Di Marco Tenuti (del 30/03/2012 @ 23:18:44, in MTB, linkato 1429 volte)
Maja Włoszczowska, polacca anno 1983, in forza al team CCC, ha debuttato con la Scott Scale 29 in gara a Pietermaritzburg, in Sudafrica, valida come prima prova della Coppa del Mondo femminile 2012 del cross country.
Ha portato a casa la prima piazza assoluta tra le donne, un risultato assolutamente di eccellenza, che la pone assolutamente favorita anche quest'anno per il titolo.
Di Marco Tenuti (del 31/03/2012 @ 00:13:00, in MTB, linkato 1091 volte)
Arriva il servizio infrasettimanale di Alcamedia dedicato quasi esclusivamente alla Granfondo Tre Valli 2012. Nella videocronaca 20 minuti di immagini in cui si possono vedere i tantissimi atleti Elite accorsi a Tregnago e che si sono mescolati con un fiume di amatori, per un totale di 2200 partenti.
Di Marco Tenuti (del 02/04/2012 @ 11:25:43, in MTB, linkato 1239 volte)
E' in programma per mercoledì 9 maggio, dopo il giorno di riposo a seguito del prologo in terra danese.
A Verona si abbandonerà il tracciato storico delle Torricelle o quello usato qualche anno fa per la cronometro finale da Bardolino a Lazise e si percorrerà un circuito pianeggiante per la cronometro a squadre.
Siccome la tappa è di mercoledì, per il sottoscritto scatterà un BIDAY ROSA, che mi vedrà via da casa per più di un paio di ore. Visto che qualche ora prima il tutto sarà debitamente transennato, vedremo di organizzarci anche noi "comuni mortali" che vanno a pane ed acqua per misurarci sul tratto cronometrato ed apprezzare la passerella rosa a Verona.
Cliccate qui per la planimetria in alta risoluzione, l'altimetria e la cronotabella.
Di Marco Tenuti (del 07/04/2012 @ 08:31:56, in MTB, linkato 705 volte)
Sono su da ormai una settimana, sono gli sganci rapidi PMP con perno in titanio, l'ultimo gadget "assurdo" per la Scalona.
Grazie a questo ritocco di "legeresse" - non è della Kraft - la Scalona rivede al ribasso il proprio peso e va di pochissimo sotto gli otto chili tondi.
Gli sganci PMP, a differenza di altri sganci iperleggeri, a giudicare dalla fattezza e dalla solidità costruttiva, danno l'impressione di essere a tutti gli effetti degli sganci equiparabili a quelli di prima fornitura delle ruote blasonate.
Se il perno è in titanio, la leva di apertura/chiusura ha una sagoma profilata, ma consente di aprire e chiudere tanto quanto un classico sgancio Fulcrum a cui sono abituato da tempo. Diversamente in commercio si trovano anche altri sganci ancora più leggeri - alcuni arrivano a 45 grammi, contro i 72 grammi di questi della PMP - la cui leva di apertura è davvero sottile e che non consente un buon appoggio con la mano per riuscire nell'apertura e chiusura.
Di Marco Tenuti (del 07/04/2012 @ 08:45:46, in MTB, linkato 941 volte)
Ci avevo già pensato più di un anno fa, ma poi la gara valtellinese organizzata dal Club Lombardia Team non era stata considerata nel circuito del Prestigio MTB 2011, ma solo nel Nobili Marathon 2011.
Quest'anno la gara di Bormio torna a pieno titolo tra le gare che contano nel panorama italiano delle granfondo e degli eventi di massa, nonostante il regolamento decisionale delle gare del Prestigio MTB la veda sfavorita rispetto alla Dolomiti Superbike, quest'ultima forte di più di 3000 iscritti da parecchie edizioni, contro i 2000 iscritti dell'ultima edizione di Bormio.
A parte queste considerazioni sui numeri da grandi eventi, mi sento particolarmente legato al paesaggio di Bormio, semplicemente perché ci ho trascorso parecchi campi scuola della mia adolescenza e giovinezza. Non c'è stata più o meno estate a partire dai 16 anni fino alla laurea, che non abbia trascorso a Pedenosso, piccola frazione nel comune di Valdidentro, a pochi chilometri da Bormio. Sotto la guida del Gitos, ho passato i più bei momenti della mia giovinezza con Elisa e con gli amici del paese.
