Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Era una voce che girava per i corridoi della MTB veronese già da qualche settimana, ma adesso è praticamente certo: la 4a edizione della Granfondo del Pandoro si terrà a Garda e sarà organizzata da parte dello staff di Velo Club Garda.
Nei prossimi giorni verremo a conoscere il programma di massima dell'evento, che mantiene sostanzialmente inalterato il proprio intento, cioè quello che trovarci tra un gruppo di amici, sempre più grande ad onor del vero, per pedalare in compagnia e farci gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Nel frattempo cominciate pure col passaparola, perché anche quest'anno bisogna superare il record di presenze dell'anno scorso.
Ora che la stagione agonistica può dirsi conclusa, lo staff di MTB Magazine di Compagnia Editoriale può trarre le somme e stabilire, secondo il sofisticato regolamento del Prestigio MTB, modificato a partire dal 2010 col sistema delle stelle, quali siano le gare di diritto per la prossima edizione.
Ecco pertanto un elenco provvisorio:
- GF Monteriggioni (***)
- GF Tre Valli (*)
- GF Città di Garda-Paola Pezzo (**)
- MX Lago di Bracciano (****)
- Serra Bike (*)
- Divinus Bike (**)
- Valleogra MTB Race (****)
- La Via del Sale (***)
- Dolomiti Superbike (****)
- Lessinia Bike (**)
- Tour dell'Assietta (***)
- La Vecia Ferovia (*)
- Marathon Bike Brianza (***)
- Valdifassa Bike (****)
- Gimondi Bike (*)
- Sinalunga Bike (***)
Mancano pertanto anche 4-5 gare, che verranno scelte a discrezione della testata giornalistica, fermo restando l'opportuna conferma di tutti gli organizzatori che hanno già diritto ad essere nel calendario di questo circuito nazionale.
Effettivamente la vasca da bagno bella calda o l'idromassaggio sono tutt'altra cosa rispetto ad una veloce doccia.
Ci sono dei momenti nella giornata in cui bisogna prendersi qualche libertà e rilassarsi come sta facendo il Tommasino... mancherebbe solo l'aperitivo a bordo vasca, una bella gnocchetta in bikini ed un sigaro, ma forse quest'ultimo non è più politicamente corretto. Concordate?
Stasera avevo bisogno di azzerare l'indicazione di service su una Volkswagen Golf MK4, una TDI del 2000.
Dovrebbe essere indicato anche sul manuale d'uso della macchina, ma la riporto qui, nel caso in cui servisse ancora sia a me stesso che a voi lettori.
Mentre si tiene premuto il pomello delllo azzeramento del contakm parziale, girare la chiave del quadro come per accendere, ma senza mettere in moto, poi senza lasciare mai il pomello dello contakm ed infine ruotare verso destra il pomello dell'orologio.
Ultimamente tra i vari banner tagliati su misura per il mio profilo, vedo sempre più spesso quelli che pubblicizzano le agenzie di Forex.
Promettono tutto quello che chiunque di noi vorrebbe: tanti soldi e poca fatica. Che bello. Come ad esempio quello che mi è appena comparso e che mi ha indotto a scrivere queste quattro righe: "Col Forex ho guadagnato 3500 Euro in mese".
Cos'è il Forex, vi chiederete. Il Forex è un mercato dove non ci si scambia azioni, ma si scambiano sempre valori economici. Ci si scambia fondamentalmente valuta economica di questo o quello stato. Voi comprate per esempio dei dollari canadesi da un altro che li vende e viceversa.
Continuate a comprare e vendere: fate il vostro guadagno semplicemente sulla speculazione che siete in grado di fare sulle valute nazionali. Se siete bravi, comprate valuta nazionale conveniente e la vendete quando questa cresce di prezzo, in modo da farci un guadagno. Più o meno stessa cosa della borsa.
Solo che per guadagnare veramente le operazioni mediamente positive devono per forza surclassare quelle negative, cioè quelle in cui avete sbagliato la vostra previsione.
Su questo mercato, come ci siete voi, ci sono anche gli altri che fanno anche loro speculazione, cioè stanno provando a guadagnare anche loro. Tutti provano a guadagnare: non c'è nessuno che è lì sul mercato del forex per rimetterci per il gusto di farlo. E poi oltre a voi e agli altri, ci sono anche le società di scambio per il Forex "asterisco".
