Sta diventando ormai appuntamento fisso quello del giovedì sera, il giro in mountain bike. In realtà è spesso un giro che si potrebbe fare benissimo anche con la bici da strada, perché scegliamo volutamente di non fare molto sterrato, ma è sostanzialmente una condizione imprescindibile in situazioni di scarsa luminosità. Diversamente tutta la nostra zona collinare e prealpina è ricca di asfalti un po' trasandati e così le nostre mountain bike gonfiate dure ed i nostri assetti abbastanza rigidi ci concedono dei momenti di assoluto divertimento soprattutto in discesa.
Affrontare sentieri nei boschi o single track impegnativi con presenza di rocce sotto un manto di foglie è una cosa che richiede un'ottima visibilità, pertanto nella notte è preferibile qualcosa di più easy e cioè asfalti non trafficati da macchine e qualche sterrato leggero che non guasta mai.
Ieri sera eravamo noi "ingenieri" - Marcante e l'Orlando - e per la seconda volta consecutiva il Rancan. Tutti equipaggiati di 29 pollici, la novità della serata è rappresentata dallo zio Paolo, che si presenta con una delle demo bike disponibili in questi giorni in Turnover, ossia uno dei fulmini a ciel sereno del panorama dell'offroad, ossia la Pinarello Dogma XC. Ricevuta di corsa alla chiusura del negozio, Paolo l'avrà in comodato per tutte le notturne che vorrà nel corso della settimana, per cui aspettatevi di incrociarla spesso nella settimana in corso...
Per Paolo la bici non è propriamente tarata giusta - la taglia L sarebbe probabilmente meglio per la sua gamba lunga, invece della taglia M configurata per il Bosca - ma alzando più o meno il reggisella si riesce a pedalare con qualsiasi cosa.
Il test della serata parte subito col Paolo che si mette davanti a tirare come un forsennato controvento, mentre a ruota facciamo fatica sia io che Stefano, tanto che sembriamo i compagni di fuga di Fabien Cancellara alla famosa Roubaix del 2010... La temperatura alla partenza è di 5°C, ma l'aria spira gelida e ci aspettiamo presto la brina ai lati della strada.
A Bellori Stefano chiede uno stop tecnico per sistemare un problemino, così io e Paolo approfittiamo per scambiarci i mezzi e così anch'io pedalo per quasi un paio di chilometri sulla Dogma XC, anche se praticamente in punta di piedi e punta di sella...
L'ascesa è scandita da un ritmo abbastanza allegro, col battito di Paolo tra 140 e 150 bpm, il mio tra 155 e 165, mentre Stefano gira alto stabile tra 170 e 180, alla faccia dell'età che porta. E' tutta una ciacola nella notte, col Stefano che la fa da padrone sulle sue avventure ciclistiche di tanti anni fa, quando era a spartirsi le volate con i big provinciali dell'epoca.
A Valbusa timeout di meno di cinque minuti per scattare una foto nella notte e testare le capacità fotografiche del mio nuovo gadget tecnologico. Via di nuovo verso il centro di Bosco Chiesanuova dove arriviamo a mezzanotte in punto, come Cenerentola, solo che la temperatura è di 0°C ed è il caso che noi ci catapultiamo dentro l'unico baretto aperto per concederci una pausa con un caffettino e prendere parte alla movida della capitale lessina.
Paolo insiste per farsi una foto davanti alla Pasticceria Valbusa, solo che non la dise gnente senza una brioche o una buona pastina, per cui rilancio la posta e lo invito ad andare una sera in quota, confidando sul fatto che la nostra pasticceria preferita sia aperta, magari al venerdì o al sabato.
La vestizione è standard per la discesa: dopo essere saliti col completo invernale standard, tutti indossiamo il giubbetto antivento che è un toccasana per evitare che si infili qualsiasi bava di aria, tanto che dopo le prime menate in direzione Casa Gesù di Nazareth sono sufficienti per tornare in temperatura e scendere per gli sterrati che portando a contrada Girlanda.
Tutta la discesa fino a Stallavena è un continuo menare folle del Paolo in prima posizione, intento a sfruttare per quanto possibile le doti telaistiche del Dogma XC su asfalto, solo che io comincio ad accusare la stanchezza e mi ritrovo praticamente ubriaco sugli ultimi tornanti che dividono Bellori da Lughezzano.
Anche per questo giovedì il giro si è rivelato adeguato per la nostra buona preparazione fondistica e assolutamente opportuno per gli impegni familiari e lavorativi, tanto che uscire alle 22.30 rappresenta sempre più che mai una scelta di buon gusto, perché concilia le esigenze di tutti e perché si riesce a godere di due, se non ormai tre ore di bicicletta in spensieratezza, visto che non c'è una macchina che salga nella nostra direzione o che ce la ritroviamo in senso opposto.
Invito pertanto chiunque a riconsiderare l'idea che uscire di notte in bici sia una pazzia: partendo dal presupposto che tutti hanno i propri impegni e la propria programmazione, preferisco di gran lunga rischiare il freddo della notte in Lessinia, che i rulli o la spining bike di una palestra.