Dopo Prato Piazza è la volta di buttarsi verso Carbonin (Dolomiti Superbike 2012)... di Marco Tenuti
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In effetti, è un vero miracolo che i moderni sistemi pedagogici non siano ancora giunti a soffocare la sacrosanta curiosità umana; perché essa è una piccola, delicata pianticella...che ha soprattutto bisogno di libertà; senza questa, va sicuramente verso la rovina e la più completa distruzione.
Di Marco Tenuti (del 16/11/2012 @ 15:35:26, in MTB, linkato 1121 volte)
Sta diventando ormai appuntamento fisso quello del giovedì sera, il giro in mountain bike. In realtà è spesso un giro che si potrebbe fare benissimo anche con la bici da strada, perché scegliamo volutamente di non fare molto sterrato, ma è sostanzialmente una condizione imprescindibile in situazioni di scarsa luminosità. Diversamente tutta la nostra zona collinare e prealpina è ricca di asfalti un po' trasandati e così le nostre mountain bike gonfiate dure ed i nostri assetti abbastanza rigidi ci concedono dei momenti di assoluto divertimento soprattutto in discesa.
Affrontare sentieri nei boschi o single track impegnativi con presenza di rocce sotto un manto di foglie è una cosa che richiede un'ottima visibilità, pertanto nella notte è preferibile qualcosa di più easy e cioè asfalti non trafficati da macchine e qualche sterrato leggero che non guasta mai.
Ieri sera eravamo noi "ingenieri" - Marcante e l'Orlando - e per la seconda volta consecutiva il Rancan. Tutti equipaggiati di 29 pollici, la novità della serata è rappresentata dallo zio Paolo, che si presenta con una delle demo bike disponibili in questi giorni in Turnover, ossia uno dei fulmini a ciel sereno del panorama dell'offroad, ossia la Pinarello Dogma XC. Ricevuta di corsa alla chiusura del negozio, Paolo l'avrà in comodato per tutte le notturne che vorrà nel corso della settimana, per cui aspettatevi di incrociarla spesso nella settimana in corso...
Per Paolo la bici non è propriamente tarata giusta - la taglia L sarebbe probabilmente meglio per la sua gamba lunga, invece della taglia M configurata per il Bosca - ma alzando più o meno il reggisella si riesce a pedalare con qualsiasi cosa.
Il test della serata parte subito col Paolo che si mette davanti a tirare come un forsennato controvento, mentre a ruota facciamo fatica sia io che Stefano, tanto che sembriamo i compagni di fuga di Fabien Cancellara alla famosa Roubaix del 2010... La temperatura alla partenza è di 5°C, ma l'aria spira gelida e ci aspettiamo presto la brina ai lati della strada.
A Bellori Stefano chiede uno stop tecnico per sistemare un problemino, così io e Paolo approfittiamo per scambiarci i mezzi e così anch'io pedalo per quasi un paio di chilometri sulla Dogma XC, anche se praticamente in punta di piedi e punta di sella...
L'ascesa è scandita da un ritmo abbastanza allegro, col battito di Paolo tra 140 e 150 bpm, il mio tra 155 e 165, mentre Stefano gira alto stabile tra 170 e 180, alla faccia dell'età che porta. E' tutta una ciacola nella notte, col Stefano che la fa da padrone sulle sue avventure ciclistiche di tanti anni fa, quando era a spartirsi le volate con i big provinciali dell'epoca.
A Valbusa timeout di meno di cinque minuti per scattare una foto nella notte e testare le capacità fotografiche del mio nuovo gadget tecnologico. Via di nuovo verso il centro di Bosco Chiesanuova dove arriviamo a mezzanotte in punto, come Cenerentola, solo che la temperatura è di 0°C ed è il caso che noi ci catapultiamo dentro l'unico baretto aperto per concederci una pausa con un caffettino e prendere parte alla movida della capitale lessina.
Paolo insiste per farsi una foto davanti alla Pasticceria Valbusa, solo che non la dise gnente senza una brioche o una buona pastina, per cui rilancio la posta e lo invito ad andare una sera in quota, confidando sul fatto che la nostra pasticceria preferita sia aperta, magari al venerdì o al sabato.
