Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Per chi non sapesse dove siano le isole ecologiche, vi metto la cartina delle due isole presenti nel comune di Verona.
Vi rimando anche alla pagina specifica del sito dell'AMIA:
http://www.amiavr.it/nqcontent.cfm?a_id=929
Isola ecologica? Che definizione del "menga"... è il posto dove portiamo tutte le immondizie per differenziarle e questi la chiamano isola ecologica? Questi centri di raccolta fungono da catalizzatori di tutta l'immondizia e del marciume che abbiamo prodotto, consumato e sperperato per anni e decenni ed ora vogliamo espiare i nostri peccati, pensando che il nostro ritrovato sforzo sia armonioso con la natura e l'ambiente, da qui ecco quindi sorgere queste cattedrali ecologiche.
In verità dovrebbero raccontarci un po' più spesso cosa succede di tutto il materiale che portiamo presso questi punti di raccolta, tramite informazione televisiva, con documentari in cui si vede esattamente la fine che fa ogni singola cosa. E così smuoveremmo per l'ennesima volta i pensieri dei più scettici, che proprio non digeriscono la raccolta differenziata e pensano che tutto finisca sempre in discarica in maniera indiscriminata.
A "casa mia" l'isola ecologica dovrebbe essere tutto quello che circonda questi centri di raccolta differenziata, cioè tutto lo spazio circostante, tutto lo spazio dove viviamo. Lo spazio dove camminiamo, dove corriamo, dove pedaliamo, dove studiamo, dove lavoriamo, dove leggiamo, dove ci divertiamo.
Solo che anche qui ci vuole un bel coraggio a chiamare ecologico tutto lo spazio urbano e suburbano in cui siamo immersi, visto che tra cemento, asfalto e strade, ma soprattutto di smog, particolato e gente che ancora non vuole capire cosa sia veramente ecologico e cosa non lo è.
E' inutile che pensiamo di essere veramente "ecologici", se crediamo che basti possedere un SUV Euro 5 per andare a prendere i figli a scuola, che dista 500 metri da casa. E' troppo semplice prendere le banane biologiche e magari lasciare lì la verdura sgualcita nel frigorifero, quando invece ci si può fare un buonissimo minestrone. Troppo facile usare il cellulare, quando nell'altra stanza c'è il telefono collegato alla rete fissa, che produce molto meno inquinamento elettromagnetico.
E' tutta una farsa del linguaggio e dei nostri tempi: con le definizioni altisonanti ce la raccontiamo talmente bene, che siamo più bravi del governo e della politica a credere che stiamo facendo il meglio per noi stessi, per il nostri figli e per l'ambiente.
E' da ormai alcuni mesi che mi porto dietro un problema sulla Peugeot 307 di Elisa e di cui non ne sono ancora venuto a capo. Il messaggio di fondo di questo mio articolo è che "cosa che non c'è, non si rompe". Se c'è qualcosa di incasinato, sicuramente si incasinerà e si bloccherà.
La 307 di Elisa è dotata di motore turbodiesel di 2000 cmc di cilindrata ed è dotata di filtro antiparticolato. La macchina non ha avuto grossi difetti di gioventù, a parte quello del volano bimassa che si è rotto dopo neanche 4 anni dall'acquisto, precisamente dopo 47.000 km.
L'odissea del FAP è invece cominciata a maggio. La macchina è andata in protezione - vuol dire che non potete utilizzare tutto il regime di giri a disposizione, ma si ferma a circa 2750 giri/min ed avete a disposizione solo una sessantina di cavalli anziché i 110 che è in grado di erogare il motore.
L'indicazione della diagnostica è che il FAP è fuoriuso, cosa che mi lascia alquanto sconcertato, più che altro per la spesa prevista, cioè parliamo di 4-500 Euro, come minimo. Poco male: abbiamo azzerato l'errore ed ho tirato avanti altri 1500-2000 km.
Il blocco si è ripresentato un bel giorno, mentre mi eravamo appena messi in autostrada in direzione Ancona, e così ci siamo fatti una bella trasferta a ritmo del bogon, anche se con circa 60 CV si riesce comunque ad arrivare alla velocità massima di crociera di 130 km/h sul piano, quindi la cosa non provoca alcun handicap particolare anche in autostrada.
A questo punto mi son deciso di portare la 307 a farla controllare, pensando che si trattasse del FAP completamente intasato. L'operazione di pulizia è costata 200 Euro ed il mio FAP era tornato in condizioni come da "nuovo".