Ed ogni tanto capita di tornarci con la compagnia alcenaghese, soggiornando spesso ad Arnoga, ma visitando sia Bormio che Livigno, meta turistica molto agognata e contestata per via della defiscalizzazione sia per l'IVA che per le accise sui carburanti.
Al 29 luglio sarà la mia prima volta in mountain bike in zona, sul percorso marathon della Granfondo Alta Valtellina. La partenza e l'arrivo sono a Bormio, ma ci sarà da divertirsi non poco salendo prima lungo la Valfurva, poi verso le Torri di Fraele ed infine a Forte Oga. Il chilometraggio previsto è di 69 km, mentre il dislivello è sui 2300 metri, cioè una cosa un po' più abbordabile della Valdifassa Bike, che in qualche chilometro in meno, ci infila dentro circa 500 metri di dislivello in più. Il paesaggio è comunque incantevole, il classico paesaggio alpino e mi parrà di tornare indietro di almeno una ventina d'anni.
Purtroppo quest'anno, per la concomitanza con la gara bormina, non prenderò parte alla gara di Sega di Ala, la Lessinia Bike, classicissima dell'ultima domenica di luglio per tutti i veronesi e tutti i trentini. Ho preso parte e concluso tutte le ultime cinque edizioni, pazienza.
Di Marco Tenuti (del 10/04/2012 @ 12:55:16, in MTB, linkato 837 volte)
Oggi sarebbe martedì, ma è come se fosse lunedì. In realtà non è lunedì, sarebbe già martedì, anzi è martedì a tutti gli effetti.
Poi uno guarda le previsioni meteo per il prosieguo della settimana e si intristisce non poco.
Mi sta prendendo l'angoscia da ciclista che pedala poco, ma mi verrebbe da imprecare. Già uno pedala quando può per i vari impegni, se poi anche ci si mette il meteo, allora siamo a posto.
Questa settimana acqua a "sece roerse". E' vero che di solito sono io quello che predica di non disperare, ma a guardare le previsioni meteo della settimana, non pare esserci tregua.
Bisogna tirare fuori nuovamente i rulli per farsela passare? Ed io che credevo che fossero più che sufficienti un paio di settimane nello scorso febbraio, per annoiarsi di rulli.
E' colpa del Governo Monti o è colpa di "Ponte di Legno Ladrona"? Ditemi un po' voi.
Di Marco Tenuti (del 11/04/2012 @ 10:45:36, in MTB, linkato 1405 volte)
Pubblico volentieri il comunicato stampa ufficiale del team Bibike Andreis, a meno di 50 giorni dalla Lessinia Legend 2012, resa ancora più temeraria grazie al sentiero delle Gosse, ciliegina sulla torta, per chi è biker puro e duro.
Legend: una sfida sui futuri sentieri dell'Unesco.
Lessinia: un vasto altopiano di boschi e pascoli dove natura e tradizioni di antiche popolazioni si fondono; terra di spettacolari fenomeni carsici e caratteristiche contrade dai tipici tetti in pietra, di ricchi giacimenti fossili unici al mondo, a testimonianza della sua origine. Un ambiente fantastico che presto potrebbe essere nominato dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”
La Lessinia Legend, una delle piu' importanti gare della mountain bike italiana, ritornerà il 27 maggio prossimo con due magnifici percorsi da percorrere anche da chi non è un campione. Il point to point di 40 chilometri circa e 1200 metri di dislivello, panoramico, pedalabile, alla portata di tutti, costituirà anche la prima parte del percorso extreme, che sarà la seconda proposta: 91 chilometri e 3700 metri di dislivello.
La partenza è da Velo veronese, nel cuore del Parco naturale regionale della Lessinia. La prima salita in asfalto, di 4 chilometri prende la direzione del nord. Giunti in prossimità di località Gaspari, poco sotto Conca dei Parpari, si svolta a sinistra e, attraverso una larga carrareccia su fondo erboso, si arriva in località Dosso Alto. Qui è posto il primo Gpm di giornata.
