riempire i buchi. Se ne avete avanzate tante di melanzane e formaggio, andate pure col terzo pacchetto e coprite bene di pomodoro l'ultimo strato superiore. Cospargete ovunque col formaggio grattuggiato ovunque.

Siete pronti per andare in forno. Mettete in forno per 40' a 200°C. Controllate bene durante la cottura in forno che il pomodoro finale si brucicchi quel tanto che basta, come vi aspettereste da una lasagna bolognese. Tirate fuori ed impiattate.

Pronti per service le melanzane alla parmigiana

Cliccate qui per andare alla ricetta sul sito di Giallo Zafferano.

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Di Marco Tenuti (del 30/08/2013 @ 22:53:03, in MTB, linkato 843 volte)

Stasera, preso dall'entusiasmo delle medaglie ai mondiali MTB dei giovani italiani in Sudafrica e di vedere Alice buttarsi ormai a capofitto giù dallo scivolo con la sua biciclettina con ruote da 14 pollici, ho ben pensato che forse sarebbe il caso di fare un po' di manutenzione anche ai mezzi "minori" della famiglia, cioè a tutta quella selva di biciclette, che sono usate dai bambini e che sembra che non facciano chilometri, invece, a forza di giri avanti ed indietro per il garage, fanno più strada di quello che si possa pensare.

Alice, con un freno praticamente fuori uso, a forza di scendere dalla rampa di casa, mi ha chiesto una lieve messa a punto, così ho ricalibrato il suo impianto frenante accorciando decisamente la corsa e riposizionando le leve con un setup decisamente più racing del precedente.

Poi è stata la volta di controllare un po' la Atala che viene usata spesso come mezzo di scampagnate domenicali e per giretti in centro a Grezzana ad espletare commesse.

Per la Atala ho riservato il classico trattamento di pulizia e lubrificazione a tutto il reparto di trasmissione, cioè lavaggio e pulizia di guarnitura, corone, catena, deragliatori e pacco pignoni. Anche per lei una lieve registrazione dei freni V-brake, in modo da garantire un giusto inchiodo nelle situazioni di emergenza.

Adesso non rimane che macinare altri 1.000 chilometri prima del prossimo tagliando al mezzo azzurro di casa Marcante.

Service alla Atala utilizzata spesso da Elisa

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Di Marco Tenuti (del 30/08/2013 @ 22:39:05, in iPhone, linkato 958 volte)

Le indiscrezioni sull'iPhone di prossima generazione si consolidano sempre più nei prossimi giorni ed ormai non c'è più alcun dubbio, tra scoop, rumour, anteprime, mockup e case spediti dall'estremo oriente allo scopo di preparare custodie ed altri accessori.

Stanno per arrivare entro fine settembre, ma in tanti sembrano individuare nell'11/12 settembre la finestra giusta per la presentazione, due iPhone, anziché uno, come è sempre stato dal 2007.

Il top di gamma, che va a sostituire l'attuale iPhone 5, sarà il 5S, che lo aggiorna in un po' tutte le sue caratteristiche principali, cioè processore un po' più potente (A7), fotocamera leggermente migliorata, batteria leggermente più capiente, ma anche un nuovo sensore biometrico integrato dentro il tasto Home.

A questo compare per la prima volta un altro iPhone, destinato a strizzare l'occhio ad una categoria più ampia di consenso, ossia l'iPhone 5C, che avrà un look un po' meno stylish, ma un po' più smart o cool, volendo abbondare dello slang anglosassone. Per questo dispositivo, che sarà collocato in una fascia di prezzo leggermente più accessibile, Apple non ha previsto l'uso di materiali pregiati, ma ricorrerà al policarbonato tanto caro a tanti altri smartphone, come il Galaxy e tanti altri.

Come potrebbero essere i prossimi iPhone 5S e 5C

Vi lascio pertanto all'infinita serie di articoli che sono già apparsi sulle principali testate informatiche, che io seguo più o meno quotidianamente online:

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Di Marco Tenuti (del 27/08/2013 @ 10:50:10, in MTB, linkato 827 volte)

Famiglia Marcante in notturna da Quinto a GrezzanaQualche sera fa io, in compagnia della mia famigliola, ci siamo spinti in Bassa Valpantena per una cenetta con parenti e siamo andati in bici, spinti sia dalla luce del tardo pomeriggio che dall'arietta non più afosa della fine di questa estate 2013.

Dopo aver ingurgitato di tutto e di più dagli zii, tra tortille, verdure crude e cotte, affettati delle specie più svariate, formaggi spalmabili e non, senza dimenticare il dolcetto (Cinnamon Rolls) ed il caffè finale, tutta la mia famiglia, tranne Alice, siamo tornati sui nostri passi ed abbiamo risalito la Valpantena fino a casa, grazie alla pista ciclabile che congiunge Marzana a Grezzana, più che mai trafficata sia da ciclisti che da pedoni a tutte le ore del giorno ed ormai della notte.

Non eravamo completamente in regola - che, volendo ricordarlo prevederebbe l'uso del casco per i più piccoli, il giubbetto catarifrangente e le luci anteriori e posteriori - nel senso che non avevamo la dotazione completa su tutte le bici, però, grazie al fatto che tutto il percorso è debitamente illuminato, l'obbligatorietà nei centri abitati viene meno e siamo comunque tornati a casa in completa sicurezza.