Tutto bene per almeno un altro mesetto e poi di nuovo in protezione motore proprio sulla strada delle agognate vacanze, in Sardegna. Ricompare sul display multifunzione della macchina l'indicazione di "ANOMALIA ANTINQUINAMENTO", il che vuol dire non poter sgasare coi 110 CV a disposizione e di non riuscire a fare un sorpasso in tranquillità in autostrada.
A metà di settembre un nuovo reset presso la autofficina autorizzata Citroen di Autodino di Grezzana, ma son passati altri 10 giorni scarsi e siamo di nuovo daccapo. Le indicazioni che ho trovato sul forum di Passione Peugeot sono state abbastanza generiche e varie e tali da non aiutarmi più di tanto, così mi son autoimposto che trattasi sicuramente di bug software o di qualche anomalia elettronica data da qualche sensore guasto. Non voglio certo smenarci tanti soldi per questa riparazione e così per il momento ho deciso di comprarmi il cavo USB-OBDII ed il software per il computer...
Vuoi che con un CTRL-ALT-CANC fatto come si deve e una scansione dei virus sulla Peugeot non riesca a porre fine a questo problema, che sta diventando di mese in mese sempre più noioso?
Allo stato attuale ho trovato alcuni forum in lingua inglese, dove, pare che il problema sia già stato identificato e risolto da altri, per cui percorrerò la medesima strada nei prossimi giorni.
Il codice che ho rilevato con la diagnostica TEXA è il P1447 e, stando a quanto ho trovato sui forum sottocitati, sembrerebbe essere questo:
P1447 - Permanent fault, particle filter, PEF pierced or differential pressure info incorrect.
P1447 - Guasto permanente, filtro antiparticolato, FAP forato o informazione di pressione differenziale errata.
Siccome il FAP è stato completamente pulito, adesso è nella situazione per cui non può essere assolutamente intasato. Insomma, se non è zuppa, spero che sia pan bagnato.
Soffermandomi alle osservazioni del primo dei forum, potrebbe anche essere che qualche problema lo dia il silenziatore di scarico leggermente marcio, che fa calare parecchio la contropressione lungo lo scarico, ma questo tendo ed escluderlo, dopo le prove che ha fatto anche il Bruno Negrente. Spero davvero che si tratti del sensore di pressione del FAP il cui costo stimato è di circa 150 Euro.
Se avete un po' di tempo, andatevi a leggere anche questo, se non volete più dormire sonni tranquilli.
Domenica prossima tutti i veronesi della MTB sono ad Avesa, per prendere parte alla Mediofondo Benini Auto, conosciuta anche come "Gran Fondo d'autunno di Mountain Bike", stando a quello che recita il volantino.
Quest'anno siamo addirittura arrivati alla ventesima edizione e Bruno Benini, patron e factotum della gara, merita sicuramente il nostro applauso per l'impegno profuso anche quest'anno!
Cercherò anch'io di onorare al meglio la sua gara, vedendo di essere presente ai nastri di partenza.
Per il sottoscritto 18° posto nella categoria più numerosa, cioè la Senior, dopo essermi scambiato più volte col mio compagno di squadra Anonimo Turnover.
Gara organizzata sempre molto bene:
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Incroci ben vigilati
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Ristoro di fine gara fornitissimo
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Ottimo risotto e bocconcini vari
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Panino col salame ottimo
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Procedura di partenza sempre un po' caotica, ma secondo consuetudine
Solo il percorso era abbastanza infame nella parte dai Gaspari fino quasi a Case Vecchie, ma la colpa è tutta delle precipitazioni dei giorni scorsi, che hanno reso viscidi i "Sassoni".
Per me, la borraccia persa e recuperata subito mi fa perdere preziosi secondi nei confronti degli altri concorrenti col mio stesso passo, ma grazie ad una discesa su asfalto a manetta verso ristorante "Bella" e una doppia discesa a tutta verso Villa Novare riesco a rientrare su di loro. Un lieve cedimento sul finale di gara, per le gambe ormai con principi di crampi, ma un buon miglioramento rispetto alla mia ultima partecipazione nel 2008.
Cliccate la foto qui sotto per andare alla gallery del 20° Trofeo Benini Auto, la Mediofondo Benini, la Gran Fondo d'Autunno, la Bruno Benini Deus Ex Machina Competitio, tutto quello che volete...