Dopo aver affrontato in discesa un tratto del famoso E5, il sentiero escursionistico europeo che collega il lago di Costanza con il mare Adriatico, si risale percorrendo tutta la verdeggiante Val Marisa. Giunti in località Grietz, si svolta a destra e grazie ad una regolare ascesa, si arriva al Rifugio Bocca di Selva. Un ultimo sforzo ed ecco ci si trova sul punto più alto del percorso: il Monte Tomba. Da qui il paesaggio ammirabile è veramente unico e a 360°: nelle giornate più limpide con un sguardo è possibile ammirare la laguna veneta e i colli Euganei, gli Appennini e la pianura Padana, il lago di Garda e il Monte Baldo, il gruppo del Carega e le Piccole Dolomiti, il gruppo del Brenta e le Dolomiti: un vero spettacolo da non perdere!
Dai quasi 1776 mt slm del Gpm, in picchiata su un’ampia strada bianca, si scende verso la nota località sciistica di Malga San Giorgio. Una leggera ascesa di due chilometri ci porta allo scollinamento di Malga Malera. Da qui, una divertentissima e lunga discesa sul crinale dell’alta Val d’Illasi, riconduce direttamente al bivio classic extreme in prossimità di Velo Veronese.
Qui si potrà decidere se svoltare per l’arrivo oppure se continuare per il percorso extreme che presenta un tratto impegnativo e piuttosto lungo, adatto ai bikers più temerari: single track divertenti sino a Malga Vazzo; filanti saliscendi su ampie strade forestali in secolari boschi di castagni sino a San Mauro di Saline; la corta, ma ripida “via crucis” del monte San Moro, dove si trova un antico eremo del 1388; e giu' in picchiata a Badia Calavena. Risalendo l'ampio fondovalle transitando rispettivamente per Sant'Andrea e Selva di Progno, passando per solitarie malghe di pietra, si giunge al caratteristico paesino di Giazza, isola linguistica dove ancora oggi si parla l'antico "cimbro".
Da qui parte la salita che vi farà entrare nella storia e diventare leggenda. La salita delle Gosse, ormai ribattezzata da alcuni bikers locali "l'inferno di pietra", in soli 5 chilometri supera un dislivello di oltre 600 metri. Arrivati allo scollinamento, mancheranno pochi chilometri di discesa prima di affrontare l'ultimo breve strappo. La fatica accumulata nelle gamba è ormai tanta ma arrivare direttamente nella piazza del paese di Velo, all’ombra della mitica “Purga”, trasformerà una splendida giornata di sport, in una vera e propria giornata Legend...aria.
Di Marco Tenuti (del 17/04/2012 @ 15:02:27, in MTB, linkato 1140 volte)
Ho avuto modo di finire sul forum di BDC-Forum, dove si sta dibattendo ampiamente sulle principali questioni che riguardano l'attività ciclistica amatoriale di questa primavera 2012.
Controllate un po' questo thread, dove si parla della vessazione che SDAM sta effettuando ai danni della categoria degli amatori, ulteriormente caricati di una nuova spesa, spesa assolutamente inutile, ma assolutamente impositiva, visto che non c'è la possibilità di partecipare alle gare rinunciando al servizio di cronometraggio.
Ho addirittura trovato nella signature di uno dei forumisti anche un bel logo NO-CHIP-TAX, che ho ripreso subito qui a margine di questo articolo.
A parte la questione di tassarci e vessarci oltre ogni limite, ho tanto l'impressione che quella di introdurre questa TASSA annuale da parte di SDAM sia stata anche una maniera per fare fuori la concorrenza. Anche Winning Time, forte della penetrazione storica nei campi di gara ha ben pensato di "inventarsi" l'abilitazione annuale del chip - chip che in passato sono sempre funzionati senza il minimo problema - pretendendo i 5 Euro. Niente però al confronto di SDAM stessa, che ha pensato di chiedere 15 Euro per l'A-chip ad abilitazione annuale o 28 Euro per il Yellow Chip ad abilitazione "perpetua".
Io corro solo gare in MTB, ma ho visto che non c'è alcuna differenza tra le gare su strada e quelle in MTB. Siamo tutti vessati.
