Di Marco Tenuti (del 20/04/2012 @ 09:44:51, in auto, linkato 1072 volte)
Appena trovato sul sito di Quattroruote, la Porsche si appresta a presentare al salone di Pechino la nuova Porsche Cayenne GTS.
Nel video qui sotto la potete vedere in una livrea davvero insolita ed alquanto bizzarra, ossia in un verde pistacchio e cerchi in lega in nero lucido, che fanno molto "tuning".
In ogni caso la sostanza è quasi una garanzia, visto che si parla di un otto cilindri a V di 4.806 cm3 aspirato a iniezione diretta di benzina che già equipaggia la Panamera GTS. Questo propulsore eroga 420 CV a 6.700 giri e 520 Nm di coppia massima a 3.500 giri/minuto. La trasmissione si affida al cambio automatico Tiptronic S a otto marce. Secondo i dati dichiarati dal Costruttore, la Cayenne GTS accelera da 0 a 100 orari in 5,7 secondi e tocca i 160 km/h dopo 13,3 secondi. La velocità massima è pari a 261 km/h. Il consumo di benzina nel ciclo di omologazione europeo è di 10,7 litri per 100 chilometri con emissioni di CO2 di 251 grammi per chilometro.
Di Marco Tenuti (del 23/04/2012 @ 17:16:38, in rally, linkato 2240 volte)
Weekend tutto da incorniciare per il team Basso-Dotta supportato dalla scuderia Movisport in quel dell'Alta Valsabbia grazie alla vittoria della trentaseiesima edizione del Rally Millemiglia. Giandomenico e Mitia si sono già assicurati il successo nel corso della prima tappa, segnando tempi importanti su alcune delle prove speciali storiche del rally nel bresciano.
Questa è stata la prima volta non solo per Giandomenico alla guida della nuova Ford Fiesta RRC, ma anche della stessa vettura al debutto assoluto in Italia, grazie al mezzo messo a disposizione dal Team A-Style. La vettura non è che la versione WRC opportunamente depotenziata attraverso una flangia regolamentare da 30 millimetri ed alcuni accessori aerodinamici rivisitati in modo da allinearsi con le prestazioni delle altre vetture di categoria Super2000, che monopolizzano la scena sia del Campionato Italiano Rally che del Campionato Europeo Rally.
Dopo la prima tappa corsasi sul circuito di Castrezzato, dove Basso era attestato in undicesima posizione assoluta, è solo nella tappa di venerdì che l'equipaggio trevigiano passa a fare sul serio. Nel primo giro di quattro prove speciali, essi se ne aggiudicano ben tre, sufficienti per guadagnare subito la leadership provvisoria della gara, mentre nel secondo giro altri due primi tempi assoluti consentono di chiudere la prima tappa con un vantaggio di 37"7 sul campione italiano Paolo Andreucci e 1'09"2 su Juha Hanninen, attuale leader provvisorio dell'Europeo.
Nel corso della seconda tappa per Giandomenico e Mitia un approccio un po' più conservativo a proteggere la prima posizione. Solo sulla prima prova speciale della giornata, la Acquebone, Giandomenico ottiene nuovamente il tempo più veloce. "Abbiamo chiuso il giro con pochi secondi da Paolo, siamo soddisfatti, abbiamo cercato di tirare parecchio sulla prima prova per non farci sorprendere. Colle San Zeno molto difficile, secondo noi abbiamo fatto la scelta giusta. Tutto sommato da ieri ad oggi abbiamo sempre azzeccato le gomme: non so se per caso o per fortuna, ma è sempre andata bene", il commento di Gian a fine del primo giro di prove dell'ultima tappa.
Il primo tempo si prova si ripete così anche sulla Irma 1 e sul secondo passaggio della Acquebone, mentre nelle due ultime speciali largo spazio agli altri equipaggi ancora in lotta per l'ultimo gradino del podio.
"La coppia superiore a disposizione sulla Fiesta ci ha aiutato senza dubbio a fare bene qui a Brescia. Certo è che guidare una RRC (Regional Rally Car) come la Fiesta è una cosa completamente diversa rispetto alla Super2000. Bisogna cambiare completamente stile di guida e bisogna rivedere un po' tutto sulla frenata, perché bisogna andarci giù molto pesanti, che soffrono davvero molto su questa macchina" le parole a fine gara per il pilota di Cavaso.