State pertanto giocando tutti allo stesso gioco e tutti volete vincere al gioco: inevitabile che qualcuno perda, come in un qualsiasi gioco. Solo che qui, a differenza della borsa, non è che l'ammontare totale di una società, cioè la sua capitalizzazione in borsa, che può oscillare sulla fiducia totale riposta dagli investitori in quell'impresa.
Qui il totale del valore finanziario della valute presenti sul mercato è in teoria destinato a rimanere invariato, a meno di interventi più o meno importanti delle banche centrali, quindi qua siamo al gioco del "pesce grosso mangia pesce piccolo".
Per bravi che siate voi, sappiate che c'è sempre qualcuno più bravo di voi o più informato di voi, che sa fare le vostre speculazioni magari prima di voi, quindi le vostre speculazioni non sono così azzeccate.
In più le vostre speculazioni ed i vostri movimenti sono monitorati e gestiti dalle aziende di interscambio Forex. Loro operano su vostra indicazione, ma sfruttano sempre la possibilità di introdurre un piccolissimo ritardo tra le vostre disposioni e e le loro effettive esecuzioni sul mercato. Quel tanto che basta, per loro, per avere un vantaggio e suggerire a qualcun altro la vostra mossa, prima che essa venga eseguita. E' dura fargli le scarpe a questi qua.
E quand'anche questi qua della gestione del Forex non intraprendessero opportune manovre sulle vostre speculazioni, loro ci guadagnano già su ogni transazione di acquisto o di vendita, quindi loro si ingrassano semplicemente a maneggiare i vostri soldi. Direi che non c'è altro da dire, però magari io sto blaterando perché non ci sono mai entrato. Ho in mente di documentarmi meglio, ma non penso di sbagliarci molto. Anche il Forex è un gioco finanziario, non è economia reale, lavoro, sudore.
Se siete curiosi, nel dubbio leggetevi un po' qualcosa proprio da una delle società di Forex, come AvaFx:
Ecco cosa recitano nell'incipit:
PER VIA DELLA NATURA VARIABILE DEI MERCATI DI VALUTA ESTERA AL DI FUORI DELLA BORSA, L'ACQUISTO E LA VENDITA DELLA VALUTA ESTERA AL DI FUORI DELLA BORSA COMPORTA UN ALTO LIVELLO DI RISCHIO. IL COMMERCIO DI VALUTA ESTERA AL DI FUORI DELLA BORSA NON È ADATTO A MOLTE PERSONE DEL PUBBLICO. TALE COMMERCIO VA INTRAPRESO SOLO DA PERSONE CHE ABBIANO PRESO ATTENTAMENTE IN CONSIDERAZIONE I RISCHI CONNESSI CON IL COMMERCIO DI VALUTA ESTERA AL DI FUORI DELLA BORSA. UNA PERSONA NON DOVREBBE ACQUISTARE VALUTA ESTERA AL DI FUORI DELLA BORSA A MENO CHE NON SIA PRONTA A SUBIRE UNA PERDITA TOTALE DEL PREZZO D'ACQUISTO. TUTTI GLI INVESTITORI DEBBONO LEGGERE E CAPIRE LA RIVELAZIONE DI RISCHI CONNESSI CON IL COMMERCIO DI VALUTA ESTERA AL DI FUORI DELLA BORSA CHE VIENE FORNITA A TUTTI GLI INVESTITORI IN CONNESSIONE CON UN APERTURA DI CONTO COMMERCIALE PRESSO LA AVAFX.
Se volete guadagnare 3500 Euro al mese, meglio lasciar perdere il Forex. Rimboccatevi le maniche e lamentatevi magari di chi approfitta di voi o vi sfrutta.
Per la mia prima volta ieri ho preso parte al Raduno dei Prestigiosi, comunità virtuale costituita da uno zoccolo duro da qualche anno e che però ha modo di incontrarsi a tantissime gare del calendario del Prestigio MTB nel corso dell'anno, ma mai in un'occasione rilassata, dove non ci si mette il numero davanti.