L'Anonimo Turnover scatta parecchie foto nel pregara e nel postgara, dove i momenti di convivialità e divertimento sono stati davvero belli e familiari per tutto il movimento della MTB veronese.
Riprendo la news dal sito UDACE Verona, anche se l'avevo già sentita qualche giorno fa.
A partire dal 27 settembre 2010, parte l'obbligo per i ciclisti di indossare giubbino o bretelle catarifrangenti quando circolano nelle ore serali fuori dai centri abitati, quindi solo in ambito extra-urbano, e in tutte le gallerie dove sia loro consentito il transito, anche quando queste si trovino in città.
Tale norma diventa vigente 60 gg dopo l'entrata in vigore della legge 120/2010 del 29 luglio scorso che ha modificato il codice della strada (D.L. n. 285 del 1992).
Siccome anche il Papataso ha manifestato interesse nel pedalare coi Turnover nel giro sociale in programma per domenica prossima, eccomi a postare al momento qui sulla mailing-list il percorso previsto. Ho riesumato da un messaggio del Radu risalente allo scorso 12 febbraio il giro dei Monti Berici intitolato dal Papataso Monti Berici ghiacciati.
Ho approfittato per aggiungere all'inizio e alla fine della traccia il trasferimento da via Carrara, Grezzana fino al Bareta di Caldiero, per la bellezza di 168 km. A dire il vero volevo specificare degli ulteriori punti di passaggio, però Google Maps non me lo ha consentito. In ogni caso il giro sociale Turnover dovrebbe essere indicativamente questo:
Visualizzazione ingrandita della mappa
Vediamo ancora se passo in Turnover oggi pomeriggio o mercoledì pomeriggio per ratificarlo esattamente, anche se si parlava della sosta al lago di Fimon. In ogni caso la partenza da Grezzana è per le 7.30, questo vuol dire che saremo in zona Strada della Giara per le 7.45 e da Bareta verso le 8.10-8.15.
Ecco un autentico sogno nel cassetto per tutti gli amanti della MTB moderna, VINTAGE NO GRAZIE.
Trattasi della Felt di Mario, aggiornata con una forcella molto sexy, la Lefty by Cannondale!
Ai più non dirà molto questa foto del Miglio, ma il luogo circostante el campion de noantri, al secolo Massimiliano Miglioranzi, mi è parso subito molto familiare, quando l'ho visto, essendoci passato poco meno di un mese fa, di ritorno dalle vacanze con la mia famiglia a Villasimius.
La cosa singolare di questo incrocio stradale è che evidentemente qualcuno del posto, stufo dei forestieri che sbagliavano strada o che continuavano a chiedere informazioni, ha ben pensato di mettere delle pittoresche indicazioni stradali, al posto della classica cartellonistica obbligatoria per legge. E la cosa ha una sua ragion d'essere, se per caso vi capita almeno una volta nella vita di passare da Orgosolo, capitale della contestazione sociopolitica in chiave artistica a partire da fine degli anni Sessanta.
Altra cosa singolare che ho notato in Sardegna è che la segnaletica verticale non è "standard" come tutto il resto d'italia. Capita spesso di imbattersi in segnali stradali, che non usano il tipo di carattere imposto per legge. Avrò visto almeno 2 o 3 font diversi da quello solito, solo che non mi son preso la briga di scattare qualche foto.
Senza dubbio la gara più lunga e frequentata dell'Isola, i miei amici cagliaritani me ne hanno parlato parecchio durante le mie due settimane "carbonare".
Mi riferisco alla Serpilonga, quest'anno anche in versione Marathon, per un totale di 70 km e circa 2000 metri di dislivello! Una gara del genere meriterebbe giusto le 4 stelle, se fosse inserita nel Prestigio 2010.
Non mi rimane che fare pubblicità di questa gara, cosa che, purtroppo, rimane quasi ad esclusivo appannaggio dei biker sardi, a parte qualche special guest dalla penisola, visti i costi non indifferenti per permettersi un weekend nell'isola dei nuraghi. Già un paio di volte me lo hanno chiesto Paolo e Rossano di Villasimius: per il momento mi limito a promuovere la "loro" gara, ma prometto in un futuro più o meno remoto di mettere la Scale nel borsone e di volare a Cagliari per correrla anch'io!
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