Siccome il gettito diretto dalle tasche dei ciclisti verso quelle della società di cronometraggio è stato cospicuo (grazie a 15-28 Euro a testa x DECINE DI MIGLIAIA di concorrenti = cioè un gettito di circa 500.000 Euro a star bassi a livello nazionale), SDAM si è permessa di abbassare ulteriormente i prezzi per il cronometraggio di una gara nei confronti degli organizzatori. Ed in questo modo ha ovviamente fatto fuori la concorrenza come TDS, il cui servizio nel corso del 2011 aveva comunque lasciato un po' a desiderare in alcune gare (per esempio Divinus Bike 2011).
Rimane il fatto che il servizio di cronometraggio in sè non è stato affatto migliorato: proprio alla GF Tre Valli 2012 non c'era nemmeno un tappeto di controllo intermedio, ma sono riuscito a scorgere solo un giudice di gara prendere nota dei pettorali, quindi nemmeno un tempo intermedio. Se pago un servizio di cronometraggio per sapere il mio tempo finale, non mi dispiacerebbe conoscere quanti più rilevamenti intermedi della mia prestazione agonistica o presunta tale.
Di Marco Tenuti (del 25/04/2012 @ 00:27:08, in MTB, linkato 1221 volte)
Vi lascio ai commenti più che entusiastici ed ovviamente un po' di parte dell'edizione 2012 della Hubi Hard Marathon, visto che manca meno di una settimana all'appuntamento per me e per Franceschino.
Di Marco Tenuti (del 25/04/2012 @ 14:34:16, in MTB, linkato 3162 volte)
Stamattina sveglia alle 6.20 per riuscire a combinare capra e cavoli, cioè cercare di andare a provare quanto più possibile del percorso della Lessinia Legend, versione Extreme 2012.
L'appuntamento al Ciao per le ore 7.00 - si, diconsi ore SETTE - è disatteso dall'Orlando e mi tocca andare a rimorchiarlo a casa sua. Appena entrato nel suo cortile scorgo la Maria de Notte pronta per partire, mentre Paolo sta ancora girando in mutande in giro per lo scantinato.
Finalmente alle 7.15 si parte e si fa un trasferimento veloce verso Montorio, passando per la Contea di Sezano, per vedere se il Conte era pronto a partire per Pozzomoretto, ma non lo abbiamo visto: forse stava ancora completando gli ultimi minuti dei canonici venticinque.
Da Montorio si sale a Pian di Castagnè praticamente in soupless, cioè con un tempo stimato in 22' compresa la contemplazione degli aculei di un'Istrice probabilmente travolta da un'automobile, mentre il nostro cammino verso San Rocco di Piegara procede sempre tra una ciacola e l'altra. Dopo aver avvisato tramite SMS il Papataso, che non ci saremmo fatti trovare alle Quattro Strade per le 8.30 entriamo sul percorso della Legend Extreme poco dopo San Rocco di Piegara e con leggero disappunto notiamo che la carrareccia è parecchio infangata, "no buono" per il resto della nostra ricognizione, ma dopo aver superato l'empasse iniziale riusciamo a pedalare speditamente in direzione San Mauro di Saline.
La scalata alla Chiesa di San Moro se ne va in scioltezza grazie alla leggerezza della Scalona e alla gamba molto fresca: solo che al bivio con la strada asfaltata, quando dovrebbe cominciare la discesa notiamo che non ci sono cartelli ad indicare il percorso. Sostanzialmente siamo ad un mese dalla gara e non ci sono ancora indicazioni del percorso.
Solo che lo zio Paolo, conosciuto anche come Paolo GPS, non si è preparato adeguatamente, non ha studiato per filo e per segno il percorso, i bivi, i single track e pertanto andiamo a sentimento, solo che dobbiamo aver sbagliato da subito la discesa verso Badia Calavena e siamo costretti a scendere più o meno per la strada asfaltata, dopo aver però pedalato una carrareccia piena di tornanti che documenteremo presto con la ricca traccia GPS.