Purtroppo sono state le condizioni meteo a tenerne lontano parecchi, ma comunqe i più affezionati e gli irriducibili si sono presentati domenica 6 novembre a Garda al ritrovo delle 9.30. Anch'io, arrivato lievemente in ritardo, faccio in tempo a tirare giù la bici insieme agli Sbubbikers e poi assieme ci avviamo verso la partenza, prevista per le 10 giù nella piazzetta in centro a Garda.
Succede che io e gli Sbubbi ci perdiamo mentre ci infiliamo la mantellina e ad arriviamo in pochi al quad che ci aspetta, però partiamo subito e veniamo accompagnati a tagliare il primo chilometro del percorso previsto dal Velo Club Garda rientrando sul gruppo all'attacco della Valle dei Mulini, proprio quando uno scroscio di qualche minuto tenta di farci desistere proprio sul più bello. Alcuni di loro partono assieme a me, poi cambiano idea, io invece parto a razzo su per la Valle dei Mulini e non riesco a rientrare, perché non sento alcuna voce ed alcun scricchiolio di gomme grasse più avanti a me. Così aumento ulteriormente il ritmo quasi a salire alla Deho e finalmente al primo tornante a destra intravedo un paio di quad, con tanto di fotografo, il buon Luca Bussola, che commentano la mia ascesa, alché mi dicono che sono semplicemente davanti a tutti e che il gruppone è ancora alle mie spalle.
Dal momento in cui vengo raggiunto, sarà tutto un chiaccherare fino alla fine dell'escursione, con alcuni che già conoscevo come Gatta Morta e the.mtb.biker, mentre tanti altri che non conoscevo si presentano a me, facendosi riconoscere dopo essersi presentati con la formula "ma tu devi essere ppower", ricordando il mio nickname che uso dal 2007 sul forum marrone, cioè quello di MTB Forum.
Tutto il resto del percorso è completamente sterrato: evidentemente le condizioni dettate da Gatta Morta, che aveva in qualche modo interagito coi ragazzi del Velo Club Garda, erano state quelle di ricavare un percorso esclusivamente sterrato, come pretendono i veri biker, ed effettivamente, se uno conosce bene la zona, ha solo l'imbarazzo della scelta nel tracciare un percorso suggestivo tra Bardolino, Garda e Torri del Benaco, senza arrivarsi a spingere fino a San Zeno di Montagna e senza lambire troppo asfalto.
Dopo svariati passaggi più o meno impegnativi e qualche viscida lastra di roccia, la bellezza di ammirare la vista dall'alto su Punta San Vigilio ed il trasferimento verso il centro di Garda, passando sul bagnasciuga poco fuori da Garda. Il servizio docce è assolutamente eccellente, visto che Maurilio & C. ci indirizzano al centro sportivo sopra il paese. Siamo nemmeno una dozzina ad utilizzare questa opportunità e poi tutti alla Speck Stube di Bardolino, dove comincia la festa animata dagli Sbubbikers campioni d'italia, che sono degli instancabili burloni, anzi degli "sbùron" come dicono loro, quando si tratta di mangiare, bere e fare casino.
"Alora", dovendoli introdurre, gli Sbubbi nascono con la finalità principale di vincere il Prestigio MTB a squadre, finalità che viene rinnovata di anno in anno, raccogliendo lungo il cammino nuove leve, ma è in realtà un gruppo di ciclisti amatori, che tutto ha in mente tranne che la prestazione, anzi la prestazione ce l'hanno in mente eccome. L'unica che non hanno in mente è proprio la prestazione agonistica in bici - beh, piano fare il Prestigio MTB 2011 in una dozzina di atleti non è propriamente una passeggiata, anzi è un bell'impegno! - per tutto il resto tra il delizioso accento romagnolo, un umorismo dilagante e genuino, oltreché la predilezione per la piadina e la buona tavola, in cima ai loro pensieri c'è sempre la patata in tutti gusti e varietà e alla Speck Stube hanno trovato proprio pane per i loro denti in tutti i sensi. Viva gli Sbubbikers!
E' passato più di un mese dalla sensazione scoperta fatta da un gruppo di ricercatori italiani, che metterebbe in discussione la teoria della relatività ristretta di Einstein.