La vestizione è standard per la discesa: dopo essere saliti col completo invernale standard, tutti indossiamo il giubbetto antivento che è un toccasana per evitare che si infili qualsiasi bava di aria, tanto che dopo le prime menate in direzione Casa Gesù di Nazareth sono sufficienti per tornare in temperatura e scendere per gli sterrati che portando a contrada Girlanda.
Tutta la discesa fino a Stallavena è un continuo menare folle del Paolo in prima posizione, intento a sfruttare per quanto possibile le doti telaistiche del Dogma XC su asfalto, solo che io comincio ad accusare la stanchezza e mi ritrovo praticamente ubriaco sugli ultimi tornanti che dividono Bellori da Lughezzano.
Anche per questo giovedì il giro si è rivelato adeguato per la nostra buona preparazione fondistica e assolutamente opportuno per gli impegni familiari e lavorativi, tanto che uscire alle 22.30 rappresenta sempre più che mai una scelta di buon gusto, perché concilia le esigenze di tutti e perché si riesce a godere di due, se non ormai tre ore di bicicletta in spensieratezza, visto che non c'è una macchina che salga nella nostra direzione o che ce la ritroviamo in senso opposto.
Invito pertanto chiunque a riconsiderare l'idea che uscire di notte in bici sia una pazzia: partendo dal presupposto che tutti hanno i propri impegni e la propria programmazione, preferisco di gran lunga rischiare il freddo della notte in Lessinia, che i rulli o la spining bike di una palestra.
Di Marco Tenuti (del 14/11/2012 @ 11:55:54, in iPhone, linkato 17199 volte)
Supponiamo questo scenario:
avete a disposizione un iPhone vecchio completamente da inizializzare, cioè un iPhone 3G su cui potete installare solo iOS 4.2.1, cioè l'ultimo disponibile dalla Apple per questo device.
L'inizializzazione è praticamente obbligatoria se cambia il proprietario del telefono: il precedente vuole che sia fatta piazza pulita della propria rubrica, dei propri SMS, delle configurazioni di tutte le sue applicazioni e via dicendo.
Una volta che avete reinizializzato il telefono, vi ritrovate le sole app preinstallate da Apple, cioè si e no la prima paginetta di icone.
A questo punto viene naturale andare nell'App Store del telefono, o anche nello Store disponibile da iTunes sul vostro PC o Mac, e cominciare a scaricare tutte le app che vorreste avere per il vostro iPhone e che tutti usano.
Scoprirete che (alla data del 14 novembre 2012):
Whatsapp v2.8.4, lo potete installare, visto che richiede iOS 3.1 o superiore
non potete installare Facebook v5.1 (richiede iOS 4.3)
non potete installare Twitter v5.0.4 (richiede iOS 5)
non potete installare Skype v4.1.2 (richiede iOS 4.3)
non potete installare Instagram v3.1.2 (richiede iOS 4.3)
Cosa fare?
Recuperare da un backup vecchio - se ce lo avete -o da un backup di un vostro amico di fiducia o cercare sulla rete l'installazione della vecchia versione dell'applicazione che volete.
Così facendo scoprirete che si può ancora installare:
Facebook 4110.0.ipa
Skype 3.0.1.ipa
Twitter 4.3.2.ipa
Dove trovarli questi file nei vecchi backup? Basta andare dentro la cartella (nel caso abbiate un Mac):
A quel punto fate doppio clic e dovrebbe partire iTunes. Esso vi chiederà se volete sostituire l'installazione che lui ha già da qualche parte con quella che voi avete cliccato. Dite di si.
A questo punto siete pronti per rifare la sincronizzazione da iTunes verso il vostro telefono e vi ritroverete anche le applicazioni "vecchie" di Facebook, di Skype, di Twitter.
Ovviamente il discorso si può applicare anche per altre applicazioni, le cui versioni più nuove non si possono più installare su iPhone 3G.
Di Marco Tenuti (del 11/11/2012 @ 18:54:32, in iPhone, linkato 1002 volte)
Mi capita un paio di volte all'anno di imbattermi nei video di iJasmine, un'American pretty girl che ha pensato di fare un connubbio tra il suo continuo ammiccare, i suoi biondi capelli stirati e i prodotti della mela.