Classifica ufficiosa del 36° Rally 1000 Miglia:
Basso-Dotta (Ford Fiesta RRC) in 3h00'28"2
Andreucci-Andreussi (Peugeot 207 S2000) a +1'18"3
Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a +1'54"3
Hanninen-Markkula (Skoda Fabia S2000) a +2'14"6
Gamba-Inglesi (Peugeot 207 S2000) a +3'13"2
Albertini-Scattolin (Peugeot 207 S2000) a +3'38"2
Betti-Barone (Peugeot 207 S2000) a +6'28"3
Signor-Bernardi (Skoda Fabia S2000) a +7'12"9
Gyosher-Spasov (Peugeot 207 S2000) a +10'59"0
Cerny-Kohout (Citroen DS3 R3) a +12'28"6
Classifica Campionato Italiano Rally 2012 dopo il Rally 1000 Miglia:
Andreucci p.43
Scandola p.33
Basso p.25
Gamba p.24
Perico p.15
Campionato Europeo 2012 dopo il Rally 1000 Miglia:
Di Marco Tenuti (del 25/04/2012 @ 00:27:08, in MTB, linkato 1221 volte)
Vi lascio ai commenti più che entusiastici ed ovviamente un po' di parte dell'edizione 2012 della Hubi Hard Marathon, visto che manca meno di una settimana all'appuntamento per me e per Franceschino.
Di Marco Tenuti (del 25/04/2012 @ 14:34:16, in MTB, linkato 3162 volte)
Stamattina sveglia alle 6.20 per riuscire a combinare capra e cavoli, cioè cercare di andare a provare quanto più possibile del percorso della Lessinia Legend, versione Extreme 2012.
L'appuntamento al Ciao per le ore 7.00 - si, diconsi ore SETTE - è disatteso dall'Orlando e mi tocca andare a rimorchiarlo a casa sua. Appena entrato nel suo cortile scorgo la Maria de Notte pronta per partire, mentre Paolo sta ancora girando in mutande in giro per lo scantinato.
Finalmente alle 7.15 si parte e si fa un trasferimento veloce verso Montorio, passando per la Contea di Sezano, per vedere se il Conte era pronto a partire per Pozzomoretto, ma non lo abbiamo visto: forse stava ancora completando gli ultimi minuti dei canonici venticinque.
Da Montorio si sale a Pian di Castagnè praticamente in soupless, cioè con un tempo stimato in 22' compresa la contemplazione degli aculei di un'Istrice probabilmente travolta da un'automobile, mentre il nostro cammino verso San Rocco di Piegara procede sempre tra una ciacola e l'altra. Dopo aver avvisato tramite SMS il Papataso, che non ci saremmo fatti trovare alle Quattro Strade per le 8.30 entriamo sul percorso della Legend Extreme poco dopo San Rocco di Piegara e con leggero disappunto notiamo che la carrareccia è parecchio infangata, "no buono" per il resto della nostra ricognizione, ma dopo aver superato l'empasse iniziale riusciamo a pedalare speditamente in direzione San Mauro di Saline.
La scalata alla Chiesa di San Moro se ne va in scioltezza grazie alla leggerezza della Scalona e alla gamba molto fresca: solo che al bivio con la strada asfaltata, quando dovrebbe cominciare la discesa notiamo che non ci sono cartelli ad indicare il percorso. Sostanzialmente siamo ad un mese dalla gara e non ci sono ancora indicazioni del percorso.
Solo che lo zio Paolo, conosciuto anche come Paolo GPS, non si è preparato adeguatamente, non ha studiato per filo e per segno il percorso, i bivi, i single track e pertanto andiamo a sentimento, solo che dobbiamo aver sbagliato da subito la discesa verso Badia Calavena e siamo costretti a scendere più o meno per la strada asfaltata, dopo aver però pedalato una carrareccia piena di tornanti che documenteremo presto con la ricca traccia GPS.
Da Badia Calavena a Sant'Andrea non ci sono molti dubbi sul percorso: rimaniamo sulla costa occidentale della vallata e bypassiamo l'ascesa sterrata iniziale che dovrebbe portare alla strada che conduce a Campofontana. Superata di poco quota mille metri di altitudine scegliamo di scendere lungo un sentiero segnato, ma in realtà è una sterrata appena risistemata e molto ampia, che è senza dubbio il percorso di gara. Anche al bivio più avanti, scegliamo la rompifuoco verso monte, impastiamo con un po' di fango le ruote delle nostre bike, solo che ci inventiamo la discesa verso Giazza, imbucandoci in un sentiero dove la bici la si guida per niente e la si porta molto. Per fortuna che si sbuca all'attacco della Val Fraselle tra uno scalino ed un altro, dopo aver portato la bici a spalle per almeno 3-400 metri. Evidentemente la discesa da prendere era un po' prima, probabilmente in corrispondenza dell'indicazione "Passeggiate di Giazza".