Da Badia Calavena a Sant'Andrea non ci sono molti dubbi sul percorso: rimaniamo sulla costa occidentale della vallata e bypassiamo l'ascesa sterrata iniziale che dovrebbe portare alla strada che conduce a Campofontana. Superata di poco quota mille metri di altitudine scegliamo di scendere lungo un sentiero segnato, ma in realtà è una sterrata appena risistemata e molto ampia, che è senza dubbio il percorso di gara. Anche al bivio più avanti, scegliamo la rompifuoco verso monte, impastiamo con un po' di fango le ruote delle nostre bike, solo che ci inventiamo la discesa verso Giazza, imbucandoci in un sentiero dove la bici la si guida per niente e la si porta molto. Per fortuna che si sbuca all'attacco della Val Fraselle tra uno scalino ed un altro, dopo aver portato la bici a spalle per almeno 3-400 metri. Evidentemente la discesa da prendere era un po' prima, probabilmente in corrispondenza dell'indicazione "Passeggiate di Giazza".
A Giazza c'è solo il tempo per il refueling di acqua alla fontana del Pfaffen Marcante e poi dai 750 metri di quota attacchiamo il sentiero europeo E5 senza tanti se e senza tanti ma e tra una difficoltà e l'altra arriviamo su a quota 1200 metri, senza particolari patemi. L'Orlando se ne va su col suo passo, mentre il mio passo è tutta un'altra cosa rispetto al suo, insomma arranco, per non dire che "panteso". La Scalona con le ruasse Geax Aka gonfiati belli duri rimbalza sui maroccoli più grossi, ma non è che cambia molto se avessi avuto le altre ruote. Quando non c'è fiato, non c'è fiato e lo spunto per saltare gli ostacoli più impegnativi. Non rimane altro che mettere il piede a terra, tentare di ripartire o scendere dalla sella e spingere la bici.
Peccato che anche qui il team Bi@bike deve ancora passare per sistemare il percorso, ma il lavoro da fare è tanto e lungo. In più le precipitazioni degli ultimi giorni hanno complicato parecchio le cose smuovendo un sacco di materiale e fogliame, tale da rendere impraticabili circa 2-300 metri del sentiero. In cima però ci aspetta uno scenario incantevole caratterizzato da una sottile coltre nevosa caduta da poco, ma l'orologio è tiranno e non ci fermiamo a scattare foto.
In quota sopra al Parparo il cielo non è dei migliori e l'aria non è delle più tiepide, così Paolo mi fa dono di alcuni fogli di giornale per proteggermi l'addome e poi si decide di rientrare verso casa lungo la via più breve, cioè la Valle delle Sfingi, San Francesco, Valdiporro e Boscochiesanuova.
A Bosco Paolo mi saluta ed il rientro a Grezzana lo faccio in solitario, lanciandomi in picchiata lungo lo stradone che da Cerro Veronese passa per Rosaro e arriva direttamente a Stallavena, arrivando ai 75 km/h nei rettilinei più lunghi!
Che dire: il percorso della Lessinia Legend Extreme non c'è modo di provarlo tutto quanto in un solo colpo, come non era stato possibile provare l'Extreme dell'edizione 2010, ma ho tanto l'impressione che questo, nonostante i chilometri ridotti, sarà sicuramente più duro, ma non per questo meno suggestivo. Speriamo solo che gli organizzatori riescano quantomeno a mettere quante più indicazioni possibili del tracciato, soprattutto dell'inedito Extreme, mentre per i lavori di pulizia del Sentiero delle Gosse possono arrivare anche a qualche giorno prima, se il meteo insisterà per rovinarlo.
Il mio stato di forma non è ai livelli massimi, ma posso considerarmi contento di aver portato a casa una "barca di chilometri" (102,2 km) e un dislivello consistente (2220 metri), senza avere avuto particolari crisi sul finale, se non la stanchezza che cominciava a farsi sentire in cima al Parparo. Posso considerarlo un ottimo allenamento per i tre marathon che mi aspettano nel mese di maggio, cioè la Hubi Hard Marathon a Viverone, la Divinus Bike a Monteforte d'Alpone e la Lessinia Legend, se scioglierò a breve la mia riserva inviando l'iscrizione alla gara.
Ringrazio pubblicamente Paolo per aver scelto di accompagnarmi per l'intera giornata, nonostante la levataccia, lo ringrazio un po' meno per non aver assolto pienamente al suo ruolo istituzionale di condottiero, vista l'esperienza e la conoscenza di ogni traccia possibile ed immaginabile in Lessinia.
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