Grazie a tutto questo la quantità di visite che riesce a generare è più che sufficiente per garantirle un sacco di soldi e continuare così ad ammiccare e a spiaccicare nei suoi video tutti i suoi acquisti Apple. Non solo, non ho sbirciato abbastanza nel suo inventario di gadget e beni di lusso o presunti tali, ma sono pronto a scommettere che si è messa da parte anche un bel Grand Cherokee per andare in giro, quando non è davanti alla telecamera 1080p a registrare cazzate e smorfie.
Se vuoi pertanto contribuire a questi delirii e depravazioni del sistema "point-and-click", guarda anche tu iJasmine scartare il suo iPhone 5 e a garantirle abbastanza soldi per il suo prossimo iPhone (6), nonché il suo shining lipstick di colore rosa.
Di Marco Tenuti (del 08/11/2012 @ 01:41:18, in MTB, linkato 1327 volte)
Pubblico volentieri il comunicato stampa di MTB Events su come sarà la Lessinia Legend 2013, non più una gara standard con due percorsi, ossia com'era fino all'edizione 2012, ma un'edizione completamente nuova a tappe!
Nasce la prima gara a tappe interamente collocata in terra veronese: la Lessinia Legend Xcs Enduro dal 13 al 15 settembre. Tre tappe per un totale di quasi 200 chilometri e 6.000 metri di dislivello. Rinomate le location: dalla stupenda Verona all'incontaminata Lessinia. Sarà comunque possibile partecipare anche alla "classica granfondo" Lessinia Legend del sabato.
Tre giorni pensati solo ed esclusivamente per pedalare in sella alla mountainbike: chi non ha mai desiderato di mettere alla prova la propria resistenza fisica nonché abilità nel gestire una prestazione sportiva per più giorni di seguito? Cui vanno di pari passo emozione e soddisfazione di trascorrere tre giornate unicamente all’insegna delle ruote grasse: pedalare di giorno e “gambe alte†alla sera. Ecco che nasce la prima gara a tappe in mountainbike del territorio veronese: la Lessinia Legend XCS Enduro, che andrà ad occupare l’intero fine settimana compreso tra venerdì 13 e domenica 15 settembre 2013.
Lessinia Legend XCS Enduro: il nome non è una novità, anzi. È chiarissimo il riferimento alla leggendaria Lessinia Legend, giunta alla sua diciassettesima edizione. Che quest’anno ha trovato la sua naturale collocazione nel comune di Velo Veronese (VR) in alta Lessinia, accogliendo sul traguardo - dopo 90 chilometri e 3200 metri di dislivello - il mattatore colombiano Leonardo Paez. Dal prossimo 2013 la Lessinia Legend “trasloca†in termini di periodo (da fine maggio al week end dal 13 al 15 settembre) e si modifica nella tipologia: allo stoico percorso marathon si sostituisce una suddivisione di chilometraggio su più giornate. Tre giorni per un totale di quasi 200 chilometri. Tre giorni per portare a termine rigorosamente in sella poco meno di 6000 metri di dislivello. “Volare più in alto dell’aquila†rimane l’imperativo o motto che i partecipanti sentiranno ripetere e ripeteranno a sé stessi. Così come a confermare l’alto livello qualitativo, logistico ed organizzativo associato alla Lessinia Legend XCS Enduro vi è il nome del comitato organizzatore, lo stesso della Lessinia Legend: ad “orchestrare†i tre giorni di pura mountain bike saranno gli uomini della Lessinia Sport Eventi Asd, alcuni dei cui membri curano con attenta supervisione la gestione della Granfondo Tre Valli di Tregnago (VR).
Entriamo, quindi, nel vivo di quella che sarà la gara a tappe. La location prestigiosa da cui – venerdì 13 settembre 2013 - prenderà avvio la prima tappa sarà indiscutibilmente Verona, la città degli innamorati nonché titolata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Settanta chilometri da pedalare per intero, entro cui si collocheranno due “prove speciali†cronometrate, per poi tagliare il traguardo posto a Velo Veronese (VR). Seconda giornata, e seconda tappa: torna il percorso Classic della Lessinia Legend, parzialmente modificato (50 chilometri totali), cui sarà possibile partecipare pur non iscrivendosi all’intera gara a tappe bensì alla singola giornata (sabato 14 settembre 2013) dedicata al territorio della Lessinia. Partenza ed arrivo, quindi, a Velo Veronese. Per poi ripartire verso Verona domenica mattina 15 settembre 2013 per la terza e conclusiva tappa, il cui chilometraggio e modalità di svolgimento saranno del tutto simili a quanto riportato per la prima tappa, pur seguendo un diverso percorso di rientro.