A Giazza c'è solo il tempo per il refueling di acqua alla fontana del Pfaffen Marcante e poi dai 750 metri di quota attacchiamo il sentiero europeo E5 senza tanti se e senza tanti ma e tra una difficoltà e l'altra arriviamo su a quota 1200 metri, senza particolari patemi. L'Orlando se ne va su col suo passo, mentre il mio passo è tutta un'altra cosa rispetto al suo, insomma arranco, per non dire che "panteso". La Scalona con le ruasse Geax Aka gonfiati belli duri rimbalza sui maroccoli più grossi, ma non è che cambia molto se avessi avuto le altre ruote. Quando non c'è fiato, non c'è fiato e lo spunto per saltare gli ostacoli più impegnativi. Non rimane altro che mettere il piede a terra, tentare di ripartire o scendere dalla sella e spingere la bici.
Peccato che anche qui il team Bi@bike deve ancora passare per sistemare il percorso, ma il lavoro da fare è tanto e lungo. In più le precipitazioni degli ultimi giorni hanno complicato parecchio le cose smuovendo un sacco di materiale e fogliame, tale da rendere impraticabili circa 2-300 metri del sentiero. In cima però ci aspetta uno scenario incantevole caratterizzato da una sottile coltre nevosa caduta da poco, ma l'orologio è tiranno e non ci fermiamo a scattare foto.
In quota sopra al Parparo il cielo non è dei migliori e l'aria non è delle più tiepide, così Paolo mi fa dono di alcuni fogli di giornale per proteggermi l'addome e poi si decide di rientrare verso casa lungo la via più breve, cioè la Valle delle Sfingi, San Francesco, Valdiporro e Boscochiesanuova.
A Bosco Paolo mi saluta ed il rientro a Grezzana lo faccio in solitario, lanciandomi in picchiata lungo lo stradone che da Cerro Veronese passa per Rosaro e arriva direttamente a Stallavena, arrivando ai 75 km/h nei rettilinei più lunghi!
Che dire: il percorso della Lessinia Legend Extreme non c'è modo di provarlo tutto quanto in un solo colpo, come non era stato possibile provare l'Extreme dell'edizione 2010, ma ho tanto l'impressione che questo, nonostante i chilometri ridotti, sarà sicuramente più duro, ma non per questo meno suggestivo. Speriamo solo che gli organizzatori riescano quantomeno a mettere quante più indicazioni possibili del tracciato, soprattutto dell'inedito Extreme, mentre per i lavori di pulizia del Sentiero delle Gosse possono arrivare anche a qualche giorno prima, se il meteo insisterà per rovinarlo.
Il mio stato di forma non è ai livelli massimi, ma posso considerarmi contento di aver portato a casa una "barca di chilometri" (102,2 km) e un dislivello consistente (2220 metri), senza avere avuto particolari crisi sul finale, se non la stanchezza che cominciava a farsi sentire in cima al Parparo. Posso considerarlo un ottimo allenamento per i tre marathon che mi aspettano nel mese di maggio, cioè la Hubi Hard Marathon a Viverone, la Divinus Bike a Monteforte d'Alpone e la Lessinia Legend, se scioglierò a breve la mia riserva inviando l'iscrizione alla gara.
Ringrazio pubblicamente Paolo per aver scelto di accompagnarmi per l'intera giornata, nonostante la levataccia, lo ringrazio un po' meno per non aver assolto pienamente al suo ruolo istituzionale di condottiero, vista l'esperienza e la conoscenza di ogni traccia possibile ed immaginabile in Lessinia.
Di Marco Tenuti (del 25/04/2012 @ 16:34:08, in MTB, linkato 999 volte)
Tengo a precisare che la traccia in questione non è stata editata, ma è esattamente il giro che l'Orlando ha compiuto da Grezzana a Grezzana, cioè 112 km per un dislivello di circa 2720 metri.
La traccia in colore giallo è il giro effettuato oggi, mentre quella di colore bordeaux è quella scaricabile dal sito ufficiale della Lessinia Legend.
Di Marco Tenuti (del 26/04/2012 @ 16:39:28, in MTB, linkato 910 volte)
In questo bel videoclip potete trovare le sequenze e le immagini più curiose dell'edizione 2012 della Granfondo Tre Valli, organizzata dal Team Bi@bike.
