Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Una foto vale più di mille parole. Se uno è goloso di dolci come il sottoscritto, i cannoli siciliani rappresentano una delle massime espressioni dolciarie dell'Italia intera...
Qui trovate anche una ricetta con tanto di video.
Il meteo previsto tra sei giorni su Monreale è assolutamente ottimistico e tra l'altro nel corso della settimana le precipitazioni saranno pressoché nulle, a differenza di qui al nord dove gli stessi siti di previsioni meteorologiche non prevedono una settimana con molto sole.
Le temperature previste per il prossimo weekend siciliano non sono caldissime, ma meglio asciutto con qualche grado in meno, che pioggia a dirotto!
Sotto trovate una cattura dello schermo dal sito di ilmeteo.it.
Evidentemente in Scott sono arrivati tanti, troppi ordini di bici da 29er e giustamente anche il reparto marketing sta insistendo per far provare i mezzi anche ai loro professionisti del team principale, per vedere se commercialmente si può già suonare la carica...
L'unico problema è che i mostri svizzeri come Schurter e Vogel sono piccoletti e c'è qualche problema a farli correre col telaio M di casa Scott...
Test 29er versus 26er from Maremma Cup on Vimeo.
Mi son appena fatto un giretto virtuale sulla Gran Fondo di San Martino delle Scale - altrove leggerete anche la denominazione accorciata Gran Fondo di San Martino o anche Gran Fondo di Monreale - grazie ai potenti mezzi offerti sia dai tracciamenti GPS che da Google Earth.
Come potete scorgere dall'immagine, sulla destra c'è Palermo e la Conca d'Oro, più in alto Capaci, Torre Muzza e l'aeroporto Borsellino a Punta Raisi. La traccia rossa, che parte dall'altura di Monreale, arriva a San Martino delle Scale, quindi tecnicamente non si parte e si arriva nello stesso punto, ma si arriva ad una quota di almeno 200 metri più alta, rispetto a quella di partenza. Certo è che prima di arriva a San Martino ne avremo delle belle da affrontare, tra cui passare un paio di volte vicino all'Otto.
Stasera apro Google Earth e l'applicazione si posiziona come al solito nel "Punto di partenza", che è impostato a casa mia.
Scopro che è stata aggiornata la foto che riguarda l'abitato di Quinto di Valpantena ed ora si vede molto bene la facciata occidentale del mio condominio, cioè proprio quella dove si affaccia l'appartamento in cui vivo.
Si scorgono molto bene anche le macchine presenti nel parcheggio, però per motivi di privacy non vi dico a chi appartengono...
Pare che l'immagine sia stata acquisita martedì 16 giugno 2009, giorno in cui io ero probabilmente a Padova, per cui è inutile che aguzziate la vista, perché nella foto non ci sono a fare ciao con la manina.
Son sicuro che questa settimana volerà via in un attimo e sarà già sabato mattina quando mi farò accompagnare all'aeroporto Catullo per il volo in direzione Palermo.
A differenza da quanto preventivato un paio di mesi fa non mi porterò dietro la bici, ma la bici arriverà a Palermo assieme a tutte le altre bici del team Presa XXII di Montebelluna. I ragazzi trevigiani hanno assoldato un loro compagno di squadra che affronterà l'avventura di andare in terra sicula con un pulmino e questo verrà stipato con tutte le bici e tutti i borsoni, che si fa fatica portarsi dietro in aereo.
Io andrò assieme a Vittorio Semprebon del team Affi Bike e pernotteremo a Monreale nello stesso hotel, il Park Hotel Carrubella, dove hanno già prenotato i cugini di Treviso.
L'elenco partenti è già praticamente pronto e, rispetto agli elenchi infiniti delle gare in Padania, pare proprio che alla Gran Fondo di San Martino delle Scale non saremo in tantissimi. Per me addirittura il pettorale n.29, appena dietro ad uno degli arcani del Prestigio, ossia il belga Teora.
Mi manca solo, a questo punto, da sistemare la faccenda del trasferimento dall'aeroporto Punta Raisi fino a Monreale e ritorno, ma pare che sia Hertz che Europcar pretendono 50 Euro per una Panda dal sabato a domenica.
Ah, dimenticavo... devo pure studiarmi bene il percorso e l'altimetria, così riesco a provarlo bene prima di farlo in gara!
Ieri giornata dedicata al matrimonio del Miglio e la Silvia. Vi lascio ad un paio di scatti... e felicitazioni ancora alla coppia!