In tanti hanno subito messo in discussione il risultato a cui sono pervenuti i nostri ricercatori, che si sono avvalsi delle misurazioni del fascio di neutrini sparati dal Cern di Ginevra verso i laboratori del Gran Sasso, in provincia di L'Aquila.
Siccome la cosa mi desta una certa curiosità scientifica, negli ultimi giorni guardo qua e là se c'è qualche aggiornamento sulla vicenda, visto che i nostri ricercatori invitavano chiunque a mandare le loro osservazioni sulla bontà del metodo sperimentale per la misurazione.
E' stata cambiata la modalità con cui il fascio di neutrini viene inviato, eliminando un'emissione a forma gaussiana molto lunga e passando ad un'emissione ad intermittenza ad una frequenza molto più rapida e corta, in modo da leggere bene la sequenza di impulsi.
Tra le altre curiosità, il fascio di neutrini viaggia nel famoso "tunnel Gelmini" lungo 732 km e che nel punto centrale si trova ad una profondità di 11,4 km dal suolo italiano, cioè tra Monte Maggiorasca e Monte Prato.
Il tempo di percorrenza sembrerebbe essere di 2,43 secondi e di soli 60 nanosecondi più veloce della luce.
I risultati delle verifiche sono attesi entro la fine di novembre, anche se i riscontri della seconda serie di test paiono essere positivi, quindi Einstein traballa non poco.
Intanto vi lascio ad alcuni link al riguardo:
Buona lettura!
Sabato sera il mio negozio di riferimento, Turnover, mi chiama attraverso la voce del Bosca e mi mettono a disposizione la test bike Sants SM29 in taglia M. Era appena stata "chiusa" su dal Bosca ed io ho avuto l'onore di farle assaggiare per primo l'asfalto e lo sterrato.
Attraverso un rocambolesco recupero della bici dopo l'orario di chiusura, eccomi domenica mattina farci un giretto su asfalto tanto per capire di che morte morire...
Mi faccio un paio di volte l'intera Valpantena interna, prima per un vai e vieni da Rossini, poi dentro il treno Turnover della domenica mattina, con cui colgo l'occasione di decantare le "proprietà organolettiche" del mezzo, manco prendessi la provvigione per ogni pezzo venduto e nemmeno con cognizione di causa, visto che mi riempio la bocca di parole e discorsi che non ho avuto ancora modo di verificare e di provare sulla mia pelle.
Quello che capisco subito è che la bici pesa un po' troppo per i miei gusti e la sensazione del baricentro più alto la si avverte immediatamente e si fa fatica ad accettare alla prima uscita. Sul rotolamento e sull'inerzia delle ruotone poco si può dire, visto che l'asfalto non è la "terra" di una mountain bike.
E' così che lunedì mattina decido di tuffarmi in mare aperto: mi presento all'appuntamento indicato dal Papataso, ossia quello delle 8.45 al Felix di San Martino Buon Albergo, per un giretto tutto su asfalto con ruote grasse, ben consapevole che avrei intuito molto poco di quello che c'è da capire da una 29er. Il menu proposto dal Papataso è tante salite su asfalto anche belle ripide, che sarebbe il caso di affrontare con una 29er con ruote strette, pressioni alte e forcella rigida, mentre io arrivo all'appuntamento con una 29er con ruote grasse e abbastanza morbide, pressioni basse e forcella bella tosta. Se poi aggiungiamo che il programma prevede almeno una buona ottantina di chilometri e che il trasferimento da Grezzana a San Martino me lo sono fatto tutto da solo all'inseguimento del Conte Savoia, davanti a me di qualche minuto, fatevi subito il segno della croce e implorate per me pietà.
Succede però che all'appuntamento il clima è disteso e non si è ai ferri corti, come in altre fasi della stagione, se non fosse che il Papataso impone subito una velocità bella impegnativa da San Giacomo fino ad Illasi: finché c'è da ciucciar ruota, io ciuccio, penso tra me.
Capisco però che il Gianluca Tommasi ed anche il Walter Bertini, campione provinciale del Safari Bike UDACE 2011, non sono dello stesso avviso del Conte Savoia e del Papataso, così per tutta la giornata saliamo con un ritmo consono anche ai più lenti, così le prime due salite, soprattutto quella di Campiano, se ne vanno senza alcun patema per me.