Ovviamente la strada per la perfezione è ancora molto lunga, ma senza dubbio gli uomini del team di Tregnago stanno lavorando molto bene e continueranno sicuramente nella direzione già intrapresa.
Vi lascio al video di Luca Carton, montato sapientemente ed arricchito con effetti filmografici assolutamente professionali.
Di Marco Tenuti (del 27/04/2012 @ 09:36:44, in web, linkato 1450 volte)
Da quando mi sono trasferito da Quinto di Valpantena a Grezzana, c'è una cosa che non è più funzionata correttamente del mio punto di accesso Wifi, che possiedo ormai da anni. Ogni volta che chiedo a qualche dispositivo collegato alla mia rete wireless, esso viene erroneamente localizzato all'indirizzo dove abitavo prima e non al nuovo indirizzo.
Evidentemente tale informazione è memorizzata nei database centralizzati dei servizi di localizzazione, i quali sono dotati di un enorme mappatura tra le coordinate geografiche e i relativi hotspot Wifi, solo che che per un qualsiasi motivo un hotspot non rimane fermo in un punto, ma viene traslocato o esso stesso è in continuo movimento - è il caso per esempio degli ultimi hotspot Wifi di cui sono dotate alcune macchine di alta gamma o che accessorio davvero "avanti" anche delle vetture di medio allestimento - non c'è verso che il vostro dispositivo azzecchi correttamente la localizzazione GPS.
In realtà un dispositivo, come un moderno tablet o un telefono touch degli ultimi anni è in grado di stabilire la propria locazione in tre maniere:
utilizzo dell'A-GPS, cioè si basa sulla localizzazione delle celle delle rete cellulare che lo circondano (localizzazione immediata, scarsa precisione, impossibilità di localizzare in caso di mancata copertura GSM, GPRS, UMTS)
utilizzo degli hotspot Wifi, cioè si basa sulla localizzazione degli hotspot circostanti (ottima qualità, buona velocità, scarsa reperibilità, necessità di accesso alla rete per risolvere la mappatura)
utilizzo del GPS, il più classico dei sistemi di localizzazione (lentezza intrinseca, buona qualità, mancato funzionamento in ambienti chiusi o impervi, nessuna dipendenza dalla rete cellulare o Internet)
Il mio caso è il secondo, ossia quando i miei dispositivi provano ad "indovinare" la localizzazione, vedono che sono in prossimità del mio hotspot casalingo, solo che la mappatura tra l'hotspot e le coordinate geografiche rimandano ancora a Quinto.
Poco male: sono riuscito a trovare sul web un link verso il sito di Skyhook, che dovrebbe proprio fare al caso mio, cioè comunicare la nuova localizzazione dell'hotspot Wifi, in modo tale che la mappatura di Skyhook venga propagata a livello planetario verso tutti gli altri provider di tale servizio. Sul sito di Skyhook si parla della necessità che trascorrano 7 giorni, perché l'update abbia luogo.
L'update consiste nella comunicazione esatta della nuova coordinata geografica, il più precisa possibile, il MAC address dell'hotspot ed un vostro indirizzo e-mail per comunicarvi l'esito dell'operazione di aggiornamento, che mi è arrivata nel giro di qualche minuto:
Your AP has been added to the system and should be immediately available to most devices, however there may be up to a week delay on some devices.
Stiamo a vedere quanto ci metterà il mio iPhone a dirmi che sono a casa mia!
Di Marco Tenuti (del 27/04/2012 @ 10:51:50, in MTB, linkato 993 volte)
Pubblico volentieri questa bella notizia, visto che il presidente UDACE Barberis ha pochissima voglia di "far bene" per la sua federazione ed i suoi tesserati...
GLI UDACE AL VIA SENZA ALCUN COSTO AGGIUNTIVO A DIVINUS E LEGEND
E' stato stretto un accordo che permetterà di far partire senza problemi ne costi aggiuntivi i tesserati UDACE/ACSI nella griglia di loro pertinenza.
Nessun problema per i tesserati UDACE/ACSI alla Divinus Bike Clivus e Lessinia Legend in programma rispettivamente il 20 e il 27 maggio prossimi. Grazie all'accordo raggiunto con i vertici di un Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONI, i tesserati UDACE/ACSI potranno partire senza problemi nella propria griglia di spettanza. Da segnalare che il costo dell'assicurazione sarà totalmente a carico delle organizzazioni. Un importante segnale questo, che rafforza la professionalità di due comitati organizzatori da sempre attenti alla soddisfazione e sicurezza dei partecipanti.
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