Il dopogara a margine dell'X-bionic Challenge ha previsto alcune sedute di fisioterapia, da Giacomo di Crosa di Schioppo. Oltre ad un massaggio rilassante della zona contratta ed un'opportuna manipolazione, cercando di intervenire nei punti più contratti del soleo e della zona lombare, Giacomo nel corso della settimana mi ha praticato sia una seduta di tecarterapia che di ultrasuoni.
Fino ad ora facevo un certo tipo di esercizi di stretching, che aiutavano molto i gastrocnemi, ma molto poco il soleo, pertanto mi ha dato nuovi esercizi diversi di stretching, che dovrebbero distendere meglio le fibre muscolari del soleo, più che le altre del polpaccio.
Prevista inoltre una serie di ripetute al corpo libero per potenziare i miei solei, che ora come ora son troppo deboli per resistere su distanze marathon, mentre le uscite in bici per questa settimana e parte della prossima le limiterò a non molto più di'ora.
L'X-bionic Challenge 2011, la scorsa domenica, è passata per il sottoscritto decisamente in sordina. E' chiaro che presentarsi ad una gara, con l'unica motivazione di portarla a termine, senza poter andare a fare come fa chiunque altro, non è proprio il massimo delle aspettative per una gara. Ma ultimamente la ruota gira così per il sottoscritto, c'è da farsene una ragione, per cui se ogni tanto si presenta qualche guaio muscolare, non c'è che da gestirlo e cercare di fare il possibile, cioè anche arrivare in fondo se serve. Qualcuno tra i lettori penserà se c'è tutto 'sto bisogno di scannarsi e di prendere parte ad una gara. Effettivamente il dubbio è lecito, solo che da qualche anno a questa parte, io mi sento parte di questo mondo, quelle delle gare amatoriali in MTB, che ci volete fare...
L'anno scorso, al 3-2-1-via, ho avuto la possibilità di viaggiare a ruota del trenino tirato dal Miglio. Usciti dallo sparo della partenza della seconda griglia, dopo qualche chilometro eravamo là, io ed anche il Radu, tra i primi a sentire il vento tra i capelli a quasi cinquanta all'ora e a cercare di stare il più possibile coperti, per cercare di recuperare quante più posizioni possibili rispetto a quelli partiti in prima griglia. Poi successe la rovinosa caduta ed addio chance di vittoria, ma ricordo che tornai a casa da Asola all'edizione passata dell'X-Bionic Challenge tutto pieno di adrenalina, per quanto successo.
Quest'anno avevo perfino la possibilità di partire in prima griglia, grazie alla priorità del Prestigio 2010. Potevo partire con gli scalmanati del River Marathon Cup, cioè potevo entrare in griglia a ridosso dei primi cento, ma me ne son ben guardato dall'entrare in griglia così presto, cosa che invece ha fatto saggiamente il Maga, conoscendo bene i rallentamenti che possono formarsi già al primo imbuto della gara.
E' così che al via mi son fatto sfilare praticamente da tutti e mi son ritrovato con più di mille persone sfrecciare alla mia sinistra. Non nascondo anche una certa paura nel lasciar sfilare gli altri: procedere sul ciglio della strada ai 25 km/h è comunque pericoloso, perché gli altri superano a ben oltre i 35 km/h, se non anche i 40 km/h, e non prestano la minima attenzione, tanto che uno mi ha perfino toccato la ruota davanti nel suo ziggagare qua e là.
Dopo il lancio di quattro chilometri temevo che sarei rimasto praticamente ultimo. In realtà non mi sono mai girato indietro a guardare quanta gente c'era ancora dietro, ma guardavo sempre davanti verso l'interminabile colonna che già si stagliava sull'orizzonte padano ed in cui sentivo che il mio posto era là. Vedevo che avanti c'era il fango ad aspettare tutti, per cui non mi sono rassegnato e dove si poteva far scorrere la bici, lasciavo scorrere la bici e dove c'era da pedalare, cercavo di pedalare come potevo.
Solo che le avversità di giornata in una gara del genere, dovevano ancora venire: i pezzi fangosi in cui non si fa strada ed i pezzi erbosi che si alternano ai pezzi veloci nell'erba, erano là ad aspettare tutti, per cui non mi son perso d'animo ed ho impostato il ciclocomputer a mostrare fisso il chilometraggio. L'unico obiettivo era proprio quello: vedere quanto ho già fatto e quanto manca alla fine.