Solo che dentro di me rode il fatto di essere andato con una 29er e non poterla provare nei tratti che gli sono più favorevoli, ossia la discesa scorrevole ed un po' impegnativa, così come sulle salite ripide con l'aderenza al limite. Per fortuna riesco a convincere il Tommy e così ci facciamo subito un pezzo della Tre Valli 2010 al contrario, cioè tutto il vaio prima di Monte Cimo e risaliamo subito verso Capitello Sant'Anna. Nello scendere verso il vaio il comportamento assomiglia un po' ad una full suspended: sulle cunette si salta e si plana con una sensazione di morbidezza che non appartiene alla Scaletta.
Tutto confermato quello che avevo letto e avevo sentito dalla bocca degli altri: in discesa mi pare di essere in sella ad una moto, mentre in salita la ruota posteriore non accenna minimamente a slittare, dove avrei slittato ovunque con la mia Scaletta. Peccato solo per il peso che è sempre abbondante, ma vedo che il Tommy è sempre dietro di me, quindi vuol dire che proprio malaccio non sto andando, nonostante io pedali una sola volta alla settimana.
Dopo esserci ricongiunti in prossimità dell'abitato di Marcemigo, risaliamo verso San Valentino e mi scambio la bici col Tommy e provo per un po' l'ebbrezza dei 10 kg di una "ventisei"... che leggerezza, mi pare di volare!
E' però sulla discesa dei cancelli che dò gas e faccio il vuoto su tutto e su tutti: con le ruote che si ritrova questa Sants il rotolamento è da superenduro. 2400 grammi più gomma e camera mi permettono di far scorrere la bici su qualsiasi cosa e si scende verso Mezzane di Sotto a tutta. Il mezzo è tutto fuorché nervoso, il limite è ancora molto lontano, non stacco mai i piedi dai pedali. Si scende, insomma, in totale sicurezza e dietro non c'è più nessuno.
Insisto per la parte finale del giro per fare altre salite, si perché io voglio buttarmi in discesa, nella discesa veloce. Così saliamo a San Briccio e riaccendiamo verso Marcellise, facendo un pezzo di Lessinia Legend 2008 al contrario, mentre poi saliamo dall'Arcavola verso il Monte dei Santi per fare il tratto molto accidentato verso le Ferrazze.
Lungo questo tratto sperimento un'altra cosa, cioè quella di non rischiare l'impuntamento, cosa che invece è sempre in agguato con una 26. Se ne accorge eccome il Conte che se ne va via alla grande lungo la salita dandomi almeno una trentina di secondi, che recupero tutti lungo il pezzo roccioso che la SM29 e la Reba RLT assecondano in maniera quasi perfetta.
Il rientro su asfalto è fatto di nuovo a ritmi umani, ma da Marzana a Grezzana le forze si affievoliscono, anzi finiscono del tutto e dalla Piazza Ederle fino a via Pozzo conosco a momenti la crisi di zuccheri.
Che dire: provare in maniera intensa una 29er da quasi 12 kg non è il massimo per giudicare l'efficacia di una bici del genere, soprattutto se si proviene da una 26 competitiva da poco più di 9 kg, però quello che mi aspettavo da una 29er, l'ho trovato tutto nella bici imprestatami dal negozio.
Bisognerebbe solo spenderci qualche soldo in più rispetto a quelli chiesti per questa Sants SM29. Bisognerebbe, a mio parere, togliere almeno mezzo chilo di ruote ed altro mezzo chilo tra gruppo e componenti vari e poi si può cominciare a ragionarci su... per il resto il telaio è onesto, mentre la forcella è sinonimo di sicurezza.
Per il resto il dado è tratto: avevo già deciso di allestirmi una 29er nuova e competitiva ancora tanti mesi fa. Continuo diritto sulla mia strada e non avrò nulla di cui pentirmi, anzi, dopo le conferme di ieri...
Qualcuno oltreoceano si è preso la briga, di smontare completamente o quantomeno di farlo virtualmente la Scott Scale 29RC, consegnata da pochi giorni. Chiaro che la fisima del peso della bici è per me sempre ai primi posti, vuoi perché io sono "pesante" e la questione peso la sento tutta appena comincia la salita, vuoi perché, dopo aver provato intensamente una 29er "pesante" giusto ieri, ho provato sulla mia pelle la fatica con una mountain bike dalle ruotone.