Preoccupati per il trasferimento bagagli? Il comitato organizzatore Lessinia Sport Eventi Asd provvederà al cambio di location da Verona a Velo Veronese e viceversa.
Di Marco Tenuti (del 07/11/2012 @ 17:04:14, in MTB, linkato 798 volte)
Oggi nel pomeriggio la temperatura non era molto elevata - i siti di meteo davano all'incirca 15°C alle ore 13 - ma un bel soletto alto in cielo invocava a gran voce un giretto in bici da strada, anche se gli sterrati dovrebbero aver già drenato a sufficienza per poter accogliere le ruote grasse. Scelto l'abbigliamento "mezza stagione" mi son detto "Qua bisogna approfittarne" e così ho lasciato perdere i soliti giri del menga praticamente pianeggianti tra Grezzana, Novaglie, Montorio e San Martino Buon Albergo in favore di qualche salitella non troppo dura da scalare, ma senza arrivare fino a Bosco Chiesanuova.
Così già a Poiano entro dentro in paese e mi faccio senza troppa ansia la prima scalata per la Castellana e poi svolta a destra in direzione Piper.
Il mio motorino gira sempre benino sconfinando un paio di volte di poco oltre la soglia di 170 bpm. Si torna giù in Valdonega con le mani basse, per cercare di prendere un po' meno aria e poi si gira a destra verso Avesa.
Faccio tutta la salita a frequenza praticamente costante al medioalto e sempre con l'ultimo rapporto disponibile, ossia il 34/26 superando un paio di ciclisti e ad un certo punto noto delle scritte di colore azzurro a distanza più o meno fissa.
Vedo il "-8 lup", dopo un chilometro è la volta del "-7 lup" ed arrivato al successivo, il "-6 lup" decido di scattare una foto. La logica farebbe pensare che sia opera della Lupatotina. Verificherò personalmente se loro hanno qualche indicazione più precisa al riguardo.
Dopo le ormai smarrite scritte "Top" sulla Pissarota, è la volta della salita della Cola. Quello che non mi torna è dove sia l'arrivo di questa sorta di cronoscalata, perché ad un certo punto non scorgo più la continuazione e quasi in cima io giro a sinistra verso l'abitato di Montecchio di Negrar, col dubbio che le scritte continuino verso Casotti e Case Vecchie.
La mia passeggiata prosegue pertanto verso Dondolo, Antolini e Settefonghi, perché ho ancora un po' di tempo libero per permettermi di aggirare completamente Monte Comun via Colombare, Chieve e Saline. Concludo così la scalata a Fiamene e mi prendo un po' di freddo scendendo all'ombra verso Coda e Vigo.
Porto così a casa 44 km e ben 935 metri di dislivello, cosa che non avrei mai detto, però l'altimetria del passaggio a Colombare e Saline aggiunge all'incirca 130 metri di dislivello totali al Biday solitario di mercoledì 7 novembre.
Qualche giorno fa sono rimasto sbalordito quando ho scoperto che l'estremità finale di una frusta, ovviamente agitata con vigore, è in grado di oltrepassare la velocità del suono e quindi il rumore secco di schiocco che si sente non è altro che il bang sonico della punta.
Solo che la cosa mi sorprende ancora non poco e cioè che con un movimento "umano" si riesca a generare una velocità di 1236 km/h, cioè circa 340 metri al secondo, Mach 1!
Per carità: anche certe bordate di certi calciatori riescono a superare i 100 km/h, mentre le legnate dei tennisti professionisti vanno oltre i 200 km/h, alché mi viene da pensare che essi abbiano braccia bioniche per arrivare a tanto, ma il trucco è tutto sommato molto semplice ed è LA CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA CINETICA, anche se basterebbe la conservazione della quantità di moto, ammettendo un urto completamente elastico, cosa che non è assolutamente vera.
Una buona parte dell'energia cinetica che eroghiamo con la muscolatura della gamba "calciante" o col braccio che impugna la racchetta si trasmette al pallone o alla pallina da tennis.