Dopo la prima abbondante mezz'ora se n'erano andati più di 10 chilometri, la media oscillava tra i 17 e i 19 km/h e mi capitava di assistere al volo plastico di una concorrente, che lasciava la sua nuova Scale Contessa impiantata nel fango e lei cadere nel fosso. Non mi dimenticavo pure di intrattenere qualche discorsetto coi compagni di sventura, cercando sempre di non commiserarmi troppo, vista la situazione. Dietro c'è davvero di tutto: gente che fa fatica, gente non allenata, gente vestita nelle maniere più improbabili, gente preoccupata, gente con la pancia, gente che si dispera in mezzo al poco di fango e che già medita di ritirarsi o che ipotizza di tagliare sul percorso corto. In tutti però una grande passione per la mountain bike, che oggi non era proprio mountain, ma molto mantuen, e soprattutto nessuna foga.
Così il contachilometri indica 15 km, 20 km, 25 km, 30 km e poco dopo nuovo passaggio ad Asola. E poi si continua verso il trentacinquesimo chilometro, poi il ristoro dove mi fermo a ricaricare di cocacola e non disdegno un pangocciolo del Mulino Bianco. E poi via di nuovo sullo sterrato battuto ai 30 km/h. Come ai 30 km/h? Si, perché quando non stavo attento, mi ritrovavo ad una velocità ben oltre quella consentita dal buon senso. Io l'avrei voluta fare tutta come l'anno scorso!
Verso la fine pure qualcuno che fa il furbo cercando di rimanere sull'argine, anziché scendere lungo il percorso obbligato in basso sull'erba collosa. Ed intanto recupero posizioni su posizioni, perché la stanchezza si fa sentire nelle retrovie: ogni tanto capita di vederne uno fermo a lato preso dai crampi. Anche per il sottoscritto un principio di crampetto proprio al soleo destro, quello sotto osservazione nelle ultime settimane, mi limito però a stendere la gamba tra un giro di pedali ed il successivo e la cosa pare contenersi.
Gli ultimi rettilinei però paiono interminabili: il contachilometri dice ormai 55 km, mentre il campanile di Asola è sempre lì che ti guarda. Ad un certo punto intuisco l'ultimo single track nel Pongo marron ed il successivo lembo di asfalto: mancano 200 metri all'arrivo! Perfino l'orgoglio di spingere il 42/11 e di arrivare al traguardo ai 33 km/h, velocità massima della giornata!
Il tempo dice 3 ore e 10 minuti: chissà quanto ci avranno messo i compagni di giornata, cioè il Radu e Pasetto, oltre al Maga. Penso che ci avranno messo quasi un'ora in meno! Così salto direttamente il ristoro finale e cerco di recuperare sulla tabella di marcia, cercando di fare in fretta il carico bici, stretching, doccia e pasta party.
Il Radu vede la mia faccia sconsolata e mi chiede: "Come mai sta faccia triste"? Rispondo più o meno: "Uno non sa mai accontentarsi, vorrebbe sempre dare il massimo ed oggi non he ho avuto la possibilità". In verità bisogna accontentarsi anche in queste situazioni: oggi ho solo corso per portare a casa la prima stellina del Prestigio 2011 e la stellina l'ho portata a casa. La strada del brevetto è lunghissima e la prossima tappa è nientemeno che a Monreale, ma il Prestigio 2011, se mai lo porterò a termine, cominciava proprio ad Asola!
Erano venuti a più di qualcuno i dubbi sul fatto che il Conte Savoia Hulk, fotografato di sfuggita quasi tre mesi fa a bordo della sua Verdona a fianco di uno Scudo verdone col volto completamente verde, fosse una finzione fotografica ed il risultato di una sapiente fotoritocco fatto con Photoshop, ma ora abbiamo le prove!
Sarà la vicinanza della sua attuale dimora al più verde dei sindaci d'Italia, sarà l'incazzatura per com'è andata domenica al Memorial Padre Marchesini, prima prova dell'XC Verona 2011, visto che è caduto rovinosamente a terra e mandando all'aria un'eccellente prestazione, sarà che il Conte manifesta sempre più un'avversione verso il progresso e la tecnologia irriguardosi dell'ambiente arrivando ad osteggiare dichiaramente il nucleare, oggi è stato beccato con metà del volto in evidente metamorfosi, a sfondo chiaramente naturalistico. La cosa sta preoccupando un po' tutti nell'ambiente veronese, tanto che i servizi segreti sono già imboscati praticamente ovunque, in primis sul Piccolo Stelvio, per vedere di carpire quali oscuri legami stiano tramando il camaleontico conte ed alcune specie della natura.
State pertanto attenti, perché se il Conte si incazza ancora, farà vedere i sorci verdi a tutti quanti e non solo nel cross country!
|