Non faccio altro che riportare il post che ho trovato nel forum di MTBR, che è sempre molto ricco di informazioni, curiosità e novità e senza dubbio più avanti dei forum e dei siti italiani, visto che negli USA le novità compaiono un po' prima per evidenti motivi storici e di innovazione.
Passo pertanto a tradurvi l'articolo di rgkicksbutt, che non è che una lista col nome di ogni componente ed il relativo peso in grammi:
-
freno anteriore: Avid XX World Cup con viti e adattatore da 185 mm: 198
- freno posteriore: Avid XX World Cup con viti: 192
- disco freno anteriore: Avid XX Centerlock 180 mm con anello Centerlock: 151
- disco freno posteriore: Avid XX Centerlock 160 mm con anello Centerlock: 127
- cavi cambio: ricoperti col teflon: 22
- alloggiamento cavi: Jagwire L3: 40
- pacco pignoni: SRAM XG-1099, 12-36t: 210
-
- catena: SRAM PC-1071: 244
- guarnitura: SRAM XX: 746
- pedivelle da 175 mm: 544
- corona grande: 39t: 68
- corona piccola: 26t: 24
- movimento centrale: SRAM PF BB92: 94
- viti: alluminio: 16
- deragliatore anteriore: SRAM XX, supporto da 34.9mm: 118
- cambio posteriore: SRAM XX, gabbia lunga: 188
- forcella: DT Swiss XMM 29er 100 mm: 1638
- telaio: Scott Scale 29 Carbon, taglia XL: 1026
- manopole: Scott Lock-On: 120
- manubrio: Ritchey WCS Carbon, 680mm: 180
- serie sterzo:
- tappo: Scott Top Cap: 10
- distanziatori: 10
- cuscinetti: 88
- pedali: Time ATAC: 324
- sganci rapidi: DT Swiss RWS: 120
- sella: Ritchey WCS Streem: 206
- attacco reggisella: Scott Bolt: 16
- reggisella: Ritchey WCS Carbon: 218
- comandi cambio: SRAM XX: 164
- pipa: Ritchey WCS 4-Axis: 108
- pneumatico anteriore: Schwalbe Rocket Ron EVO 2.25”: 562
- pneumatico posteriore: Schwalbe Rocket Ron EVO 2.25”: 514
- camere d'aria: standard: 306
- nastri cerchio: standard: 66
- set ruote: DT Swiss: 1850
- ruota anteriore: DT Swiss: 864
- cerchio: DT Swiss
- mozzo: DT Swiss
- raggi: DT Swiss Supercomp, neri, tiraggio dritto
- nippli: alluminio
- ruota posteriore: DT Swiss: 986
- cerchio: DT Swiss
- mozzo: DT Swiss
- raggi: DT Swiss Supercomp, neri, tiraggio dritto
- nippli: alluminio
- supporti comandi+freni e viteria: 48
- protezione carro da catena: 28
TOTALE: 9818 grammi
Ci si può lavorare dietro alla grande e 9818 grammi per una bici in taglia XL è semplicemente ragguardevole.
Stamattina, complice il cambio dell'ora, mi sono concesso un piccolo giretto con la demo bike Sants, la SM29, proveniente dal negozio Turnover.
Ne è uscito un "vai e vieni" iniziale da Rossini a Quinto per scorta brioches e krapfen con la crema per Elisa e family e poi altro giro nel trenino Turnover fino a Ponte Catena in cui ho assaggiato solo asfalto.
Troppo poco per poter dire alcunché su queste ruotone di casa Sants... Per carità bici nuovissima, solo che prendo troppa aria: io vorrei avere una pipa con inclinazione decisamente negativa, cioè un 20 gradi tipo Schurter o stile Papataso con postura by Alfiero!
Pertanto non posso che rimettermi per ogni opinione a domani, se esco con gli amici di sempre, anche se gradirei fare qualche discesa degna di nota dove poter capire bene i vantaggi di un 29er con Reba...
Per il resto passare da una bici di 9 kg ad una che sfiora i 12 kg, non è un bell'effetto: insomma non son piu' abituato coi cancelli!
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