Stessa cosa succede con la frusta. Su Wikipedia è indicata, appunto, la formula che indica l'energia a partire da massa e velocità, solo che qualcuno ha preferito fare qualche conticino, cioè l'utente dal nickname beorn sul questo thread.
Riporto per completezza l'intero post di beorn, dove arriva alla conclusione che 0,3 grammi per il peso della punta che supererebbe la velocità del suono sarebbero davvero poco.
Allora cerchiamo di ragionare un attimo su cosa sia il fenomeno del bang ultrasonico. Il suono si propaga nei liquidi, nei solidi e nei gas. La propagazione avviene perchè le molecole dei componenti vibrano, e nel caso dei fluidi si muovono proprio formando delle onde di pressione. La velocità di propagazione del suono è direttamente relazionata alla velocità con cui si muovono queste molecole. Infatti più il fluido è rarefatto e freddo minore è la velocità del suono, più è compresso e caldo maggiore è la velocità.
Infatti in acqua la velocità del suono è molto elevata, nelle zone alte dell'atmosfera è molto bassa fino a diventare nulla quando si esce dall'atmosfera terrestre.
Ora pensiamo ad un oggetto che si muove in un fluido, se le molecole del fluido hanno una velocità maggiore dell'oggetto questo ultimo passa indisturbato perchè è come se le particelle lo evitassero dato che sono molto più veloci. Se invece la velocità dell'oggetto è paragonabile a quella delle molecole del fluido queste invece cozzano contro l'oggetto e si accumulano sulla parte anteriore. Il fatto che si accumulano significa che si comprimono, ovvero cambia la pressione, e si genera quindi un rumore. In pratica è come se il bang fosse causato da una grossa quantità di molecole che sbattono sull'oggetto.
E' ovvio quindi che più è rarefatto il fluido più facilmente sarà facile avere il bang, anche se sarà di intensità minore.
Perchè la velocità delle molecole è bassa (nel caso di liquidi e solidi dovete vederla come vibrazione, poi vabbe nei solidi non esiste nemmeno il concetto di attraversamento di un oggetto solido in un solido ) e quindi a velocità minori si possono far cozzare contro l'oggetto creando il rumore.
Per cui data questa spiegazione,almeno di quanto ho capito io di come avviene il bang sonico, un battito di mani non produce un bang sonico perchè le mani non si muovono più velocemente delle particelle d'aria, il rumore è prodotto solo dalla pressione che esercitiamo cosi come la possiamo esercitare su di un qualsiasi oggetto solido, tipo battendo un tamburo o dando un pugno nel muro.
Sono vibrazioni che trasmettiamo con il movimento.
Per quanto riguarda la frusta bisognerebbe fare dei calcoli, se è vero che effettivamente la punta si muove a velocità prossime a quelle del suono nell'aria (300 m/s), ma cosi senza dati alla mano mi pare una cosa strana che un movimento di 30 cm/s (movimento della frusta ) diventi per diminuzione di massa e conservazione dell'energia cinetica di 300/m.
Facciamoci 2 conti un attimo.
Supponiamo che la massa sia 1kg ed il movimento iniziale sia di 30 cm/s.
Quindi l'energia cinetica è :
E=0.5 mv2=0.5*1kg*(0.30m)2=0.045 ;
Se invece deve raggiungere la velocità di 300m/s, deve avvenire che : m=2E/v2=3 E-04 kg, quindi la punta dovrebbe pesare circa 3 decimi di grammo.
La punta di una frusta pesa davvero cosi poco? 3 decimi di grammo sono davvero molto pochi.
Arriva in .NET Framework 4.5 la possibilità di scrivere codice molto più compatto nella gestione di codice asincrono grazie alle keyword async e await.
Questa novità sarà disponibile per C# 5.0 e per VB 11, dentro Visual Studio .NET 2012.
async void OpenWebPage()
{
WebClient client = new WebClient();
string html = await client.DownloadStringTaskAsync(new Uri("http://www.tencas.com/blog"));
this.content.Text = html;
}
Prima invece eravate più o meno costretti a scrivere due funzioni e a ricorrere ad un handler per la gestione dell'evento asincrono. In realtà è la TPL (Task Parallel Library) a farsi carico dello sdoppiamento del corpo dell'unica funzione in due funzioni separate, ma meno codice si scrive e più tempo si ha per altre cose.
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