Certo è che la risalita a pancia piena e con Tommaso seduto nel seggiolino anteriore non è stata affar semplice per Elisa, però, grazie alla mano invisibile, siamo riusciti a risaliti compatti verso Grezzana ad una velocità mai inferiore ai 13 chilometri orari.

Penso che ripeteremo l'esperimento prossimamente ed invito, ancora una volta, tutte le famiglie della Valpantena, ad approfittare di questa utilissima opera di viabilità, realizzata dalle precedenti giunte comunali di Grezzana e Verona ed avvallata da tutte le parti, com'è giusto che sia.

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Di Marco Tenuti (del 27/08/2013 @ 10:30:05, in cucina, linkato 857 volte)

Chi è a casa vostra che raccoglie e mangia la graniglia di tutti i biscotti della colazione? Sono sicuro che c'è sempre uno in famiglia che lo fa. Non mi direte che la buttate tutta nell'umido o, peggio ancora, la lasciate nel sacchetto di biscotti (non riciclabile)?

Chiaro che l'autore di questo articolo è ovviamente l'incaricato di famiglia, anche se raccogliere e mangiare la graniglia è più che altro una morbosità, prima ancora che una passione o una missione nella famiglia.

Quando si apre un nuovo sacco dei biscotti, c'è chi è vogliosamente portato a prendere quelli interi e non rotti, mentre c'è chi, per puro spirito di abnegazione ed amore genitoriale, si sacrifica e mangia tutti i pezzettini rotti, pensando di fare un gesto di affetto per chi verrà dopo, cioè il compagno o la compagna o i figli.

Solo che nei biscotti si trovano anche gli scarti, i pezzettini, le briciole (fregole) e, a seconda del tipo di biscotto - se travasate il contenuto dei sacchetti dentro un contenitore, come succede a casa mia - si arriva a formare un letto di graniglia, poltiglia e polvericcio, un humus di carboidrati e granella di zucchero, che può essere letale se erronamente aspirato o inglutito...

Il sapore di questo pattume è poco distinguibile e dipende più dalle offerte convenienza che dalle tendenze ed i gusti in famiglia dell'ultimo mese, per cui a volte prevale lo "sgretolato" di Pan di stelle, mentre spesso vince il "granulato" di Galletti o di Tarallucci, opportunamente miscelato coi pezzetti di biscotti della concorrenza leale o sleale dell'Eurospin e dell'Esselunga.

Bene quella "Grand Reserve" Multimarche a casa Marcante la mangio io e me la godo all'incirca ogni paio di settimane, accumulandola bene nella tazza, arrivando quasi a riempirla all'orlo. Poi ci pensa il latte caldo a dare una consistenza papposa al tutto e poi, voilà, il tutto si trasforma in un concentrato energetico per una pedalata di quattro ore per le colline e le montagne delle mie parti. Altro che barrette energetiche: viva la graniglia dei biscotti!

Graniglia di biscotti

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Di Marco Tenuti (del 25/08/2013 @ 09:59:16, in MTB, linkato 1522 volte)

Grazie al tesoro scoperto dagli amici di Lugo, i Teste di Marmo, guardate cos'ha combinato Aitor...

E Ben Sa Ghe...Enduro from KM Sport on Vimeo.

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Di Marco Tenuti (del 24/08/2013 @ 09:26:56, in hitech, linkato 2214 volte)

Le differenze tra la Canon EOS 600D e la EOS 650D, se non vi fate problemi per 200 Euro in più o in meno...

Canon EOS 600D Canon EOS 650D
Sensore CMOS APS-C CMOS APS-C stesso sensore
Processore DIGIC IV DIGIC V Nuovo processore 5 volte più veloce del precedente.
Risoluzione 18Mp 18Mp
Sensibilità ISO 100 - 6400 (12.800) 100 - 12.800 (25.600) Maggiore sensibilità durante le foto-riprese in situazioni di luce scarsa
Velocità raffica 3.7 fps 5 fps Maggiore velocità di scatto
Punti messa a fuoco 9 (1 a croce) 9 croce Tutti i punti di messa a fuoco sono a croce, per una maggiore qualità
LCD Inclinabile, 3'' 1040k 3:2 Touch Screen Inclinabile, 3'' 1040k 3:2 Gestione avanzata sia nel controllo delle impostazioni, sia durante lo scatto-ripresa
LCD Clear View Clear View II Migliorato l'effetto anti-riflesso / anti macchia
Video 1080p 1080p
Video - audio Mono Stereo Prima Reflex Canon ad avere la registrazione audio Stereo
Video - AF No Si Prima Reflex Canon ad avere la messa a fuoco automatica durante la ripresa video
Video - altro Video snapshot con editing in macchina
Nuove Modalità HDR
Scatto notturno senza treppiedi
HDR è una funzione presente nelle nuove Reflex di fascia alta, quali la 5D Mk III, ed è utile per ottenere foto con la migliore esposizione.
La modalità "Scatto notturno senza treppiedi" va ulteriormente a migliorare la modalità notturna (anti mosso), grazie allo scatto di 4 foto consecutivamente, e successivamente unite in un unica immagine
Filtri Creativi ulteriori 2 filtri aggiunti:
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maggiore possibilità creativa in post produzione
Accessori compatibilità con GPS-E2

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